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Autore: StewyT    28/08/2014    10 recensioni
«Mi devi spiegare perchè diavolo hai detto che siamo cugini e.. improvvisamente hai cambiato scenario. Cugini ma non di sangue, così non andiamo contro l'incesto? Che cazzo mi significa?»
«Cosa vuoi che ti dica, Brendy? L'unica spiegazione della tua presenza in casa doveva essere legata al fatto che fossimo di famiglia, e potevi essere solo mia cugina»
«E per il resto?»
«Mi sono accorto di aver fatto una coglionata. Come la mattiamo se ti porto a letto? Come avrei raccontato ai miei amici la notte passata con te se loro avessero saputo che eri mia cugina?! A pensarci però.. l'incesto è ancora più interessante»
«Daniel! Stai scherzando!?»
«Perchè dovrei!»
«Perchè non verrò mai a letto con te e lo sai benissimo. Non ci siamo mai minimamente sopportati, perchè diavolo dovrei venire a letto con te quest'estate?Sei fuori. Assolutamente fuori. Io non verrò mai a letto con te. Né tanto meno su quel divanetto sporco.. che schifo!»
«È solo per questo che non verrai a letto on me? Perchè ci siamo sempre odiati?!E che ne fai della bellezza che hai accanto? La sprechi guardando altrove!?»
«Daniel. Io ho Jim, come devo fartelo capire?»
«Tu non lo ami»
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Good Girls & Bad Boys'
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Angeli senza ali.
Mi sveglio, e noto che Dan non è in camera.
Scendo velocemente le scale allarmata, e lo vedo lì, sul divano, coperto solo dai boxer. Dorme beatamente.
A terra c'è una bustina di preservativi, sul tavolino accanto al divano una bottiglia di tequila. Ci sono delle mutandine femminili attorno alla bottiglia.
Mi viene da vomitare pensando a ieri sera.
Salgo di sopra, mi lavo velocemente la faccia e mi siedo fuori al terrazzino.
Il sole è così caldo oggi. È maledettamente bello.
Come quel bacio.
Sicuramente non come la litigata, oppure il rumore della porta sbattuta, o la preoccupazione. Daniel che non tornava. Il tempo che continuava a scorrere, io che non sentivo il rumore di macchina sull'asfalto del vialetto.
La preoccupazione, il timore, il rumore della porta, delle risate femminili.
Ricordo ancora quel contato di vomito e quella voglia di spaccare la faccia di Dan che mi è salita quando ho sentito la voce della ragazza.
Peggio ancora quando Daniel è salito su. Non mi ha degnata di uno sguardo.
Ha aperto il cassettino, ha preso una bustina argentata, è passato avanti al letto dove io ero stesa, si è chiuso la porta alle spalle. Ha sceso le scale. Si è spogliato. Ha spogliato la ragazza di turno, e..
E ho chiuso gli occhi sul materasso comprato con Jake. Non riuscivo a stare sul suo letto. Sentivo il suo profumo, e mi veniva il nervoso.
Ho chiuso gli occhi pieni di lacrime, e ho sperato che gli urletti, le risate e tutto finissero in fretta, ma così non è stato.
La sigaretta che ho preso dal pacchetto sul comodino è finita troppo velocemente. Asciugo gli occhi, mi alzo e ne prendo un'altra.
Mi sento esattamente come quell'unica povera nuvola grigia sperduta in quel cielo azzurro e radiante che ho davanti.
Persa, sola.
Ho bisogno di qualcuno. Ho bisogno di Kat.
Prendo il cellulare, compongo il numero: uno, due, tre squilli. Poi entra Dan in camera, e attacco furtivamente.
Non mi degna di uno sguardo: di nuovo.
«Buongiorno» dico io nervosa.
Si gira verso di me e mi fa un cenno.
«Perchè hai dormito di sotto?»
«Non avevo voglia di salire le scale»
«Non avevi voglia di vedermi!» dico triste.
«Sì. Non avevo voglia di vederti. Questa situazione è.. pericolosa, Brenda»
«Brenda? Sei talmente arrabbiato con me che mi chiami col mio nome?»
«Ti ho detto che ti saresti dovuta preoccupare quando avrei iniziato a chiamarti col tuo vero nome» accenna ad un sorriso, so che sta facendo di tutto per non ferirmi.
«Senti...» faccio una pausa. Prendo una boccata d'aria e continuo. «È stato un errore. Ho sbagliato. Non avrei dovuto..»
«non avresti dovuto baciarmi?»
Non intendevo proprio quello.
«No» sussurro.
