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Autore: _Black_Rainbow_    26/08/2014    7 recensioni
Una nuova ragazza è arrivata a Seattle, ovviamente è una grande fan di iCarly e il suo ragazzo ideale è il nostro caro Freddie Benson.
Le cose però saranno davvero così semplici?
Faccio pietà con le introduzioni, scusatemi ^-^" buona lettura a chi vorrà fermarsi!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlotta 'Carly' Shay, Fredward 'Freddie' Benson, Nuovo personaggio, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Chiedo scusa per il ritardo, spero ne sia valsa la pena (?) (Un po' di sano Seddie)
Perdonatemi eventuali errori, li correggerò appena possibile.
Ciao a tutti!!
_Black_






Li aveva trovati insieme una volta arrivata a casa di Carly. Sembravano entrati in confidenza perfetta, come se la rispettiva vicinanza fosse abituale come lo erano quella di Carly e la sua per lui. Gli sfioramenti tra le loro mani le provocavano un nodo fastidioso allo stomaco.
Lui non ne era infastidito, ma a lei faceva male quella rilassatezza.
Solo una volta aveva sentito una nota stonata nel loro idilliaco mondo precluso a tutti. Quando aveva cercato di poggiarle la mano sul fianco lei si era ritratta, un movimento brusco che troppo stonava con l'atmosfera che li aveva circondati fino a quel momento. Perché allontanarsi?
Magari era solo la sua irritazione per il fatto di essere stata bellamente ignorata per tutto il pomeriggio a farle  immaginare certe cose. Non ne era sicura, certamente non era gelosa.
Perché essere gelosa del suo ex ragazzo? In fondo si stavano solo fissando negli occhi, i volti insopportabilmente vicini, le dita intrecciate.
No, non era gelosa, ma quei due avrebbero dovuto fare a meno di scambiarsi tante smancerie in pubblico.
-La piantate?
Non avrebbe voluto dirlo ad alta voce. Aveva i nervi a pezzi, non sapeva che le prendeva, era confusa.
L'atmosfera ormai rovinata li costrinse ad allontanarsi.
-Scusa Sam, ma perché non vai a mangiare qualcosa?
-Perché non mi va! Non dirmi cosa fare.
La sua aria si era fatta incredibilmente minacciosa. Se ne avesse saputo il motivo, forse, non sarebbe stato così scortese con lei. Se lei avesse saputo che, in fondo in fondo, Freddie negli occhi di Isabelle aveva cercato lei, forse non ne sarebbe stata gelosa.
A distrarli dai loro pensieri ci pensò proprio la ragazza che fino a quel momento aveva osservato lo scambio di battute e aveva sentito la tensione irrisolta aumentare come ogni volta che quei due rimanevano soli in una stanza, anche se proprio soli non erano.
-Ora devo andare Freddie, grazie per il bel pomeriggio.
-Perché te ne vai?
-Ho delle cose da fare.- Fece spallucce avvicinandosi all'ascensore. -Sam, scusami.
La ragazza fissò la schiena di Isabelle confusa.
-Scusa? Per cosa?
Era stato solo un sussurro, non l'aveva sentita, le porte si erano chiuse ormai. Freddie si girò a fronteggiarla.
-Sam, perché ti comporti così con lei? Dovresti essere più gentile!
-Forse perché mi avete ignorato per l'intero pomeriggio!
Le prudevano le mani, aveva bisogno di sfogare la sua frustrazione su qualcosa. FREDDIE. O qualcuno.
Tornò a guardarlo con una lentezza esasperante, il ragazzo era già in allarme.
Tutto in Sam preannunciava guai. I capelli elettrici, le labbra serrate in una morsa ferrea, i pugni chiusi e rigidi lungo i fianchi ed i muscoli delle gambe in tensione, pronti a scattare.
-Sam? No.
Due secondi dopo lei era su di lui, le gambe strette al suo corpo per tenerlo fermo, i pugni chiusi a picchiargli il petto con forza.
-Ferma!
Con una mano le prese il polso, subito dopo anche l'altra. Lei si dimenava nel vano tentativo di liberarsi.
Da quando era così forte da tenerle testa? Continuò a muoversi sempre più disperatamente, era riuscito ad essere sopra di lei.
-Spostati Freddie! O quando mi alzeró ti pentirai di avermi sfidato.
Lui rimase fermo al suo posto, si limitò ad allentare la presa su di lei concentrandosi sul calore del corpo della ragazza. Quella scena, in gran parte dei suoi sogni più spinti, l'aveva già vissuta e lei non era tanto recalcitrante all'idea di averlo sopra di sé, anzi, sembrava piacerle.
-Sei gelosa!
La consapevolezza lo colpì come un fulmine a ciel sereno. Ecco perché quegli sguardi assassini tristi e perché la sua bocca aveva assunto quella piega in giú che non era sparita finché non l'aveva preso a pugni.
-Non. Sono. Gelosa.- Scandí le parole una ad una, lentamente. Senza alcun preavviso Sam riuscì ad invertire le posizioni, si sentiva molto più a suo agio in posizione di comando.
-Non farti strane idee. Non c'è alcuna possibilità che tu mi piaccia ancora.
Si alzò, in fretta spazzoló i pantaloni dalla polvere e se ne andò sbattendo la porta.
Freddie rimase fermo, immobile sul pavimento.
Non sapeva più cosa pensare.
Carly lo trovò così. Steso sul pavimento, gli occhi fissi al soffitto come cercando di vederci attraverso.
-Stai bene?
-Credo di si... Non lo so.
-È andata così male?
Lui si mise a sedere, le gambe stese davanti a sé.
-Non riesco a capirla.
-Isabelle?
-Sam.
-Forse ti fai le domande sbagliate.
-Cosa vuoi dire?
Lei si limitò a fare spallucce offrendogli una caramella.
-Riuscirai a capire, devi solo vedere le cose da una nuova prospettiva.






   
  
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