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Autore: ChiaKairi    27/08/2014    9 recensioni
Ti ho incontrato lì dove la terra incontra il mare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In alto.
Ecco dove sono.
Dovrei essere qui?
Dovrebbero essere qui?
Così fuori portata,
così in alto.
Cosa posso fare?
Ecco cosa posso fare.
Lascia che si dissolva.
Rompi i confini.
Il gabbiano vola più in alto del suo riflesso sul mare.
Il sangue corre veloce sul pavimento.
[Quanto vola in alto?]
Per la Luna, la maggior parte delle cose sono abbastanza basse.
Allora fermati. Vai. Ripeti.
Ovunque è in basso,
ovunque può essere in alto.
 

3. Tzuukaku Zanryuu – Sensazione residua di dolore
 
|Taemin|
 
È imbarazzante, dannatamente imbarazzante. Il dannato ragazzino non gli toglie gli occhi di dosso, ed ha pure insistito perché si provasse il costume. Jonghyun si spoglia nel camerino e lo sente che sbircia e poi ridacchia.
“Yah!”
“Pensavo che te lo fossi già messo hyung!” cinguetta il fratellastro di Minho. Jonghyun si infila il pantaloncino a velocità supersonica, bestemmiando a bassa voce. Si volta di scatto e vede le dita sottili del ragazzino che sbucano dalle tende. Lo prende per un polso, in un impeto d’ira, e lo tira dentro. Le tende nere si richiudono dietro di loro.
Jonghyun incrocia le braccia, lo fa spesso perché così le cicatrici sull’interno non si vedono. Alza un sopracciglio e guarda seccato il fratello di Minho.
Il ragazzino è più alto di lui e nello spazio ristretto del camerino Jonghyun lo nota ancora di più.
“Wow hyung… ti stanno bene!” gli alza la canottiera nera con una mano per ammirare il costume. Gli dà un colpetto sullo stomaco e Jonghyun contrae gli addominali, sorpreso.
“Ti stai abbronzando eh? Quando sei arrivato sembravi uno spettro!”
Jonghyun ha preso un po’ di sole, non lo può negare. Inoltre ha ricominciato a mangiare, e dici niente.
“Mi hai detto che non mi hai guardato a mia insaputa, ma più andiamo avanti più ti tradisci da solo.” Borbotta.
“Oh avanti, ero curioso no? È la prima volta che mio fratello si porta a casa qualcuno. Non ha mai nemmeno avuto una fidanzata o robe simili. Troppo preso col lavoro!”
Un altro colpetto alla sua pancia, prima di uscire dallo stretto camerino.
“Yah, e la vuoi smettere?”
“Prendili!”
Jonghyun scuote il capo e si sbriga ad abbassarsi il costume e cambiarsi. È con quel ragazzino da solo qualche ora e già si sente stremato, è più di quanto possa sopportare.
 
.
 
