Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
Segui la storia  |       
Autore: ElementalWitch    25/08/2014    0 recensioni
Io odio viaggiare. Allora che ci faccio qui, nell'Eastmaple, a quaranta gradi sotto zero, su un camper nero pece? Chiedetelo alla nostra fotografa di fiducia, Giacinta, detta Monroe...
---
Primo capitolo della saga delle streghe elementali. La prima tra le strane avventure delle tre giovani streghe più incasinate dell'intero mondo magico, Rina, Saba ed Arianna!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap.2  Paura del Buio

 
Io ero sbalordita.
Saba urlò:
-Cosa cosa cosa? Si parte per l’ Eastmaple? Perché nessuno ce lo ha detto?-
Calò un silenzio totale.
I nostri amici sapevano di avere torto, eccome se lo sapevano!
Luca prontamente scartò una caramellina alle erbe e me la ficcò in bocca (per ridurmi al silenzio, immagino!).
Sussurrò con aria mielosa:
-Tieni una caramellina, così ti addolcisci! Lo sai che siete tutte un po’ permalosette secondo me?-
-Non vogliamo caramelline, vogliamo solo essere informate, ecco!- tentò di protestare Arianna.
Spano sghignazzò.
-Via, Saba, dillo alla tua amica che ve lo stiamo dicendo ora, no? He he heee- ridacchiò, guardando l’orologio. -Avete a disposizione esattamente diciassette minuti e mezzo per uscire da questa scuola, tornare a casa, fare le valigie, salutare i vostri genitori, avvisare che siete in buone mani, mangiare una buona colazione  e partire con noi!- poi diede un buffetto sulla guancia di Arianna.
La caramella mi andò di traverso.
-Cof, cofff, aaaaagh!- tossii, rischiando di strangolarmi, con gli occhi strabuzzati.
Giacinta tagliò corto.
-Colleghe, siete proprio paranoiche! Vi diciamo sempre tutto! Via via, non perdete tempo (il tempo è denaro) e chiudete le valigie.-
-Quali valigie? Quali? Come facciamo a chiuderle se non le abbiamo? Vi rendete conto di dove siamo?- protestai, esasperata.
-Va bene, se non le avete, partite pure senza!- concluse lei, magnanima.
Poi si rivolse agli altri.
-Avanti ragazzi, chiamiamo un taxi!-
Saba pestò i piedi dalla rabbia.
-Mi rifiuto di partire! Ci ri-fiu-tia-mo!-
Giacinta parve riflettere, poi con un gesto drammatico indicò la porta della classe.
-Tutti fuori! Lasciate noi quattro sole!-
Poi prese Arianna sotto braccio, come se da sola non ce la facesse a camminare, e zoppicando (ma da quando zoppicava?) ci chiese con una vocina flebile:
-Colleghe, vi dispiace se mi siedo? Sapete, non sono più quella che avete conosciuto. Eh, l’età… beate voi che siete giovani ed insesperte.-
-Ehm, certo, Giacinta, siediti pure, ti senti bene?- disse Arianna.
-Più che sedermi, vorrei sdraiarmi. Aaaaah, l’età! Che brutta cosa invecchiare! Non mi sento per niente bene… mi fa male qui, al cuore!- e accennò un gesto verso il taschino della giacca.
-Ma Giacinta, lì c’è il portafogli!- dissi io.
-Ah, ecco, il cuore, il portafogli, l’uno per l’altro, insomma… - borbottò lei, poi aggiunse, triste:
-Mi fa male vedere che voi e gli altri maghi e streghe del posto non siete uniti, che ci sono contrasti, che voi non volete partire con noi, ecco…-
Sospirò, con gli occhi lucidi.
Poi con la mano tremante si asciugò una lacrima dalla guancia.
Io non sapevo più che dire.
Nessuna voleva partire, però…
-Saba, dimmi che partirete! Dimmi di sì!- la implorò, afferrandole una mano, davanti agli sguardi sconvolti del resto della classe.
-Ehm, Giacinta, ecco, io…-
-Dimmi di sì, Saba!- insistette lei, singhiozzando e tirando su rumorosamente con il naso. - Fatelo per me, che vi ho dato tanto senza mai chiedervi niente!-
-Ecco, io…- mormorò Saba.