Lui sorride. I suoi occhi diventano più scuri, e ho tremendamente paura.
«non avresti dovuto baciarmi?» urla.
«No» ripeto io. «Non avrei dovuto farlo. Sapevo di non provare niente. Sapevo di.. devo prima mettermi le idee in chiaro. Sono confusa»
«Su cosa?» urla di nuovo.
«Su me e Jim, te, tutto!».
Mi guarda infuriato.
«Tu sei quella per cui i baci e il sesso erano importanti, vero?» dice sarcastico.
«Vero?» mi prende per un braccio e mi avvicina a lui strattonandomi.
«Mi hai baciato solo per divertimento? Per mettermi alla prova? Per vedere quanto Dan fosse stupido. Vero Brenda?»
Non rispondo, so che stanno per arrivare le lacrime.
«Vero?» urla, e stringe di più le dita attorno al mio braccio.
«Anche tu hai baciato me» è l'unica cosa che dico in mia difesa.
«Sì, ma non l'ho fatto per divertimento. Dovevo farlo»
«Dovevi?»chiedo. Mi strattona di nuovo.
«non pensavo che mi avresti preso in giro, Brenda. Per te i baci erano importanti e cosa fai? Mi baci e inizi a parlare del tuo ragazzo»
«Tu mi hai baciata e ti sei scopata un'altra» urlo, più forte di lui. «Mi avevi detto che avresti baciato solo la donna della quale ti saresti innamorato. E invece mi hai baciata»
«E non ti sei fatta un paio di domande?» mi interrompe lui ringhiando.
«No! Non mi sono fatta nessuna domanda, perchè dopo avermi baciato sei andato chi sa dove, e sei tornato con una che ti sei scopata. Che domande mi sarei dovuta fare? Mi hai trattato come.. il niente»
«Tu, dopo avermi baciato, hai pianto per il tuo ragazzo, Brenda. Hai pianto per lui, dopo aver baciato me» ribadisce. «Sapendo che per me un bacio era importantissimo»
Nascondo il viso tra le mani e lascio le lacrime scendere.
«Perchè cazzo piangi, adesso?» mi strappa le mani dal viso, e mi guarda dritto negli occhi.
«Non posso nemmeno più piangere?»
«Non puoi piangere per ogni cagata. Sei una donna, cresci»
«Io crescere?» mi lascio scappare un risolino. «Io dovrei crescere? Parla quello che quando è nervoso invece di mettere le cose a posto sfoga con una cagna. Daniel tu sei quello che deve crescere. Dico che quella che scappa sono sempre io, ma ieri sei scappato tu. Mi hai lasciata da sola qui. Triste, sconsolata, sola. Con una sola cosa in mente»
«Cosa? Ah, non dirmelo: la colpa per aver tradito Jim, no?»
«No» sussurro. La voglia di baciarti di nuovo. Le tue labbra. Avevo le tue labbra stampate nel cervello.
«E cosa, allora?»
«Sicuramente non quello che avevi tu» dico.
«Perchè ti da tanto fastidio che io sia andato con una?» dice insolente. «sei gelosa?»
«No! Mi fa schifo. Mi fa schifo aver baciato uno così. Uno che prende tutto sotto gamba»
«Ah beh, a me fa schifo aver baciato, per la prima volta, una che ha un fottuto ragazzo, una che non si fa scrupoli a tradirlo, e poi dopo piange come non mai. Mi fa schifo aver baciato una che assomiglia più a un coccodrillo che ad una donna. Un coccodrillo che prima mangia i figli e poi piange»
Sorrido.
«Mi paragoni ad un rettile quando l'unico viscido qui sei tu»
«Ieri il viscido ti piaceva. Ieri stavi per farti portare su quel divanetto, dal viscido che hai di fronte».
«Non lo avrei mai fatto, Daniel. Mai. Credi davvero che avrei fatto sesso con te?» mi guarda nervoso, afflitto.
«Ah adesso si chiama sesso?»
«Non sarebbe stato amore, con te» sputo con tanto veleno da far paura ad una vipera. Se potesse mi ucciderebbe, ne sono certa. Penso che nessuna lo abbia mai trattato così.
«Daniel? Ti sei incantato?»
«Brenda. Vaffanculo, okay? Vaffanculo» grida. «E la prossima volta, se devi baciare, e fare sesso con qualcuno, perchè stavamo per fare sesso, scegli qualcuno che non sia Daniel Harrow, perchè preferirei morire senza toccare più donna piuttosto che avere le tue mani addosso.» sorrido.
«Insomma, il contrario di quello che mi hai mostrato ieri, no?» apre la porta e se la chiude alle spalle.
«Ma bravo. Scappa di nuovo. Va a piangere tra le gambe di un'altra puttana. Va pure, coglione. E tranquillo, non ti toccherò mai più. Imparo dai miei errori, Daniel.» urlo. Lui di rimando mi urla un «vaffanculo».
Sento la porta di casa sbattere dopo circa dieci minuti.