|Minho|
 
Ha urlato con Minho per una mezz’ora buona, poi si sono calmati. Ora siedono schiena contro schiena, in riva al mare. Jonghyun indossa il costume che gli ha fatto comprare Taemin.
Minho ha detto che suo fratello è un tipo un po’ strano, non si stupisce che Jonghyun non l’abbia beccato per tutto quel tempo. Quando non è in giro chissà dove o a scuola, rimane sempre barricato in camera sua. È sempre stato così, fin da piccolo. Chi non lo conosce potrebbe scambiarlo per un nerd asociale, che se ne sta sempre in camera al PC e non vede mai la luce del sole. In realtà Taemin è tutto il contrario, insomma, nonostante le ore passate in camera a dormire è un totale casino.
“Fa un rumore assurdo… e non sta fermo con le mani.” commenta Jonghyun. Riempie il pugno di sabbia bagnata e la tira un po’ oltre i suoi piedi.
“Lo so… io stesso ci ho messo un po’ ad abituarmi a lui, ma una volta che lo capisci la convivenza non è male. Insomma, guarda noi due. È il mio fratellastro eppure viviamo insieme. Tengo a lui più di quanto tenga a qualsiasi altra cosa. Con i nostri padri abbiamo entrambi un rapporto che non è un rapporto, e nostra madre… bah.”
“Vostra madre?”
“Ha sempre fatto di testa sua e chi se ne frega dei figli.”
“Capito.”
“E tu Jonghyun? Dove sono i tuoi genitori?”
Minho ha voltato leggermente la testa e abbassato un po’ il tono, per renderlo più delicato. Jonghyun sospira. Lascia stare la sabbia bagnata e appoggia la nuca a quella di Minho. Dà un’occhiata al cielo, leggermente nuvoloso, poi chiude gli occhi.
Minho non insiste più.
“Mi ha detto che vuoi andare in barca.” Sussurra Jonghyun, sforzandosi di parlare.
“Oh sì, non vedo l’ora. È già pronta, è la barca di mio padre. Quant’è che non la uso, sarà… un anno?”
“Incredibile…”
“Te l’ho detto, non ho avuto molto tempo.”
“Minho, non so se è una bella idea…” Jonghyun si gira per guardarlo e il viso ormai familiare di Minho è lì, a pochi passi. Un secondo e sta sorridendo, lo stesso sorriso abbagliante di Taemin. Jonghyun chiude gli occhi perché davvero, è troppo sereno e sembra così sincero… non lo vuole vedere.
“Tranquillo hyung, non andremo lontano. Giusto mezza giornata, ok? Ci facciamo un giretto, prendiamo un po’ di sole.”
“Mh.” Jonghyun osserva il mare. È quasi sera, guarda il cielo.
“Tranquillo, dicono che domani non piove. Poi il mare è calmo.”
Jonghyun non è preoccupato, non gli importa niente. Se dovesse cadere in acqua, beh, si lascerebbe andare.
 
.
 
