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Autore: ladyselena15    28/08/2014    2 recensioni
[ 2°Epigolo della mia storia "You belong with me!! Non serve aver letto tutta la storia, basta solo conoscere i personaggi. ]
Raccolta di one-shot sul futuro degli altri personaggi presenti in "You belong with me", una specie di sguardo sulla numerosa famiglia Weasley/Potter e sui loro figli.
Buona lettura! :)
Tratto dal 1° capitolo:
- Dovete cercare di capirli! Vivono in Francia e… -.
Tom la interruppe. - E al contrario di noi stupidi inglesi, lei ed Isaac vivono in un enorme villa sul mare e non viaggiano come gli antichi su delle dannate scope ma su una Ferrari che presto il perfettino Isaac imparerà a guidare. E soprattutto, gli studenti di Beauxbatons sono molto più cordiali e raffinati! - imitò la cugina alzandosi la punta del naso con l’indice.
Katherine scoppiò a ridere tenendosi la pancia, quella era l’imitazione perfetta di loro cugina Autumn!
1° Capitolo: Selena/Albus
2° Capitolo: Lily/Daniel
3° Capitolo: Rose/Scorpius
4° Capitolo: Louis/Leslie - Hugo/Dana
5° Capitolo: Roxanne/Edoardo
6° Capitolo: Fred/Liz
7° Capitolo: James/Annie
8° Capitolo: Notte delle stelle cadenti
9° Capitolo: Lysander
10° Capitolo: Di nuovo a scuola
11° Capitolo: Natale
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAPITOLO 10


