CAPITOLO
29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti
seriamente
che stessero per scoppiare.”
Sfioravo
il legno del banco con le dita e mi torturavo il labbro.
Per
la prima volta, da quando frequentavo quello stupido liceo,
desiderai
intensamente che la campanella non suonasse.
Mi alzai e scesi le
scale con un balzo.
Evitai di fermarmi a parlare con qualsiasi
individuo, ripetendo a me stessa che avrei dovuto affrontarlo.
Ora
o mai più, mi dicevo.
Arrivai all'entrata principale in pochi
secondi,fermandomi solo a salutare Alice e Sarah,
che intanto
stavano bevendo tranquillamente un caffè caldo.
E poi ecco
che sentii l'intero edificio crollarmi addosso.
A pochi passi da
me, poggiato su una moto nera,c'era lui.
Se ne stava tranquillo a
parlare con Zayn, disinvolto come sempre.
Come se non fosse
consapevole delle conseguenze!
Migliaia di cuori infranti,
svenimenti improvvisi e ragazzine vittime di forti crisi
ormonali.
Ma la peggiore delle conseguenze era quella che
provocava a me.
Ripercorsi il suo viso: la mascella quadrata che
si apriva in un sorriso sgargiante,la curva delle labbra,
le
guance che mostravano le sue fossette,l'arco della fronte spezzato da
uno dei suoi ciuffi ribelli...
e poi i suoi occhi.
Decisi
di conservarli per ultimi, sicura che mi ci sarei sicuramente persa
dentro.
Erano intensi, caldi, verdi e profondi.
Guardarli mi
faceva sentire sempre un'altra persona, completamente diversa,
che
non doveva dare conto a niente se non a quelle due pupille
accese.
No, non poteva essere.
Sentivo il solito giramento
di testa che si impossessava di me e,
a giudicare dal fastidioso
tremolio delle mani,percepivo che il fatidico momento era
arrivato.
Le sue dita trovarono le mie.
Sospirai, in
silenzio, evitando di dargli coscienza della mia agitazione.
Stavo
aspettando che il mio respiro tornasse regolare per parlargli
ma,proprio quando credevo di essere pronta,
sentii le sue labbra
premere delicatamente sulle mie.
Il contatto recò tutti i
suoi sintomi.
Una scarica elettrica scandì i brividi che mi
attraversarono rapidi tutto il copro,dalla punta dei capelli ai
pedi.
Il vuoto nella pancia causato dai suoi occhi si era
improvvisamente riempito,lasciandomi una sensazione di sicurezza.
Non
erano le ossa a mantenermi in piedi,erano le sue mani sulla mia
pelle.
Mi sentii stranamente sollevata,mentre riacquistavo
distanza.
Certo,avevo appena baciato la persona più perfetta del
pianeta.
Ma la consapevolezza di dover ancora rivelargli quello
che mi stava tormentando.
Annaspai,in cerca di aria,e mi
sentii costretta a poggiarmi sulla moto del moro per darmi
forza.
-'Ciao
Malik' -sussurrai,
stampandogli un rumoroso bacio sulla guancia.
Occhi d'oro,
capelli al vento e mano alla sigaretta.
Era bellissimo come
sempre.
Lo fulminai con lo sguardo.
Io e Zayn avevamo un
rapporto complicato, difficile da comprendere.
Ci stuzzicavamo,
evitavamo troppe smancerie,ma ci capivamo con un solo cenno degli
occhi.
Forse perché eravamo così simili di carattere da
non
rendercene neanche conto.
-'Vado
da Sarah,ci vediamo più tardi' -disse,dando
una pacca sulla spalla a Harry...
CHE
INTANTO NON AVEVA SMESSO DI GUARDARMI.
Presi
di nuovo fiato, voltandomi verso di lui.
Evidentemente aveva già
intuito qualcosa, perché mi scrutava in modo strano.
-'Ciao'
-dissi,fissandomi i piedi.
Sentii le sue dita prendermi piano
il mento e costringermi a guardarlo negli occhi.
-'Che
hai, Sum?' -mi
disse,e un'esplosione violenta mi invase il petto.
