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Autore: _miky_    26/08/2014    13 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CAPITOLO 29 ● I NODI VENGONO AL PETTINE
 

“Ma che bel quadretto!” esclamò Marco dopo aver appoggiato il casco sulla sua moto.
L’espressione serena sul volto di Akito cambiò radicalmente alla vista dell’amico di Sana, mentre Alex, confusa, osservava attentamente la figura di entrambi i ragazzi.
Non credeva si conoscessero. Appartenevano a due mondi estremamente differenti, non solo per il loro carattere opposto, ma per i loro interessi completamente diversi.
“Il biondo tutto sguardi e zero parole in compagnia della figlia di papà!” ghignò Marco avvicinandosi alla figura di Akito.
Aveva riconosciuto distintamente la ragazza e per lui fu letteralmente un tuffo nel passato.
Akito alterato per quest’ultima stupida battuta si alzò dal marciapiede.
Odiava quando le persone parlavano solo per dare aria alla bocca e, ancora di più, detestava chi commentava senza sapere realmente i fatti altrui. Non voleva inoltre che la sua amica potesse avere delle crisi a causa di una battuta poco pensata da parte di una persona poco intelligente.
“Tornatene da dove sei venuto!” affermò a denti stretti Akito a pochi centimetri dal viso di Marco “Non sai cosa stai dicendo!”.
“So perfettamente quello che sto dicendo!” ribatté Marco per nulla intimorito dallo sguardo arrabbiato di Akito “Tu stai qui a spassartela con la tua amichetta, mentre Sana è a casa a fare la calzetta!”.
“Fatti gli affari tuoi”
“Me li farei volentieri, ma detesto le persone che prendono altamente in giro! Sana è troppo buona e ingenua per capire che razza di persona sei realmente, e tu te ne stai approfittando altamente!”
“Akito andiamocene!” provò ad intervenire Alex alzandosi dal marciapiede con il timore che la situazione potesse degenerare all’istante. Ma il biondo non l’ascoltava, era troppo impegnato e attento ad ascoltare le provocazioni di Marco.
“Ti rendi conto?!” continuò il moro alzando il tono di voce “Sana non si apre completamente a me perché è convinta di amarti… E tu?” affermò con rabbia ”Tu stai qui a divertirti con un’altra, parlandovi tranquillamente come se foste due fidanzatini!”.
In quei pochi mesi aveva potuto conoscere il carattere altruista, sincero, spontaneo e ingenuo di Sana e, non voleva assolutamente vederla soffrire per una persona che di certo non la meritava. Forse, nemmeno lui stesso era degno di lei.
Aveva fatto soffrire molte ragazze in passato, le aveva trattate con assoluta freddezza e indifferenza per colpa di una delusione d’amore ricevuta, chiudendosi così nella sua sicurezza e fidandosi solo di sé stesso. Ma con Sana tutto ciò era cambiato. Grazie a lei e al suo carattere così solare, contagioso e spensierato era riuscito a ritrovare e a rivedere ciò che la vita poteva ancora offrirgli: amore e fiducia.
Desiderava la felicità di Sana più di ogni altra cosa al mondo perché era solo grazie a lei che era ritornato in qualche modo a fidarsi di qualcuno, mostrando perciò il meglio di lui.
Se avesse visto anche per un solo momento gli occhi di Sana brillare di amore e felicità per qualcuno che non fosse stato lui, forse si sarebbe anche fatto da parte, ma prima doveva assolutamente assicurarsi che quella persona fosse all’altezza di lei e della sua perfezione.
Non poteva... Non voleva vederla soffrire perché lui amava il suo sorriso, i suoi lineamenti sereni e delicati stendersi per formare un’espressione allegra e talvolta buffa. Era affascinato dai suoi occhi così vispi, attenti e curiosi. Pieni di emozioni e di vita.
Non sarebbe mai riuscito a capire come facesse, ma spesso gli sembrava che i suoi sorrisi e i suoi occhi comunicassero ciò che le parole, a volte, non sarebbero mai riuscite a spiegare.
Viveva dei suoi sorrisi e dei suoi occhi.
Viveva dei suoi piccoli gesti.
Semplicemente viveva di lei.
Non sarebbe riuscito a vederla infelice, delusa o triste. Non lo avrebbe sopportato!
