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Autore: Miakuzz    28/08/2014    4 recensioni
"Perché mi hai marchiata con il tuo odore?"
Sul suo volto comparve il solito sorrisetto candido ma nei suoi occhi potei leggere per un attimo sorpresa, come se non si aspettasse quella domanda.
"Dovresti ringraziarmi, tu sei nuova in questa cittadina e gli altri gruppi avrebbero potuto prenderti di mira. Con il mio odore addosso gli altri ci penseranno due volte prima di aggredirti"
Rimasi un attimo delusa da quelle parole, chissà io cosa mi aspettavo, magari che fosse interessato a me? Quanto sei stupida Faith.
"Ah allora grazie"
"Figurati piccoletta " Mi disse lui prima di scompigliarmi i capelli per poi tornarsene nel suo branco.
Rimasi per alcuni minuti lì a guardarlo ridere e scherzare quando venni raggiunta da Adrian.
"Gliel'hai chiesto?"
Mi domando circondandomi da dietro con le braccia e cullandomi dolcemente.
"Si, in poche parole l'ha fatto perché gli facevo pena non c'è altro sotto"
Mi girai e lo abbracciai affondando il volto sul suo petto, avevo bisogno di sentirmi protetta.
"Sei sicura che non ci sia niente sotto?-Mi sussurrò all'orecchio- No perché dal modo in cui ci sta guardando viene da credere il contrario"
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov Faith
Cadevo, cadevo nel vuoto.
Sangue, ferite, bruciore.
Delle ali, ali bianche come la neve mi venivano incontro.
Un solo volto: Adrian
.
Mi svegliai di scatto respirando a fatica con la gola secca, neanche avessi fatto una gita nel deserto del Sahara. I ricordi mi investirono come un filmino proiettato all'interno della mia mente: rividi quello strano ragazzo, Abby e la sua "gilda" , le ferite.. a quel ricordo mi guardai le braccia esaminandole per bene ma non trovai segni di tagli o cicatrici, niente di niente. Come potevo essere guarita così velocemente? Continuavo a chiedermi per poi rendermi conto che non sapevo neanche per quanto fossi stata incosciente, magari era passata una settimana ed ero completamente guarita. Quell'idea però non mi convinceva per niente, c'era dell'altro sotto, ne ero sicura. Ricordavo cosa fosse successo eppure sentivo un vuoto nella mia testa come se avessi dimenticato qualcosa. Lasciai che il mio sguardo vagasse per la stanza ormai tutta sistemata prima di notare la figura appisolata sul balconcino interno della finestra; non impiegai molto tempo a capire che quello era Adrian. Non so cosa mi prese in quel momento fatto sta che presi il cuscino del mio letto e glielo tirai addosso colpendolo in pieno viso; lui spalancò gli occhi guardandosi intorno allarmato poi il suo sguardo ricadde su di me e un dolce sorriso increspò le sue labbra.
"Tu!- gli urlai io prima che potesse fiatare puntandogli l'indice contro -Tu sei un angelo!"
La mia voce non esprimeva alcun tipo di sorpresa o incredulità  bensì rabbia, rabbia dell'irrazionalità della situazione in cui mi trovavo.
" Tu non sei reale! Esci subito da casa mia!"
Alle mie urla sbucò una ragazza da sotto il mio letto, lì dove era la scrivania, e mi sorrise dolce facendomi saltare dallo spavento; aveva gli occhi blu come l'oceano e lunghi capelli ricci color miele.
"Chi cazzo sei tu!" Urlai con il cuore che batteva a mille dallo spavento e la testa che pulsava.
"Calmati Faith" Disse Adrian avvicinandosi a me.
"Tu non mi devi toccare almeno fin che non mi spieghi che cosa sei, chi erano quelle ragazze, cosa ci fa lei qui, da quanto sono incosciente , come hanno fatto le ferite a non lasciare segni e perché  i miei genitori non sono ancora accorsi dopo aver sentiti tutte queste urla!"
Marcai bene quelle ultime parole sperando che i miei genitori sbucassero dalla porta cacciando quei due dalla mia camera ma non fu così .
Adrian mi guardò perplesso. "Qual era la prima domanda?"
Saltai giù dal letto come una furia e lo spinsi contro l'armadio.
"Cosa cazzo sei tu?"
La ragazza rimasta in silenzio fino a quel momento mi raggiunse da dietro senza che io la sentissi, leggera come una piuma, e mi abbraccio forte; quel gesto sciolse i miei muscoli contratti e una profonda serenità si impossessò di me facendomi cedere le gambe, fortunatamente Adrian mi afferrò prima che colpissi il pavimento.
