Sono le 2:04 e ho una quantità indecente di mascara. Mi ricordo di avere sedici anni in momenti come questi e basta; e giuro non so se sia un bene o un male. Sono appena tornata dalla discoteca nella periferia della mia città, mi scoppia la testa. La radio nella camera dei miei genitori , trasmette l'inno nazionale, l'ultima speranza per ricordare ai notturni di essere patriottici. 'Nina non bere' 'Tranquilla mamma' Mi gira leggermente la testa ma non mi hanno sentita entrare, scusa per tutti gli shots mamma, ma tanto non ti frega una cazzo. La piccola radio nera sta passando 'California here we come' dei Phantom planet. Ho sempre amato le canzoni come questa, quelle da ascoltare in macchina, le stesse che la sera suonano così malinconiche. Fanno pensare. E dall'alto di questi 16 anni, posso ammettere che non è questa la vita che volevo, che non sono chi sognavo di diventare a 6 anni. Non assomiglio alla principessa con i capelli rossi che disegnavo su grandi fogli bianchi. Non sono felice. Non sono un cazzo di nessuno. Sono il pacchetto di cicche che hanno comprato quelle due ragazze in fila davanti a me solo per usare il bagno del bar prima di entrare a scuola. Sogno la California, sogno un posto che mi faccia sentire a casa, sogno la realizzazione massima. Qualcuno ha detto che il miglior modo per realizzare un sogno è svegliarsi, beh io non voglio svegliarmi. Non ora. Non posso aprire gli occhi rimanere delusa per l'ennesima volta, quindi buonanotte. Buonanotte a chi è solo, buonanotte a chi non ha paura di svegliarsi, buonanotte chi va a dormire e prega di non farlo, buonanotte a chi ha la vita che voleva, sono felice per voi stronzi del cazzo. Buonanotte a chi è consapevole che non sarà una buona notte, buonanotte a chi non si è mai perso e a chi vuole ritrovarsi. E Buonanotte a me che l'unica cosa che perdo e continuo a perdere è il tempo.