“Che intendi dire?” domandò Akito inarcando un sopracciglio e alterato dalla frase appena pronunciata dal rivale.
“E così non ti ha detto nulla!” ghignò soddisfatto Marco.
“Cosa avrebbe dovuto dirmi?”
“Nulla di preoccupante, forse…” spiegò tranquillo il moro “Pochi giorni fa Sana non ha ceduto alla mia dichiarazione nonostante sia nato un bel legame tra noi, ma sarà così anche quando scoprirà chi sei realmente? Mi domando cosa potrebbe pensare di questa vostra uscita. Dovremmo provare a chiederle un parere!”.
Akito a quell’affermazione strinse forte i pugni.
Era deluso e arrabbiato con la sua ragazza per non avergli confessato un dettaglio così importante accaduto tra i due e, ora che ci pensava meglio, Sana gli aveva raccontato poco o niente di Marco e del loro rapporto nato. Sembrava che volesse nascondergli qualcosa… Perché si era comportata in quel modo?
L’unica cosa certa in quel preciso momento era che avrebbe voluto volentieri mollare un pugno a Marco, per togliergli quel sorriso beffardo che si ritrovava, ma non voleva in alcun modo cedere alla sua provocazione.
Non doveva dargliela vinta facilmente!
Cercando invano di mantenere la calma Akito ghignò “Sarai sempre un ripiego per lei e, detesto ripetermi, perciò sarà l’ultima volta che te lo dirò: vedi di farti gli affari tuoi! Non conosci nulla né di me né di Sana!”.
“Potrò non conoscere nulla del vostro intimo passato” ribatté per nulla scosso Marco “Ma so per certo che queste speciali attenzioni bisognerebbe riservarle solamente alla propria ragazza e non a chiunque ci circonda! Se fosse stata Sana a vedervi? Che cosa pensi avrebbe pensato?”.
“Da che pulpito viene la predica! Cosa dovrei pensare io sapendoti sempre appresso alla mia ragazza” affermò sottolineando queste ultime due parole e innervosito dalla predica di Marco “Quando sei tu a provarci con Sana allora è lecito?”.
“Sta di fatto che Sana mi ha rifiutato per stare con te, mentre tu sei qui a far il cascamorto Don Giovanni con questa qui!”
“Modera i termini!” ringhiò Akito.
“Ti sei accorto anche tu di come mi guarda, di come mi sorride!” affermò il moro ignorando completamente le risposte acide del biondo “Hai visto con i tuoi stessi occhi quanto si preoccupa per me e di come mi cerca. Pensi di essere l’unico per lei? Vedo distintamente le reazioni che le suscitano le mie attenzioni… Le piacciono, le desidera… Le vuole!”.
Queste ultime parole riuscirono a far vacillare le certezze di Akito.
Sapeva perfettamente che Sana era innamorata di lui e che non avrebbe mai approfittato della situazione per tenere il piede in due scarpe. Avevano faticato tanto entrambi per riuscire a ritrovare un loro equilibrio, ed era convinto che nessuno sarebbe più riuscito a dividerli.
Loro si amavano e non c’era nulla di più bello, di più entusiasmante, di più vero di loro due insieme.
E allora perché sentiva una potente e dolorosa fitta allo stomaco durante il discorso sicuro di Marco?
Perché aveva la terribile sensazione di starla perdendo?
Perché sentiva che le parole di Marco contenevano un fondo di verità?
No, era impossibile! Non poteva e non doveva credere ad alcuna parola che pronunciava quello sconosciuto ragazzo.
“Tu non la meriti!” continuò Marco scandendo molto lentamente ogni singola parola.
Akito pur non dimostrandolo, rimase colpito da quell’ultima frase.
Sapeva perfettamente di non essere all’altezza della sua ragazza. Aveva sbagliato tante, troppe volte in passato, ma se il destino aveva deciso di farli rincontrare di nuovo per caso, un motivo sicuramente ci sarà stato. Il destino non si può certo comandare, ma ognuno di noi può decidere la strada da percorrere per arrivare alla propria personale destinazione. Lui e Sana più di un’occasione avevano scelto di percorrere la strada più difficile e, ancora oggi, combattevano contro tutti per riuscire a rimanere uniti, perché lo sapevano entrambi, quando rimanevano separati le cose non funzionavano. Ormai lo avevano capito, la felicità di entrambi dipendeva dalla presenza dell’altro.

