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Autore: RosaNera_Rinnegata_30613    25/08/2014    2 recensioni
La storia si svolge prima della storia narrata di Eragon, poco dopo la nascita di Murtagh. In questa storia Morzan non è il Rinnegato freddo e senza scrupoli che conosciamo,ma un uomo che tiene alla propria moglie e al proprio figlio e farebbe di tutto per salvarli.
Dalla storia:
Fibi era incapace di credere che nessuno riuscisse a capire che Morzan l’amava davvero e non,come credevano,la costringeva a fingere di essere felice.
Certo,lei sapeva cosa faceva Morzan quando era in missione e che la sua parte non era quella dell’eroe,ma quando era a casa era gentile e dolce,non l’aveva mai maltrattata,non aveva mai nemmeno alzato la voce,ma questo gli altri non potevano saperlo e anche se l’avessero saputo,non ci avrebbero creduto.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Brom, Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Il giorno seguente fu identico al precedente, con un’unica differenza: la paura che l’incubo le aveva lasciato dentro. Aveva paura di vedere ritornare Morzan in fin di vita come non le era mai capitato fino a quel momento. Cercava di non pensare al sogno, ma si accorse che più cercava di ignorarlo, più la mente giocava a immaginare i modi peggiori in cui sarebbe potuto tornare Morzan.
La notte scese di nuovo, il cielo non era terso, ma qua e là si vedevano alcune nuvole; probabilmente ci sarebbe stato un acquazzone estivo. Fibi rimase sveglia fino a tardi, aveva paura che se si fosse riaddormentata avrebbe rifatto quell’incubo e non credeva di riuscire a resistere ancora con quell’immagine nella mente, che sapeva, sarebbe rimasta più vivida, se l’avesse sognata di nuovo. Alla fine, però, la stanchezza ebbe la meglio e lei si addormentò, stavolta senza fare sogni di alcun tipo.
La mattina dopo il cielo era grigio, ma resse fino a mezzogiorno. Fibi rimase affacciata alla finestra per un po’, chiedendosi come stesse Morzan e se anche da lui stesse piovendo. Era meno preoccupata del giorno prima, anche se non di molto, grazie alla dormita che aveva fatto e dopo averci riflettuto sopra. In fondo, era stato solo un sogno e lei era preoccupata per lui, preoccupazione resa più acuta dal fatto che se ne era dovuto andare poche ore dopo il suo ritorno, perciò era normale che la mente le stesse giocando quello scherzo, ma nonostante tutto, non riusciva a ignorare quel brutto presentimento che aumentava con il passare del tempo.
Passò quasi tutto il pomeriggio prima che, passando davanti ad una finestra, si affacciasse di nuovo. Pioveva ancora, anche se oltre le montagne il cielo aveva cominciato a schiarirsi e fu proprio guardando lì che vide due draghi volare vero il castello e uno dei due, era sicura, era la dragonessa di Morzan.
Fibi sorrise, incapace di credere a quello che vedeva, ma la sua felicità si tramutò in preoccupazione man mano che i due draghi si avvicinavano e quando atterrarono ne ebbe la conferma. C’era qualcosa che non andava.
Corse verso il portone e lo aprì. Davanti a lei c’erano Daniel e Morzan, quest’ultimo,  era sostenuto dall’amico ed era ricoperto di sangue, non solo dei nemici caduti sotto i colpi della sua spada, ma anche suo. I vestiti erano strappati in più punti, aveva un taglio sulla fronte, l’occhio sinistro coperto da un pezzo di stoffa insanguinato a mo’ di benda e, guardando bene, Fibi vide l’asta spezzata di una freccia fuoriuscire dalla carne, poco più in alto del fianco destro, tra due costole.
“ Cos’è successo? ” Chiese Fibi.
“ Te lo spiego dopo. Adesso devo pensare a Morzan ” Rispose Daniel entrando con Morzan che cercava di resistere.