  DI NUOVO A SCUOLA




POV TOM


Camminava a passo spedito verso i sotterranei per arrivare alla Sala Comune di Serpeverde finché non si fermò di colpo inorridito dallo spettacolo che gli si parò davanti agli occhi. Due figure avvinghiate. Troppo strette. Una ragazza e un ragazzo. Una bionda e un moro. Sua sorella Katherine e Noah Zabini. Lei aveva inarcato la schiena per permettergli di baciarle il collo mentre le sue mani erano troppo in basso per i suoi gusti.
Per le mutande di Merlino aveva accettato il fatto che si fossero messi insieme! Ma vederli pomiciare!!!
- KATHERINE POTTER! CHE CAZZO STAI FACENDO QUI?!?! - esplose senza preoccuparsi che qualcuno li sentisse.
La sorella si voltò verso di lui staccandosi velocemente da Noah che aveva abbassato lo sguardo imbarazzato.
- Tom! Puoi non urlare?? - lo rimbeccò nervosa sistemandosi la maglietta che era finita troppo in alto.
Si avvicinò velocemente inchiodando il ragazzo alla parete, lo fissò rabbioso.
Noah Zabini era un Serpeverde alto, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. 
- Io ho accettato il fatto che uno stronzo come te stia con mia sorella ma non significa che voglia vedere le tue schifose mani su di lei! Non solleticare il drago che dorme - gli ricordò il motto della scuola.
Noah deglutì a fatica e annuì in silenzio. Lo sbatté di nuovo contro la parete.
- Quindi ascoltami bene… Osa toccarla ancora in quel modo e giuro che le mani te le stacco a morsi. Prova solo a farle qualcosa che lei non voglia e tu scompari dalla faccia del pianeta. Ti conosco dal primo anno e sei un Serpeverde. So quanto puoi essere stronzo - sibilò minaccioso.
- Tom anche tu sei Serpeverde! - gli ricordò la sorella.
Lasciò andare Noah che sospirò sollevato e girò lo sguardo verso la sorella con un ghigno stampato in faccia.
- Ed è per questo che il tuo amico deve stare molto attento. Leggendo libri s’imparano molti incantesimi interessanti - fece notare ad entrambi allontanandosi di poco.
- Quindi ora vai? - gli chiese speranzosa con un leggero sorriso.
Tom sbuffò contrariato ma alla fine annuì.
- Sì, devo tornare in Sala Comune per rilassarmi prima della cena. Ti tengo d’occhio Zabini - detto questo sparì nelle profondità dei sotterranei finché non arrivò davanti ad un muro.
Pronunciò la parola d’ordine (verde è bello) ed entrò nella buia Sala Comune. Si buttò su uno dei divanetti di pelle nera accanto al suo migliore amico Christian Warrington che ridacchiò vedendolo.
Christian era un ragazzo del suo stesso anno, alto, ben allenato, con i capelli neri e gli occhi scuri. Un perfetto Serpeverde. 
- Hai visto tua sorella? - lo prese in giro, beccandosi un’occhiataccia.
- Sì, Chris… sai, mi piace avere un amico come te.. che ride di me o che mi sfotte - gli diede un pugno sulla spalla.
- Oh andiamo, non credi che le reazioni che hai quando vedi Katherine e Noah siano un pochino esagerate? L’altro giorno stavi per lanciargli una fattura - gli ricordò continuando a sfogliare il libro che teneva in mano.
- Sì ma quel giorno stavano entrando in bagno appiccicati. E non voglio sapere cosa stavano per fare. Mentre oggi le mani di Noah erano troppo in basso ed erano per lo più in mezzo al corridoio! Devi aiutarmi a scavare una fossa nel giardino perché fra un po’ commetterò un omicidio così cruento che Voldemort mi fa un baffo - risero insieme poi Chris gli porse un volantino azzurro ghiaccio.
- Sono dappertutto questi cosi… tu con chi ci vai? - inarcò un sopracciglio.
Ma di che diavolo stava parlando??
Lesse il foglio e vide scritto: BALLO D’INVERNO. 22 DICEMBRE DALLE 21 FINO A AL MATTINO.
ABITI: LE FEMMINE  DEVONO INDOSSARE IL COLORE DELLA LORO CASA, I MASCHI OBBLIGO SMOKING.
Sbuffò.
- Non è possibile… perché continuano ad organizzare balli?? Insomma, metà dei ragazzi non sa ballare! Tu con chi ci vai?  - chiese guardando il suo migliore amico.
Christian scrollò le spalle guardandosi intorno e individuò una chioma bionda seduta al tavolo intenta a fare i compiti.
- Amelie! Vuoi venire al ballo con me?? - lei annuì contenta ritornando poi sulla pergamena.
- Vado con Amelie… tu? - sospirò disperato.
Chiuse gli occhi cercando di riflettere su chi volesse invitare. Insomma, una ragazza c’era.. ma era Grifondoro e non era nemmeno sicuro che sapesse della sua esistenza.
- Non dirmelo… vorresti andarci con Megan McLaggen. Senti, io non te lo ripeterò un’altra volta. Lei ti conosce, okay? Sa che esisti. Per la miseria sei Tom Potter!! Metà della popolazione femminile di Hogwarts vorrebbe essere invitata da te o averti nel suo letto! Quindi ora alza le chiappe, vai alla torre di Grifondoro, chiedi ad uno dei tuoi cugini di farti entrare e la inviti. Mi hai sentito?? - lo mise in piedi e poi lo spinse fuori dalla Sala Comune.
Tom corse verso la Torre di Grifondoro. “Ora o mai più”. Non doveva avere ripensamenti, altrimenti si sarebbe fermato e non avrebbe più avuto il coraggio d’invitarla.
Quando arrivò al settimo piano vide sua cugina Clary con la sua amica Gwendolyn che stavano per entrare nella Sala Comune. Doveva fermarle.
- Clary!! Fermati!! - urlò facendo girare tutti i Grifondoro sulle scale.
La cugina si voltò di colpo e lo aspettò sul pianerottolo con i libri in mano.
- Tom, tutto bene? - gli chiese preoccupata. Lui scosse la testa riprendendo fiato.
- Clary… questa è una questione di vita o morte… puoi farmi entrare nella vostra Sala Comune?  -lei annuì senza capire bene cosa il cugino avesse in mente.
- Certo. Api Frizzole! - il ritratto della Signora Grassa si aprì facendoli passare.
Tom era stato pochissime volte nella Sala Comune dei Grifondoro perché i Serpeverde non erano molto i benvenuti lì. Era però uguale a come se la ricordava, tutta rossa, accogliente con sempre il camino acceso. Vide Megan seduta su una poltroncina che parlava con una sua amica, le si avvicinò sotto lo sguardo incuriosito di tutti i Grifondoro presenti.
- Ehi Megan - la salutò imbarazzato. Aveva almeno quindici paia di occhi ad osservarlo.
- Ciao Tom! Come mai sei nella nostra Sala Comune? - inarcò un sopracciglio lei senza perdere il suo sorriso solare.
Megan era una ragazza bassa, minuta con i capelli rossi e gli occhi azzurro ghiaccio. Tom l’aveva conosciuta perché era una delle amiche di sua sorella Katherine.
- Ecco… volevo chiederti una cosa… magari in privato - guardò la ragazza al suo fianco che sembrò capire e si dileguò velocemente.
- Dimmi pure - rispose dolcemente chiudendo il libro e appoggiandolo sul tavolino accanto.
- Volevo sapere se insomma.. se ti andasse di venire al ballo d’inverno con me - lei spalancò gli occhi per la sorpresa e si alzò in piedi di scatto.
Sorrise buttandogli le braccia al collo.
- Sì! Ovvio che sì! - scoppiò a ridere anche lui abbracciandola contento.
Doveva assolutamente un favore a Christian.


