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Autore: Fairy21    28/08/2014    1 recensioni
Quando la tua vita è apparentemente perfetta, hai un lavoro, un fidanzato che ti ama più di ogni altra cosa al mondo, una bella famiglia, delle fantastiche amiche, quando insomma la tua vita fila liscia come l’olio ecco che arriva lui a sconvolgere tutti i tuoi piani.
L’imprevisto.
È per me quest’imprevisto prende il nome di Justin Harris, il mio vecchio miglior amico d’infanzia.
Come può il suo arrivo mettere a soqquadro la mia vita apparentemente perfetta?
Ma se Justin non fosse Justin?
O meglio se Justin non fosse più la persona che ho conosciuto undici anni fa?
Tratto dalla storia:
< Lila… ti prego reagisci > sento urlare.
< Non lasciarmi ti prego apri gli occhi > continuo a sentire.
La sensazione della sabbia umida notturna lungo il mio corpo e due grandi occhi scuri sono la prima cosa che noto non appena apro gli occhi.
< Meno male > dice un ragazzo avvicinandosi a me per abbracciarmi.
< Ma dove sono? > chiedo spaesata.
< Adesso sei al sicuro, sta tranquilla > risponde.
< Ma tu chi sei? > chiedo fissando i suoi splendidi occhi.
< Lila non ti ricordi di me? > risponde.
< No, dovrei? > chiedo.
< Certo io sono Justin > risponde.
< Non mi ricordo nessun Justin così affascinante > dico.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Un ciclone?

Il nostro viaggio alle Hawaii si è rivelato un buco nell’acqua. Non abbiamo trovato Julia ma soprattutto non abbiamo trovato Sam.

Dove sei Sam? Possibile che non ci siano tracce di mia sorella? È come se l’avesse inghiottita la Terra.

<< Non ci resta altro che tornare a New York >> dice Derek.

<< No Der non possiamo arrenderci così, Sam ha bisogno di noi, è qui lo sento >> rispondo convinta.

Il sesto senso femminile non si sbaglia mai, figuriamoci quello di una sorella! Sam è qui, non so dove ma si trova qui vicino.

<< Dove possiamo cercarla, non abbiamo nessun indizio >> dice Der.

O quella donna ci ha dato l’indirizzo sbagliato per ingannarci oppure crede davvero che Julia si trovi lì. Perché deve essere sempre così complicato, non possiamo semplicemente trovare Sam e tornare a casa? E se le fosse successo qualcosa di grave, se Sam…

<< Lila mi stai ascoltando? >> chiede Der interrompendo i miei pensieri.

<< Eh? Sì certo >> rispondo mentendo.

<< Non preoccuparti la troveremo >> dice prendendomi la mano.

Annuisco, non riesco a dire altro, trattengo a fatica le lacrime.

Mi squilla il telefono.

<< Pronto? >> dico.

<< Sono Justin, come stai? >> chiede.

<< Chi è? >> chiede Der sottovoce.

Non posso dirgli di Justin…

<< Ehm… sono stata meglio >> rispondo.

<< Che fine hai fatto non sei più a New York? >> chiede.

<< No, in questo momento sono in viaggio >> rispondo.

<< Sei in vacanza? Scusa non volevo disturbarti solo assicurarmi che stessi bene >> dice.

<< Non mi disturbi, grazie di avermi pensato >> rispondo.

<< E dove sei andata di bello? >> chiede sarcastico.

Cosa rispondo… non so inventare bugie così su due piedi…

<< Ehm… in un’isola paradisiaca >> rispondo.

<< Bello, alle Hawaii? >> chiede come se conoscesse già la risposta.

<< Sì proprio lì >> rispondo.

Mi legge nella mente?

<< E perché sei stata di meglio va tutto bene? >> chiede.

Posso dirglielo? Posso fidarmi di lui?

<< Perché sto cercando mia sorella >> rispondo di getto.

Ecco l’ho detto.

<< Sam? Hai perso Sam? >> chiede come se fosse un oggetto.

<< Justin tu stesso ci hai aiutato a cercarla, che ti prende? >> chiedo.

<< Ah sì, scusa pensavo l’avreste già trovata >> risponde.

<< No purtroppo >> dico dispiaciuta.

<< E perché sei alle Hawaii? >> continua a chiedere.

<< È una lunga storia te la racconterò un giorno >> rispondo.

<< Ma sei da sola? >> chiede.

<< No c’è Derek con me >> rispondo.

<< Vuoi che venga a darti una mano? >> chiede apprensivo.

<< No non preoccuparti >> rispondo.

