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Autore: _katherine_lls    26/08/2014    2 recensioni
una missione per il ministero, sono entrambi auror. Entrambi single. Entrambi bravi a scuola. Ma solo questo hanno in comune.
Sono Purosangue e Mezzosangue.
Nessuno l'avrebbe creduto possibile.....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Mancava poco.

Ora mancava solamente il sacrificio di sangue.

Dal centro della cupola che era stata eretta intorno alla scuola, partì un fascio di luce rossa, diretto verso Hermione che si accasciava al suolo esausta, mentre dietro di lei le file ei mangiamorte esultavano.

Era stata questione di un secondo.

Solo un secondo.

Successero molte cose contemporaneamente.

Hermione si accasciò su se stessa.

Narcissa scoppiò a piangere.

I mangiamorte esultarono.

Ma quello che stupì tutti fu l’urlo disumano di Draco, che crollò a terra mentre la maledizione si dirigeva verso Hermione.

Questione di secondi, che a volte ti possono salvare la vita.

Un secondo …

La maledizione passò sopra alla ragazza che si accasciava a terra mentre Draco correva verso di lei disperato.

Aveva perso tutto.

Aveva rischiato di perdere tutto.

Ma non era quello il giorno in cui doveva succedere.

Per un secondo Hermione era salva e la maledizione si stava dirigendo verso le righe dei mangiamorte.

Cozzò con la barriera appena giunse davanti ai mangiamorte che con la bacchetta in mano avanzavano sicuri di avere la vittoria in pungo.

Ma per un secondo …

La maledizione sembrava infrangersi contro la barriera.

Ma la magia era potente.

Magia bianca ma pur sempre potente.

Pericolosa.

Da non sottovalutare.

E i mangiamorte l’avevano fatto.

Con un ghigno stampato sul volto avanzavano verso la scuola.

Erano convinti di aver vinto, fino a quando la maledizione non superò la barriera.

Ora era troppo tardi.

Un lampo di comprensione oscurò le iridi di due persone in particolare della prima riga.

Una era Ronald Bilius Weasley, che da sempre aveva la capacità di sottovalutare i pericoli.

Come con il serpente.

Si era risvegliato la mattina stessa e aveva pregato in tutti i modi Pansy di lasciarlo andare sulla battaglia.

L’aveva definita la sua vita.

L’altra invece era Bellatrix Lestrange, che per un motivo noto a nessuno tranne lei aveva riconosciuto immediatamente l’incantesimo, già da quando con la materializzazione era finita davanti ai cancelli della scuola di magia e stregoneria più famosa.

Era sicura che l’incantesimo era quello.

L’aveva imparata a memoria ormai quella litania.

Sin da quando doveva utilizzarla per mettere le difese intorno alla casa del suo padrone.

La conosceva.

A memoria.

Sapeva tutti i rischi. Tutti i pericoli.

E loro li stavano correndo.

Non si poteva stare così vicini alla barriera.

Aveva tentato di dirlo al rosso, ma lui era convinto di avere la vittoria in pungo, e per un attimo lo era stata anche lei, quando aveva visto Hermione accasciarsi su se stessa al centro del giardino.

Ma le cose belle sono fatte per essere solo illusioni.

Aveva visto il raggio di luce superare la ragazza senza sfiorarla.

Qualcuno la stava proteggendo.

Girò l testa e vide Minerva McGrannit con le mani tese verso la ragazza e un sorriso felice sul volto.

Vide il raggio rosso venire nella loro direzione.

Cercò di attirare l’attenzione del rosso che convinto dell’imminente vittoria non faceva nulla per spostare i mangiamorte da li.

Lo vide colpire la barriera e superarla, diretto nella loro direzione.

<<È magia bianca, si disse, ma la magia bianca delle volte è peggio di quella nera perché …>> pensò mentre il raggio di luce la colpiva dritta sul petto facendola cadere al suolo senza vita.

Gli occhi aperti, serrati.

Il corpo ancora caldo.

Una frase ancora impressa nella mente

<< la magia bianca a volte è peggio di quella nera perché pulita, pura, e dettata solamente dalla voglia di proteggere quello a cui si tiene e non dalla voglia di conquistare ciò che non ti appartiene>>

POV MINERVA MCGRANNIT

L’incantesimo aveva sfiorato Hermione.

Ancora non sapevano il motivo per cui la ragazza si era accasciata a terra, ma in molti avevano notato le mie mani tese nella sua direzione.

Infondo è la mia alunna preferita.

La studentessa modello di cui tutta la scuola andava fiera.

Il mio motivo di vanto.

Ed ero riuscita a proteggerla.

Avevo smesso di fare l’incantesimo per salvarla.

Per proteggerla.

Avevo messo in pericolo la vita di molti per la salvezza di una.

Molto poco grifondoro, ma in fondo non mi importava.

L’importante era che lei stesse bene, e c’ero riuscita.

Era bastato un Reinevra di Draco e la ragazza era tornata a sorridere.

Diverse erano le cose per la frazione oscura.

Il lampo rosso della leggenda, aveva perforato la barriera.

Una frase c’era scritta nel libro, ma che non avevo avuto il coraggio di pronunciare prima davanti a tutti.

Una frase che non ero l’unica a sapere.

Una frase che sapeva anche lei.

Colei che era stata la mia migliore amica ai tempi di Hogwarts ma che non aveva perso tempo appena Voldemort aveva cominciato ad emergere, a perdere la ragione ed a diventare come loro.

