Un
ciclone?
Il
nostro viaggio alle
Hawaii si è rivelato un buco nell’acqua. Non
abbiamo trovato Julia ma
soprattutto non abbiamo trovato Sam.
Dove
sei Sam? Possibile
che non ci siano tracce di mia sorella? È come se
l’avesse inghiottita la
Terra.
<<
Non ci resta
altro che tornare a New York >> dice Derek.
<<
No Der non
possiamo arrenderci così, Sam ha bisogno di noi,
è qui lo sento >>
rispondo convinta.
Il
sesto senso femminile
non si sbaglia mai, figuriamoci quello di una sorella! Sam è
qui, non so dove ma
si trova qui vicino.
<<
Dove possiamo
cercarla, non abbiamo nessun indizio >> dice Der.
O
quella donna ci ha
dato l’indirizzo sbagliato per ingannarci oppure crede
davvero che Julia si
trovi lì. Perché deve essere sempre
così complicato, non possiamo semplicemente
trovare Sam e tornare a casa? E se le fosse successo qualcosa di grave,
se Sam…
<<
Lila mi stai
ascoltando? >> chiede Der interrompendo i miei pensieri.
<<
Eh? Sì certo
>> rispondo mentendo.
<<
Non
preoccuparti la troveremo >> dice prendendomi la mano.
Annuisco,
non riesco a
dire altro, trattengo a fatica le lacrime.
Mi
squilla il telefono.
<<
Pronto?
>> dico.
<<
Sono Justin,
come stai? >> chiede.
<<
Chi è? >>
chiede Der sottovoce.
Non
posso dirgli di
Justin…
<<
Ehm… sono stata
meglio >> rispondo.
<<
Che fine hai
fatto non sei più a New York? >> chiede.
<<
No, in questo
momento sono in viaggio >> rispondo.
<<
Sei in vacanza?
Scusa non volevo disturbarti solo assicurarmi che stessi bene
>> dice.
<<
Non mi
disturbi, grazie di avermi pensato >> rispondo.
<<
E dove sei
andata di bello? >> chiede sarcastico.
Cosa
rispondo… non so
inventare bugie così su due piedi…
<<
Ehm… in un’isola
paradisiaca >> rispondo.
<<
Bello, alle
Hawaii? >> chiede come se conoscesse già la
risposta.
<<
Sì proprio lì
>> rispondo.
Mi
legge nella mente?
<<
E perché sei
stata di meglio va tutto bene? >> chiede.
Posso
dirglielo? Posso
fidarmi di lui?
<<
Perché sto
cercando mia sorella >> rispondo di getto.
Ecco
l’ho detto.
<<
Sam? Hai perso
Sam? >> chiede come se fosse un oggetto.
<<
Justin tu
stesso ci hai aiutato a cercarla, che ti prende? >>
chiedo.
<<
Ah sì, scusa
pensavo l’avreste già trovata >>
risponde.
<<
No purtroppo >>
dico dispiaciuta.
<<
E perché sei
alle Hawaii? >> continua a chiedere.
<<
È una lunga
storia te la racconterò un giorno >> rispondo.
<<
Ma sei da sola?
>> chiede.
<<
No c’è Derek
con me >> rispondo.
<<
Vuoi che venga
a darti una mano? >> chiede apprensivo.
<<
No non
preoccuparti >> rispondo.
Certo
più siamo meglio è,
ma loro due insieme dopo quello che è successo la volta
scorsa non credo sia
una buona idea.
<<
Dalla tua voce
capisco che in realtà vorresti la mia presenza, arrivo il
prima possibile. Dove
ti trovi di preciso? >> chiede.
<<
No sta
tranquillo, non è il caso… >>
rispondo.
<<
Lila dimmi dove
sei, non fare troppe storie >> dice convinto.
<<
Ehm… Honululu
>> rispondo.
<<
Parto
immediatamente a presto >> conclude riattaccando.
<<
No aspetta Jus…
>> dico ma ha già attaccato.
Adesso
sono nei guai.
Come lo dico a Der?
<<
Chi ci
raggiunge? >> mi chiede Der dopo aver attaccato.
So
che non ne sarà
contento ma devo dirglielo tanto prima o poi lo scoprirà da
solo.
<<
Ehm… >>
rispondo.
<<
Alice e Will? O
non so Cathy… >> dice.
<<
Justin >>
dico interrompendolo.
Blocca
il suo discorso
di colpo, come se l’avesse colpito un fulmine.
<<
Cosa? >>
chiede incredulo.