POV CLARY


Ridacchiò vedendo Tom abbracciato a Megan, finalmente si era deciso ad invitarla. La Grifondoro aspettava un suo invito da quando avevano dato l’annuncio del ballo.
Una mano sventolò davanti ai suoi occhi riscuotendola. Gwendolyn le stava parlando. Era la sua migliore amica, una ragazza bassa, magra con i capelli neri e gli occhi scuri.
- Oh scusa, Gwen… dicevi? - le chiese mentre salivano le scale che portavano al loro dormitorio.
- Ti stavo chiedendo se hai già l’abito - ridacchiò notando l’aria persa della sua amica.
- Non ho ancora l’accompagnatore… ti aspetti che abbia l’abito?? - inarcò un sopracciglio.
Non era così entusiasta di quel ballo, soprattutto perché non c’era nessuno con cui voleva andarci se non una persona…
- Lo so che stai insieme a Jörgen, Clary. Ma non puoi non partecipare. Ti ricordo che l’anno scorso non sei venuta sempre per lui. Quindi quest’anno vieni. Guarda che andare al ballo non significa mica che ti devi mettere con un ragazzo - si buttò sul letto pensando al suo ragazzo.
Prima di partire gli aveva detto che non si potevano sentire né via cellulare né computer. Per sentirlo doveva inviare delle lettere ad Elin che provvedeva a fargliele avere. Era uno strazio.
- Odio questa cosa… insomma, Elin l’ha presa bene, perché non l’ho detto anche a lui?!? - si sotterrò con i cuscini con un verso disperato.
- Su questo non ho una risposta, Clar. Però se proprio non vuoi andare al ballo con un ragazzo di cui non ti vuoi innamorare… ho un’idea - si mise a sedere di scatto con le orecchie ben aperte.
- Puoi chiederlo a qualche tuo cugino. Ne hai un casino! - la guardò come se la stesse prendendo in giro.
- Stai scherzando, vero? - lei fece spallucce mentre sistemava i libri nel baule.
- Assolutamente no. Che c’è di male? - rimase a bocca aperta.
- C’è che sembrerei disperata. Insomma, chi va al ballo con il proprio cugino?? - si rimise distesa.
- Tua cugina Cindy. Va’ con Ryan - si ricordò che la loro storia la conoscevano solo i loro cugini.
- Sì… beh.. quella è un’altra storia - rimase sul vago ma Gwen non indagò oltre.
Aveva imparato in cinque anni a non fare tante domande sui Weasley. Erano una famiglia molto numerosa e complicata.
- Comunque vediamo a chi potresti chiederlo… allora ho saputo che Zeke ci andrà con Annabel Grey, Tom con Megan, Ryan con Cindy, Ethan con una certa Harmony… rimangono Jacob e Lucas! Ah no, Lucas ci va con Lorraine. Quindi vai con Jacob! - sinceramente l’idea di andarci con suo cugino non l’allettava molto. Insomma… sembrava una che non potesse invitare un altro ragazzo!
Pensò ad Ellie… anche lei stava con un babbano.. chissà con chi ci sarebbe andata. Si alzò in piedi di scatto. Sì, avrebbe assolutamente parlato con lei.
- Ci vediamo a cena! - se aveva fortuna l’avrebbe trovata in biblioteca.  
Corse investendo un paio di primini fino ad arrivare al terzo piano. Entrò di corsa ma si fermò di colpo vedendo Madama Pince fulminarla con uno sguardo. Le sorrise cordiale e iniziò ad esplorare la biblioteca alla ricerca di sua cugina Ellie. Aveva bisogno di un consiglio da qualcuno che potesse capirla.
La trovò seduta a leggere un libro circondata da altri studenti Corvonero, le si avvicinò e le batté sulla spalla.
- Ehi Clary -  la salutò senza staccare gli occhi dalla pagina.
- Hai un momento? Dovrei parlarti in privato - lei annuì, richiudendo il libro.
Uscirono dalla biblioteca fianco a fianco.
- Ho un problema… non so con chi andare al ballo… insomma, sto con Jörgen e non voglio andarci con un altro ragazzo. So che anche tu stai con Filippo e magari mi potevi dare un consiglio - lei ridacchiò nervosa.
- Avevo in mente di parlartene anche io dopo cena, Clary. Siamo sulla stessa barca - si passò una mano davanti alla faccia disperata. Le raccontò l’idea di Gwendolyn ma anche lei non sembrò entusiasta.
- Se andiamo con un cugino sembriamo disperate, lo sai? Secondo me dobbiamo trovare un ragazzo di cui non potremmo mai innamorarci… nel senso… io non mi innamorerai mai di un altro pensando a Filippo. Però direi di tenerci alla larga da ragazzi come… - venne loro incontro Peter Cox, un Grifondoro alto, ben allenato, biondo con gli occhi grigi. 
Le salutò con un sorriso e poi afferrò il braccio di Clary trascinandola in un angolo appartato.
- Ehm.. stai bene Cox? - gli chiese sorpresa.
- Sì.. volevo solo chiederti una cosa… ti andrebbe di venire al ballo con me? - rimase un attimo scioccata. Si salutavano a malapena e le chiedeva di venire al ballo??
Poi si riscosse come fulminata e gli sorrise imbarazzata.
- Ehm.. certo. Però come amici, giusto? - lui annuì sorridendo.
- Certo… insomma.. come buoni amici… allora, ci vediamo in giro, Clary - si congedò dandole un bacio delicato sulla guancia.
Rimase di sasso. Forse non aveva afferrato il concetto “amici”. Ellie le corse incontro e la scrollò per farla riprendere.
