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Autore: ElementalWitch    25/08/2014    0 recensioni
Io odio viaggiare. Allora che ci faccio qui, nell'Eastmaple, a quaranta gradi sotto zero, su un camper nero pece? Chiedetelo alla nostra fotografa di fiducia, Giacinta, detta Monroe...
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Primo capitolo della saga delle streghe elementali. La prima tra le strane avventure delle tre giovani streghe più incasinate dell'intero mondo magico, Rina, Saba ed Arianna!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1 Guide Turistiche
 
Quella mattina io, Saba e Arianna entrammo in classe proprio di ottimo umore…
-Op!- esclamai, lanciando il berretto su uno degli attaccapanni.
-Olè!- aggiunse Saba, sfilandosi al volo il cappotto.
-Oplà!- concluse Arianna, afferrando al volo il libro di Scienze.
-Ragazze, devo parlarvi!- esclamò Tabita, una nostra compagna di classe, tentando di fermarci.
Avevo già fatto qualche passo verso il mio banco, seconda fila a destra, ma… ci era già seduto qualcun altro!
Abbracciato il (mio) banco come se l’avessero costruita insieme, incastrata nella (mia) sedia come se l’avessero avvitata allo schienale, aggrappata al (mio) quaderno che avevo dimenticato il giorno prima, con una mano incollata alla (mia) penna preferita e con l’altra che sfogliava i (miei) appunti…
…stava una ragazza non particolarmente alta, dai capelli verde acqua, con le sopracciglia scure e occhiali spessi sulla punta del naso. La fotografa!
La nostra fotografa di fiducia, Giacinta detta Monroe, una strega eccezionale!
-Ehm, Giacinta…- dissi.
-Come va?- chiese Saba.
-Come vuoi che vada?- replicò lei. -Ho da fare, sto lavorando!- borbottò.
Poi prese il telefono tornando a rispondere ad una chiamata che probabilmente era rimasta aperta e in attesa da parecchio tempo.
Urlò (probabilmente assordando lo sventurato dall’altra parte):
-Sì, caro, tre, ho detto tre! Tre, t-r-e! Tre! Treee! T-r-e! Devi stamparmi 3 milioni di guide turistiche dell’Eastmaple, quindi datti da fare, ho detto tre, tre, tre! Treeeeeeeeeeeeeeeeeeee! T come te lo dico io, R come Riga dritto e non fare il furbo, E come esegui subito e senza discutere!-
Poi ridacchiò: - Caro, sturati le orecchie, ce le hai forse piene di ragnatele?-
Il poveretto rispose qualcosa.
Giacinta sbraitò nel cellulare, quasi volesse addentarlo:
-Ma neanche per sogno!-
Poi schiacciò il tasto per chiudere la chiamata e borbottò:
-Grunfff, non ci sono più gli stampatori di una volta.
Arianna deglutì e  domandò con un fil di voce:
-Giacinta, che ci fai qui? E, scusa se mi intrometto, che te ne fai di tre milioni di guide turistiche dell’Eastmaple?-
Lei la ignorò e scartabellò tra i fogli dei (miei) appunti, scribacchiando con la (mia) penna sul (mio) quaderno.
Sbuffò:
-Tutto sbagliato, tutto da rifare!
In quel momento tornò Tabita, la (mia) compagna di classe, con un avviso (per noi).
Lei strillò ancora più forte (tanto che avrei potuto intravedere le sue tonsille):
-Tutto sbagliato, tutto da rifare!-
Stracciò l’avviso, lo accartocciò e ne fece una pallina. Poi, con un balzo, saltò sul banco e con una piccola scopa tascabile usata come una mazza da golf, imbucò la pallina di carta nel cestino dall’altra parte della classe.
-Sono brava, eh?- ridacchiò, facendoci l’occhiolino.
Io, Saba, Arianna e la (nostra) compagna di classe ci guardammo allibite.
-Crisi! C’è crisi nel mondo magico!- sbuffò lei.
-Giacinta, sai che non si può parlare di queste cose e tanto va tutto benissimo!- tentai di protestare.
Lei aggrottò le sopracciglia.
-Ha, haa, haaa…- sogghignò -collega, non venire a spiegare a me cosa si può fare e cosa non si può. Lo saprò no? E saprò anche se c’è crisi! Sono molto più esperta di voi, io…-
Saba ribattè esasperata:
-Giacinta, va tutto bene! Ora basta! Fidati di noi!-
Lei alzò l’indice e lo agitò nell’aria da destra a sinistra, quindi ancora da sinistra a destra.