"Che ne dici di parlarne davanti una tazza di the?" Mi domandò quella ragazza prendendomi la mano e accarezzandola.
Volevo rifiutare, controbattere, prenderla a parolacce, qualsiasi cosa per non sentirmi così vulnerabile tra le loro braccia. Adrian mi prese in braccio come una bambina insonnolita e mi condusse di sotto adagiandomi delicatamente poi sul divano e sedendosi accanto a me mentre la ragazza trafficava in cucina intenta forse a preparare il the.
"Dove sono i miei genitori?" Chiesi fissando Adrian torva per quanto mi riuscisse in quello stato di serenità incondizionata.
" Sono andati a sistemare gli ultimi oggetti nello studio di tuo padre per l'inaugurazione"
Annuii impercettibilmente, almeno sapevo che non li avevano drogati,legati e rinchiusi dentro lo stanzino l'unico problema era che non ricordavo i miei avessero uno studio, uno studio di cosa poi? Adesso però avevo altro a qui pensare ci avrei riflettuto più tardi.
"Cosa mi ha fatto quella ragazza?" Dissi mentre cercavo di muovere un braccio e Adrian giocava con una mia ciocca di capelli sovrappensiero.
"Beh avrai capito che noi siamo angeli e questo è uno dei nostri doni: riusciamo a calmare gli animi delle persone infondendo serenità con la nostra aurea anche se Hannah è stata forse un pò troppo eccessiva ti ha praticamente immobilizzato."
Chiusi più volte le palpebre notando solo in quel momento di star di nuovo acquisendo sensibilità nel corpo ma era ancora troppo presto per cantar vittoria considerando che dal collo in giù ero ancora immobilizzata.
" Quella ragazza, Abby non era un angelo giusto?"
Lui continuò a giocare con i miei capelli arrotolandoli intorno al dito con fare svogliato, quel tocco non mi dava fastidio in un certo senso mi rassicurava, che fosse l'aurea di Adrian a tenermi buona?
"Lei beh.. è una strega. Vedi Faith non ci sono solo gli umani a popolare questo mondo" Cominciò lui abbassando il volto, gli occhi verde acqua vacui. "Esistono anche i soprannaturali: creature pericolose che di umano non hanno niente se non l'aspetto. Se ne conoscono cinque categorie: angeli, licantropi, vampiri, fantasmi e streghe, ovviamente in ogni categoria poi ci sono delle varianti"
In quel momento la ragazza, che identificai come Hannah ci raggiunse porgendoci due tazze fumanti per poi accomodarsi sulla poltrona di fronte.
"voi angeli non dovreste stare..che so in paradiso?"
Chiesi mentre soffiavo sul the, loro in risposta si guardarono prima di rivolgermi la parola.
" Un tempo ci stavamo ma ciò risale millenni orsono: dopo che Dio creò la terra e l'uomo,decise di creare dei sudditi che lo avrebbero aiutato a condurre le anime dei morti nel paradiso, questi erano gli angeli : creature dalla bellezza quasi paragonabile a quella del creatore, portatori di pace e di amore, pronti a perdonare ogni peccato. Tra questi però  alcuni angeli si fecero condizionare dalle anime più avide ed egoiste abbandonando i sani principi con cui erano nati, divennero anche loro avidi, crudeli, egoisti, pieni di se e questi vennero chiamati i disertori. Tra i disertori ce n’era uno,Lucifero, il più accanito di tutti ,lui voleva spodestare il creatore,e chiese aiuto ai suoi compagni. iniziò così una guerra tra quest'ultimi e gli angeli che durò secoli e secoli fin che il creatore riuscii a segregare Lucifero nell'inferno incaricandolo di accogliere le anime corrotte mentre i disertori vennero esiliati sulla terra prendendo il nome di angeli caduti. Questi però diffusero il male, e unendosi agli umani procrearono i Nephilim, creature metà angeli e metà umani dai poteri senza controllo. Il Creatore decise allora di mandare anche noi angeli sulla terra in modo che potessimo difendere l'amore che gli angeli caduti diffamavano e di aiutare i Nephilim che non riuscivano a controllare il loro potere-Disse hannah fissando il liquido scuro con uno sguardo freddo come se questo evento l'avesse segnata e questa cicatrice non si fosse ancora risanata- E questo è tutto"