Lo
guardo negli occhi,
quegli occhi che adesso riflettono il colore del fuoco. È
davvero arrabbiato.
<<
Hai chiesto a
lui di raggiungerci? >> insiste con un tono di voce che
odio sentire in
lui.
Annuisco,
non so cosa
altro dire.
<<
Cos’è non ti
basto io? Certo Justin è Justin hai bisogno di lui
>> dice prendendo il
giubbotto e facendo per andarsene dalla camera d’albergo che
abbiamo trovato
per la notte.
<<
Der non è così,
ti sbagli io… >> rispondo dispiaciuta.
Esce
dalla stanza sbattendo
dietro di se la porta con forza.
_________________________
Non
è stato piacevole
trascorrere la notte tutta sola in una camera d’albergo in un
posto
sconosciuto. Ma non mi preoccupa questo, piuttosto dove abbia potuto
trascorrere la notte Derek. Non conosce la città, potrebbe
essergli successo
qualcosa di grave…. No Lila non pensare questo, Derek
varcherà la soglia della
porta da un momento all’altro e tutto andrà per il
verso giusto.
Toc
toc.
Eccolo,
il mio istinto
aveva ragione.
Mi
precipito alla porta
e la apro decisa.
<<
Der… >>
dico ma m’interrompo alla visione della persona che ha
bussato.
<<
Aspettavi
qualcun altro? >> risponde.
<<
Ehm… no, no
Justin vieni accomodati >> dico invitandolo dentro.
<<
Sei sola?
>> chiede dopo aver dato uno sguardo veloce alla stanza.
<<
Sì >>
rispondo.
<<
E Derek?
>> chiede.
<<
Derek è… è
uscito a prendere una boccata d’aria >>
rispondo.
<<
Bene allora se
non ti dispiace vado a fare una doccia dopo un’intera nottata
trascorsa su un
aereo ne ho proprio bisogno >> dice.
<<
Sì certo, il
bagno è di là >> rispondo
indicandogli la porta.
<<
Grazie e poi
potremo metterci al lavoro per cercare tua sorella >>
dice.
<<
Mi sembra
perfetto >> rispondo.
Si
dirige verso il bagno
lasciandomi sola nella stanza.
Cerco
di mettere un po’
a posto, sembra sia passato un ciclone qui. E poi sono ancora in tenuta
da
notte, dovrei vestirmi, sistemarmi i capelli che sono tutti
scombinati…
Toc
toc.
Hanno
bussato?
Mi
dirigo verso la
porta.
<<
Ehi >>
dice dopo che ho aperto.
<<
Der meno male
che sei qui ero in pensiero per te >> dico saltandogli
addosso.
<<
Mi dispiace non
avrei dovuto reagire così e soprattutto non avrei dovuto
lasciarti sola questa
notte >> risponde.
Si
spalanca una porta.
Mi
giro di scatto.
Justin.
<<
Ehi Derek!
>> dice Justin uscendo dal bagno con i pettorali in bella
vista e solo un
asciugamano addosso.
<<
Vedo che non
eri sola questa notte >> dice Der infuriato.
Ma
cosa ha capito?
<<
No Der non è
come pensi Justin è appena arrivato >> mi
affretto a dire.
<<
Amico hai
frainteso tra me e Lila non è successo niente stanotte
>> dice Justin
avvicinandosi a noi.
<<
Ah no? E cosa
dovrei pensare se vedo te mezzo nudo che esci dal bagno di una camera
d’albergo
dove la mia ragazza ha trascorso la notte? >> dice Der
davvero infuriato.
<<
No Der credimi
non è successo niente, te lo giuro, tu devi credermi io ho
bisogno di te
>> rispondo.
<<
Adesso non più
>> dice uscendo dalla stanza.
Sembra
un déjà-vu,
neanche dodici ore fa si è svolta la stessa scena. Ma adesso
sento come se tra
noi si fosse spento qualcosa: la fiducia.
Derek
non si fida di me
e se in un rapporto manca questo elemento fondamentale manca poco alla
fine.
<<
Der fermati ti
prego >> dico rincorrendolo per il corridoio.
Lo
afferro per il
braccio e lo faccio voltare verso di me.
<<
Der guardami
negli occhi, guardami ho detto >> dico prendendo il suo
viso tra le mani.
<<
Io ti amo più
della mia vita, non potrei mai fare una cosa del genere a te, a noi
>>> continuo a dire.