|Taemin|
 
Cammina con le mani in tasca. Si è tolto la camicia perché nonostante le nuvole c’è una cappa soffocante. Il mare sembra una grande piscina da tanto è calmo. La brezza c’è, ma è così lieve rispetto al vento che si è abituato a sopportare, che quasi non si sente.
Cammina da solo, Minho l’ha lasciato più indietro, disteso sulla sabbia ad occhi chiusi. Forse si è addormentato, Jonghyun non lo sa, fatto sta che gli andava di rimanere un po’ da solo.
Non gli manca niente della sua vita passata, eppure gli sembra di non riuscire a scrollarsi di dosso quello che è stato, quello che vuole così ardentemente dimenticare. Sa già che non lo può cancellare, e questo lo fa andare in tilt. Se solo ci pensa, gli manca il fiato e torna la voglia di scomparire.
Guarda in lontananza, fissa un punto quasi indistinguibile tra le onde: una boa rossa che segna il limite del mare aperto, da lì in poi navigano le imbarcazioni ed è meglio non avventurarsi a nuoto.
Torna a guardare i suoi passi e la sabbia sotto ai piedi, arriva un’onda e quasi lo raggiunge. C’è qualcuno che sta facendo il bagno, poco più avanti. Le spiagge sono quasi deserte perché poche ore prima sono cadute due o tre gocce di pioggia, la gente preferisce passeggiare in città.
Si avvicina all’insolito bagnante. È seduto con le onde che gli lambiscono la vita e giocherella con l’acqua. All’inizio crede che sia un bambino e si sta già preoccupando a vederlo lì da solo, poi riconosce la chioma bionda. Si ferma, lo osserva per un attimo a mani in tasca.
Sembra tutto contento lì da solo, seduto in acqua. Un’onda più forte lo spinge un po’ all’indietro, lo fa dondolare. Il ragazzino continua imperterrito a tracciare cerchi ondulati nel mare davanti a sé, ci guarda attraverso e scruta i sassi perché l’acqua è limpida.
“Vuoi sederti anche tu?” chiede all’improvviso e Jonghyun è stupito perché Taemin non l’ha nemmeno guardato, come fa a sapere che è lì? Si avvicina, ormai è stato scoperto. Si accovaccia dietro di lui, con l’acqua che gli lambisce le caviglie.
“Che stai facendo?”
“Il bagno.”
“Strano modo di fare il bagno.”
Minho gli ha detto che è strano, ma Taemin è davvero strano forte.
Il ragazzino si gira e si sdraia a pancia in giù nell’acqua, per guardarlo. Nasconde le labbra in un’onda leggera, che non fa nemmeno schiuma quando tocca la riva. Lo guarda con gli occhi castani bene aperti e la frangia bionda gocciolante.
“Mio fratello mi ha raccontato di te.”
“Avrebbe fatto meglio a raccontarmi di te, mi avrebbe risparmiato l’infarto di ieri mattina.”
Taemin scoppia a ridere e i suoi occhi a mandorla si chiudono. Striscia nell’acqua, raggiunge Jonghyun e gli appoggia le mani sulle ginocchia, per non lasciarsi trascinare dalla leggera corrente.
“Mi ha detto che stai meglio ora. È così?”
Jonghyun osserva il suo viso pulito, non risponde.
“Stai meglio solo quando c’è lui?”
“Lui chi?”
“Mio fratello.”