-Ha, haa, haaa! Colleghe, lo vedete il dito? No, no e poi no! Io non mi fido di nessuno! Di niente e di nessuno! E’ così che sono diventata una strega esperta, è così che ho fondato la mia congrega…(mia, non vostra!)-
-Ma Giacinta- cercò di farla ragionare Arianna -vent’anni fa avete lasciato la congrega a noi!-
Lei afferò il (mio) quaderno e cominciò a sfogliarla con aria indaffarata.
-Adesso basta, ragazze! Ho da fare! Guardate quante cose da sistemare!- strillò.
-Ma Giacinta!- protestai - quelli sono i miei appunti!-
In quel momento mi squillò il cellulare.
Lo tirai fuori dalla tasca per rispondere e Giacinta allungò la mano per prenderlo e lo rubò.
-Con chi vuoi parlare? Con Rina? La mia collega? Dì a me, sono una sua amica, si, sì, molto più esperta, da oggi mi occupo io della sua cosa, sì, sì, la congrega.- dichiarò tutta contenta.
Saba fremeva di rabbia.
-Giacinta! Non comandi più tu!-
-Perché, hai cambiato congrega?- ridacchiò lei.
Quindi rivolse ad Arianna uno sguardo di commiserazione.
-Povera ragazza, non è colpa tua se non ce la fai a seguirmi, eh già, il tuo cervellino è quello che è!-
Lei chiese:
-Prima ho sentito che parlavi di guide turistiche, non ho capito bene…-
L’altra scosse la testa, con aria di compatimento.
-Non hai capito? Eh, non mi stupisco…-
Io precisai seccata:
-Arianna intendeva dire: non capiamo a che servano delle guide turistiche dell’Eastmaple. Non vorrai stamparne tre milioni di copie, vero?-
Lei scosse la testa.
-Peccato che voi non capiate (ma siete sicure di essere le persone a cui ho lasciato la congrega? Non vi ricordavo così, proprio per niente!). Comunque, non posso pretendere che tutti siano svelti come la sottoscritta. Sveglia, colleghe!- ci incitò, sventolandoci sotto il naso una cartina geografica.
-Che cos’è?- balbettò Saba, presa alla sprovvista.
Lei sogghignò e le fece un altro passaggio velocissimo davanti al naso. Questa volta capì. Era una cartina dell’Eastmaple.
-Sveglia, svegliaaaa, svegliaaaaaaaaaaaa, colleghe!- gridò. Poi aggiunse con aria furbetta: -Mi sono accorta (sono proprio un genio!) che non esistono guide turistiche dei luoghi magici dell’Eastmaple. Ah, Eastmaple! Un posto che nessuno conosce, un posto dove il turismo magico non esiste ancora! Pensate, colleghe, quante guide potremo vendere!- poi strillò a voce altissima, facendomi sobbalzare: -Tre milioni di copie! E prevedo ristampe su ristampe! Si sa che le streghe sono sempre in cerca di luoghi inesplorati del mondo magico!-
Arianna replicò allibita:
-Giacinta, non esistono guide turistiche dell’Eastmaple perché la temperatura è di quaranta gradi sotto zero. Non ci va nessuno in Eastmaple, neanche i pinguini (che infatti se ne stanno al Polo Sud)…
In quel momento la porta della classe si spalancò. Entrò il fratello di Arianna, Luca, non è un mago, ma aiuta spesso la congrega quando dobbiamo fare qualcosa di speciale. Lo conoscete? Noooo?
Beati voi, beati voi!
Ve lo descriverei, se fosse possibile descriverlo, ma ahimè, temo che le parole non bastino.
Luca vide Giacinta e urlò:
 -Giacinta! Amica mia!-
Lei subito urlò di rimando, con le lacrime agli occhi:
-Luca! Luchino! Amico mio, carissimo! Luce dei miei occhi! Gioia del mio cuore! Fulmine delle mie tempeste! Unica consolazione della mia vita (non come tua sorella e le sue amiche).-
Lui sorrise dolcemente e svolazzò verso Giacinta.
Lei me la indicò con orgoglio.
-Vedi il ragazzo, Rina? Lo vedi?-
Poi declamò, commossa:
-Lui sì che è un ragazzo in gamba! (non come sua sorella e voi altre due).-
Poi continuò.
-Dove sei stato, caro ragazzo? Eh? Dillo, dillo alla tua amica, che è tanto fiera di te!-
Lui si pavoneggiò:
-Sono appena stato al mare, alle isole Fallwald… pare che quest’anno tra le streghe d’acqua andrà di moda il colore! Arancione, rosso, verde fluo…-
Giacinta annuì,  con le lacrime agli occhi.