- Dicevo che era meglio tenerci alla larga da ragazzi come Peter Cox!  - annuì ancora imbambolata ma poi si riscosse.
- Secondo me non ha capito che ho già un ragazzo. Comunque tranquilla Ellie, non succederà nulla. Io amo Jörgen e non ho intenzione di rovinare la mia relazione per un tipo come Peter. So che si è fatto metà delle ragazze Grifondoro e gli darò del filo da torcere. Nessuno prende in giro Clary Wright. A proposito… mi rimproveri di Peter.. e allora perché Scott Morgan ti sta aspettando?!? – lei arrossì di colpo in imbarazzo.
- Okay.. mi ha invitata al ballo e ho accettato… ma amo anche io Filippo e poi Scott è un bravo ragazzo… frequentiamo le stesse lezioni! E’ come un fratello per me! - Scott Morgan era un Corvonero che nessuna ragazza voleva considerare un fratello in quanto era molto selettivo nel genere femminile. Ovvero, se Scott Morgan ti rivolgeva la parola ti dovevi considerare molto fortunata. Era un ragazzo alto, allenato, con i capelli color cioccolato e occhi azzurri. 
 - Promettiamoci a vicenda che se una delle due sta per cedere l’altra dovrà intervenire - annuirono e poi si strinsero la mano.
- Allora ci vediamo a cena Ellie. Ciao Scott! - salutò il ragazzo.
 Lui le sorrise.
- Ciao Clary, tutto bene? - le chiese cordiale.
Forse non aveva tutti i torti Ellie. Scott era un ragazzo con la testa a posto.
- Sì sì. Era solo un’emergenza… ehm.. di abiti. Tu invece? -.
L’unico difetto del Corvonero era che non si fidava facilmente delle persone per questo era così selettivo su chi circondarsi. La maggior parte dei Weasley o dei Potter avevano superato il test a parte Cassandra (la sorella di Ellie) e Zeke (troppo rumoroso e invadente per i suoi gusti).
- Tutto bene, ho saputo che Cox ti ha invitata al ballo… - buttò lì.
- Oh, girano già le voci? Allora mi devo preparare uno scudo, le ragazze mi vorranno trucidare - lui scoppiò a ridere mettendosi le mani in tasca.
- Molto probabilmente sì. Meglio che ti tenga alla larga da Kendra Scamandro, era la sua ex e non ha ancora accettato la rottura - le ricordò.
Ecco, Kendra era un serio problema. Quella ragazza era molto possessiva e l’avrebbe mandata anche al San Mungo pur di impedirle di andare al ballo con Peter.
- Già, ma non capisco di cosa si deve preoccupare… non ho intenzione di fare niente con Cox. Ho già un ragazzo che purtroppo è babbano - scrollò le spalle.
- Allora siamo in tre con questo problema - ridacchiò Scott. Indicò se stesso, Clary ed Ellie.
- Oh, anche tu hai una ragazza babbana? - lui annuì.
 Si girò verso la cugina sorpresa. Lei fece spallucce.
- CLARY WRIGHT!!! - urlò qualcuno dall’inizio del corridoio che stranamente piombò nel silenzio. Sbarrò gli occhi e mise già mano alla bacchetta. Poteva riconoscere quella voce irritante da chilometri di distanza.
- La voce soave di Kendra Scamandro… - la prese in giro.
Kendra Scamandro era una ragazza con la carnagione abbronzata, i capelli neri ricci e gli occhi chiari. Purtroppo era la sua nemica numero uno. 
- COME OSI ANDARE AL BALLO CON IL MIO RAGAZZO?!? - Scott tossì leggermente come a dirle “ Te lo avevo detto”.
Kendra si ritrovò di fronte a Clary.
- Primo: non è il tuo ragazzo. Secondo: mi ha invitato lui. Terzo: ci andiamo solo come amici - le spiegò seria.
- E allora rifiuta l’invito - sibilò puntandole l’indice contro il petto.
Scacciò il dito nervosa.
- Scamandro, tu qui non sei nessuno, mi hai capita? Non puoi venire qui a comandare a bacchetta le persone. Io faccio quello che mi pare. Se Peter mi invita al ballo come amici non devo di certo tenere conto di te. Non è una tua proprietà - lei boccheggiò e la spinse violentemente.
Se Scott non l’avesse afferrata sarebbe caduta a terra come una patata.
- Scamandro, ti avverto. Osa toccarmi un’altra volta e ti faccio diventare verde per tutte le vacanze di Natale - la minacciò puntandole la bacchetta alla gola.
- Tu non sei nulla piccola Wright. Se solo pensi che uno come Peter possa interessarsi a te… - le scappò un verso disperato.
- Ma capisci quando parlo?!? Ti sintetizzo tutto in tre parole: Io. Peter. Amici. A-M-I-C-I - scandì l’ultima parola per fargliela entrare nel cervello.
- Certo… lascia che ti dia un piccolo indizio: Peter Cox non è il tipo che t’invita al ballo per essere il tuo migliore amico. Lui t’invita per il dopo ballo quando con parole dolci ti sussurrerà di seguirlo nel suo dormitorio. Ti toglierà la verginità e il mattino dopo ti sbatterà fuori - ridacchiò malvagia.
- Beh.. se ti consola… se oserà sussurrami quelle parole dolci gli faccio saltare un dente dopo l’altro - mise fine alla conversazione.
Si rimise in tasca la bacchetta, salutò Scott ed Ellie e se ne andò dando una spallata a Kendra.
Peter Cox era sempre stato il predatore. Era ora che i ruoli si ribaltassero. Al ballo, Peter Cox si sarebbe trasformato nella preda. E lei, Clary Wright, sarebbe stata il predatore.