“Guarda c’è anche la S di Sana!” esclamò indicando la sua lettera iniziale.
“Giusto ma se seguo te mi perderò di sicuro!” commentò con un ghignò.
“Questo è poco ma sicuro... Ma sai, a volte è meglio perdersi” rispose Sana guardandolo intensamente negli occhi.
“A si?” domandò curioso di conoscere il parere della sua ragazza.
“Si, perché perdersi è l’unico modo per trovare un posto introvabile… Se no tutti saprebbero dov’è!” rispose sorridendo.
“E tu sei riuscita a trovarlo?” le domandò alzandole il mento per poterla guardare meglio.
“Si… Ho dovuto affrontare non pochi ostacoli per riuscirlo a trovare ma… Poi perdendomi l’ho trovato ed è il posto più bello del mondo!” affermò abbracciandolo forte come se avesse paura di perderlo nuovamente.


A volte bisogna perdersi per riuscire a ritrovare la propria felicità, ed era proprio ciò che era accaduto a loro.
Nonostante tutto e tutti si erano ritrovati.
Il suo destino sarebbe stato sempre e solo Sana.
“Non la conosco a sufficienza io e credi di conoscerla tu in così poco tempo?” ribatté Akito innervosito.

Sana non si apre completamente a me perché è convinta di amarti

Quelle parole continuavano a ripetersi e a risuonargli nella mente.
Anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti a Marco, era furioso per ciò che aveva appena sentito.
Cosa doveva aspettarsi da una persona come lui?
Rispetto?
Nei confronti di chi poi?
Solo perché era il ragazzo di Sana?
Sapeva perfettamente l’effetto che Sana suscitava in ogni ragazzo con cui trascorreva anche solo poco tempo. Lei era così: un fulmine a ciel sereno. Aveva la straordinaria capacità di piombare nella vita altrui quando meno se lo si aspettava, e poi? E poi una volta entrata dentro, era impossibile farla uscire dal proprio cuore. Inevitabilmente ci si innamorava di lei, della sua forza, della sua vitalità, della sua testardaggine. Non si riusciva più a fare a meno della sua allegria, della sua gioia, della sua voce, delle sue battute senza senso.
Senza di lei la vita aveva un sapore diverso, perché lei rappresentava proprio essa.
Lei era unica.
“Ci provi gusto a provocarmi?”
“Lo sai perfettamente anche tu che sto solo affermando la verità!”
“Perché mai dovrei crederti?”
“Perché non dovresti?” esclamò Marco guardandolo fisso negli occhi.
Forse perché non voleva guardare in faccia alla realtà.

“Lo conosci?” le domandò Akito curioso.
Aveva notato l’espressione della sua ragazza cambiare notevolmente durante il corso della canzone.
“Come scusa?” gli chiese confusa.
“Niente” affermò il ragazzo, intuendo dal suo sguardo perso che Sana e il cantante si conoscessero.

