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Autore: Clay1    28/08/2014    0 recensioni
Un nuovo potere si sprigiona in Giappone, un potere racchiuso in una pietra:
Quale sarà il suo potere? Chi arriverà per primo?
Botte da orbi, relazioni e rivelazioni, con la copartecipazione di alcune guest stars di street fighter.
Act1 con la presentazione dei personaggi di Asuka Kazama e Leo Kliesen ^^
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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gg "Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin"


Fischia la sveglio dell'agente dell'Interpol Lei Wulong sul comodino accanto al suo letto. Il sole è ormai sorto da un pezzo ma l'unica cosa che si sente nella sua camera oltre al trillo irritante della sveglia è quel suo russare alla grossa che lo rende più simile ad un orso che non ad un seziente essere umano. Onomatopee che si possono udire anche oltre la porta di legno spalancata della sua camera e che dunque arriva anche all'udito del giovane pugile inglese dalla bionda e laccata chioma intento a prepararsi una robusta colazione. Indossa una camicia bianca Steve Fox, una di quelle belle aderenti con il colletto aperto che lasciano intravedere il torace ben fornito, accompagnata da un paio di pantaloni rosso scuro che ben si abbinano con il resto del suo abbigliamento. Domenica, ed ha lasciato I guantoni nella scatola per godersi un pò di riposo e visitare il giappone sempre sperando che la sua guida, giusto qualche annetto più grande di lui, riesca ad aprire gli occhi in un tempo umano, cosa non proprio probabile visto che il trillo della sveglia viene sostituito per qualche secondo da un silenzio tombale ed un imprecazione, no senza dubbio le sveglie non sanno volare e questo l'agente Lei Wulong l'ha imparato presto e ne ha approfittato. Si prepara un'omolette l'inglese, accompagnato da del bacon e del succo d'arancia. Ne ha la borsa piena di quella roba, il solo pensiero di esser costretto a mangiare pesce crudo l'ha sconvolto. Un'odore invitante quello che si diffonde nella stanza, quando ormai sono le undici e la popolosa Honk Kong si è messa in moto da un pezzo, coltello e forchetta, opportunamente importate dall'estero, che ben impugnate dal pugile vanno a tagliare il primo pezzo di pancetta che starebbe anche per raggiungere, inerme, la bocca se un altro   "Triiiiiiiiiiiiiiiil"     non distogliesse la sua attenzione dalla carne. Inclina un poco il capo il pugile, non è lo stesso rumore della sveglia, ci riflette quasi quando in un borbottio dalla stanza dove dorme l'agente si sente    "Il citofono, imbecil..",   quasi il povero tutore della legge non sopportasse l'idea di dover completare quella parola lasciando all'immaginazione del pugile il resto.  "Magari se ti dessi una mossa andresti ad aprire tu no? Sai tutta quella storia del padrone di casa che.. Ecc.. Ecc."  , perdendosi in un soliloquio che va ad esaurirsi solo nel momento in cui annoiato va ad aprire la porta.  "Buongiorno. Poss.."  , muore sul colpo il discorso nel notare due sagome femminili sostare dinanzi alla porta. Un paesaggio non di tutti giorni quello che si trova dinanzi, lineamenti delicati quelli della prima donna con lunghi capelli neri sistemati in delle ciocche ricoperte da un tessuto bianco e dei nastri accompagnati da un abito blu che lascia intravedere la pelle nuda degli arti inferiori e delle scarpette bianche a completare il tutto, ed anche l'amica della prima par essere ben equipaggiata con dei lineamenti probabilmente poco più decisi ma con un fisico slanciato e ben formato ed un viso adornato da due brillanti gocce azzurre e da una lunga treccia bionda che scende per tutta la spalla. Indossa un abito scuro non troppo comune, quasi una divisa da militare tinta del classico marrone scuro. Non ha notata la cicatrice, e d'altronde ora ha dei problemi ben piu seri con la sua lingua che tenta di articolare qualcosa