Non puoi piangere per ogni cagata.
Non è una cagata, dico a alta voce. È amore.


«Kat. Kat ho bisogno di te. Del tuo aiuto. Sto male» sussurro piangendo, stringendo forte tra le mani il mio telefono, che miracolosamente dopo le due botte di ieri, funziona ancora a meraviglia.
«Bren. Cosa succede?»
«Sto male.» dico a bassa voce. «Ho baciato Dan e..»
«Cazzo» sussurra lei. «Cazzo. Ci sei andata a letto! Bren!»
«No. No. Jim mi ha fermata. Ma abbiamo litigato e.. penso che mi odi. L'ho illuso. Pensa che io l'abbia illuso»
«Lo hai fatto?»
«No. Sono davvero presa da lui» ammetto, convinta, per la prima volta.
«Ti prego Kat. Non puoi venire qui anche solo per due giorni? Ho bisogno di te. Sto male..»
Sbuffa. La immagino mentre si mette le mani nei capelli e inizia a fare i suoi calcoli.
«Arrivo questa sera verso e undici, se riesco a partire entro venti minuti» afferma. «Aspettami».
«Davvero? Vieni davvero, Kat? E tua madre? Come fai con lei?»
«Come non potrei venire? La mia migliore amica, nonché emerita testa di cazzo, è in difficoltà. Non posso lasciarla da sola» la sento sorridere «mia madre se ne farà una ragione, piccola!»
«Grazie Kat. Non so come farei senza di te.»
«Ti converrebbe se io non venissi. Dovrai spiegarmi tutto, okay? Ogni cosa!»
«Ho bisogno di farlo».


Preparo velocemente la borsa, mettendoci tutti i vestiti sparsi per la casa, spazzolino, dentifricio, asciugamani: tutti i miei averi.
Mi siedo sul divano, dal quale non ho intenzione di muovermi fino a quando alle undici il campanello non suonerà annunciandomi l'arrivo di Kat.
Purtroppo, però prima di Kat arriva Daniel.
Sbatte la porta, e si avvia alle scale. Vede il mio borsone a terra, si gira e mi guarda quasi sconvolto,oserei dire.
«Dove vai?» dice nervoso.
«Viene a prendermi Kat. Passerò qualche giorno con lei»
«Dove avete intensione di andare?»
«In un hotel, Dan»
«Potete restare qui.»
Si avvia su per le scale.
«Perchè?» urlo.
«Perchè ho chiesto a Jake se posso andare da lui e mi ha detto che non ci sono problemi»
«Non voglio che tu vada via da casa tua».
Non lo seguo. Aspetto che scenda lui, e infatti, dopo venti minuti è giù con il suo borsone.
«Davvero. È casa tua. Non devi andare via per colpa mia»
«Non vado via per colpa tua. Ho bisogno di staccare, e non posso farlo altrimenti, se non rinchiudendomi a casa del mio migliore amico.»Annuisco. «Potete restare qui, davvero. Non mi dispiace.»
«grazie» sussurro.
Si avvia alla porta senza nemmeno salutarmi, se la chiude dietro e a me già manca tremendamente.