Aveva riconosciuto il ragazzo.
Era la stessa persona con cui Sana stava allegramente chiacchierando quel giorno in cui per caso l’aveva incontrata e accompagnata ai studi fotografici. Lo stesso ragazzo che l’altro giorno l’aveva portata al mare per un motivo a lui sconosciuto.
Chissà quanto tempo avevano passato insieme?
Si ricordava perfettamente il suo sguardo così allegro e sorpreso, le sue morbide goti leggermente arrossate e il suo meraviglioso sorriso nell’attimo in cui quella sera i due stavano brindando.
La complicità e la semplicità con cui parlavano e si guardavano.
Un profondo sentimento di gelosia lentamente si fece largo in lui.
Cosa avrebbe fatto se Sana lo avesse abbandonato di nuovo?


Forse perché non voleva credere alla complicità e al legame nato in così poco tempo tra i due.
Non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe fatto se Sana non avesse fatto più parte del suo presente. Non poteva vedere un futuro senza lei accanto, perché quella semplice ragazza che gli aveva radicalmente sconvolto e cambiato la vita, era il suo ieri, il suo oggi e il suo domani. Ciò che viveva nel suo presente e nel suo futuro, era sempre inevitabilmente collegato al suo passato indelebile. Perché era solo grazie a lei e alla sua incredibile forza di volontà che era riuscito a diventare la persona che era tutt’ora.
Lei era vita. La sua vita!

“Ragazzi io vado” disse ad un tratto Marco alzandosi dal tavolo e raggiunto poco dopo da Sana.
“Ehi Marco tutto bene?” gli chiese apprensiva “Sei diverso dal solito…”.
“Non preoccuparti!” si sforzò di sorridere “Ci vediamo!”.
Qualche istante dopo Sana si voltò verso Akito che puntualmente si stava allontanando tra la folla. Velocemente cercò di raggiungerlo chiamandolo inutilmente.
“Ho capito…” sussurrò Sana una volta usciti dal locale “Marco non ti sta simpatico”.
“Ti sbagli” affermò di colpo il ragazzo “Sei tu stasera il problema”.
“Io sarei il problema? Che problema?” balbettò la ragazza non capendo.
“Non fare l’attrice con me!”
“Io non sto fingendo!” ribatté Sana “Non capisco che ti è preso!”.
“Scommetto che tu non te sei nemmeno accorta!” ghignò Akito.
“Accorta di cosa?” gli domandò continuando a non capire intanto che l’ansia cresceva dentro di lei.
“Ho visto il modo in cui eri assorta nei tuoi pensieri durante il brano che ha cantato” affermò arrabbiato il ragazzo “Il modo in cui ti guarda e ti sorride, come TU lo guardi!” puntualizzò “C’era del disagio tra di voi e sento che la causa sono io!”.
“Smettila!” urlò Sana mentre il volto le si bagnava.
Akito riscosso da quelle lacrime l’abbraccio forte.
Tutta la rabbia provata in quel momento svanì nel vedere la persona che amava piangere per lui.
“Io amo te” gli sussurrò stringendosi forte al suo petto “Ed è l’unica cosa che conta!”.


Forse perché voleva appigliarsi ai sentimenti sinceri confessati da Sana quella sera.
Sapeva perfettamente che non aveva negato nulla di ciò che lui le aveva malamente esposto.
Si era fidato di lei e delle sue parole non chiedendole più nulla.
Che avesse sbagliato?
Diamine! Perché non era stata sincera nei suoi confronti?
Cosa stava accadendo?
“Magari hai ragione, ma conosco perfettamente le persone come te!” affermò convinto Marco.
“Non sai nulla di me!” affermò alterato Akito scrutandolo furioso mentre il moro si limitava a ghignare soddisfatto.
I loro sguardi in quei pochi minuti di silenzio erano riusciti ad esporre il disprezzo e il fastidio che provavano l’uno per l’altro.
Non si sopportavano.
Come avrebbero fatto a condividere lo stesso tetto durante le vacanze invernali se non si potevano nemmeno vedere?
Sicuramente sarebbe stata un’impresa, una sfida da sostenere.
“Come vuoi” rispose Marco interrompendo quel gioco di sguardi e alzando le mani in segno di arresa “Io ti ho avvertito!”.
“Potevi evitare il disturbo!” esclamò inarcando un sopracciglio Akito mentre l’altro ragazzo si avvicinava alla sua moto infilandosi il casco e montando in sella al suo inseparabile mezzo.
Marco velocemente accese il motore ma un attimo prima di partire si voltò nuovamente verso il biondo scrutandolo attentamente.
“I rapporti vanno sempre curati e coltivati, altrimenti si rischia di lasciarli morire col tempo. Stai attento, non dare sempre tutto per scontato”
E detto questo il ragazzo ritornò a sfrecciare nel traffico notturno.
 