Certo più siamo meglio è, ma loro due insieme dopo quello che è successo la volta scorsa non credo sia una buona idea.

<< Dalla tua voce capisco che in realtà vorresti la mia presenza, arrivo il prima possibile. Dove ti trovi di preciso? >> chiede.

<< No sta tranquillo, non è il caso… >> rispondo.

<< Lila dimmi dove sei, non fare troppe storie >> dice convinto.

<< Ehm… Honululu >> rispondo.

<< Parto immediatamente a presto >> conclude riattaccando.

<< No aspetta Jus… >> dico ma ha già attaccato.

Adesso sono nei guai. Come lo dico a Der?

<< Chi ci raggiunge? >> mi chiede Der dopo aver attaccato.

So che non ne sarà contento ma devo dirglielo tanto prima o poi lo scoprirà da solo.

<< Ehm… >> rispondo.

<< Alice e Will? O non so Cathy… >> dice.

<< Justin >> dico interrompendolo.

Blocca il suo discorso di colpo, come se l’avesse colpito un fulmine.

<< Cosa? >> chiede incredulo.

Lo guardo negli occhi, quegli occhi che adesso riflettono il colore del fuoco. È davvero arrabbiato.

<< Hai chiesto a lui di raggiungerci? >> insiste con un tono di voce che odio sentire in lui.

Annuisco, non so cosa altro dire.

<< Cos’è non ti basto io? Certo Justin è Justin hai bisogno di lui >> dice prendendo il giubbotto e facendo per andarsene dalla camera d’albergo che abbiamo trovato per la notte.

<< Der non è così, ti sbagli io… >> rispondo dispiaciuta.

Esce dalla stanza sbattendo dietro di se la porta con forza.

 

_________________________

 

 

Non è stato piacevole trascorrere la notte tutta sola in una camera d’albergo in un posto sconosciuto. Ma non mi preoccupa questo, piuttosto dove abbia potuto trascorrere la notte Derek. Non conosce la città, potrebbe essergli successo qualcosa di grave…. No Lila non pensare questo, Derek varcherà la soglia della porta da un momento all’altro e tutto andrà per il verso giusto.

Toc toc.

Eccolo, il mio istinto aveva ragione.

Mi precipito alla porta e la apro decisa.

<< Der… >> dico ma m’interrompo alla visione della persona che ha bussato.

<< Aspettavi qualcun altro? >> risponde.

<< Ehm… no, no Justin vieni accomodati >> dico invitandolo dentro.

<< Sei sola? >> chiede dopo aver dato uno sguardo veloce alla stanza.

<< Sì >> rispondo.

<< E Derek? >> chiede.

<< Derek è… è uscito a prendere una boccata d’aria >> rispondo.

<< Bene allora se non ti dispiace vado a fare una doccia dopo un’intera nottata trascorsa su un aereo ne ho proprio bisogno >> dice.

<< Sì certo, il bagno è di là >> rispondo indicandogli la porta.

<< Grazie e poi potremo metterci al lavoro per cercare tua sorella >> dice.

<< Mi sembra perfetto >> rispondo.

Si dirige verso il bagno lasciandomi sola nella stanza.

Cerco di mettere un po’ a posto, sembra sia passato un ciclone qui. E poi sono ancora in tenuta da notte, dovrei vestirmi, sistemarmi i capelli che sono tutti scombinati…

Toc toc.

Hanno bussato?

Mi dirigo verso la porta.

<< Ehi >> dice dopo che ho aperto.

<< Der meno male che sei qui ero in pensiero per te >> dico saltandogli addosso.

<< Mi dispiace non avrei dovuto reagire così e soprattutto non avrei dovuto lasciarti sola questa notte >> risponde.

Si spalanca una porta.

Mi giro di scatto.

Justin.

<< Ehi Derek! >> dice Justin uscendo dal bagno con i pettorali in bella vista e solo un asciugamano addosso.

<< Vedo che non eri sola questa notte >> dice Der infuriato.

Ma cosa ha capito?

<< No Der non è come pensi Justin è appena arrivato >> mi affretto a dire.

<< Amico hai frainteso tra me e Lila non è successo niente stanotte >> dice Justin avvicinandosi a noi.

<< Ah no? E cosa dovrei pensare se vedo te mezzo nudo che esci dal bagno di una camera d’albergo dove la mia ragazza ha trascorso la notte? >> dice Der davvero infuriato.

<< No Der credimi non è successo niente, te lo giuro, tu devi credermi io ho bisogno di te >> rispondo.

<< Adesso non più >> dice uscendo dalla stanza.