“Sto meglio quando la gente mi lascia in pace.” Jonghyun avvicina il suo viso a quello del ragazzino ma lui non si ritrae, anzi. Si aggrappa alle sue spalle e si tira su, ridendo. Jonghyun quasi perde l’equilibrio, afferra la vita sottile di Taemin e sente la pelle liscia e bagnata sotto le dita.
“Non fare lo scorbutico con me, Kim Jonghyun.”
“Yah… quanti anni hai, mh? Non dovresti chiamarmi hyung?”
Taemin sbuffa, ma non gli ha ancora tolto le braccia dal collo ed è decisamente troppo vicino.
“Non ti preoccupare, hyung. Siamo tutti nella stessa barca qui.”
“Non credo proprio.”
“Guarda, da come la vedo io, non c’è niente che non va in te. Devi solo riabituarti un po’ a vivere, neh?”
Jonghyun chiude la bocca e rimane immobile mentre lo sguardo di Taemin si abbassa sulle braccia ben tornite di Jonghyun. Ci appoggia il mento e soffia via qualche goccia bagnata, anche se i suoi capelli biondi stanno sgocciolando ovunque e Jonghyun è praticamente fradicio.
“Di cosa hai tanta paura hyung, mh?” sta ancora soffiando, il più grande rabbrividisce. Se si muove, cadrà col sedere in acqua e proprio non ne ha voglia.
“Yah… alzati dai, sei tutto bagnato.”
“Davvero, di cosa hai paura? Non della morte, vero? O forse sì?”
Dov’è finito il ragazzino di quel pomeriggio? Jonghyun a tratti lo riconosce, a tratti no. Il suo lato pericoloso si vede più che mai e adesso sì che lo sta mettendo a disagio.
“Cosa credi di saperne tu? Non dovresti tornare a… giocare con le formine?”
“Non tentare di difenderti prendendomi in giro.” Taemin gli punta contro un indice e storce il naso. Si tira su appeso alle sue spalle e Jonghyun inarca indietro il collo per allontanarsi dal suo viso, ha il naso di Taemin praticamente contro il suo.
“Ma che…” tenta di sillabare, quando il ragazzino gli appoggia il mento ad una spalla. I loro petti aderiscono e ora sì che Jonghyun è bagnato fradicio.
“Con me puoi parlare, sul serio. A chi lo potrò rivelare, tanto? Al mare?”
Jonghyun si è stufato ora. Sente il respiro fresco di Taemin nell’orecchio e perde le staffe. Afferra la sua vita con più decisione e se lo stacca di dosso, lo spinge e gli fa fare un bel tuffo all’indietro, nell’acqua bassa. Si alza rapidamente e si guarda, per vedere fino a che punto si è bagnato.
“Aish…”
“Yah!”
“Non affogherai in due centimetri d’acqua, non fare tante storie.”
“Ehi, ma che combinate?” Minho sopraggiunge di corsa. Si sarà svegliato e non trovando più Jonghyun, deve essersi preoccupato.
“Puoi tenermi lontano il tuo simpatico fratellino, per favore?” gli ringhia il più grande. Minho è dispiaciuto, lancia un’occhiataccia a Taemin.
“Che ho fatto?”
“Domani porto Jonghyun in barca… solo Jonghyun.”
“Eddai hyung!” Taemin esce di corsa dall’acqua, si appende ad un braccio del fratello. “Mi lasci a casa da solo?”
Minho spalanca gli occhi.
“Da quando non vuoi stare a casa da solo?”
“Io e Jonghyun siamo amici adesso! Me l’ha chiesto lui di venire.”
“No.”
“Sentite, perché non ve ne andate voi due domani, mh? Io vi aspetto qui e…” Jonghyun ci ha provato. Si ferma subito perché i due gli stanno rivolgendo la stessa, identica faccia lugubre.
 