***
 
Distratta dalla vibrazione del telefono appoggiato sulla scrivania accanto al libro che stava sottolineando, Sana una volta arrivata al punto della frase che stava studiando, prese in mano il cellulare curiosa di leggere il contenuto del messaggio appena arrivato.

Apri

Senza pensarci due volte, abbandonò immediatamente il libro di studio per raggiungere velocemente la porta d’ingresso in cui sapeva lo avrebbe trovato fuori ad attenderla.
Non si aspettava di ricevere un suo messaggio in così tarda serata.
Che fosse successo qualcosa di grave?
Sapeva che non era assolutamente una persona di troppe parole, ma quel semplice imperativo aveva scaturito in lei una serie di domande che non riusciva a dare alcuna risposta.
Scendendo le scale notò sua madre e la signora Shimura sedute comodamente sul divano a godersi un divertente programma televisivo. Quanto avrebbe voluto raggiungerle e ridere in loro compagnia, commentando così le varie scene e battute trasmesse in onda.
“Mamma, esco un attimo in giardino!” urlò Sana infilandosi il suo caldo giubbino.
Una volta fuori, chiuse rapidamente dietro di sé la porta di ingresso osservando attentamente la figura del suo ragazzo appoggiata al muro dell’edificio.
Non si era nemmeno voltato per salutarla o accoglierla e, da questo ambiguo comportamento, capì che c’era qualcosa di strano ma non riusciva a capirne la causa.
Era teso.
Lo aveva percepito dalla postura estremamente rigida che aveva assunto.
“Ciao…” sussurrò lievemente Sana avvicinandosi a lui timorosa di aver interrotto il corso dei suoi profondi pensieri.
Grazie alla leggera luce causata dai lampioni in strada e la minor distanza accumulata tra i due corpi, Sana riuscì a scrutare attentamente i muscoli tirati del viso di Akito, in particolare il suo sguardo si soffermò ad osservare quegli occhi d’ambra vuoti che fissavano un punto indefinito del giardino.
“È successo qualcosa di grave?” domandò non ricevendo alcuna risposta verbale da parte del suo ragazzo.
In compenso vide entrambe le mani di Akito serrarsi maggiormente mentre il suo sguardo serio e nervoso vacillava.
Ma cosa diamine era successo in così poco tempo?
Stava davvero preoccupandosi.
Perché non parlava?
Fino a qualche ora fa le sembrava che tra loro due fosse tutto normale, nonostante le ultime tensioni vissute a causa di Marco e Alex.
“Akito…” lo chiamò piano accarezzandogli il dorso freddo della mano.
“Perché?” affermò freddamente Akito continuando ad osservare il vuoto davanti a sé.
“Perché cosa?” chiese confusa Sana inarcando leggermente un sopracciglio “Spiegati, non capisco…”.
Detestava dialogare senza poter guardare negli occhi le persone.
Era un dettaglio fondamentale per lei vedere e osservare le varie reazioni che l’altro interlocutore provava. Era un'ulteriore conferma a ciò che si affermava.
“Perché non mi hai detto di Marco?!” esclamò voltando il capo verso di lei che sorpresa da questa rivelazione rimase senza parole.
Per nulla al mondo si sarebbe mai aspettata di sentire uscire quelle sette parole dalla bocca di Akito.
Come lo aveva saputo?
Lo aveva rivelato solo a Fuka e lei non si sarebbe mai sognata di tradire la sua fiducia.
Sana socchiuse leggermente le labbra cercando di emettere qualunque suono vocale, ma non ci riuscì. Fu pietrificata dallo sguardo accusatore e deluso di Akito.
Quell’occhiata gelida era riuscita a causarle dei terribili brividi lungo il suo corpo provocandole un senso di angoscia e paura.
Da quanto tempo non si sentiva così in compagnia di Akito?
Tanti, troppi anni.
Eppure… Era riuscita a percepire le stesse sensazioni provate ai tempi dell’elementari o delle medie.
Quel suo sguardo così duro, distaccato e freddo aveva ancora l’incredibile potere di raggelarla.
Dopo qualche attimo di esitazione Sana raccolse tutto il suo coraggio per affrontare quella fatidica e angosciante conversazione.
Senza alcun preavviso il destino aveva scelto per lei e, in quel momento, desiderava poter tornare indietro nel tempo in modo tale da riuscire a parlarne liberamente cogliendo il momento più opportuno.
“Non te l’ho detto perché immaginavo la tua probabile reazione...” cercò di spiegargli Sana.
Sapeva che la sincerità era sempre la miglior cosa, ma aveva avuto paura a rivelargli quel particolare così importante accaduto pochi giorni fa.
Si ricordava perfettamente la litigata di un mese fa avvenuta a fine serata al “Live Club!”.