Resto per tutto il giorno seduta su quel divano. Il cellulare in una mano, il telecomando nell'altra, il cuore che non smette di battere a centoventi l'ora.
È normale che un cuore batta così velocemente?
Aiuto.
Giro e rigiro canale, ma non trovo niente che possa catturare la mia maledetta attenzione.
Faccio il conto alla rovescia. Non vedo l'ora che arrivi Kat. Ho bisogno di lei più che dell'aria per respirare.
Tra quanto arriva? Che ore sono? Quanto ci manca alle undici?
Non faccio che chiedermi.
Poi, quando finalmente riesco a rilassarmi, e sono ormai le undici passate, sento suonare il campanello.
Salto in piedi, e corro alla porta.
«Chi è?» chiedo allarmata.
«Chi dovrebbe essere?» la sua voce scampanellante e melodiosa mi fa perdere un anno di vita. Apro velocemente, e sembra che un angelo sia appena entrato in casa. Kat alta, bellissima, statuaria, il mio contrario. Incontro quei due occhi azzurro chiaro, quasi color ghiaccio, messi lì, su quel viso d'angelo, coronato da una folta chioma bionda. Dall'ultima volta che l'ho vista sono cambiati solo i capelli, che adesso le arrivano al mento e sono circa dieci centimetri più corti.
«Kat» sospiro. Appena le mie braccia si chiudono attorno al suo busto il mio cuore si tuffa in una scodella di zucchero e ci sguazza felice e soddisfatto.
«Kat! Sei qui» dico stritolandola ancora
«Proprio così. E dovrei restarci fino a dopo domani, quindi.. non strangolarmi!»
La lascio, e il suo sorriso fa sorridere anche me.
«Dio mio, quanto mi sei mancata» sospira lei. «sapevo che non avrei dovuto lasciarti venire da sola. Immaginavo che avresti combinato guai, e sono arrabbiata con te e per te, a causa dei guai che hai fatto, ma cazzo, non vedevo l'ora di rivederti» dice e io l'abbraccio di nuovo.
Prendo la sua borsa e la porto in camera da letto.
«E il bellissimo?»
«È andato da Jake» sospiro. «Ha detto che voleva evadere. Voleva solo allontanarsi da me» digrigno i denti e mi viene da vomitare solo al pensiero di tutte le litigate che ci sono state tra noi in questi ultimi giorni.
Kat si spoglia, pronuncia un «Ho assolutamente bisogno di una doccia calda. Scusa, ma ho i nervi uccisi, e tutte quelle ore di macchina non mi hanno fatto di certo bene. Due minuti e sarò lì per te, stronza. Giuro», e senza chiedere niente si catapulta sotto la doccia.
Mi butto sul letto sofficissimo, e mi viene da ridere per la spontaneità e il meraviglioso carattere che si ritrova Kat.
Dieci minuti dopo, la bionda, esce dal bagno con un sorriso che va da un orecchio all'altro. Come un idiota, per un secondo, ho sperato che da quel bagno ci uscisse Daniel.
«Guarda la tua migliore amica cosa ti ha portato» sorridendo alza una bustina.
«No!»
«Sì. Il meraviglioso cornetto panna e nutella che tanto ami!»
«Dio mio, Kat. Tu si che sai come farmi stare bene.»
«Sì, ma so anche come farti stare male, donna. Devi raccontarmi tutto. Dall'inizio alla fine. Senza niente escluso»
«Okay» rispondo abbattuta. «Ci vorrà parecchio tempo».
Così, quattro cornetti, un pacco i fazzolettini, tante parolacce, tanti fatti raccontati, e circa due ore dopo, Kat sa esattamente tutto.
«Dio» sbotta. «Che enorme testa di cazzo! Ti sei innamorata!» dice buttandosi la testa tra le mani.
«No! Non essere esagerata come sempre» sbuffo. «Mi piace, ma non ne sono di certo innamorata»
«Ci sei vicino, Bren. Sei vicina ad innamorarti di Dan. Se in soli due mesi sei riuscita ad innamorarti di lui e in una vita a non innamorarti di Jim, beh lui non fa per te»
«Lo so. Me ne sono resa conto anche prima di pensare di provare qualcosa per Dan».
«Allora devi lasciarlo, Bren»
«E so anche questo, e anche da molto»
«Allora?»
«Allora sono confusa più di prima, Kat. Ti ho chiamata per aiutarmi, non per confondermi di più, porca puttana!»
«Non voglio confonderti» dice lei triste. «Sul serio, voglio solo aiutarti»
«Lo so! Accidenti non prendertela. Sono troppo nervosa per non essere cattiva con chiunque!»