POV HOLLY


Era da più di due ore che cercava di studiare in biblioteca con davanti il libro di Antiche Rune, la pergamena con il compito e una lettera di Hans con le spiegazioni.
Quel ragazzo era come un genio… una volta aveva chiesto a suo padre se fosse possibile che un babbano potesse essere bravo in materie come Antiche Rune o Aritmanzia. Fred le aveva spiegato che c’erano pochissime persone in grado di fare cose del genere. Lui li chiamava “babbani speciali” perché nonostante non avessero poteri il loro cervello era incline a quelle materie. Come qualcuno che può vedere i fantasmi ad esempio. Hans era uno di quelli.
Sentì qualcuno sedersi di fronte a lei, alzò lo sguardo disperata ma poi sorrise vedendo Malcom, il migliore amico di Zeke.
- Holly, hai una brutta cera… - annuì sconfitta e appoggiò la fronte contro il libro.
- Assolutamente. Sto cercando di fare Antiche Rune ma niente… neanche con le spiegazioni di Hans! - esclamò.
Il sorriso di Malcom si spense sentendo il nome del ragazzo tedesco.
- Che centra il babbano? - chiese freddo.
Holly notò il suo cambiamento d’umore.
- Il babbano ha un nome, Malcom. Comunque Hans nonostante sia un babbano mi aiuta in Antiche Rune e Aritmanzia ed è anche bravo. L’altra volta mi ha fatto prendere un eccellente! - inarcò un sopracciglio vedendo il Grifondoro alzarsi di colpo quasi stizzito.
- Malcom.. tutto bene? - chiese preoccupata.
- Meglio di così non si potrebbe stare - sibilò tra i denti.
Si alzò anche lei in piedi e si avvicinò a lui. Fece per prendergli una mano ma lui si sottrasse.
- Malcom? - lo chiamò sussurrando.
- Sono stufo Holly! Sono due anni che cerco di farmi notare da te ma tu niente, parli sempre del tuo stupido amico babbano! - sorrise leggermente facendosi scappare un risolino.
- E adesso ridi pure di me! - scosse la testa e gli prese le mani.
- Malcom… Hans ha una ragazza - rimase scioccato da quell’affermazione.
- Cosa? E allora perché state sempre insieme?!? – intrecciò le dita con le sue.
- Perché la ragazza di Hans vive in America a Chicago. E poi lui è il mio unico amico ad Amburgo. Hans è solo il mio migliore amico, Malcom. C’è un ragazzo che mi piace da quando il suo amico me lo ha presentato due estati fa. Da quel momento ho sempre sperato che lui mi notasse ma poi mi chiedevo: perché dovrebbe interessarsi ad una ragazza più piccola e goffa di lui? È un giocatore di Quidditch di Grifondoro e potrebbe avere tutte le ragazze che vuole - lui trattenne il fiato.
- Sì, sei tu Malcom - affermò ridacchiando.
Le avvolse la vita con le braccia e l’attirò a sé baciandola dolcemente.
- Holly Weasley, mi hai reso il ragazzo più felice di tutta Hogwarts… - le sussurrò all’orecchio. All’improvviso un libro colpì la testa di Malcom e così anche quella di Holly. Madama Pince li guardava stralunata.
- COSA STATE FACENDO?!?! NON SI AMOREGGIA IN BIBLIOTECA!!! FUORI DI QUIII!!!! -  urlò incantando libri e pergamene.
 Holly raccolse le sue cose velocemente, Malcom la prese per mano e corsero fuori dalla biblioteca ridendo.
Appena svoltarono un angolo la mise con le spalle al muro mentre riprendeva fiato.
- Comunque ho anche io sono innamorato di te da due anni. Proprio da quell’estate - Holly ridacchiò con le braccia intorno al suo collo. Le sembravano passati solo pochi giorni…

