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Autore: Follow The Sun    28/08/2014    1 recensioni
Sono sopraffatta... Il corpo ridotto al limite, la mente vuota e le mie emozioni sparse al vento. Allunga una mano dietro di sé, toglie l'umido lenzuolo dal fondo del letto e me lo avvolge intorno al corpo. 
La stoffa fredda ed estranea mi fa rabbrividire.
Lui mi circonda con le braccia, tenendomi stretta, cullandomi possessivamente avanti ed indietro.
«Perdonami» mormora vicino al mio orecchio, la voce sciolta e desolata.
Mi bacia i capelli, un bacio, e un altro.
«Scusa, davvero»
Gli affondo la faccia nel collo e continuo a piangere, uno sfogo liberatorio.
Uso un angolo del lenzuolo per asciugarmi la punta del naso e a poco a poco mi rendo conto che quella visione non è poi tanto male.
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Questo è il remake della storia "she's a good girl", quella vecchia è stata cancellata, dati gli scarsi progressi.
Spero che questa versione sia meglio di quella vecchia :)
Se vi va fatemi sapere come vi sembra.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"She's a good girl."
Capitolo 3.

*BIP BIP...BIP BIP*

Spensi la sveglia abbastanza innervosita causa risveglio traumatico.
-Emma, svegliati, oggi dobbiamo andare all'open-day del tuo college!-
Mia madre mi buttò poco delicatamente giù dal letto e mi spinse in bagno. 
-mamma, fai piano!- mi lamentai strofinandomi gli occhi.
-muoviti, è tardi- mi rimproverò prendendomi un asciugamano dal ripiano più alto del mobile in bagno.
-mi vuoi dire che ore sono?- chiesi prendendo in mano il mio spazzolino blu.
-le nove, abbiamo un'ora per essere lì, chiudi quella bocca e muoviti- disse chiudendo la porta del bagno e dirigendosi probabilmente in camera da letto.
Feci come mi era stato detto, in fondo, non dovevo lamentarmi, la sveglia la avevo puntata io la settimana scorsa.


Flashback.

-tesoro, punta la sveglia perché settimana prossima dobbiamo andare al Norwest- disse entusiasta mia madre.
Le era sempre piaciuta l'idea di avere una figlia che andava ad un college, istituto o cose simili, così tanto conosciuto tra gli imprenditori amici di papà.
Tutti loro dicevano che era un posto eccellente, anzi "degno di essere sfruttato al meglio" come diceva Lucas quando li prendeva un po' in giro per farmi ridere.
-certo- risposi prendendo in mano l'ultima fetta di pizza.
-questa pizza fa schifo- si lamentò mio padre assaggiandone un pezzo dalla scatola della donna davanti a me.
-Mark, ti prego, sii più educato- disse mia madre tirandolo leggermente per la giacca.
La situazione in casa non era tra le migliori.
Sapevo benissimo che la mamma sospettava sul papà, lei credeva che lui avesse un'altra, proprio per questo mia madre si faceva vedere disponibile e pronta a seguirlo praticamente ovunque.
Ma io sapevo che lui non avrebbe mai fatto una cosa simile, certo, lui era capace di tutto, ma non di tradire la mamma.
-quanto avrei voluto imparare a fare la pizza durante quei tre anni in Italia- mormorai pulendomi la bocca con un tovagliolo di carta.
-un mio amico, John, vive qui vicino, possiede un ristorante italiano, prova ad andare da lui- provò a convincermi, ma senza molto successo.
Alla fine, però, ci andai lo stesso da quel John, peccato che fu tutto inutile, aveva uno strano accento australiano, e facevo molta fatica a capirlo, quindi, in fin dei conti, tornai a casa sporca di pomodoro e odorante di pesce marcio che dovetti buttare io direttamente nel camion perché quelli del ristorante "si erano dimenticati".
Ogni tanto quel John faceva delle battutine stupide ma divertenti, era un tipo con cui ci si poteva parlare, insomma.
Mi ricordai che, essendo ospite, dovevo chiamarlo per cognome, dato che era la prima volta che lo vedevo.
Aveva uno strano cognome, forse Hillin, o magari Rinim, o forse Irwin, sì, credo proprio che era Irwin.

Tornando al discorso di quella sera, andai a letto ancora a stomaco vuoto, la pizza ordinata a "pizza's family" era davvero immangiabile.

Fine Flashback.


Mi risvegliai momentaneamente dal mio stato di trans e misi lo spazzolino al suo posto, non me ne ero accorta, ma mi ero già lavata i denti perfettamente.
Mi lavai la faccia, notando delle macchie nere cadermi dagli occhi.
Bene, la sera precedente mi ero dimenticata di struccarmi.
Tolsi il più possibile le tracce di mascara e matita che mettevo quasi sempre prima di uscire e li applicai di nuovo per ottenere lo stesso effetto di quello di pochi secondi prima.
Mi misi i vestiti che mi aveva lanciato la mia adorabile madre.
Erano un paio di skinny neri con lo strappo sul ginocchio destro e una maglietta a maniche lunghe bianca e nera con al centro un...panda.
Ai piedi misi le mie Vans nere leggermente consumate in punta che erano state precedentemente abbandonate ai piedi della porta del bagno.
-sei pronta?- urlò mia madre dal piano di sotto.
-mi faccio una coda e arrivo- le risposi usando il suo stesso tono.
Legai i capelli in uno chignon abbastanza venuto male, ma lasciai perdere, dovevo andare ad un open-day di una scuola a cui ero già iscritta, non ad un ballo accademico destinato ad alunni raffinati e secchioni.
Scesi le scale mettendomi il cellulare in tasca e raggiunsi mia madre che mi stava aspettando ansimante sullo stipite della porta d'ingresso.
Durante il viaggio in macchina nessuna delle due osò fiatare.
Strano, mia madre era una gran chiacchierona.

