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Autore: StayWeird01    26/08/2014    1 recensioni
E se la migliore amica di Adelaide facesse la cavolata del secolo? E se Adelaide si perdesse nella città dei suoi sogni, Londra? E se cadesse nelle braccia di un irlandese dagli occhi azzurri? E se si ritrovasse a vivere con lui, insieme a 4 amici un po' idioti? E se l'irlandese fosse dannatamente bello e simpatico? Beh, basta leggerlo!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADELAIDE’S POV
Erano mesi che non passavo giorni di pura follia. Dopo che Niall mi disse di mettere il costume, andai in paranoia più totale. Punto primo, perché mi avrebbe visto il corpo, quel corpo per cui scleravo ogni mattina prima di andare al mare, e punto secondo, perché non avevo il costume. Lo dissi a Niall, che mi consigliò di uscire e andare  a sceglierne uno in giro per Londra. Scelsi un due pezzi nero, e corsi in macchina. Niall mi portò ad un parco divertimenti acquatico. Qualche vecchietta ci rimproverò perché eravamo troppo vecchi per quella roba, e la mandai a quel paese. Allora la vecchietta ha chiamato una guardia, e siamo dovuti scappare via dal parco. Ma dato che non volevamo che la nostra giornata divertente finisse lì siamo andati la cinema. Solo che il controllore dei biglietti era in bagno quando siamo passati per farci staccare il pezzettino, e quindi siamo entrati senza il pezzo staccato. Manco fosse stato un reato, 2 tizi con delle torce sono venuti a controllare la sala, e siamo dovuti scappare dalla porta d’emergenza. A fine giornata ci trovavamo sul retro di un enorme cinema, con la schiena sul muro scrostato, cercando di non farci sentire dai tizi con le torce.
-Mi dispiace- sussurrai io.
-Per cosa?- disse Niall girandosi verso di me.
-Per averti messo in tutti questi guai. Tu sei una star, e non puoi farti vedere che scappi dalla sicurezza o da due tizi con le torce che ancora non capiscono perché ci cercano- dissi sporgendomi per vedere la situazione al di là del cassonetto.
-È una parte di te che ancora non conoscevo del tutto, e mi piace- disse lui sorridendomi. Non lo ascoltai, e dissi:
-Sono un totale disastro, non faccio altro che combinare guai, e complico sempre tutto, e sono confusa, e...- ma fui fermata da un suo bacio sulle labbra.
-Tu mi piaci così come sei Lai, sei una persona fantastica, e sei semplice, e soprattutto sei te stessa, e non ti importa di cosa pensano gli altri di te- sussurrò Niall, sfiorando la mia guancia con le dita. Mi sentii avvampare.


-E poi non mi vergognerei affatto di tutto quello che ho fatto, e poi chi può aver fotografato tutti quegli spostamenti?-. E invece erano stati fotografati, eccome. Francesca mi aveva avvisato di tutte le foto sul web, dal parco al cinema. Non erano visualizzate le parti dove scappavamo da guardie o da tipi con le torce, ma ero comunque su tutta internet. Su Facebook e Twitter c’era il putiferio più totale: directioner che mi insultavano, directioner che mi approvavano, directioner che non sapevano che dire, directioner che scleravano... Alcune invece cercavano di analizzarmi: potevo essere una bella ragazza, una racchia, una cicciona, persino una modella!; avevo 16 anni, no 17, no 20, 21, secondo me è ultraquarantenne; ero brasiliana, svizzera, ungherese, israelita, irlandese e inglese; avevo la quinta, la terza, la seconda, non avevo tette e me le ero perfino rifatte! Roba da matti. Le mie amiche directioner non mi avevano ancora riconosciuto, per fortuna, altrimenti le directioner italiane avrebbero avuto la vittoria in pugno! E soprattutto avrei fatto una figura nonché orribile. Francesca era emozionata, io ero nel caos più totale, Niall mi diceva distare tranquilla, mentre i ragazzi... I ragazzi non mi dissero nulla, erano tornati dalle loro famiglie e non parlai con loro. Il giorno dopo andammo nel luogo dove girarono il video di “Live While We’re Young”. Naturalmente