Akito e Marco si erano visti solo in quella occasione ed era bastato quell’unica volta per sbilanciare il loro equilibrio. Non voleva in alcun modo rivivere quel momento, perché lei era incondizionatamente innamorata del suo ragazzo. Aveva già fatto la sua scelta e anche se Marco le provocava una sorta di attrazione non avrebbe mai ceduto.
Akito Hayama era il suo passato, il suo presente e il suo futuro e sarebbe stato sempre così.
“Perciò lo difendi?” esclamò accigliato il ragazzo fulminandola.
“Non lo sto difendendo!” affermò immediatamente la ragazza “Ma non voglio assolutamente che litighiate quando entrambi conoscete i miei sentimenti!”.
“Spiegami come faccio a crederti quando io stesso vi ho visti! Come faccio a fidarmi?”
“E io?” rispose persa nel suo sguardo timoroso “Come faccio a fidarmi di te e Alex?”.
Odiava quando le persone rispondevano altrettanto con una domanda.
Era come se si volesse sfuggire da quella determinata richiesta, come se si stesse giocando a chi riuscisse a deviare meglio la verità.
Forse però in quel caso la situazione era diversa.
Forse loro si trovavano nella stessa situazione ma non volevano ammetterlo.
Magari per colpa del loro orgoglio o per non essere troppo apprensivi nei confronti dell’altro, oppure ancora per lasciare la propria libertà.
Senza risponderle spostò il suo sguardo nervoso dalla ragazza al giardino silenzioso e invernale.
“Come…” gli chiese titubante nel formulargli quella domanda “Come lo hai saputo?”.
“Me lo ha detto lui stesso poco fa…”
“Ah!” affermò estremamente sorpresa.
Perché mai Marco avrebbe dovuto rivelare ad Akito questa informazione?
Si sa, non si può mai conoscere una persona affondo, ma era sicura che Marco non avrebbe mai utilizzato questi mezzucci per conquistarla. Aveva imparato a conoscerla e facendo così l’avrebbe solamente allontanata da lui.
“Dove lo hai incontrato?” domandò curiosa.
Voleva conoscere i dettagli, capire le reazioni di entrambi i ragazzi.
Sapere quanto si erano spinti.
“In un Fast Food lungo la strada principale… Ero in compagnia di Alex…”
“Eri con Alex?!” ripeté Sana spalancando gli occhi per ciò che aveva appena udito.
Perché non gli aveva detto che si sarebbero visti?
Avrebbe preferito conoscere immediatamente la verità, senza troppi sotterfugi… Ma del resto lei stessa gli aveva consigliato di starle vicino.
Che stupida!
“L’ho incontrata per caso” aggiunse osservando l’espressione confusa e delusa di Sana “La stavo investendo… Io… Ecco… Ero soprapensiero”.
Sana annuì leggermente.
Non riusciva ad affrontare il suo sguardo, non poteva rivelarsi a lui.
A lui che con un semplice gesto o sguardo riusciva a leggere il suo stato d’animo.
“Pensava ti stessi tradendo con Alex…” le confessò guardandola per un istante, come per riuscire a capire cosa stesse provando in quel determinato momento.
“Buonanotte!” affermò Sana voltandosi dopo quell’attimo di smarrimento.
Non aveva più la forza di affrontare quella conversazione.
Non voleva nemmeno pensare a ciò che lui gli aveva appena detto.
Cosa avrebbe fatto senza Akito?
Si sarebbe sentita persa e vuota esattamente come l’anno scorso.
Avrebbe risentito il dolore e la delusione di sei anni fa.
No!
Doveva scappare da lui e da quei terribili pensieri.
Akito immediatamente la prese per un polso.
Sapeva perfettamente che la reazione istantanea di Sana sarebbe stata quella di scappare.
Non era mai riuscita a padroneggiare i problemi che si creavano tra i due.
“Non ti ho tradita!”
“Certo… Lui ha una reazione esagerata così dal nulla!” ribatté alzando il tono di voce Sana cercando di scacciare le lacrime che volevano rigarle il viso.
“Ma cosa stai dicendo?”
“Se Marco ha pensato che tu mi stessi tradendo, significa che eravate in una situazione abbastanza intima!”
“Non è come credi!” affermò serio guardandola negli occhi.
“Come faccio a fidarmi di te?” gli chiese con un pizzico di ansia in voce.
“E io?” domandò Akito ripetendo la stessa frase pronunciata poco fa da Sana “Come posso fidarmi di te?”.
“Credo di averti spiegato il motivo per cui ti ho taciuto la sua dichiarazione! Non volevo in alcun modo turbare o sconvolgere il nostro equilibrio” rispose guardando attentamente quelle iridi ambrate “Non so però se il motivo per cui tu mi abbia nascosto di te e Alex sia lo stesso…”.
Akito sentendo ciò allentò la presa dal suo polso “Perciò credi più ad un ragazzo che malapena conosci che a me?”.
Sana osservando il muro accanto a loro non rispose mentre Akito deluso dalla sua staticità si incamminò verso la sua macchina.
In quel momento desiderava essere da tutt’altra parte.