Sembra un déjà-vu, neanche dodici ore fa si è svolta la stessa scena. Ma adesso sento come se tra noi si fosse spento qualcosa: la fiducia.

Derek non si fida di me e se in un rapporto manca questo elemento fondamentale manca poco alla fine.

<< Der fermati ti prego >> dico rincorrendolo per il corridoio.

Lo afferro per il braccio e lo faccio voltare verso di me.

<< Der guardami negli occhi, guardami ho detto >> dico prendendo il suo viso tra le mani.

<< Io ti amo più della mia vita, non potrei mai fare una cosa del genere a te, a noi >>> continuo a dire.

Allontana le mie mani dal suo viso e va via, lasciandomi nuovamente sola. Sento le forze venire meno e la testa comincia a girare come un vortice. Poi il buio mi avvolge e s’impossessa di me.

 

______________________

 

 

Dove sono?

Mi guardo intorno ma non riesco a capire dove mi trovo.

<< Lila >> dice una voce che conosco bene.

Si precipita vicino a me e mi prende la mano.

<< Non farmi più prendere questi spaventi intesi? >> dice dolcemente.

<< C-cosa è successo? >> chiedo con un filo di voce.

<< Sei svenuta dopo il nostro litigio >> risponde.

<< Der mi dispiace io non… >> dico sforzandomi di scandire ogni singola parola.

<< Shhh… non sforzarti adesso sei debole devi riposare >> risponde apprensivo.

Entra nella stanza d’albergo un medico con al seguito Justin.

<< Lei è? >> chiede il medico a Der.

<< Il fidanzato >> risponde Der.

<< Questo non è possibile, il ragazzo è il fidanzato della paziente >> dice il medico indicando Justin.

Cosa?

<< No, non è vero io sono il suo ragazzo… >> risponde prontamente Der.

<< La prego di uscire adesso >> gli dice il medico.

<< Si sta sbagliando di grosso, io… >> risponde Der ma viene allontanato dalla stanza.

Non sono riuscita a dire una sola parola, non ne ho le forze, a fatica riesco a pensare.

Il medico termina la visita e poi si avvicina a Justin e cominciano a parlare.

Perché Justin si è spacciato per il mio fidanzato?

<< Grazie di essere venuto >> gli dice Justin prima che il medico uscisse.

<< Justin cosa… >> dico a fatica.

<< Non sforzarti, ho dovuto dire che ero il tuo ragazzo altrimenti mi avrebbero cacciato fuori >> risponde.

<< M-ma questo è successo a Derek >> dico lentamente.

<< Lo so e mi dispiace, vado subito a parlargli >> risponde.

<< Allora cosa ha detto? >> chiedo.

<< Il troppo stress ti ha causato questa perdita dei sensi, quindi devi riprenderti completamente per evitare una ricaduta >> risponde.

<< Ma io sto bene, noi dobbiamo trovare Sam… >> dico.

<< Adesso non pensarci, riposati e riprenditi in fretta >> risponde uscendo dalla stanza.

Cosa altro può succedere?

Sam non si trova, di Julia neanche l’ombra, io in questo stato, Der e Justin in contrasto. Cosa può capitarmi di peggio?

 

 

Due giorni dopo.

<< Finalmente libera >> dico uscendo dall’albergo.

<< Già adesso non ci resta altro che tornare a New York >> dice Der.

<< No Der non possiamo, dobbiamo trovare Sam >> rispondo.

<< Hai sentito cosa ha detto il medico, riposo assoluto ed evitare i dispiaceri >> dice Der.

<< Non potrò ritornare a essere tranquilla se prima non troveremo Sam >> rispondo.

<< Abbiamo informato la polizia locale, ci penseranno loro a trovarla >> dice Der.

<< In fin dei conti è il loro mestiere >> interviene Justin.

<< Il nostro volo parte stasera >> dice Der.

<< Così presto? Come mai tutta questa fretta? >> chiedo.

<< Prima finirà questa storia meglio sarà per tutti >> risponde Der.

<< No Der non per Sam, lei deve tornare a casa con noi >> dico con convinzione.

<< Adesso non agitarti, non serve a nulla, dai retta a Derek sarà meglio per tutti >> interviene Justin.

<< No non posso lasciare Sam qui, non me lo perdonerei mai… >> dico.

Derek comincia a camminare e Justin lo segue. Cos’è mi lasciano qui?

<< Dove state andando adesso? >> chiedo venendogli dietro.

Non mi rispondono, proseguono dritti per la loro strada.

 

Arriviamo in albergo e preparano le valige.

Stiamo tornando a casa.