non sapevo l’esistenza di questo posto situato nelle campagne inglesi, anche perché non avevo mai visto quel video. Era praticamente deserto. Ci buttammo nel lago usando una corda attaccata ad un albero, dopodiché andammo sopra delle specie di pedalò, e poi i palloni gonfiabili e trasparenti, dove non facevo altro che rotolare. Mi divertii come una matta, risi così tanto che a fine giornata mi facevano male gli zigomi. Verso sera Niall mi bendò gli occhi e andammo in un luogo segreto. Sentivo un rumore assordante, come uno stadio, e dato che non vedevo assolutamente nulla, sbattei contro qualcuno, e sbatacchiai la faccia ad un signore, che al mio tatto sembrava un vecchio dalla pelle grassa e rugosa, ma Niall mi confessò che era un controllore. Ci sedemmo su un telo steso sopra del prato, e Niall mi tolse la benda. E vidi. In realtà per qualche secondo non vidi nulla, perché ancora non mi abituavo alla luce, ma poi vidi tutto. Ragazzine, cartelloni enormi, un palco, dei ballerini che mi sembravano conosciuti e musica, la mia musica. Il primo concerto delle Little Mix lo passai con milioni di ragazzine che non conoscevo, e con Niall, che a fine serata lo sbattei contro un muro e lo baciai. Furono dei giorni fantastici, ma tutto fu rovinato da una piccola macchiolina, che si espandeva piano piano per tutto il cuore. Quella sensazione di non essere adeguata, di non essere nel posto giusto, di non fare quello che si deve fare davvero con una persona del genere. Stavamo camminando per Londra, quando da lontano vedemmo un’orda di ragazzine che urlavano. Niall mi spinse d’un tratto nel vicolo affianco, sedendosi in una piazzola in mezzo a qualche casetta di periferia.
-Niall, che succede?- chiesi con un sopracciglio inarcato.
-Quelle ragazzine erano delle fan, e adesso mi hanno visto, quindi non posso andarmene senza aver fatto qualche foto o qualche autografo...- disse squadrando il cielo.
-E allora vai- dissi sorridendo.
-Sì, lo so...- disse sconfortato. Perché è così triste? Sorrise d’un tratto e si alzò.
-Okay, tu rimani qui, io vado, ci metterò solo 5 minuti- disse prendendomi le mani tra le sue. Brividi, adrenalina nelle vene, qualcosa si sta spezzando però. Niall si avviò fuori dal vicolo, mentre lo seguii con lo sguardo. Perché non poteva farlo subito? Perché è dovuto andare via a nascondermi per poi sbucare senza di me? Perché non mi ha fatto venire con lui? So che queste domande hanno una risposta più che certa, cioè che non vuole gossip o roba del genere, ma in quel momento sembrava che volesse nascondermi. Se fossi stata una star non credo lo avrebbe fatto. Oppure sì. Oppure no... Essere una ragazza normale, senza un lavoro, un diploma, un qualcosa da realizzare, senza un idea per il futuro, e soprattutto senza soldi, con un ragazzo famosissimo, con un lavoro, nessuna idea per il futuro perché sta messo alla grande, un diploma (forse?) e un sacco di soldi mi rende inadeguata. Cosa ci fa lui con un fallimento vivente, quando potrebbe (e forse è stato) con modelle, cantanti, gente molto, ma molto più famosa di me? Avevo intenzione di parlargli di questa sensazione, ma sono una cagasotto, e non ci riuscì. Francesca riteneva che fosse una cazzata, ma io ci stavo pensando sempre più seriamente. Il mattino dopo del concerto mi svegliai di buon ora, e scesi al piano di sotto. I ragazzi erano tornati, e bevevano i loro caffè seduto sul divano.
-‘Giorno ragazzi- dissi stiracchiandomi. Niall non c’era.
-Ehi Lai, come va?- disse Liam facendo segno di sedermi.
-Alla grande- esclamai sorridendo. I ragazzi sorrisero compiaciuti.
-Come va con Niall?- disse Zayn con voce in falsetto. Sorrisi.
-Benissimo- dissi arrossendo. I ragazzi risero.
-Sapete dov’è andato?- chiesi ai ragazzi.
-Ha detto che usciva a fare commissioni- disse Louis. Annuii distratta, pensando a cosa fare.
-Di là c’è la tua colazione, solito Starbucks al cioccolato- disse Harry notandomi distratta.