Si riprese poi porgendomi un sorriso dolce. Rimanemmo tutti in silenzio,io soprattutto dovevo assimilare ciò che mi avevano appena raccontato, quando poi riuscii a ritrovare la parola mi arrischiai a continuare con le domande.
"Cosa intendevano quelle ragazze per gilda?" Questa volta fu Adrian a parlare rianimandosi anche lui dalle sue riflessioni mute.
" Quelle che ti hanno attaccato erano streghe, streghe nere. gilda è un termine che utilizzano le streghe per indicare il gruppo di cui fanno parte. La gilda in cui sei incappata è quella di Abby, la rosa nera, una delle gilde più pericolose; è un miracolo che tu sia ancora viva."
Disse l'ultime parole con un tono di rimprovero rivolto più a se stesso che a me. Bevvi un sorso del the sentendo il mio corpo reagire a quel liquido rianimandosi lentamente.
"Mentre cercavano di uccidermi una ragazza ha detto ad Abby che se mi avesse fatta fuori con la magia avrebbe dovuto fare i conti con 12 streghe"
"Le 12 streghe è un consiglio formato da streghe bianche e streghe nere che hanno il compito di tenere equilibrate queste due fazioni e di controllare che gli umani non perino a causa della loro magia."
Volevo approfondire quell'argomento che via via si faceva più interessante, mi sembrava di essere la protagonista di un libro per quanto tutto ciò fosse surreale.
"Come si sono create le streghe?"
"Vacci piano Faith sono un angelo non mi interesso delle origini degli altri soprannaturali, passiamo alla prossima domanda"
Lo guardai attentamente  per poi cambiare argomento.
"Ricordo di essere stata ferita, che fine hanno fatto quelle ferite?" Adrian fissò Hannah sorridendo flebilmente.
"Tutto merito di Hannah, è un angelo guaritore è stata lei ad evitare che tu morissi, quelle streghe hanno rischiato di spappolarti il cervello "
Gli occhi di Adrian si oscurarono, la mascella contratta, le mani serrate a pugno tanto da avere le nocche bianche.
"Adrian cos'hai?"Gli chiesi avvicinandomi  e poggiando una mia mano sulla sua,lui però non accennava a volermi rispondere.
" Adrian è il tuo angelo custode il fatto che tu sia quasi morta mentre lui non c'era lo fa sentire inutile. Vedi, quando un angelo si lega ad un umano e ne diventa custode un profondo senso di protezione si instaura in lui e il fatto che tu ti faccia male provoca dolore anche al suo corpo"
Guardai il profilo di Adrian, il suo naso aquilino, la mascella, gli occhi fissi sul pavimento, i capelli biondi; non capivo come potesse coesistere questo legame tra noi quando ci conoscevamo da... Aspetta non ricordo, quando ci siamo incontrati io ed Adrian?
"Adrian io ricordò cosa mi è accaduto ieri e che tu mi hai salvato ma a parte questo non ho ricordi di chi sei o come ci siamo conosciuti"
Sussurrai mentre la mia testa forse alla ricerca di quei ricordi sepolti girava provocandomi una forte emicrania. In quel momento sentii le mie forze scemare, la vista annebbiarsi, la gola seccarsi e senza rendermene conto mi trovavo per terra e non più sul divano, come fossi caduta ma non me ne fossi accorta. I due angeli mi furono subito a fianco o almeno era quello che credevo visto che non riuscivo a vedere niente, tutto era sfocato. Delle dita fredde mi toccarono le tempie.
"Ha sforzato troppo la mente e questa non è ancora guarita del tutto, questo spiega il suo vuoto di memoria" Disse una voce femminile preoccupata.
Sentii delle forti braccia prendermi in braccio e un petto caldo sfiorarmi la guancia, poi dei passi e delle coperte morbide accogliere il mio corpo immobile. Una ragazza bionda mi si avvicino occupando tutta la visuale del mio sguardo.
"Faith cercherò di addormentarti e di guarire meglio che posso la tua testa ma non ti assicurò che ciò sarà indolore e speriamo tu recuperi i ricordi." Queste furono le ultime parole che sentii prima che la ragazza sfregasse le sue mani e una polverina argentea scivolò sul mio voltò spedendomi nelle braccia di Morfeo.
"Io sono lex"
"Faith"
"Allora Faith non ti ho mai visto da queste parti, sei nuova?"
"Si mi sono trasferita oggi "
"E già tenti il suicidio ? Aspetta almeno qualche giorno questo posto non è così male!"