dopo un minuto di silenzio assoluto  "S-Si d- di- dicevo posso es- esservi utile?",   un risolino è quello della seconda donna che si porta la mancina al viso per nasconderlo parzialmente mentre la prima lo interrompe   "L'agente Lei Wulong non abita più qui?"   musicale la voce ma al tempo stesso diretta, un commissario dell'Interpol d'altronde non bada troppo alle formalità, non di quel tipo. Occhi spalancati sono per Steve   "Ah s-si. Prego entrate pure"  , invitandole tutto d'un fiato e scostandosi su un lato in modo che le donne facciano ingresso nella sala principale. Ha pulito ed ordinato tutto per fortuna di Lei, e questo gliel'avrebbe pagato, o si. Fa strada dunque   "E voi siete, s-se mi è permesso?"  , non voltandosi ma continuando a camminare mentre la risposta arriva abbastanza presto  "Oh una vecchia conoscenza del vostro amico. Commissario dell'Interpol Chun-Li"   asserisce sicura, seguita a ruota dalla sua compagna di viaggio e d'allenamento   "Ed io sono Cammy White. Aiuto Chun-Li nelle indagini.."  non andando a completare le informazioni con altri dettagli sull'operazione   "E voi siete? Il vostro volto non mi è nuovo",   un rossore che scompare progressivamente dalla faccia del giovane pugile che battendosi una mano al petto risponde tronfo  "Piuttosto ovvio signorine, vedete io sono il famoso Steve Fox, un pugile di un certo livello",  chiudendo le palpebre e sentendosi enormemente ridicolo e goffo al contempo  "Siete carino, Steve" , afferma Cammie quasi non avesse degnato minimamente d'attenzione le parole del giovane,  spostando lo sguardo sol ora sulla colazione mentre Steve ammutolisce in preda all'imbarazzo più nero. "Stavate già pranzando?"  domanda dopo un secondo Chun-Li interrogativa mentre il pugile riprende la parola con un unico  "Ehm", preso alla sprovvista da quelle pazze che ormai sembrano aver preso residenza in quell stessa stanza.  "Steveeee, ma che cavolo..."  , apre la porta della sua stanza Lei mentre a palpebre chiuse si gratta annoiatamente la diritta con la testaa  "Hai già preparato la colaz..."  ed a questo punto che le palpebre si aprono e quello che vede lo lascia interdetto, come interdetto alla stessa maniera Steve volge lo sguardo verso di egli. Solo con un boxer e la bocca aperta il povero agente non lascia troppo spazio all'immaginazione delle due donne che lo fissano con gli occhi spalancati  "Mmm niente male il tuo amico, Chun"  , riprende la parola Cammy che esplica a parole il suo pensiero prima che Lei con un grido spalanchi la porta della sua camera prendendosi a schiaffi  "Un sogno. Anzi no, questo è solo un brutto incubo, tranquillo Lei starai dormendo alla grande, sarà ancora notte fonda e Steve si starà ancora zuzzurellando con i canali di quel rottame"  , ripetendosi mentalmente la frase mentre le mani ricercano il primo pantalone e la prima maglietta a tiro. Steve d'altro lato ha assunto un colorito rosso, indiano, ben poco attinente alla sua origine inglese "Ehm, se volete preparo anche per voi" , si limita a dire con un sorrisone mentre sol ora Chun Li sposta lo sguardo verso Steve   "No, tranquillo, non siamo troppo impressionate. Ha l'abitudine di mostrarsi cosi "  riferendosi alla prima volta che ha visto Lei in boxer circa due anni prima sebbene faccia sempre una certa scena, due anni che sono passati in fretta in un certo senso ma che non hanno cancellato certo l'immagine dell'Agente dell'Interpol.  "Secondo me lo fa solo per mostare I pettorali" , fa Cammy mentre inizia a spizzicare qualcosa senza troppi complimenti dal piatto di Steve   "Mmm buona questa focaccia.."  , riferendosi all'Omolette che non ha mai avuto modo di mangiare prima.. Il rossore di Steve contagioso par mostarsi ora anche sulle gote della giapponese nell'osservare la sua collega bere il succo d'arancia dell'altro, leggermente imbarazzata da quella situazione...
   
 
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