Allontana
le mie mani
dal suo viso e va via, lasciandomi nuovamente sola. Sento le forze
venire meno
e la testa comincia a girare come un vortice. Poi il buio mi avvolge e
s’impossessa di me.
______________________
Dove
sono?
Mi
guardo intorno ma non
riesco a capire dove mi trovo.
<<
Lila >>
dice una voce che conosco bene.
Si
precipita vicino a me
e mi prende la mano.
<<
Non farmi più
prendere questi spaventi intesi? >> dice dolcemente.
<<
C-cosa è
successo? >> chiedo con un filo di voce.
<<
Sei svenuta
dopo il nostro litigio >> risponde.
<<
Der mi dispiace
io non… >> dico sforzandomi di scandire ogni
singola parola.
<<
Shhh… non
sforzarti adesso sei debole devi riposare >> risponde
apprensivo.
Entra
nella stanza
d’albergo un medico con al seguito Justin.
<<
Lei è? >>
chiede il medico a Der.
<<
Il fidanzato
>> risponde Der.
<<
Questo non è
possibile, il ragazzo è il fidanzato della paziente
>> dice il medico
indicando Justin.
Cosa?
<<
No, non è vero
io sono il suo ragazzo… >> risponde
prontamente Der.
<<
La prego di
uscire adesso >> gli dice il medico.
<<
Si sta
sbagliando di grosso, io… >> risponde Der ma
viene allontanato dalla
stanza.
Non
sono riuscita a dire
una sola parola, non ne ho le forze, a fatica riesco a pensare.
Il
medico termina la
visita e poi si avvicina a Justin e cominciano a parlare.
Perché
Justin si è spacciato
per il mio fidanzato?
<<
Grazie di
essere venuto >> gli dice Justin prima che il medico
uscisse.
<<
Justin cosa…
>> dico a fatica.
<<
Non sforzarti,
ho dovuto dire che ero il tuo ragazzo altrimenti mi avrebbero cacciato
fuori
>> risponde.
<<
M-ma questo è
successo a Derek >> dico lentamente.
<<
Lo so e mi
dispiace, vado subito a parlargli >> risponde.
<<
Allora cosa ha
detto? >> chiedo.
<<
Il troppo
stress ti ha causato questa perdita dei sensi, quindi devi riprenderti
completamente per evitare una ricaduta >> risponde.
<<
Ma io sto bene,
noi dobbiamo trovare Sam… >> dico.
<<
Adesso non
pensarci, riposati e riprenditi in fretta >> risponde
uscendo dalla
stanza.
Cosa
altro può
succedere?
Sam
non si trova, di Julia
neanche l’ombra, io in questo stato, Der e Justin in
contrasto. Cosa può
capitarmi di peggio?
Due
giorni dopo.
<<
Finalmente
libera >> dico uscendo dall’albergo.
<<
Già adesso non
ci resta altro che tornare a New York >> dice Der.
<<
No Der non
possiamo, dobbiamo trovare Sam >> rispondo.
<<
Hai sentito
cosa ha detto il medico, riposo assoluto ed evitare i dispiaceri
>> dice
Der.
<<
Non potrò ritornare
a essere tranquilla se prima non troveremo Sam >>
rispondo.
<<
Abbiamo
informato la polizia locale, ci penseranno loro a trovarla
>> dice Der.
<<
In fin dei
conti è il loro mestiere >> interviene Justin.
<<
Il nostro volo
parte stasera >> dice Der.
<<
Così presto?
Come mai tutta questa fretta? >> chiedo.
<<
Prima finirà
questa storia meglio sarà per tutti >>
risponde Der.
<<
No Der non per
Sam, lei deve tornare a casa con noi >> dico con
convinzione.
<<
Adesso non
agitarti, non serve a nulla, dai retta a Derek sarà meglio
per tutti >>
interviene Justin.
<<
No non posso
lasciare Sam qui, non me lo perdonerei mai… >>
dico.
Derek
comincia a
camminare e Justin lo segue. Cos’è mi lasciano qui?
<<
Dove state
andando adesso? >> chiedo venendogli dietro.
Non
mi rispondono,
proseguono dritti per la loro strada.
Arriviamo
in albergo e
preparano le valige.
Stiamo
tornando a casa.
<<
Der io non
posso tornare a New York >> dico.
<<
Non serve a
niente restare qui, non abbiamo nemmeno un indizio e poi a New York
possiamo
parlarne con i tuoi nonni, loro sono molto influenti, metteranno a
disposizione
tutti i loro mezzi per ritrovare Sam >> dice Der.
Forse
ha ragione, restare
qui non serve a niente.