-Eh? Ah sì, grazie mille ragazzi- dissi alzandomi e andando verso la cucina. Presi lo Starbucks e mi sedetti sul tavolo. Sarei uscita, per comprare un regalo a Niall. Dopo aver passato 2 giorni facendogli spendere chissà quanto, dovevo ripagarlo con quel che rimaneva nella mia carta di credito. Finii di corsa la mia cioccolata e salii le scale inciampandomi un paio di volte. Sì, perché dopo 18 anni passati a camminare non so ancora farlo per bene, figuriamoci correre. Presi una t-shirt grigia con il pipistrello di Batman, uno short di jeans chiaro e le mie dannate Supra. Feci una treccia, misi gli occhiali da sole, la carta di credito e il cellulare in tasca, e corsi giù per le scale.
-Ragazzi, io esco a comprare una cosa, non so se torno per pranzo- dissi velocemente, e corsi fuori dalla porta, gettandomi nella mischia della periferia. Sentii i ragazzi urlare qualcosa furibondi, ma non capii, così me ne andai tranquilla per Londra. Camminavo tranquilla, quando ad un tratto mi fermai a fissare un giornalino di gossip. E sul quel giornalino c’erano le mie Supra, ad un angolo. Le riconoscerei ovunque, solo loro hanno dei segni colorati, opera delle mie amiche di classe durante le lezioni noiose di matematica. Afferrai il giornale, scoprendo che le Supra erano proprio le mie, e c’ero anch’io. Ero affiancata da Niall, mentre camminavamo per Londra, mentre andavamo al parco. In grande c’era una scritta “NUOVA FIAMMA PER NIALL HORAN”. Panico, panico più totale. Mi hanno fotografata. Quindi sono sopra dei giornali? Sui giornali di gossip per lo più?! Rimisi gli occhiali da sole e continuai a camminare spedita. Non so cosa pensare, se sia una cosa scontata o negativa, o forse tutte e due. Mi sedetti su una panchina, mentre respiravo a fatica. Okay, per prima cosa devo analizzare la situazione con Niall. Lui è un bravo ragazzo, e stare con lui è fantastico. Mi piace troppo baciarlo, e sembra che piaccia anche a lui. E se fossi solo una cotta passeggera? Oddio, sembra che non sia mai stata fidanzata. Riesco a capire se un ragazzo è interessato a me per tutto, o solo per portarmi a letto. Niall mi conosceva da tanto, e se voleva portarmi a letto lo avrebbe potuto fare chissà quante volte, sono quasi sempre ubriaca. Quindi evidentemente ci tiene a me. Aw, ci tiene a me! Sorrisi di colpo, beccandomi alcune occhiate con sopracciglia inarcate. Forse gli piaccio davvero tanto. Beh, dopo aver speso una fortuna per me, ci credo che un po’ gli piaccio. Io lo amo però. È totalmente diverso il concetto. Certo, io non posso dirgli di punto in bianco “Ti Amo”. Sarebbe scorretto nei suoi confronti. Gli uomini fanno a fatica a dirlo, e se glielo dico lui può darsi che non mi risponda, e ci rimango malissimo. Voglio continuare con lui, devo solo provare se anche lui tiene a me come io tengo a lui. Faccio un respiro profondo e mi rimetto in piedi, diretta da qualche parte a comprare qualcosa. Qualche ragazzina mi ha fissato, un’altra mi ha indicato sussurrando a qualcun’altra. Tutto questo mi terrorizza.