Arrivati a destinazione corsi verso il grande cartello con la scritta "Welcome to Norwest Christian College", che era abbastanza spettrale.

-andiamo o stai qui ad aspettare che crescano le margherite?- chiese mia madre affondando nel suo scalda-collo.
-ma qui in Australia ci sono le margherite?- domandò poi spostando dei sassolini con le sue Hogan beige.
-certo mamma, forza andiamo- dissi prendendola a braccetto.
Lei rise e fece finta di star camminando in una marcia dei soldati.
-io essere soldato russso- disse mia madre con tono ironico.
-dai mamma- la invitai a smettere, dato che ormai la gente stava cominciando ad accumularsi intorno a noi.
-io lavorare duro tutto giorno...oh, buongiorno, lei deve essere Miss Minkle- disse arrossendo e porgendo la mano alla ragazza di fronte a sé. 
Era davvero giovane.
-piacere mio, prego, gran parte delle persone è già dentro- disse indicandoci l'atrio alla nostra destra.

Il giro fu davvero noioso.
Ci fecero visitare solo una palestra enorme e tristemente triste, tante, tantissime aule vuote, e gli appartamenti per le persone che avessero pagato anche il "bed & breakfast" a scuola, ma non faceva per me.
Finito il giro, mia madre andò in segreteria a firmare delle carte e mi ritrovai fuori da quel posto enorme e malinconico.
Vicino al portone d'ingresso notai una bacheca con degli avvisi appesi.
Uno in particolare colse la mia attenzione, era un foglio giallo fluo scritto in caratteri cubitali.
Cominciai a leggere.

"Siamo solo tre ragazzi, adoriamo fare musica, praticamente è il nostro sogno.
Abbiamo formato una band, ci serve un batterista, anche se siamo disposti ad accettare un cantante, o che ne so, magari anche un pianista.
Ma ci serve assolutamente un batterista.
Quindi, se sai suonare o cantare, qui sotto troverai il mio numero, risponderò al nome di 'Calum'."


Sotto c'era scritto un numero, me lo segnai.

-hai letto l'annuncio?- chiese un ragazzo dietro di me.
-uhm, sì- dissi abbastanza sorpresa.
-bene, che ne pensi?- chiese lui.
-ciao Michael, penso che sia un'idea carina- salutai anche Michael, il suo viso non si poteva dimenticare.
-lui è Gregor, viene in questa scuola con me- disse il ragazzo alla mia destra indicando il ragazzo al suo fianco.
Non potevo osservarlo al meglio, aveva un berretto grigio e gli occhi mezzi socchiusi a causa del vento fresco.
-felice di fare la tua conoscenza- dissi stringendogli la mano.

Mia madre arrivò poco dopo spingendomi in macchina e chiedendomi chi fossero quei due ragazzi continuamente, continuamente.

A cena parlammo di film di fantascienza, non mi ricordo come ci siamo arrivate, ma boh, era interessante.

All'improvviso mi venne in mente una cosa fantastica, da piccola sapevo suonare benissimo la batteria e avevo anche vinto una gara di canto in Inghilterra contro le ragazzine più brave del Regno Unito. 
Sarò stata anche una ragazza scansafatiche ma avevo molti lati nascosti ( ehehehe ). 
Scesi in garage, sotto un grosso telo blu mio padre aveva custodito ancora la sua vecchia batteria, lui era un fenomeno a suonarla, aparai da lui quando avevo solo cinque anni.
Mi misi a cantare e suonare 'Best song ever' degli One Direction, una delle mie canzoni preferite. 
-niente male!- disse mia madre intromettendosi bruscamente sulle note finali. 
-sto...solo provando, volevo vedere se ero ancora capace come una volta...-dissi spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
-non c'è bisogno che tu mi dia spiegazioni, so benissimo che hai talento, dovresti iscriverti ad un club di musica...- disse avvicinandosi e spolverando di qua e di là con le dita.  
-no, grazie, non ce n'è bisogno...- risposi alzando gli occhi al cielo.
Quante balle. Avevo già deciso, avrei fatto parte della band. 

La mattina dopo tornai in garage per provare, questa volta suonai alcuni accordi con la chitarra, non sapevo di cavarmela così bene. 
Beh, meglio così. 
Mia madre era lì con me è mi correggeva sempre, ad ogni errore, era un po' fastidiosa ma era molto d'aiuto. -Emma, davvero, sei sicura di non voler far parte di un club di musica? Saresti molto brava, hai talento, fidati- disse annuendo con la testa.
La guardai e feci cenno di no con la testa.
Sapevo recitare bene.
Non avrebbe mai sospettato che volevo arrivare ad una sola conclusione, far parte di quella band.





Ciaoooo!
Scusate il ritardo, ma con l'altra ff, non so più che fare, sono davvero piena di roba!
In più, ultimamente -anche se non vi interesserà- sono caduta in una specie di depressione e la mia fantasia nello scrivere si è completamente volatilizzata.
Addio ispirazione.
Bene, penso che non abbia niente da dire, ho scritto tutto.

Domandinaaaaa.

Nel prossimo capitolo Emma si presenterà a casa di Calum (piccolo spoiler)...
Michael si sarà tinto di un altro colore i capelli...
Di che colore volete che siano?
Aspetto risposte ;D

A presto,
-ValeLoka00





 
  
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