.
 
|Minho|
 
“Non è poi così male. Non è vero?”
Con chi sta parlando? Minho non ne è molto sicuro. Al vento, sta parlando al cielo, all’orizzonte dritto molto più che un righello. È un orizzonte perfetto, dell’azzurro più intenso, era proprio l’orizzonte che cercava, quello che inconsapevolmente gli è mancato nei mesi precedenti.
La barca va tranquilla, i suoi fianchi bianchi si godono il dolce cullare delle onde. È sospinta solo dal vento, i motori sono spenti. Non è una barca grande, ma Minho ha dei bei ricordi legati alle sue corde spesse, al timone levigato.
È primo pomeriggio e il sole è alto sopra di loro. Sono in costume, Jonghyun non ha voluto fare il bagno perché ha detto di non essere un gran nuotatore e Minho non ha insistito. Ora il più grande è sdraiato al sole, il corpo scintillante e scuro, ben spalmato di crema abbronzante. Ha le braccia sugli occhi e un ginocchio piegato.
Minho lo osserva con bruciante soddisfazione. È convinto che il mare gli stia facendo davvero bene, in cuor suo spera che sia la sua stessa presenza ad averlo reso un po’ più sereno. A vederlo così, da fuori, sembra quasi un ragazzo normale ora.
Jonghyun ha un bel colorito, non è più pallido e smagrito e Minho aveva ragione, la sua pelle si abbronza facilmente e il suo fisico asciutto è invitante come un bel bagno in mare nella torrida estate. Minho prova la stessa soddisfazione di quando un bambino a cui si è affezionato lascia l’ospedale, una volta per tutte.
Sa che Jonghyun è tutt’altro che in salvo, ma vederlo così, finalmente senza l’incombenza di dover correre al lavoro, potergli stare vicino, lo rende davvero di buon umore.
Jonghyun non gli ha risposto, ma va bene lo stesso. Averlo lì, lontano dai pericoli, essere riuscito a convincerlo a fare quel giro in barca con lui, è già un regalo.
Lascia il timone, la barca è quasi ferma, il vento è leggero. Gli si siede al fianco, vede gli occhi di Jonghyun aprirsi da sotto i suoi avambracci.
“Dove siamo?”
Minho gli fa un gesto col capo, gli indica la riva lontana. Sono ben oltre la famosa boa rossa. Jonghyun si alza a sedere, Minho non può fare a meno di osservare i muscoli della sua schiena che si flettono, e una gocciolina di sudore che cade giù, giù…
“Cazzo.” esala Jonghyun.
“Hai paura?”
Il più grande sbuffa, appoggia il gomito al ginocchio piegato e continua a guardare la riva, dove gli ombrelloni sono piccoli come quadrifogli e le persone come formiche.
“E guarda di là, invece.” Gli appoggia due dita sotto al mento e lo fa voltare, per mostrargli l’oceano sterminato. Un gabbiano passa sopra le loro teste, un’ombra scura che si staglia contro il sole.
“Minho…” il pomo d’Adamo di Jonghyun va su e giù, dolorosamente.
“Dimmi hyung.”
C’è così tanto silenzio intorno a loro. Sono in un altro mondo.
“Vorrei poterti dire grazie, ma non ci credo più. Nelle persone intendo… io non ci credo.”
“Non fa niente.”
Jonghyun si gratta una cicatrice nervosamente. A Minho batte forte il cuore quando gli afferra la mano e lo costringe a fermarsi e poi si guardano negli occhi.
“Ehi…”
Gli occhi di Jonghyun sono pieni di rabbia e tristezza.
“A te piacciono le persone rotte, vero? Quelle difettose.”