- Fammi capire, Zeke: sono qui in visita da Amburgo e devo rimanere tutto il pomeriggio con te e un tuo stupido amichetto?? - sbuffò Holly buttandosi sul divano di casa Potter.
- Malcom non è uno stupido amichetto! È il mio migliore amico! Vedrai che ti piacerà… - inarcò un sopracciglio.
- Sì.. come il veleno di Doxy. Ne andrò matta - rispose sarcastica.
All’improvviso suonò il campanello e Zeke andò ad aprire.
- Ehi Malc!! Com’è andata la vacanza in Grecia? - chiese mentre tornavano in salotto.
Holly sbuffò e buttò la testa indietro con le gambe a penzoloni dal divano. Sarebbe stata una tortura quel pomeriggio.
- Bene, non ti dico le ragazze… - perfetto, era pure uno sciupafemmine! Che gioia!
Il ragazzo si bloccò vedendola distesa sul divano come se fosse casa sua.
- Lei sarebbe una tua nuova conquista? - chiese ridacchiando.
Holly si drizzò a sedere come fulminata e lo guardò male.
- Lei ha un nome! E no, non sono una nuova conquista! - sbottò incrociando le braccia.
“ Se non fosse il migliore amico di Zeke l’avrei già picchiato” pensò lei.
- Malcom, lei è Holly, mia cugina. Quella che viene dalla Germania - sforzò un sorriso.
- Anche se abito ad Amburgo vengo lo stesso a Hogwarts. Ma non mi aspetto che uno come te si sia mai accorto di me - Zeke ammutolì sapendo che le cose si stavano mettendo leggermente male.
- Uno come scusa? - rispose Malcom.
- Uno sciupafemmine! Oh ma guarda il mio amico Zeke ha una nuova conquista! Oh, non ti dico le ragazze che c’erano in vacanza! Oh ma quante me ne sono fatte! - lo scimmiottò ritrovandosi a pochi centimetri dal suo viso.
- Nessuno ti hai mai detto di non giudicare il libro dalla copertina? Quindi non osare sparare giudizi su persone che non conosci - sibilò arrabbiato.
- Io conosco fin troppe persone come te. Non ne ho bisogno altre nella mia vita - la voce le s’incrinò leggermente.
A giugno aveva scoperto che il suo ragazzo con cui stava da più di un anno era fidanzato con un’altra da due mesi e per lei era ancora una ferita aperta.
Zeke si mise in mezzo ai due cercando di sdrammatizzare.
- Ehi… ehi.. calmiamoci - Holly rise sarcastica.
- Mi hai fatto venire qui da Amburgo dicendomi che avrei conosciuto una persona speciale! Sarebbe lui?!? Hans aveva ragione… - sbottò incrociando le braccia.
- No, Hans non aveva ragione.. non puoi sempre stare con il tuo amico babbano! Per questo volevo farti conoscere Malcom… - lo fulminò con lo sguardo.
- Volevi farmi conoscere il tuo stupido amichetto perché sto sempre con Hans?!? ZEKE LUI È IL MIO UNICO AMICO IN GERMANIA! E NON HO ASSOLUTAMENTE INTENZIONE DI DIVENTARE AMICA DI UNA PERSONA DEL GENERE! - urlò indicando Malcom.
- E allora torna in Germania stupida ragazzina viziata! Torna dal tuo amico babbano Hans! E se vuoi saperlo io non sapevo nemmeno di doverti conoscere!! - lo spinse rabbiosa.
- Non osare darmi della stupida ragazzina viziata! Non mi conosci nemmeno - la guardò ridendo.
- Quindi io non posso dare giudizi ma tu puoi sparare cazzate su di me?!? - iniziarono a pruderle le mani ma rimase sorpresa perché nessuno le aveva mai tenuto testa come lui.
- Io non sparo cazzate dico la verità! - incrociò le braccia stizzita.
- Quello che dici sul mio conto non è la verità! - la rimbeccò nervoso.
- Holly.. se Michael ti ha fatto del male non significa che… - intervenne Zeke.
- NON OSARE PARLARE DI MICHAEL! - gli puntò un dito contro.
Il cugino la guardò triste.
- Holly, dovrai pur parlarne con qualcuno. Tuo padre mi ha detto che non fai che piangere ogni notte e che Hans è l’unico a farti sorridere. Mi ha chiesto di farti uscire un po’ e di farti conoscere nuove persone. Malcom è un bravo ragazzo.. fidati.. - le uscirono delle lacrime che cancellò velocemente.
- E ti sei mai chiesto perché Hans è l’unico con cui riesco a parlare? -  sussurrò.
- Perché Hans è l’unico che non mi ricorda QUESTO SCHIFO DI MONDO MAGICO!! Ecco perché!! Perché lui è l’unico che mi capisce, che mi ascolta. L’unico che mi conosce per quello che sono veramente da quando avevo 11 anni - la prese fra le braccia mentre lei era scossa dai singhiozzi. - Lo so, Holly fa male… - capì che il motivo di quella tristezza era solo Michael. Malcom non centrava nulla forse era l’unico che aveva tirato fuori tutte le sue debolezze.
- Un anno, Zeke… - biascicò nella sua camicia azzurra.
All’improvviso James entrò in casa e chiamò il figlio un attimo fuori.
- Ti lascio un attimo con Malcom.. ti prego, non ucciderlo - le scappò una risata fra le lacrime.
Si sedette sul divano abbracciandosi le gambe, il ragazzo si sedette accanto a lei e stranamente l’abbracciò. La cosa più strana era che si era stretta a lui per cercare conforto.
- Ehi.. mi dispiace di averti chiamata stupida ragazzina viziata… - le sussurrò.
Alzò il viso pulendosi le guance sporche di trucco e gli sorrise debolmente.
- A me invece dispiace di averti urlato contro in quel modo, per averti dato dello sciupafemmine e per averti trattato male. Non lo meritavi. Ma se c’è una cosa che devi sapere di me è che sono testona, non voglio mai dare ragione agli altri - lui ridacchiò, annuendo.
- Sai che l’avevo capito? Che ne pensi di ricominciare? Io sono Malcom. Molto piacere - rise.
Strinse la mano che il ragazzo le porse.
- Io sono Holly. Il piacere è tutto mio - iniziarono a guardarsi negli occhi intensamente finché non vennero interrotti da Zeke.

- Mi sono innamorato di te quando hai ammesso che sei una testona, Holly - le sussurrò all’orecchio.
Lei rise e appoggiò la testa sulla spalla di Malcom.
- Io invece da quando ti sei seduto sul divano accanto a me e mi hai abbracciato. Un altro ragazzo se ne sarebbe andato lasciandomi lì da sola a piangere. Odio ammetterlo… ma ho giudicato un libro dalla copertina e ho sbagliato in pieno su di te - la guardò sorpreso.
- Hai ammesso di avere torto! Cavoli, devo dichiararmi più spesso se il risultato è questo - lo colpì sulla spalla ridendo.
- Scemo... - borbottò.
Lui strinse di più la presa sui suoi fianchi attirando a sé il suo viso.
- Holly Weasley, vuoi venire al ballo d’inverno con me? - le propose.
- Assolutamente sì, Malcom - rispose baciandolo appassionatamente.
Erano due anni che Holly sognava le sue labbra e finalmente poteva averle per sé.