SPOILER:
Erano circa le 18:00 quando Akito uscì dalla palestra pronto per tornare a casa.
“Ciao…” sussurrò timorosa una voce femminile.
Il ragazzo chiuse velocemente la porta per poi girarsi sorpreso verso di lei che si trovava in mezzo al cortile. Leggermente alzò il capo per salutarla, non si aspettava di vederla lì.




Ciao a tutte! ^.^
Come state??
Ieri sono ritornata dalle vacanze e ho deciso di aggiornare ora perchè mi sento in colpa, non volevo assolutamente lasciarvi in sospeso per così tante settimane... Soprattutto durante lo scontro tanto atteso!!
A chi date ragione, ad Akito o a Marco?
A Sana o Akito?
Spero non abbia deluso le vostre aspettative e, voglio ringraziare tantissima la carissima Stefy che mi ha aiutato con i suoi consigli! <3
Ultimamente sto avendo dei blocchi e, anche in vacanza, ho scritto solo un paio di paginette... Non avevo ispirazione e soprattutto ero distratta dal divertimento marittimo!!
Cercherò di recuperare, perciò non so che giorno della prossima settimana avverrà l'aggiornamento! Scusatemi!!
Un saluto e un forte abbraccio a Lolimik, Angel 92, Reginadeisogni e Love Kodocha!!!
Grazie di cuore a tutte voi che leggere, recensite e inserite nelle preferite, ricordate e seguite la mia FF! 
Grazie del vostro sostegno, per me è molto importante!!
Un bacione grande!!

Miky
  
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