Minho rimane turbato, si scosta un po’.
“Non è come credi, hyung.”
“Cos’è… ti piace guardare le cose deboli e insignificanti perché così la tua grandezza viene esaltata? Perchè a questo mondo la perfezione non esiste, Choi Minho, ma tu gli sei molto vicino, ed io non posso credere che fai quello che fai solo perché sei… buono. Ci deve essere qualche secondo fine, no? Ci deve essere del marcio sotto.”
Minho si morde un labbro, a disagio. Guarda l’orizzonte sconfinato perché in quel momento gli sembra più sicuro. Parlare con Jonghyun non è come spiegare le cose ai bambini ammalati. Loro domandano e Minho sa sempre cosa rispondere. Con Jonghyun invece è diverso perchè non riesce a prevederlo, il non sapere cosa gli è accaduto lo manda in cortocircuito e per quanto si impegni, non riesce a togliersi dalla testa il ricordo di lui nel letto, e poi di lui con in mano la bottiglia, e poi l’immagine del sangue sull’asfalto, che di notte a volte gli appare nei sogni.
“Non mi vanto di essere un eroe o niente del genere, hyung. Però ho sempre saputo che mi sarei innamorato di uno dei miei pazienti.” Minho sente le guance infiammarsi e si maledice, spera che il rossore del sole non lo tradisca e faccia da copertura. Prende un bel respiro e si volta a guardarlo.
“È una roba malata, lo so…”
“Minho scusa… ma in che senso?”
“Tutti abbiamo delle fragilità hyung. Avere sotto gli occhi la sofferenza delle persone ogni giorno, mi porta ad amarle di più. Non so perché, forse è colpa della mia famiglia che si è sgretolata sotto i miei occhi, forse è colpa di mio fratello, che ha avuto bisogno di me in passato. Non lo so, ma io e le persone più sfortunate siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda. Come si dice… anime affini, giusto?”
Minho si sforza di sorridere. Non si è mai aperto così con nessuno, anche se i bambini ti mettono a nudo, con un adulto è diverso. Si sdraia e sente il dondolio leggero della nave, chiude gli occhi.
Riesci a sentirla, la terra che si muove?
“Cosa avresti fatto, Minho?”
Il giovane dottore apre gli occhi e se li scherma dal sole con le mani, per guardarlo.
“Se fossi stato in cerca di una speranza e ti avessero offerto tutto quello che hai sempre desiderato. Se avessi avuto bisogno di una mano, e ti fossi ritrovato ad avere la sicurezza che non hai mai nemmeno osato chiedere. Cosa avresti fatto, Minho?”
“Beh… probabilmente avrei accettato.”
Jonghyun sorride, amaro. È un sorriso diverso dal solito, è privo dell’arroganza dietro cui il più grande si nasconde.
“Grazie. Non sai quanto questo mi consoli. Ah e… Minho-ssi… non ti innamorare di me, ok? L’amore non esiste. Non se ci sono io di mezzo.”
Minho esita un secondo, è in imbarazzo.
All’inizio credeva che il suo fosse solo affetto sincero, come dottore di un reparto ospedaliero per bambini è abituato a provare questo genere di sentimenti, ma ora, mentre non riesce a staccare gli occhi dalle labbra ben disegnate di Jonghyun, non lo sa più.
“E tu amati di più, Jonghyun. Smettila di farti del male. Fallo… fallo per me.”
Minho gli appoggia una mano su di una spalla, lascia scorrere il pollice lungo il braccio, per un istante. Jonghyun non risponde, guarda il mare.
 