Freddi, spietati.

Lei non lo era.

Era una delle ragazza più buone che avevo conosciuto in tutta la mia vita.

Se aveva bisogno lei c’era sempre per aiutarti, ed adesso era diventata un mostro, semplicemente un mostro.

Non riusciva nemmeno a riconoscere gli amici dai nemici.

Ma l’incantesimo l’aveva riconosciuto.

Per un attimo ho visto il terrore in quegli occhi neri come la pece.

Il terrore di chi sa che non può farcela.

Di chi ha capito che è una battaglia persa in partenza. Di chi sa di essere arrivato nel momento sbagliato.

Ma ormai era troppo tardi.

Questione di secondi.

Se fossero arrivati una manciata di secondi dopo le cose non sarebbero come sono.

Secondi …

Nei suoi occhi c’era il terrore e la speranza.

La speranza di non avere avverato al profezia con la loro fame di potere.

Una speranza che sapeva anche lei vana dato come erano le cose.

<< il vecchio incantesimo è pregno di magia bianca, ma la magia bianca a volte è peggio di quella nera perché pulita, pura, e dettata solamente dalla voglia di proteggere quello a cui si tiene e non dalla voglia di conquistare ciò che non ti appartiene>>

L’aveva capito.

Ma l’aveva capito troppo tardi.

Il fato non si cambia, e con il destino non si discute.

Non potevano vincere.

E lei l’aveva capito. Tardi, ma lo sapeva. E aveva pure tentato di dirlo al rosso.

Forse a qualcuno ci teneva, ma l’altro, convinto di avere ragione non le aveva voluto dare ascolto.

Ed adesso, lei era morta.

La maledizione rossa l’aveva colpita in pieno petto.

Di lei non rimaneva altro che il cadavere da seppellire, vicino ai coriandoli di ciò che ne rimane del loro signore.

POV DRACO

Non poteva andare a finire così.

Lei mi ha aiutato ad amare. Me l’ha insegnato.

È stata un insegnate paziente con l’allievo stupido che non le ha mai detto che la ama pure lui.

Ed ora, la maledizione si dirigeva verso di lei.

È stato un attimo.

Ho visto le mani della vicepreside puntate verso la ragazza e lei accasciarsi a terra, prima che la maledizione le passasse sopra ed andasse ad infrangersi sulla barriera.

Successe così velocemente che non vidi nemmeno se l’aveva sfiorata.

Una cosa era certa, lei non era morta. La bambina non era morta.

Nostra figlia. Mi bastava sapere che loro due erano salve.

Mi bastava sapere solamente questo.

Vidi il lampo di luce rossa perforare la barriera ed andare dall’altra parte. Verso le schiere dei mangiamorte.

Un lampo di terrore passò attraverso gli occhi di mia zia.

Terrore, terrore che prova chi si vede la morte davanti. Terrore che provavano le persone quando la vedevano puntare la bacchetta contro il loro petto e sibilare con quel sorriso sadico sulla faccia Crucio.

O peggio Avada Kedavra

Terrore che prova lei, dopo aver riconosciuto l’incantesimo ed aver capito di non poter più fare niente per evitarlo.

Ha pure provato ad avvertire il rosso.

Ma come sempre certa gente non impara mai. Non ha ancora capito, nemmeno dopo la convalescenza dovuta al morso del serpente, che non bisogna fidarsi dei nemici.

I nemici, sembrano quello che non sono. Anche se in questo caso stiamo parlando di Grifondoro.

Sembrano buoni, coraggiosi, ma in fondo sono serpi. Infide serpi, che sanno giocare bene le loro carte.

Infondo tutti siamo così.

Lui non se ne è ancora accorto.

Il lampo di luce rossa ci mise un secondo a colpire il petto di mia zia, nello stesso istante in cui io comincio a correre verso Hermione e mia mamma inizia a piangere a dirotto.

Sento un urlo disumano e mi rendo conto che è uscito dalla mia bocca.

Dovrò dirglielo prima o poi che la amo.

Glielo devo.

Corro verso di lei come un carcerato che assapora la libertà dopo anni di reclusione.

È bellissima, anche stesa a terra, anche in mezzo alla battaglia.

È bellissima, sembra un angelo.

L’angelo dannato a stare con il demonio per sempre.

Ma forse io non sono il demonio. O meglio non lo sono più, una volta lo ero, poi è arrivata lei e mi ha cambiato.

Mormoro un Reinevra.

Lei sbatte lievemente le palpebre prima di aprire i suoi occhi dello stesso colore dell’oro fuso.

Oro dove io mi sono perso molte volte a causa sua.

Mi sorride, mentre con una mano va ad accarezzarsi la pancia, visibile sotto alla maglietta turchese che aveva messo quella mattina.

Le sorrido di rimando.

In questo istante non mi interessa di cosa succede a neanche un metro da me.

Potrebbe anche scoppiare la terza guerra magica, che continua a venire rimandata da Silente e dalla gente che ha una testa sulle spalle.

L’aiuto ad alzarsi.

È bellissima.

D’istinto l’abbraccio e lei ricambia.

Sono l’uomo più felice al mondo.

Felice insieme a lei.

Insieme al mio angelo dannato.

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao!

Scusate, mi dispiace davvero tanto ma non sono riuscita ad aggiornare prima.

Spero che questo capitolo vi piaccia anche se è un po’ corto.

Per favore recensite!

Credo che aggiornerò venerdì, salvo imprevisti…

A presto

Rowena00

  
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