-Come sei bravo (non come tua sorella e le sue amiche).-
Saba si schiarì la voce.
-Ehm- azzardò timidamente -ci saremmo andate anche noi volentieri, alle isole Fallwald…-
Giacinta la guardò severamente e agitò il dito nell’aria da destra a sinistra, quindi ancora da sinistra a destra.
-No, no e no! E poi no, no e no! Alle isole Fallwald è guisto che vada Luca che ha sensibilità per le tendenze, mentre voi (scusate se ve lo dico) siete sempre vestite da stupide, pagliacci!-
Giacinta scosse la testa.
-Povero Luca, poverino! Ti sacrifichi per la congrega anche senza essere un mago e sei disposto persino a viaggiare (in prima classe, naturalmente: solo il meglio per il mio amicone!). Ah, Luchino, tu sì che fai onore alla congrega (non come tua sorella e le sue amiche).-
In quel momento squillò ancora il cellulare.
Premetti il tasto del vivavoce: una vocetta penetrante ci perforò i timpani.
-Prrrrrrrronto! Prrrrrrrrrrronto!-
Urlò dall’altra parte una voce femminile.
La riconobbi all’istante.
Era Stella, la fidanzata di Giacinta.
-Scusami Rina, cortesemente, chiedi alla signorina Giacinta che cosa gradirebbe per cena!!!-
Giacinta borbottò:
-Preparami, sì, ecco, preparami, uhm, la fonduta.-
-Tsk, tsk, tsk!- la contraddisse lei - la fonduta ti fa male, Giacinta! Devi stare a dieta! A proposito - continuò severa - te la sei messa la maglietta di lana? Eh? Te la sei messa?-
Lei protestò:
-Sto lavorando, sono occupata!-
L’altra rise sarcastica.
-Ah, per me puoi anche non metterla! Se poi ti prendi il raffreddore o un malanno grave… magari gravissimo… magari addirittura mortale... non venire da me a farti curare! Non sei più una bambina, lo sai? A proposito, ti sto facendo le valigie, ne avrò preparate almeno una cinquantina, ci ho messo tutto quello che ti servirà in viaggio. Non riuscivo a farci star dentro la tua scrivania, sai, è un po’ larghetta, soprattutto il cassetto centrale, ma l’ho fatta a pezzi partendo dalle gambe…-
-Cosaaaaaa?- tuonò Giacinta. - Hai fatto a pezzi la mia scrivania? Quella antica? Del ‘700? Quella con le gambe rococò e i cassetti in avorio traforato?-
-Sìììììììììì!- confermò orgogliosa Stella. -Ho messo in valigia anche la tua poltrona preferita, un pezzo qua, un pezzo là. Guarda che ho finito, tra poco si parte! Sarò lì tra un minuto!-
Un campanello d’allarme mi risuonò nel cervello. Giacinta partiva? Dove andava? E perché? Giacinta riattaccò e si rivolse ad Arianna.
-Allora, Arianna, sarà ora che anche tu e le altre prepariate le valige! Non vorrete ridurvi all’ultimo come al solito, eh?-
-Ma cosa c’entriamo noi con le tue valigie?- replicò lei stizzita. -Noi non dobbiamo partire!-
Giacinta mi guardò e disse:
-Ah, non ve l’abbiamo detto?-
Luca guardò Saba e disse:
-Ah, non ve l’abbiamo detto?-
In quel momento entrò mio cugino Spano, con un enorme zaino sulle spalle. Urlò:
-Ah, non ve ,l’abbiamo detto?-
La porta si spalancò ancora ed entrò Stella, con un baulone a rotelle.
-Ah, non gliel’avete detto?-
Strinsi i pugni dalla rabbia.
-Cosa dovevate dirci? Che cosa non ci avete detto?-
Entrò Anita, la mia apprendista strega preferita.
Corse verso Arianna e la abbracciò forte.
-Ari, Arianna! Sono così felice. Mi hanno detto che partite con noi per l’Eastmaple!-






Note dell'autrice:
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto!
Le tre streghe partiranno per l'Eastmaple? Riusciranno a sopravvivere ad una temperatura simile? Cosa succederà?
Questo è solo il primo capitolo della prima storia originale che ha per protagoniste queste tre fantastiche streghette, spero vi piaccia, sono piena di idee!
Lasciatemi una recensione, non vedo l'ora di migliorare!
Grazie per aver letto la mia storia!
Al prossimo capitolo!

 
   
 
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