.
 
|Taemin|
 
“Mi piacciono le tue braccia hyung. Sul serio.”
Minho è andato a prendersi cura della barca. Taemin li ha assaliti non appena hanno toccato terra, curioso. Probabilmente li aspettava. Ha preso possesso di Jonghyun e si è fatto raccontare della gita in mare, che alla fine è durata un giorno intero.
A Jonghyun è sembrato di fluttuare in un altro pianeta. Si è dimenticato di se stesso e anche della terra che vortica e del vuoto e del dolore e del pungere nel cuore e nelle braccia.
Adesso che è di nuovo a riva però, sente la pelle calda come un fuoco, che sa di crema e di sale. È lo stesso sapore del collo di Taemin, anche se i suoi capelli biondi e morbidi sanno di shampoo, deve averli lavati da poco.
Il ragazzino gli è seduto vicino, sulla sabbia. Gli ha afferrato un braccio e se l’è portato in grembo, ora fa scorrere le dita lungo le vene sporgenti, ignorando le cicatrici. Punzecchia con indice e pollice mentre passa, tasta la pelle spessa, giocherella col braccio di Jonghyun tutto concentrato.
Il più grande si sente improvvisamente stanco. Sarà tutto il sole che ha preso o i pensieri.
Chiude gli occhi e non se lo può impedire, appoggia la fronte alla nuca di Taemin che è così dannatamente vicina. Il ragazzino ci fa caso, smette un attimo pizzicargli la pelle, poi riprende come se niente fosse.
“Tuo fratello è pazzo.” Dice Jonghyun, ripensando a tutti i discorsi che Minho gli ha fatto durante la giornata. Davvero, c’è qualcosa che non va in quel tizio.
Taemin ride.
“Oh, sicuro.”
“E ha detto che sa che si innamorerà di uno dei suoi pazienti.”
“Tipico di Minho.”
“Ma io non sono un suo paziente. Giusto?”
Taemin si gira per guardarlo e gli sorride, arguto.
“Tecnicamente… no.”
“Praticamente?”
“Ti ha conosciuto in ospedale. Ha detto a Jinki di prendersi carico del tuo caso.”
“Merda.” Jonghyun si mette una mano sul viso.
“Hyung.” Taemin gliel’ha soffiato sulle labbra. Il più grande scosta la mano, lentamente. “Smettila di pensare. Qualsiasi cosa brutta ti sia successa… è passata, ok? Ci siamo noi adesso. Ci sono io.”
“Non è così semplice Taemin.”
Il ragazzino gli prende la mano, se la porta al petto coperto da una maglietta leggera.
“So di cosa hai bisogno.” Si alza, Taemin è leggero e aggraziato come una ragazza, ma ha lo sguardo deciso e i gesti sicuri di un uomo. Jonghyun si ritrova spaesato, si lascia condurre. Piano piano, si avvicinano al mare.
Jonghyun guarda le onde scure della sera e l’acqua gli arriva alle ginocchia, ancora un po’ e si bagneranno i vestiti.
“Di cosa hai paura, hyung.”
“Ancora questa domanda?”
“Del mare?”
“No…”
“Vorresti scomparire tra le onde, vero? Ci ho pensato tante volte anche io. Addormentarsi sul fondale… li hai mai visti i fondali hyung? Sono stupendi. E l’acqua è così limpida, se ti immergi e nuoti al largo.”
Jonghyun scosta lo sguardo dalle onde tranquille. Taemin afferra il suo polso con entrambe le mani.
Si guardano negli occhi, mentre sprofondano. Ormai le camicie sono bagnate, l’acqua arriva al petto. Taemin si abbassa un po’, si bagna le labbra di sale, poi si aggrappa al collo di Jonghyun e il più grande gli stringe la vita, d’istinto.
Sente le mani di Taemin che gli accarezzano la nuca, gli bagnano i capelli castani.
“Jonghyun-hyung, sei così bello…”
“Anche tu, Taemin-ah.” e Jonghyun è sincero, quel ragazzo è fatto di sole e di mare, ha i capelli morbidi e profumati, la pelle sempre calda, è come una sirena, è intenso. Jonghyun chiude gli occhi, abbagliato dalla sua vicinanza.
“Non avere paura hyung, ti terremo al sicuro qui.”
“Taemin.” Riapre gli occhi ma davanti a sé vede solo il mare, perché il ragazzino si è piegato per lasciargli un bacio sotto l’orecchio, mentre le sue mani esplorano capelli castani e pelle sudata.
“Non pensare più, Jonghyun.”
Tornano a guardarsi.
“Non… non posso. L’unico modo per non pensare più è…”
“Lo so che provi dolore. Residui di dolore continui, non è così?”
Jonghyun annuisce. Stanno girando lentamente in circolo, Taemin ha allacciato le gambe attorno alla vita stretta di Jonghyun e si regge a lui, mentre questo si fa cullare dalle onde e così culla anche il più giovane. Taemin gli bagna i capelli con le mani, gli accarezza il viso con cura e lo pulisce dalla calura della giornata.
Poi socchiude le palpebre. In un primo momento Jonghyun pensa che voglia abbracciarlo o appoggiare il mento su di una sua spalla, ma poi vede le sue labbra avvicinarsi pericolosamente, allora lo ferma, deve farlo. Si ritrae.
“Taemin-ah, no, non possiamo.”
“Shh… Non è necessario che gli altri lo sappiano. Potrebbe non essere mai accaduto, ok? Vedi Jonghyun… quello che succede nel mare, rimane nel mare. Lui mantiene il segreto.”
Non sa più nemmeno di cosa stia parlando, è solo stanco e solo e distrutto e le labbra di Taemin catturano ogni fottuto riflesso che viene dalla città dietro di loro, e già profumano e ancora non le ha nemmeno sfiorate.
Chiude gli occhi.
Sente che Taemin lo trascina in avanti, sotto all’acqua fresca, con la testa giù, dove è più buio e dove non li vede nessuno.
Questo segreto il mare se lo porterà con sé, insieme a chissà quanti altri.
È il fratellino di Minho, non sa nemmeno quanti anni ha, e Minho forse è innamorato, ma Jonghyun sta vivendo in un mondo parallelo fatto di vuoti e pieni che si alternano vertiginosamente e si immerge, con le braccia secche di Taemin saldamente allacciate al suo collo.
È il più giovane a fare incontrare le loro labbra, mentre rimangono completamente avvolti nel ventre del mare, e la sera li sorveglia, da sopra le onde.
Jonghyun e Taemin si baciano a piene labbra, passandosi quei pochi respiri che hanno preso prima di immergersi.
 