POV CINDY  

Si rimirò nello specchio osservando come le stava l’abito. Aveva scelto un abito di chiffon rosso che le arrivava alle ginocchia. Aveva le maniche corte di un tessuto rosso trasparente e così anche la parte sopra ai seni. Questo era abbinato ad un paio di scarpe col tacco bianche.
Aveva deciso di lasciare i capelli rossi sciolti e si era truccata con un leggero lucidalabbra, cipria ed ombretto.
- Cindy stai benissimo!! - esclamò Clary finendo di vestirsi anche lei.
 La cugina aveva optato per un vestito rosso semplice (tutte le ragazze Grifondoro erano costrette a vestirsi di rosso) lungo fino a metà cosce attillato su tutto il corpo.
- Non respiro in questo coso… maledetta Gwen che mi ha procurato solo questo fazzoletto.. - biascicò indossando delle scarpe con il tacco rosse.
Pochi secondi dopo arrivò Holly di corsa dal suo dormitorio con in mano due paia di scarpe. Il suo vestito era corto come quello di Clary ma era più largo e anche più scollato.
- Ho un problema!! Tacco o ballerine?!? - mostrò le scarpe.
- Tacco - risposero all’unisono Cindy e Clary.
Le ringraziò con un sorriso e corse via di nuovo. Guardò l’ora e si accorse che mancavano solo cinque minuti!
- Ehi.. rilassati, Cindy - cercò di calmarla Katherine nel suo abito con un’unica spallina.
- Io… è come una specie di primo appuntamento con Ryan.. anche se non sarà così.. insomma, lo sapete solo voi… e.. - crollò sul letto seduta con il viso fra le mani.
Iniziò a tremare sentendo la gola stringersi e l’aria nei suoi polmoni diminuire. No. Non di nuovo.
- Oh, Cindy… ehi, qui ci siamo solo noi ragazzi… tuo padre non c’è… - scoppiò a piangere.
- Ci sono i professori!! Loro lo potrebbero riferire… perché?? Perché Clary dev’essere tutto così difficile?!?! - singhiozzò rovinandosi il trucco.

Due giorni prima…

Cindy e Ryan era distesi l’uno fra le braccia dell’altro all’ombra del faggio in riva al lago nonostante fosse dicembre ed indossassero i cappotti.
- Non vedo l’ora di vedere il tuo abito rosso, Cin  - le sussurrò mentre le baciava i capelli.
Ridacchiò ed intrecciò le dita con le sue.
- E io di vederti in smoking - si scambiarono un bacio.
All’improvviso due gufi planarono verso di loro portando due lettere. Aprì la sua e rimase senza fiato.

Cara Cindy,
i tuoi insegnanti ci hanno avvertito di una carenza di attenzione da parte tua e quindi di un calo dei tuoi voti. Abbiamo chiesto il motivo e ci hanno detto che passi tutto il  tempo con tuo cugino Ryan. Due professori hanno giurato di avervi visti baciare.
Tuo padre è arrabbiato ma soprattutto deluso, non possiamo credere che tu e Ryan stiate insieme. Lo so che siete cugini di secondo grado ma non è una buona scusa.
Per questo tuo padre manda a dirti di lasciarlo seduta stante o altrimenti non esiterà a trasferirti a Beauxbatons.
Un saluto,

i tuoi genitori.

Alcune lacrime caddero sulla carta, si coprì la bocca per attutire il rumore dei singhiozzi e Ryan la strinse a sé.
- Ehi.. Cin.. - le sussurrò cercando di calmarla.
- L-la tua dice l-la s-stessa cosa? - le tremò la voce.
- Sì, piccola… Ti prego.. non piangere. Noi.. noi risolveremo anche questo - notò che anche lui stava piangendo in silenzio.
- Non ne sono così sicura… - sussurrò debolmente.


Clary e Katherine l’aiutarono a rimettersi in piedi e a pulirsi la faccia dal trucco colato.
- Cindy… devi essere forte, okay? Questa è la vostra serata. Non ci saranno nemmeno i professori. Solo noi. Cindy.. non devi farti prendere dal panico - annuì tremante e andò in bagno a truccarsi di nuovo.
Quando uscì prese un profondo respiro.
- Si vede che ho pianto? - chiese in un sussurro.
- Non preoccuparti. Ora devi solo a pensare a divertirti con il ragazzo che ami, okay? - fece di sì con la testa e sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.
Scesero poi in Sala Comune dove le aspettavano Ryan, Peter, Malcom e Noah, tutti quanti in smoking.
Cindy si gettò fra le braccia del suo ragazzo cercando di nascondere gli occhi ancora arrossati.
- Piccola mia… - sussurrò lui accarezzandole i capelli.
- Vieni, andiamo a divertirci - la prese per mano conducendola nella Sala Grande.