NARRATORE’S POV
Adelaide tornò a casa col cuore ridotto a una prugna secca. Tutto il pomeriggio era stata a rimuginare su quel che doveva fare, e aveva deciso. Se sarebbe riuscita a continuare per quella sera, se avesse capito qualcosa di più sui sentimenti di Niall e se avesse capito il perché del nasconderla, sarebbe rimasta. Altrimenti no, avrebbe preso il primo volo per l’Italia, dicendo a Niall di vivere la sua vita. Sempre se avesse avuto il coraggio. Salì in camera e si buttò sul letto, con le lacrime agli occhi. Non doveva essere questo il suo sogno a Londra. Chi avrebbe dovuto incontrare 5 fuori di testa, chi si sarebbe dovuta innamorare di un’irlandese con una chitarra, con degli occhi da sogno e un carattere pazzesco, una risata contagiosa e un sorriso da favola? Lei no di certo. Eppure eccola lì, a piangere per la persona più importante della sua vita, forse. Dopo tutte quelle riflessioni, avrebbe parlato normalmente con Niall o avrebbe iniziato a piangere e a delirale? Niall era diventato il suo migliore amico, perché ormai conosceva praticamente tutto di lei. Sapeva che le piaceva coccolare le persone a cui voleva bene, le piaceva mangiare tanto, che si vedeva una ragazza con un corpo quasi deformato, che non faceva altro che combinare casini, che le piaceva far ridere la gente, che le piaceva tanto la natura, ma che aveva una fifa blu per gli insetti volanti, che adorava guardare le stelle, che odiava asciugarsi i capelli perché le pesava tenere il phon in mano per così tanto tempo; solo lui sapeva che lei non era una directioner vera e propria, e solo lui sapeva farla stare bene. Niall conosceva vita, morte e miracoli di Adelaide, anche se dovrebbero chiamarsi più che altro ‘Nascita, casini, rischi di morte, brutti voti e cerotti’ di Adelaide. Ad un tratto sentì bussare alla porta. Si alzò di scatto e si asciugò gli occhi. Aprì piano la porta, squadrando davanti a lei. Nessuno, solo aria. Aprì completamente la porta e squadrò il corridoio. Nessuno, solo qualche scatola i piedi di Adelaide. Erano 2, piatte e di color panna, con il nome Chanel sul coperchio. Le si illuminarono gli occhi. Prese le scatole e chiuse la porta dietro di se, entrando in camera. Si buttò sul letto, e aprì la prima scatola. Dentro c’era un abito piegato. Lai lo prese e lo mise in alto, tenendolo con le mani. Era un vestito blu, con uno scollo a cuore, e lungo fino sopra le ginocchia. La gonna diventava un po’ ampia, con l’orlo ricoperto da piccoli diamantini. Adelaide si cacciò velocemente i vestiti, e indossò l’abito blu. Le lacrime erano sparite. Per la prima volta nella sua vita, ad Adelaide un vestito cadeva a pennello. Non si vedeva così tanto carina da tempo. Poi si risedette sul letto, notando un biglietto che pendeva dal coperchio della scatola.
“Spero che l’abito ti piaccia, e anche tutto il resto
L’ho scelto personalmente.
Beh, in realtà la commessa mi è stata molto d’aiuto a scegliere,
dato che all’inizio volevo prenderti una specie di vestito a quadri,
ma sono stato fortunato.
Alle 7 aprì la porta della tua camera”
Love, Niall Xx
Si risedette sul letto, peggio di prima. Cosa avrebbe fatto? No, non poteva accettarlo, doveva andare da lui, doveva dirgli che non se la sentiva di continuare. Ma gli avrebbe spezzato il cuore! No, in realtà Adelaide non sapeva se il cuoricino di Niall si sarebbe spezzato, almeno non quanto il suo. Per lei Niall era tutto, ma lei cosa valeva per Niall? Lacrime, di nuovo lacrime. No, doveva spiegare tutto a Niall, alle 7 sarebbe uscita, avrebbe parlato con Niall e... Cosa avrebbe detto? Niente, sarebbe rimasta lì, imbambolata a fissargli gli occhi senza proferire una sillaba. “Spiegatemi come va avanti la vita perché io non me lo ricordo più” pensò Adelaide rattristata. Si buttò sul letto e si addormentò. Si svegliò verso le 7 meno un quarto. Guardò l’orologio e iniziò a sclerare. Si spogliò e si infilò nella doccia, sciacquandosi con il bagnoschiuma profumato. Poi si spazzolò velocemente i capelli e indossò l’abito. Mise il mascara, l’eyeliner e il lucidalabbra, poi si ricordò della seconda scatola e l’aprì. Un braccialetto d’oro, una collanina con un piccolo diamantino d’argento, degli orecchini con un piccolo diamantino. Le si contorse lo stomaco. Mise la collana e gli orecchini, poi prese il bracciale e se lo rigirò tra le mani. “Pronta per la prova finale?” pensò lei. Annuì a se stessa e infilò il bracciale. Mise i tacchi blu che le aveva comprato Niall e si avvicinò alla porta. Fece un gran respiro, e aprì. 
 
  
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