.
 
Taemin ha mentito, il mare non si tiene un bel niente e Jonghyun non riesce a farsene una ragione. Non è proprio il caso, non lo è davvero.
Non sa come comportarsi con quel ragazzino, non lo conosce abbastanza e forse non lo capirà mai, fatto sta che quello che è successo gli provoca un’ansia immotivata e fastidiosa, lo distrae. Approfitta di qualche ora libera, dato che Minho è andato a fare la spesa. Vuole dirgli di dimenticare tutto, che davvero non ce la fa a stare con nessuno, tanto meno con uno strano ragazzino. Jonghyun ha difficoltà a stare con se stesso, questo lo devono capire.
Quello è stato il primo bacio dopo… sì, dopo, ma non può significare assolutamente niente. Non vuole essere crudo, in fondo Taemin sta solo cercando di aiutarlo, forse si sente solo e si sta aggrappando a lui, non lo biasima per questo. Ma Jonghyun non è proprio quello giusto, no.
Corre velocemente sulle scale, pensa di chiamarlo ma appena giunto al piano di sopra vede una luce accesa ed è strano, Taemin in camera non sta mai con le luci accese.
Rallenta il passo, tenta di fare silenzio. Oltrepassa piano il corridoio e si affaccia alla camera in cui non ha mai sbirciato prima. È la luce di una abat-jour che ha visto, il resto della stanza è in penombra, ma riesce a distinguere delle sagome.
Riconosce i capelli ondulati di Taemin, ha la testa che ciondola all’indietro, oltre lo schienale della sedia che sta davanti alla sua scrivania. Il computer è spento. La finestra è leggermente aperta, arriva una calma brezza.
Jonghyun aguzza la vista, mette a fuoco.
C’è un’altra figura dietro Taemin, sta massaggiando lentamente le spalle del ragazzino. Il proprietario della sagoma si inchina leggermente, gli sussurra all’orecchio. Taemin volta il capo e alza le braccia, affonda le mani nei capelli dello sconosciuto e se lo tira sulle labbra, un bacio lungo e profondo, Jonghyun distingue le loro bocche che si aprono mentre si accarezzano.
È diventato una statua, vorrebbe scappare via ma non può fare rumore.
Ricorda il modo di baciare di Taemin, deciso, dai movimenti ondulati come le onde del mare, e non può fare a meno di sentire sorgere un velo di eccitazione, col cuore che aumenta i battiti. È tanto che non tocca nessuno, provava disgusto al solo pensiero prima di incontrare Taemin e Minho. Ora vede le mani dello sconosciuto che dalle spalle del ragazzino scorrono sul davanti, sotto la canottiera leggera, per accarezzare il suo petto, e Jonghyun diventa un fuoco.
Il bacio si interrompe e Taemin appoggia la nuca sulla spalla dello sconosciuto, esalando un sospiro sofferto perche le mani dell’ombra stanno sfregando i suoi capezzoli chiari che Jonghyun ha bene in mente e lo fanno rabbrividire.
Lo sconosciuto si piega ad assaggiargli il collo e Taemin lo lascia fare, tasta dolcemente i suoi capelli lisci e le braccia leggermente muscolose, respira sempre più velocemente e se non fosse per il corpo dietro di lui, di certo cadrebbe dalla sedia, da quanto si sta sporgendo all’indietro.
“Shh…” gli sussurra la figura in piedi.
“Prendimi, prendimi e basta.”
“Wae, wae… ti sono mancato? Pensavo che ti fossi stufato di me.”
“Mi sei mancato da morire.”
Jonghyun ignora i sussurri stentati di Taemin e si concentra sulla voce dello sconosciuto, sulla sua risata silenziosa.
È inconfondibile.
Spalanca gli occhi, si stacca dalla parete e indietreggia, senza fare il minimo rumore. Un altro passo indietro, un altro.

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Buonsalve a tutti! ^^ Pensavate che mi fossi dimenticata di aggiornare oggi eeehhh (in realtà sì mi ero dimenticata, me l'hanno ricordato lol).
Allora, per questo capitolo vorrei aprire un bel sondaggio!!! GUESS WHO???
Chi pensate che sia la misteriosa figura con Taemin alla fine del capitolo?
"Eheheheeee, ma è ovvio! .... o no?"

 
Forza forza, vediamo in quanti indovinano *___*

Intanto la Jongtae sguazza nel mare bleu bleu bleuuuu (quanto li amo sigh sob, va beh li amo tutti).
A proposito, spero che la fotina che ho scattato al mare e che ho messo in questo banner vi piaccia ;;3

Un saluto anche dal nostro bellisssssimo dottore! >.< Lasciate tanti commentini per Minhooooo
>
Buona serata a tutti! ;)
-Chiara 
  
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