-Insomma…- Disse Arianna.
-Va bene…- Conclusi sconfitta.
A quel punto accadde l’impensabile, praticamente un miracolo.
Come se fosse stata la persona più allegra e atletica dell’universo, Giacinta balzò in piedi, strillando:
-Allora si parte. Si parte! E subito! Un taxi!-
Uscì dalla porta.
Tutti gli altri futuri compagni di viaggio (che evidentemente stavano sbirciando) rotolarono a terra uno sopra l’altro.
-Giacinta! Giacinta!- la chiamò Saba, ma lei già correva fuori dall’intera scuola, gridando:
-Si parte, smidollati!-
Capimmo subito tutte e tre che ci avevano incastrate.
Per mille calderoni, ci eravamo cascate proprio come tre sceme!
Ero di pessimo umore: chi mi conosce lo sa, io odio viaggiare!
Giacinta invece era esultante, come a ogni partenza.
-Ah, io ero nata per fare l’esploratrice! Viaggiare è proprio fantastico!-
Poi strizzava l’occhio a Luca.
-Tu sei come me: solo tu mi capisci, carissimo (non come gli altri.)-
Saba sospirò.
Era vero, verissimo! Giacinta, come Luca, aveva la mania dei viaggi: quando, come diceva lei, le saltava il ticchio prendeva e partiva, a bordo del suo camper nero, nerissimo, color pece.
Guidava come un pilota automatico: inchiodata a 50 km all’ora, sempre e solo in corsia di sorpasso.
Gli altri automobilisti potevano lampeggiare, strombazzare, fare gestacci, ma lei non si spostava neanche di un centimetro.
Stella ogni tanto la ammoniva.
-Vai piano, Giacinta, che sennò si scheggiano i bicchieri di cristallo!-
Ora vi descrivo il lussuosissimo camper di Giacinta.
Dalla targa anteriore a quella posteriore misura 24 metri e 86 centimetri.
Il camper è verniciato di un nero scurissimo, color pece.
La cabina di pilotaggio è attrezzata con un sistema di navigazione satellitare, per poter fare il punto in qualunque parte del mondo.
La sala da pranzo è arredata in stile impero, con quadri d’epoca dalle cornici dorate. Qui Giacinta ama cenare al lume di candela con piatti di porcellana finissima, raffinati bicchieri di cristallo, sottobicchieri in peltro e posate d’argento.
La stanza da letto di Giacinta è immensa. Al centro, un mastodontico letto a baldacchino in legno di cedro, dalle cortine in seta. La stanza da letto è collegata con un bagno in marmo (qui c’è una vasca idromassaggio a forma di bara e anche una sauna).
C’è un raffinato studio-biblioteca tappezzato di libri antichi dove Giacinta da anni scrive il suo Libro delle Ombre.
C’è inoltre una stanza da letto per gli ospiti e un vano-bagagli.
Dimenticavo: c’è anche un’immensa cucina, il regno di Stella (che segue Giacinta in tutti i suoi viaggi). Non manca niente: dal forno in pietra per cuocere il pane al frigoriferone gigante col computer incorporato che avvisa quando finiscono le scorte. Il sogno segreto di Stella è aprire un ristorante. Ha già scelto il nome “Mani di Strega”. Un giorno, chissà… Non crediate però che si limiti a cucinare. Stella sa fare di tutto: per esempio, le iniezioni con lo schiaffo (per distrarre il paziente dal pensiero dell’ago), ma è anche esperta nel riparare un carburatore. Gira sempre armata di un mattarellone d’argento telescopico (cioè allungabile), regalo di Giacinta, con incise le sue iniziali. Stella usa il mattarello per tirare la sfoglia per la pasta, ma anche come arma di difesa, e non se ne separa mai: di notte lo tiene sotto il cuscino, sempre a portata di mano. Stella consiglia Giacinta su tutto, da come vestirsi la mattina a quando investire in borsa. Stella è l’unica che riesca a mettere in riga Giacinta!
Partimmo.
Purtroppo, dopo neanche un giorno di viaggio, Spano e Anita dovettero ritornare a casa perché avevano gli orecchioni!
Il viaggio proseguì.