“ Andiamo nella camera degli ospiti. In camera nostra c’è Murtagh e non voglio che si svegli mentre ... ”
“ D’accordo, ho capito ” Daniel le sorrise e si incamminò, seguito da Fibi. In camera, Daniel fece sedere Morzan che si distese aiutato da Fibi. Lui cercò di parlare, ma non ci riuscì e lei gli prese la mano e gli disse: “ Sta’ tranquillo, non devi sforzarti, parliamo dopo ”
Morzan le strinse la mano e la guardò. Lei gli sorrise e gli accarezzò la guancia, ricambiando lo sguardo, anche per non essere costretta a guardare le sue ferite. In quel momento, Daniel le si avvicinò. “ Fibi, sarebbe meglio se uscissi adesso ”
“ Non posso rimanere? Potrei aiutarti ” Disse Fibi.
“ So che vorresti aiutarlo, ma se rimanessi mi saresti solo d’intralcio e in più non sarà uno bello spettacolo quando estrarrò la freccia e non credo che ti piacerà quello che c’è sotto la benda ”
Fibi sospirò. Daniel non aveva tutti i torti. “ Ti serve qualcosa? ”
“ Si, un favore. Fra poco dovrebbero arrivare Enduriel e Glaerun. Quando arrivano falli venire da me, potrebbero essermi utili ”
“ D’accordo ” Si voltò a guardare il volto insanguinato di Morzan che la guardava supplicandola di rimanere. Lei gli diede un bacio sulle labbra e disse: “ Sarà meglio per entrambi se non rimango. Ci vediamo più tardi ”
Uscì e andò in camera sua a controllare Murtagh. Stava dormendo, ignaro di quello che era successo al padre. Nella sua mente si riaffacciò l’incubo e il nervosismo ebbe la meglio su di lei. Una parte del sogno si era già avverata e per nessun motivo voleva che la realtà finisse come il sogno. In quel caso non credeva di riuscire a reggere il colpo. Sentiva di avere gli occhi lucidi, ma le lacrime non volevano saperne di uscire e in fondo, nemmeno lei voleva piangere; Morzan era ancora vivo e finché le sue condizioni fossero rimaste incerte, non avrebbe pianto, lui non avrebbe voluto. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Aveva smesso di piovere e i due draghi erano ancora lì e ora che la guardava con attenzione, si accorse di quanto Fiamma stesse male ed era normale, visto che condivideva tutto con il suo Cavaliere.
Ogni tanto, un gemito di Morzan arrivava fino a lei, che si stringeva il braccio desiderosa di fare di più per l’uomo che amava o almeno stargli vicino e alleviargli il dolore, ma non poteva, Daniel aveva ragione.
Poco dopo era di nuovo davanti al portone con Glaerun ed Enduriel, quest’ultimo finse di inciampare per farla sorridere, riuscendo nell’intento e poi disse: “ Fibi, adesso che sei di buon umore, devo dirti una cosa molto importante ” Si portò una mano al petto in un gesto teatrale “ Io sono tuo fratello ”
Prima che Fibi potesse rispondere Glaerun si intromise guardando l’altro di traverso. “ Finiscila di fare l’idiota e fai qualcosa di utile per una volta ”
“ Almeno l’ho tirata un po’ su di morale ”
Glaerun fece finta di non aver sentito. “ Scusa per il ritardo, ma dovevamo finire una cosa ”
 “ Non fa niente. Daniel mi ha chiesto di farvi andare da lui ” Disse Fibi.
“ Facci strada, allora ”
Glaerun entrò nella camera senza bussare, seguito da Enduriel. Fibi tentò di seguirli per vedere a che punto era Daniel, ma lui la vide e la fermò dicendo: “ Fibi, non entrare, non è un bello spettacolo ”
“ Puoi dirmi come sta, almeno? ” Chiese lei, fermandosi sulla porta, senza riuscire a vedere Morzan, perché la visuale era ostruita dagli altri due Rinnegati.
“ È ancora vivo ”
Non era quello che voleva sentirsi rispondere, ma sapere che Morzan era ancora vivo era comunque una buona notizia. Passò la sera e scese la notte, ma Daniel e gli altri non si erano ancora fatti vivi.
Erano quasi le undici e mezzo, Fibi era seduta sul divano dopo aver rimesso a dormire Murtagh, quando, finalmente, Daniel venne a cercarla. Si sedette accanto a lei, esausto, la maglia macchiata del sangue di Morzan.
“ Enduriel e Glaerun dove sono? ” Chiese Fibi.