<<
Credi che
stasera il volo partirà? Le condizioni meteo dicono che sta
per arrivare un
ciclone tropicale >> dice Justin controllando il suo
telefono.
Come
un ciclone? Qui?
Adesso?
Der
si affaccia alla
finestra della nostra camera d’albergo e si guarda intorno.
<<
Un ciclone? Ma
se nel cielo non c’è neanche una nuvola
>> risponde Der rassicurandomi.
Meno
male!
<<
È ora di andare
adesso >> dice Der.
Prendiamo
le valige e ci
dirigiamo verso l’aeroporto.
Eccoci
arrivati.
Aspettiamo
di fare i
controlli per imbarcarci quando nel grande tabellone degli orari appare
una
scritta:
“
New York 18.30 Cancellato”
Cosa?
<<
Hanno
cancellato il volo >> esclamo d’un tratto.
Andiamo
a chiedere
informazioni e ci dicono che l’unico volo per New York parte
alle 20.30
dall’aeroporto dell’altra isola delle Hawaii.
Come
facciamo a
raggiungerla in meno di due ore?
<<
C’è un battello
che porta all’altra isola, dobbiamo prenderlo immediatamente
>> dice
Justin.
<<
Andiamo allora,
non c’è tempo da perdere >>
interviene Der.
<<
Der guarda là,
ecco il battello >> dico vedendolo da lontano.
Ci
avviciniamo ma c’è
una confusione pazzesca. Devono andare tutti a New York?
Ci
mettiamo in fila e
arriva un altro battello. Almeno sono due, penso che basteranno per
tutti.
<<
Prego signorina
>> dice un ragazzo che penso sia colui che guida
invitandomi ad entrare
nel battello.
<<
No siamo
insieme, siamo tre >> dico indicandogli anche Der e
Justin.
<<
Non ci sono
posti per tutti, entrate voi due e lei sarà il primo del
prossimo battello
>> risponde il ragazzo indicando Der.
<<
No, non
separiamoci aspettiamo tutti l’altro >> dico.
<<
Andate voi vi
raggiungo dopo sull’altra isola >> dice Der.
<<
Ma Der…
>> rispondo.
<<
Tranquilla
piccola, sarò il primo del prossimo battello, non ci
perderemo mica >> mi
rassicura Der con un bacio.
<<
Va bene allora
a dopo >> dico entrando nel battello.
Justin
mi segue e
prendiamo posto. Perché dobbiamo dividerci proprio noi?
Justin
è concentrato sul
suo telefono, cosa starà facendo di così
importante?
<<
Va tutto bene?
>> chiedo.
<<
Sta per
arrivare il ciclone, segnala che tra meno di un’ora si
abbatterà sull’isola
>> risponde preoccupato.
<<
Non crederai
mica a queste sciocchezze, sta tranquillo non arriverà
nessun ciclone >>
dico.
E
se arrivasse davvero?
No
no meglio non
pensarci.
Partiti.
Il battello ha
appena lasciato il porto, non amo l’acqua, si è
vero non amo neanche l’aereo ma
l’acqua in particolare. Non so ha un non so che di
spaventoso…
Justin
non dice nulla è
troppo preoccupato per l’arrivo di questo ciclone. Tutte
sciocchezze, perché fa
preoccupare la gente con queste fesserie?
Mezz’ora
dopo.
Il
mare comincia ad
agitarsi, il battello non segue più una traiettoria retta,
ma si lascia
trasportare dalla forza delle onde.
Ho
il volta stomaco,
soffro anche il mal di mare, una nuova scoperta che fino ad ora mi
mancava!
<<
Vado un attimo
in bagno >> dico a Justin.
<<
Va bene
>> risponde.
Mi
allontano cercando di
riuscire a raggiungere il bagno, impresa quasi impossibile da come si
muove il
battello. Questo non fa che aumentare la mia nausea…
Mi
avvicino al bagno e
sento delle urla dalla cabina di comando del battello.
Parlano
nella loro lingua
quindi non riesco a capire cosa dicono. Discutono animatamente, cosa
potranno
mai dirsi?
<<
Torre di
controllo, qui IN385, un ciclone si sta sollevando dal mare, stiamo
tentando di
avvicinarci all’isola più vicina >>
dice una voce maschile.
Un
ciclone?
Buongiorno
a
tutti!! Scusate il ritardo nel pubblicare… piccoli problemi
tecnici! Comunque spero
come sempre di sapere cosa ne pensate e… alla prossima!! :)