«Non me la prendo, tranquilla» dice Kat accarezzandomi e mostrandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi. La prendo per mano, prendo una delle sigarette che Dan ha lasciato sul comodino, ed esco fuori il terrazzino.
«Da quando fumi?»
«Ricordi che ti dissi che avevo provato?»
«Sì, ma da quando fumi assiduamente!?»
«Non lo faccio. Ne fumo una ogni tanto, giusto per calmarmi» Kat gira la testa contrariata.
«Ti stai innamorando di chi hai sempre odiato!» Sbuffa.
Ha ragione. È quella la cosa bella. Mi sto innamorando di uno che mi è sempre stato sulle balle.
«Sai qual è il problema?»
«No» sussurra lei imbarazzata.
«Beh il problema è che anche se mi fossi innamorata di Dan, cosa che non è ancora successa, non potrei dirglielo. Non fino a quando non ne fossi sicura al mille per mille. Lui è così dannatamente fragile. Vuole sembrare lo stronzo della situazione, ma non lo è, credimi, non lo è. E.. io non vorrei mai farlo soffrire. Tra l'altro chi mi dice che lui prova lo stesso per me? Non so se lui sia esattamente attratto a me»
«TI ha baciata e ha detto che bacia solo quelle di cui sta per innamorasi.»
«Sì, ma dopo è stato a letto con un'altra»
«E tu dopo averlo baciato hai pianto per Jim»
«In realtà ho pianto anche perchè ho paura di farlo soffrire. Dan, intendo, ho paura di far soffrire Dan»
«L'amore può anche essere sofferenza, ma meglio tentare, no?»
«No, Kat. Non nel caso di Dan. Gli voglio davvero bene per tentare. Devo essere sicura, e basta»
Lei annuisce.
«Dobbiamo solo capire come lasciare Jim» le sorrido. Amo quando si discute di un mio problema e lei lo fa anche suo.
«Non ne ho idea. So solo che.. penso che mi tradisca. E questo mi fa imbestialire. Se non mi ami, lasciami, come farò io tra poco con te. Se davvero scopro che mi tradisce io lo uccido. Lo uccido perchè mi sono fatta tutte queste seghe mentali per lui, per capire come lasciarlo, e alla fine..»
«Non lo sai ancora, Bren. Non lo sai. Non pararti il culo con questo sospetto»
«Non lo faccio. Mi conosci. Mi prendo sempre le mie responsabilità!»
«Non come quello che ha messo incinta Megan!» dice lei allontanandosi dal discorso.
Attenzione attenzione: la mia sigaretta è finita, e io e Kat stiamo per iniziare a spettegolare!
«Megan cosa?» la guardo strabiliata.
«Hai capito bene. Megan è incinta!»
«Non ci posso mai credere. Una zoccola come lei che si fa mettere incinta? Nah, Kat. Mi stai prendendo in giro!»
«Te lo giuro. È stata vista mentre entrava in uno studio ginecologico, è ingrassata di un paio di kg negli ultimi due mesi, e Senna, ha detto in chiesa che la sua migliore amica avrebbe presto avuto un bambino. Prima o poi tutte scontano quello che meritano!» scoppia a ridere.
«Spero che sia di quel bastardo di Andrea.»
«Andrea? Che ti ha fatto?»
«Mi ha illusa e poi è andato a letto con quella!»
«Pezzo di merda. E pure sembrava un bravo ragazzo»
«O sono tutti stronzi, o quella ce l'ha d'oro, amica»
«Cosa improbabile. E poi anche se fosse, che gusto ci trovano quei malati pervertiti ad andare a letto con una che si è fatta tutti gli stati uniti?»
«Disponibilità, tesoro. Ci trovano disponibilità»
sorrido. «che schifo!».
«Eggià!»
«Se tu solo volessi, cara Kat, potrei farti conoscere un ragazzo perfetto per te.»
«E sarebbe?» inarca un sopracciglio.
«Jake. È figo da paura, cucina, è dolce, va a puttane anche lui, ma solo perchè non è mai quasi stato innamorato!»
Sorride. «prima o poi me lo farai conoscere, okay? Adesso però è ora di andare a letto và!»
«Sarai stanchissima. Scusa se.. ti ho costretta a venire qui!»
«Bren!» Kat mi prende per le spalle e mi guarda negli occhi. «Non mi hai costretta, e non osare chiedere nuovamente scusa. Sono la tua migliore amica, come potrei mai lasciarti sola in un momento simile? Sei la persona più importante che io abbia. Ho intenzione di starti vicino per sempre, anche se sbagli!» le sorrido e la stringo forte.
«Sai che ogni parola che hai detto beh.. la condivido in pieno. Anche tu per me sei la persona più importante, sei la sorella che non ho mai avuto. Ci sarò per sempre, Kat!».