Giacinta guidava, Stella cucinava, Luca fotografava il paesaggio. Noi controllavamo spesso la cartina, per indicare a turno la rotta a Giacinta.
Lei però (come al solito) non dava retta a nessuna delle tre: doveva (come al solito) fare di testa sua, così (come al solito) sbagliava strada. Ecco un esempio di dialogo tipico tra Arianna e Giacinta:
-Giacinta, devi girare a sinistra al prossimo incrocio!-
-Collega, ma neanche per sogno! Macchè sinistra, bisogna girare a destra, me lo sento!-
-Giacinta, ma la cartina… la bussola…-
-Collega, ti perdi sempre in dettagli. Prendi nota, io ho una bussola qui, nella testa! Si chiama veggenza! Le streghe lo fanno! Adesso, da brava, lasciami guidare.-
Quando Giacinta faceva così, di solito ci perdevamo.
Ci perdemmo anche quella volta.
Viaggiammo per ore e ore su una stradina solitaria, in mezzo ai campi incolti, senza indicazioni stradali.
Quando scese la notte ci ritrovammo nel bel mezzo di una foresta impenetrabile.
Tentai di utilizzare il complicato, modernissimo, sofisticato sistema satellitare, ma scoprii che mancava il manuale di istruzioni!
Giacinta si fermò sul ciglio della strada e disse:
Adesso voglio riposare. Chi guida?-
Calò il silenzio. Giacinta non cedeva mai il camper a nessuno!
Lei insistette:
-Allora, chi guida?-
Silenzio. Nessuno osava aprire bocca.
Lei strillò:
Com’è che nessuno vuole guidare? Confessate non sapete da che parte andare, eh? Dovete imparare ad arrangiarvi nella vita, cari ragazzi! Troppo comodo trovare sempre la pappa pronta! E che tutto ciò vi serva da lezione!-
Luca strillò:
-Rina, fa’ qualcosa! Esci, per esempio! Cerca qualcuno!-
Io impallidii.
-Cosa cosa cosa? Perché io?-
Il fratello di Arianna sbuffò.
-Perché io sono il più piccolo! Comportatevi da vere streghe, per una volta!-
-Ma scusa, non dici sempre che streghe e umani sono pari?- replicò Saba, stizzita.
Proprio in quel momento Stella chiese, subdola:
-Ragazze, cortesemente, potete uscire un attimo a controllare se piove?-
Scendemmo tutte e tre sul primo gradino. Arianna allungò una mano fuori mentre io strizzai gli occhi per vedere nel buio: in quel momento… sbam!
…la porta ci si richiuse dietro.
E la chiave girò nella serratura.
Udii Stella ridacchiare soddisfatta:
-Ragazze, visto com’è stato facile? Dite la verità, non ve ne siete neanche accorte!-
-Ma come- balbettò Saba - ci avete chiuse fuori? Di notte? In una foresta sconosciuta? Al buio? Non è giusto!-
Tentò di protestare dignitosamente, ma presto mi accorsi che stava parlando da sola.
Quei due se n’erano già andati nel retro del camper, piantandoci lì!
Arianna implorò, dimenticando l’orgoglio:
-Apriiiiiiite! Aiuuuuuuuuuuto! Ho paura del buio!-
Nessuno le rispose! Nessuno!! Nessuno!!!
Udii suo fratello canticchiare in bagno, sotto la doccia…
Stella invece era già in cucina, a smattarellare furiosamente.
Stava facendo le lasagne? O la sfoglia per le tagliatelle?
Sospirai. Non le avrei mai assaggiate. Non saremmo tornate vive!
Perché, perché, perché ci eravamo lasciate trascinare in quella folle avventura?
Tristemente mi avviai nella foresta.
Era un’ingiustizia!
Proprio un’ingiustizia!
Saba ed Arianna mi seguirono.
-Io lo so bene: suo fratello Luca, quando gli fa comodo recita la parte dell’umano indifeso e debole.- disse Saba.
-Eppure mio fratello si lancia col paracadute!- sospirò Arianna.
-Guida un motorino a velocità folli!- replicai.
-E’ cintura nera di karate!- aggiunse Saba.
-Vuole fare il pilota!- rivelò Arianna.