“ Sono rimasti con Morzan. Sono venuto io perché devo parlare con te, sempre che tu voglia ancora sapere cosa è successo ” Rispose Daniel
Fibi si voltò cercando di mettersi a sedere più comodamente per riuscire a guardarlo. “ Voglio saperlo ancora ”
“ Eravamo in città, stavamo combattendo, quando ad un certo punto la facciata di una casa è crollata e non è stato un incidente. La maggior parte di noi era sulla traiettoria dei detriti, compreso Morzan, che in quel momento stava combattendo e sai come è fatto, non scappa mai davanti ad un nemico… ”
“ Non si è spostato ” Concluse Fibi  “ È rimasto sepolto dalle macerie ”
“ Si e no. È riuscito ad uccidere il suo avversario e quando sembrava che fosse riuscito a togliersi dalla traiettoria, i detriti più piccoli lo hanno travolto. Per un attimo ho pensato che fosse morto, poi però, l’ho visto uscire da un buco che probabilmente ha creato con la magia, sembrava stesse bene, ma quando si è girato, ho visto la ferita alla testa ”
“ Perché le difese non hanno funzionato? ” Chiese Fibi.
“ Hanno funzionato, invece, altrimenti sarebbe morto sul colpo, ma si sono consumate. Quando lui è riuscito a liberarsi qualcuno dei Varden gli ha scagliato contro una freccia e visto che non aveva più difese, l’ha colpito. L’ho visto cadere in ginocchio e tentare di togliere la freccia, ma nel farlo ha spezzato l’asta. A quel punto sono corso da lui, ho impedito ad un paio di idioti di ucciderlo e poi l’ho preso e l’ho portato lontano dal pericolo ”
D’istinto, Fibi lo abbracciò. “ Grazie Daniel. Non so cosa farei se morisse ”
Daniel si strinse nelle spalle. “ Morzan è mio amico. Cosa sarei se non lo aiutassi? ”
“ Adesso come sta? ”
“ Ha perso conoscenza mentre lo curavo, ma non è in pericolo di vita, per il momento ”
“ A proposito, Morzan non ha perso l’occhio vero? ”
“ No, ma ci è mancato poco ”
“ Grazie, se vuoi fatti portare qualcosa da mangiare e se vuoi rimanere qui ti faccio preparare una camera ”
“ Non per approfittare della tua ospitalità, ma devo rimanere, nel caso in cui Morzan dovesse peggiorare ”
“ Si, capisco ” Fibi si rabbuiò e Daniel, accortosene, le disse: “ Non è detto che succeda. Morzan è forte, nessuno lo sa meglio di te, quindi non hai motivo di preoccuparti ”
“ Lo so, ma non è quello che mi preoccupa ”
“ E allora cos’è? ”
“ Prometti di non parlarne a nessuno ”
“ Lo prometto ”
Fibi gli raccontò dell’incubo. Era la prima volta che cercava di ricordarlo e si accorse di non avere nessuna difficoltà a farlo. Solo in quel momento ricordò il colore degli occhi dell’assassino di Morzan e quando finì di raccontare chiese a Daniel: “ Conosci qualcuno con gli occhi azzurri che vuole uccidere Morzan? ”
“ Fosse solo uno ad avere gli occhi azzurri, potrei anche aiutarti, ma dato che ci sono varie persone con gli occhi di quel colore … ”
“ Lo so che è vago come indizio, volevo almeno provarci ”
“ Fibi, non preoccuparti inutilmente, è stato solo un sogno condizionato dalla tua preoccupazione ”
“ Si, hai ragione. Posso andare da Morzan adesso? ”
Daniel sorrise. “ Certo, sono sicuro che quando si risveglierà e ti vedrà vicino a lui sarà felicissimo ”
Lei ricambiò il sorriso e si alzò. “ Se succede qualcosa ti chiamo ”
“ D’accordo, ma tu lascia stare i sogni e non preoccuparti inutilmente


NDA:
Ciao a tutti e grazie per aver letto anche questo capitolo, che spero vi sia paciuto. Forse qualcuno penserà che i Rinnegati di questa storia siano un pò troppo amici e soprattutto poco seri, ma credo che ogni tanto una scenetta un pò più spiritosa debba esserci. Detto questo vi saluto.
A presto dalla vostra RosaNera_Rinnegata_30613
   
 
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