Alzai lo
sguardo, pronta a riprendere la forza necessaria a confessargli
tutto,
ma trovai il suo viso che oltrepassava le distanze di
sicurezza.
Il suo profumo mi inondò in pieno,facendomi perdere il
filo del discorso.
Sentivo il suo respiro sulle labbra, riuscivo a
percepirlo sulla lingua.
-'Devo
confessarti una cosa' -dissi,
incerta.
Harry se ne stava in silenzio poggiato a quella
fottuta moto,le mani in tasca.
Il fatto che non mi fermasse,che
non cercasse le mie labbra,mi innervosiva.
Avevo bisogno di
sentirlo sempre vicino,e provai una paura immensa di
perderlo.
-'Seth
mi ha baciata' -dissi
tutto d'un fiato,con le lacrima agli occhi.
-'E...e
io non l'ho fermato..insomma,ho ricambiato' -continuai.
Non
sentii una risposta,solo un movimento nell'aria.
Harry si era
alzato,le mani strette in due pugni.
Non l'avevo mai visto in
quello stato.
Cominciò a camminare a passo violento,senza
voltarsi nella mia direzione.
Presi a correre velocemente e
desiderai ancora una volta di essere più veloce e forte di
lui.
Per
bloccarlo al muro, per farlo mio prigioniero, soltanto per un dannato
secondo.
Per spiegargli che non c'era niente di più bello al
mondo all'infuori di lui e che,ormai,
quello stesso mondo era
pieno di LUI.
Pieno di ogni suo bacio, pieno della sua pelle,
pieno della risata che assumeva ogni volta che mi prendeva in
giro,
pieno della tenerezza che mi faceva quando tentava di
rendersi forte e di nascondere le sue debolezze,
pieno dei suoi
occhi, della sua voce,delle sue dita che prendevano le mie, pieno di
tutto.
Si era appropriato di me,di ogni particella
microscopica della mia anima,
e non poteva lasciarmela vuota.
Non
glielo avrei mai permesso.
Accelerai la corsa e gli buttai le
braccia al collo, mentre era di schiena.
Affondai il viso nei suoi
capelli e mi avvicinai al suo orecchio.
-'Scusa'
-mormorai,
senza staccare la presa.
-'Ti
amo, te lo giuro, sono una fottuta stronza.
Ti
prego,rimani. Ho bisogno di te.'-dissi.
Non avrei mai pensato di
ridurmi così.
Non avrei mai creduto che mi sarei umiliata in quel
modo.
Io ero una persona forte, stabile, che non si faceva
sottomettere da niente.
Ma lui mi aveva cambiata.
Con lui
nessuna delle mie certezze rimaneva tale.
-'Summer.'
-mi disse, voltandosi.
Stavolta mi prese il mento e mi
avvicinò con violenza alla sua bocca.
Ma le sue labbra non mi
sfiorarono, si divertirono solo a mandarmi il sangue alla
testa.
-'Non
ce la faccio.' -sussurrò,
voltandosi di nuovo.
Riprese a camminare,non capivo dove
volesse arrivare.
Lo vidi fermarsi di scatto.
Mi raggiunse
ancora una volta.
-'Anzi,
vuoi saperla una cosa?
Sei
mia,mia e di nessun' altro,devono metterselo in
testa'-sibilò,
fissandomi negli occhi.
I suoi stavano ardendo di rabbia e
pensai seriamente che stessero per scoppiare.
Diede un calcio al
muro, senza mostrare il minimo dolore.
Mi lasciò come un'anima in
pena,al centro esatto del cortile esteriore.
Lo vidi avvicinarsi a
Zayn e agli altri e sussurrargli parole incomprensibili.
Le
cose non si mettevano affatto
bene.
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Ehii,
bellezze mie questo è il penultimo capitolo.
Mi dispiace
sinceramente non continuarla ma chi lo sa, magari se avrò
qualche
idea ci sarà un “Ma se tu vai via, ogni giorno
pioverà” parte
due hahaha sarebbe un idea...
Comunque ditemi quello che pensate
:33
Baci, letstrytowrite.