-Partecipa ad un sacco di corsi di sopravvivenza!- puntualizzai.
-Gira il mondo in lungo ed in largo (per aiutare noi con le nostre ricerche per la congrega) e affronta pericoli di ogni genere senza batter ciglio!-
Saba era stizzita.
-Insomma, mio fratello Luca non ha paura di niente e di nessuno!- Sospirò Arianna.
-Lui non ha paura, io sì..- mi guardai attorno rabbrividendo. La foresta era nera come l’inchiostro. Per fortuna ricordai che Arianna aveva il potere di accendere piccole fiammelle.
La pregai di farlo e lei creò una piccola luce che illuminò il sentiero.
Ci inoltrammo nella foresta. Udivo strani scricchiolii, come se qualcuno ci seguisse, calpestando le foglie secche. Ehm, voi avete paura del buio? Io no, ma Arianna sì! Dopotutto è la sua natura.
Un pochino al buio tutto fa paura, lo capisco. Ma c’è qualcosa di peggiore del buio assoluto, no? La penobra… quella mezza luce in cui tutto assume un significato sinistro. I rami diventano scheletri protesi verso il cielo, le farfalle notturne si trasformano in pipistrelli, le pietre si accendono ai raggi lunari come occhi di fantasmi.
Vidi un’ombra dietro di noi e gridai.
-Chi ci segue?- urlò Saba.
Allora l’aveva vista anche lei!
Corremmo tutte a gambe levate.
Poi ci rendemmo conto di cosa avevamo visto: la nostra ombra!
-Vorrei tornare al camper, ma non ho idea di dove sia! E’ anche nero!- disse Arianna correndo a perdifiato, seguendo il sentiero.
-Da qualche parte questa stradina ci porterà!- ansimai.
Corremmo, corremmo, corremmo… finchè Saba inciampò in una radice e finì lunga e distesa in un mucchio di foglie, sbattendo la faccia contro il terreno umido.
Alzò la testa e mi guardò.
No, non guardava me. Guardava dietro di me.
-Giacinta?- esclamò.
-Giacinta?- borbottò una figura dietro di noi,  e ci puntò una luce accecante contro.
Arianna fece subito sparire la fiammella e ci girammo verso la voce.
Saba si alzò scrollandosi di dosso le foglie.
-Giacinta, sei venuta a prenderci!-
L’ombra scosse la testa, perplessa.
Solo allora mi accorsi che si trattava di una sconosciuta.
Era una ragazza piuttosto in carne, con lunghi capelli ondulati e parecchi strati di vestiti che sembravano troppo larghi per lei.
-Chi sei? Che cosa vuoi?- disse diffidente.
Arianna spiegò:
-Siamo arrivate in questa foresta a bordo di un camper, siamo uscite a cercare informazioni ma ci siamo perse… siamo Arianna, Saba e Rina della Voce del Nulla.-
L’altra chiese, incredula:
-La Voce del Nulla?-
Confermai:
-Sì, la Voce del Nulla.-
L’altra strillò emozionata:
-La Voce del Nulla, la congrega delle ragazze che vivono nel mondo umano? Ho letto molto di voi! Avete fatto delle interviste! Ah, che vita appassionante che avete! Ehm, mi chiamo Mina, posso chiedervi un autografo con dedica personalizzata?-
 Lo ammetto, sono una strega vanitosa, adoro essere riconosciuta!
Ed ero lusingata di scoprire che le nostre interviste erano famose qui, in questo luogo sperduto…
Così, tutte e tre improvvisammo degli autografi su una foglia, mentre lei non smetteva di ringraziarci.



Nota d'autrice:
Eccoci anche al secondo capitolo!
I personaggi aumentano e spero vi piacciano tutti!
Mi sono scoperta una grande fan di Stella e Giacinta, così ho voluto dedicare a loro un po' più di spazio! E' una coppia che vi piace?
Volete che dedichi più spazio a qualche altro personaggio?
Spero che questo capitolo via abbia emozionato!

Non perdete il prissimo se volete scoprire quanto è importante Mina!

Ci si vede! Non dimenticate di recensire, streghette!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe / Vai alla pagina dell'autore: ElementalWitch