Così, con quella promessa d'eterna amicizia, finisce la serata.
Amore, cibo, libri, vita, musica..
Niente, niente è meglio di una vera, pura e sincera amicizia.
Niente è meglio di Kat, o delle sue parole, per me.
Ricordo ancora la frase che scrisse nella prima letterina di Natale che voleva regalarmi. Ricordo persino la mia. Quanto erano vere quelle parole. Quanto mostravano il bene che volevamo l'una all'altra. Quanto mostravano quello che ci saremmo volute per sempre.


Gli angeli esistono,diceva la frase di Kat, ma a volte non hanno le ali, e allora li chiamiamo amici.


Due amici sono due corpi con un'anima. Diceva la mia.


Ed era fottutamente vero: Kat era il mio angelo personale, e metà della mia anima ormai apparteneva a lei, alla mia piccola, grande, rompiballe e unica sorella.



Spazio autrice.
Saaaaaaaaalve gente! Qui che vi parla c'è StewyT che vi chiede perdono.
Spero di esservi mancata almeno un pochino, in caso contrario.. me ne farò una ragione lol
Come va la vita? Come è andata l'estate? Per me è durata troppo poco sebbene sia durata più di un mese (non smetterei mai di andare a mare e.e). Ad ogni modo in questo mese ho pensato a cosa scrivere e ne ho approfittato per scrivere qualche capitolo quindi ho una buona notizia. Se entro sabato il capitolo riceverà parecchie recensioni (minimo 5) posterò subito il prossimo capitolo :3

Ad ogni modo niente.. spero che vi piaccia il capitolo.
Non odiate me, non odiate Dan e non odiate Bren.
Pace e amore, ricordate! lol


Tanto amore!
StewyT.

 
  
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