" Tu chi saresti?" 
"Io sono Adrian, piacere"
" sai di lupo" 
"Prego?"
"Ti ha marchiata"


"Testa di cazzo cosa stai facendo!"
"Io testa di cazzo? Ma se tu ieri hai rischiato di investirmi e non ti sei neanche dato pena di controllare se fossi ancora viva" 
"Ah eri tu! Pensavo che a quest'ora gli animali della foresta ti avessero già divorato!"


Mi svegliai di colpo urlando il nome di Lex. Avevo perso ogni ricordo su quel ragazzo ma adesso ricordavo ogni suo tratto del volto, ricordavo anche quella testa di cazzo che aveva rischiato di investirmi e la rabbia che avevo provato ma ciò più importante ricordavo come avessi incontrato Adrian e della mia paura nei suoi confronti, paura che adesso era svanita perché sapevo chi fosse, il vuoto di prima era scomparso. Mi voltai incontrando il volto di Hannah che mi sorrideva sincera anche se potevo leggere una certo affaticamento nel suo sguardo.
"Lex è un lupo vero?" Le chiesi con la voce rauca; lei annui.
"Cosa significa che mi ha marchiata?" Continuai.
" Di solito in un branco di lupi i maschi impregnano il loro odore sulla pelle delle femmine come segno di proprietà in modo che gli altri maschi non rischino di avvicinarsi ad esse. Non capiamo però perché Lex ti abbia marchiato."
"Me lo chiedo anch'io" Risposi guardando verso il soffitto della mia camera.
"Potresti chiederglielo" Se ne uscì Hannah dopo minuti di silenzio.
" E dove posso incontrarlo scusa?" Lei mi sorrise complice.
" Domani inizia scuola, te ne sei dimenticata?"
Da un lato provavo noia perché non mi andava di passare nove mesi sui libri, da un altro lato invece ero entusiasta perché avrei potuto chiedere spiegazione da un altro ancora avevo  paura che la scuola fosse piena di soprannaturali e che non ci fosse neanche un umano.
"Andrà tutto bene" Mi disse l'angelo sorridendo come se mi avesse letto nella mente. "Anche se  i soprannaturali non dovrebbero legare con gli umani noi ti rimarremo al fianco"
"Grazie Hannah" Le sorrisi anch'io notando solo in quel momento che Adrian non c'era, era sparito.

Pov Adrian

Il sole stava tramontando dietro gli alberi di pino e l'aria era satura di resina. Era da circa un'ora che mi stavo allenando con un sacco da boxe pensando solo al volto di Faith ferito e della mia inutilità in quella situazione. Io dovevo proteggerla invece avevo lasciato che venisse attaccata, aveva rischiato di morire mentre io me ne stavo a casa sul divano mi era bastato sentire un forte mal di testa per capire che fosse in pericolo. Quanto ero stato inutile e sentirmi così faceva più male di un’arma da taglio. Ricordo la prima volta che l'ho vista, lei affacciata alla finestra di casa sua,gli occhi chiusi i capelli castani che le sfioravano il volto come animati da vita propria, avevo subito capito che ci fosse un legame tra noi. Avevo sentito un forte dovere nei suoi confronti, l'esigenza di proteggerla, e sapevo che ciò nasceva solo quando un angelo trovava il suo protetto. Io ero un angelo, una creatura piena d'amore e bontà ma quando avevo visto come quelle streghe l'avevano ridotta il desiderio di ucciderle era forte, ma non potevo farlo; per difenderla avrei ucciso, ma solo per difenderla e non per vendicarla, ciò era il mio dovere. Questi pensieri mi affollavano la mente durante il mio allenamento quando una figura sbucò da dietro un albero; lo riconobbi subito, era Lex.
"Ti alleni angioletto?" Mi chiese con un sorrisetto sul volto.
"Cosa vuoi Lex?" Gli chiesi io senza degnarlo di uno sguardo e continuando a colpire il sacco.
"Niente voglio solo ricordarti di eseguire bene il tuo lavoro, custode, se non sbaglio Faith ha rischiato la vita ieri"
Il suo tono non esprimeva nessun tipo di emozione mentre mi guardava con i suoi occhi attenti. Lascia perdere l’allenamento e mi sedetti per terra sospirando.
"Ho fatto un errore ma questo non si ripeterà"
Lui mi guardò per un pò prima di sorridere nuovamente scrollando le spalle.
"Lo spero" Si voltò per tornare sui suoi passi ma a metà strada si bloccò come se si fosse ricordato di qualcosa.
"Ah, e non ti preoccupare per le streghe-disse- c'ho già pensato io"
Fece per andarsene ma io mi alzai urlandogli dietro.
"Perché l'hai fatto, cos'è Faith per te?"
Lui si arrestò nuovamente per alcuni attimi ma poi se ne torno nella foresta senza proferire parola. Gli corsi dietro, avrei avuto risposte costi quel che costi, ma quando mi inoltrai anch’io nella vegetazione Lx era scomparso lasciando appesi su un albero i corpi di tre streghe impiccate.


Angolo Autore
Ciao a tutti. Scusate se ho pubblicato il capitolo solo adesso ma ho avuto parecchio da fare e non sono riuscita a fare prima. Secondo me questo capitolo fa schifo e forse è un pò troppo lungo ma spero vi possa piacere. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito i capitoli scorsi, vi adoro, e ringrazio anche chi ha messo la storia tra le ricordate, le seguite e le preferite. Vi amo tutti! Spero di pubblicare presto il prossimo capitolo , se così non fosse vi do l’autorizzazione per uccidermi. Ahahah scherzo, alla prossima. spero di riuscire a pubblicare anche le foto dei personaggi ma non so come si fa se qualcuno gentilmente mi può dare una mano mi farebbe comodo. ciaooo<3 <3
  
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