<< Der io non posso tornare a New York >> dico.

<< Non serve a niente restare qui, non abbiamo nemmeno un indizio e poi a New York possiamo parlarne con i tuoi nonni, loro sono molto influenti, metteranno a disposizione tutti i loro mezzi per ritrovare Sam >> dice Der.

Forse ha ragione, restare qui non serve a niente.

<< Credi che stasera il volo partirà? Le condizioni meteo dicono che sta per arrivare un ciclone tropicale >> dice Justin controllando il suo telefono.

Come un ciclone? Qui? Adesso?

Der si affaccia alla finestra della nostra camera d’albergo e si guarda intorno.

<< Un ciclone? Ma se nel cielo non c’è neanche una nuvola >> risponde Der rassicurandomi.

Meno male!

<< È ora di andare adesso >> dice Der.

Prendiamo le valige e ci dirigiamo verso l’aeroporto.

 

 

Eccoci arrivati.

Aspettiamo di fare i controlli per imbarcarci quando nel grande tabellone degli orari appare una scritta:

“ New York 18.30 Cancellato

Cosa?

<< Hanno cancellato il volo >> esclamo d’un tratto.

Andiamo a chiedere informazioni e ci dicono che l’unico volo per New York parte alle 20.30 dall’aeroporto dell’altra isola delle Hawaii.

Come facciamo a raggiungerla in meno di due ore?

<< C’è un battello che porta all’altra isola, dobbiamo prenderlo immediatamente >> dice Justin.

<< Andiamo allora, non c’è tempo da perdere >> interviene Der.

 

 

<< Der guarda là, ecco il battello >> dico vedendolo da lontano.

Ci avviciniamo ma c’è una confusione pazzesca. Devono andare tutti a New York?

Ci mettiamo in fila e arriva un altro battello. Almeno sono due, penso che basteranno per tutti.

<< Prego signorina >> dice un ragazzo che penso sia colui che guida invitandomi ad entrare nel battello.

<< No siamo insieme, siamo tre >> dico indicandogli anche Der e Justin.

<< Non ci sono posti per tutti, entrate voi due e lei sarà il primo del prossimo battello >> risponde il ragazzo indicando Der.

<< No, non separiamoci aspettiamo tutti l’altro >> dico.

<< Andate voi vi raggiungo dopo sull’altra isola >> dice Der.

<< Ma Der… >> rispondo.

<< Tranquilla piccola, sarò il primo del prossimo battello, non ci perderemo mica >> mi rassicura Der con un bacio.

<< Va bene allora a dopo >> dico entrando nel battello.

Justin mi segue e prendiamo posto. Perché dobbiamo dividerci proprio noi?

Justin è concentrato sul suo telefono, cosa starà facendo di così importante?

<< Va tutto bene? >> chiedo.

<< Sta per arrivare il ciclone, segnala che tra meno di un’ora si abbatterà sull’isola >> risponde preoccupato.

<< Non crederai mica a queste sciocchezze, sta tranquillo non arriverà nessun ciclone >> dico.

E se arrivasse davvero?

No no meglio non pensarci.

Partiti. Il battello ha appena lasciato il porto, non amo l’acqua, si è vero non amo neanche l’aereo ma l’acqua in particolare. Non so ha un non so che di spaventoso…

Justin non dice nulla è troppo preoccupato per l’arrivo di questo ciclone. Tutte sciocchezze, perché fa preoccupare la gente con queste fesserie?

Mezz’ora dopo.

Il mare comincia ad agitarsi, il battello non segue più una traiettoria retta, ma si lascia trasportare dalla forza delle onde.

Ho il volta stomaco, soffro anche il mal di mare, una nuova scoperta che fino ad ora mi mancava!

<< Vado un attimo in bagno >> dico a Justin.

<< Va bene >> risponde.

Mi allontano cercando di riuscire a raggiungere il bagno, impresa quasi impossibile da come si muove il battello. Questo non fa che aumentare la mia nausea…

Mi avvicino al bagno e sento delle urla dalla cabina di comando del battello.

Parlano nella loro lingua quindi non riesco a capire cosa dicono. Discutono animatamente, cosa potranno mai dirsi?

<< Torre di controllo, qui IN385, un ciclone si sta sollevando dal mare, stiamo tentando di avvicinarci all’isola più vicina >> dice una voce maschile.

Un ciclone?

 

 

Buongiorno a tutti!! Scusate il ritardo nel pubblicare… piccoli problemi tecnici! Comunque spero come sempre di sapere cosa ne pensate e… alla prossima!! :)

 

 

 

 

 

 

  
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