Quando scoccò la mezzanotte Cindy e Ryan stavano ancora ballando stretti l’uno all’altro.
- Cin.. vieni un attimo con me - sussurrò al suo orecchio.
Lei ridacchiò e lo seguì fuori dalla Sala Grande. Svoltarono un angolo e la inchiodò contro il muro. Gli allacciò le braccia al collo e si baciarono appassionatamente.
Sentì le sue braccia avvolgersi intorno alla sua vita stringendola a sé.
- Ti amo, Cindy - le sussurrò a fior di labbra.
- Ti amo anche… - non fece in tempo a finire la frase.
- CINDY ELIZABETH WEASLEY!! STACCATI IMMEDIATAMENTE! - urlò Hugo Weasley arrivando dall’altra parte del corridoio. Accanto a lui c’era un uomo biondo che riconobbe come Louis Weasley. I loro padri.
Scosse la testa piangendo.
- Cindy.. Cindy qualsiasi punizione ti darà… - iniziò a dire Ryan. Lo bloccò.
- Ryan.. io non te l’ho detto.. ma mi aveva avvertito che se continuavo questa storia mi avrebbe mandata a Beauxbatons. Me ne andrò - lui rimase di sasso.
Sentì suo padre strattonarla via, Louis afferrò suo figlio per le spalle.
- Ryan.. lasciala andare… -.
- NO! TI AMO CINDY WEASLEY! NON M’IMPORTA SE TI MANDERANNO IN CAPO AL MONDO IO SARO’ SEMPRE AL TUO FIANCO! - scoppiò a piangere sentendo quelle parole mentre Hugo la trascinava via.
Riuscì a liberarsi e corse da Ryan che la baciò intensamente.
- Ryan… - sussurrò e poi arrivò. Come sempre in quei giorni. Arrivò come un fulmine a ciel sereno e la fece stare male. Iniziò a tremare e a non sentire più l’aria nei suoi polmoni. Una fitta allo stomaco come se qualcuno l’avesse trapassata con una spada. Barcollò e Hugo dovette tenerla per le braccia per non farla cadere.
Era sempre peggio. Stava morendo. Lo sapeva.
- Cindy.. CINDY!! - urlò suo padre spaventato mentre lei cadeva a terra di sedere.
Continuò a fissare il vuoto davanti  a sé tremando come una foglia, si chiuse a riccio singhiozzando. Il dolore al petto intanto non accennava ad andare via.
Ryan si chinò su di lei e le prese il viso fra le mani.
- Cin.. guardami. Guardami. Va tutto bene. Concentrati solo sul suono della mia voce, libera la mente - scosse la testa energicamente.
Stava morendo e lui diceva di liberare la mente?!?!
- Cindy, non stai morendo. È un attacco di panico. Andrà tutto bene  - fece di nuovo no con la testa.
Sentì tutti i pensieri e il panico scomparire quando le labbra di Ryan si posarono sulle sue, morbide e dolci come sempre. Il calore delle sue mani si propagò nel suo viso ridandole vita.
Quando si staccarono la paura, la morte, i tremori, la debolezza… era tutto scomparso.
Louis e Hugo l’aiutarono a rimettersi in piedi, suo padre la fece girare verso di lui.
- Cindy, da quando soffri di attacchi di panico? - le chiese serio.
- Da pochi giorni. Da quando sono arrivate le lettere - si corresse.
Lui sospirò abbattuto.
- Non puoi continuare… - si liberò dalla sua presa. Lo fissò sprezzante.
- Io non ci vado a Beauxbatons. Te lo scordi! Papà.. io amo Ryan - lui scosse la testa contrariato.
- Signor Weasley… con tutto il rispetto. Io amo sua figlia e… - Hugo lo bloccò.
- Siete cugini per le mutande di Merlino!!! - sbottò.
 Louis gli andò vicino.
- Hugo… alla fine sono cugini di secondo grado. Noi non possiamo ordinare ai nostri figli chi amare. Non ho mai visto Ryan così felice con una persona e nemmeno Cindy. Si amano a vicenda, sono felici insieme.. non è questo che conta alla fine? - suo padre si arrese e l’abbracciò.
- Cindy, lo ami veramente? Sei felice? - lei annuì.
- Si, papà - rispose convinta.
- Allora lo sono anche io. Ma bada a te, Ryan, anche se sei mio nipote non oserò a strangolarti se la farai soffrire - rise contenta e si catapultò fra le braccia di Ryan che la prese in braccio.
- Su, tornate a divertirvi – sorrise Louis.
- Grazie zio - lo ringraziò mentre il suo ragazzo la trascinava in Sala Grande.
Potevano finalmente stare insieme senza limiti. Quando i ragazzi li videro baciarsi rimasero di sasso. Ma non le importava nulla del giudizio della gente. Aveva Ryan, i suoi amici e la sua famiglia. Il resto non contava.


POV CLARY

Sorrise vedendo Cindy e Ryan baciarsi in pubblico senza problemi, avevano finalmente risolto tutto. Sentì le mani di Peter accarezzarle la schiena provocandole brividi che percorsero la colonna vertebrale.
Il ragazzo la trascinò fuori dalla Sala Grande mettendola con le spalle al muro, fece per baciarla ma lei gli rifilò un sonoro schiaffo staccandosi da lui arrabbiata.
- Quale parte di “andiamo al ballo come amici” non ti era chiara? - sibilò.
La guardò sconcertato e poi sorrise sarcastico.
- Oh andiamo, Clary. Rifiuti di avere un bacio da me? Hai idea che le ragazze pagherebbero per essere te in questo momento? - si avvicinò di nuovo prendendole la vita.
- Lasciami stare, Peter… - ringhiò cercando di liberarsi.
- Ma di che ti preoccupi, Clary?!? - sbottò.
- Ho un ragazzo! E tu nemmeno mi piaci! - lo spinse via rabbiosa.
- Impossibile… chi sarebbe il tuo ragazzo? E perché non è qui? - le chiese incastrandola.
- Lui non è un mago - scoppiò a ridere sprezzante.
- Ah, quindi stai con un babbano… e spiegami, cos’ha lui che io non ho? - si avvicinò pericolosamente.
Clary iniziò a cercare la sua bacchetta ma si accorse di averla lasciata nel suo dormitorio. Non poteva nemmeno schiantarlo. Era indifesa. Okay, forse non era proprio lei il predatore.
- Lui ha rispetto per le persone, cosa che tu non hai. Usi le ragazze come dei giocattoli. Lui non lo farebbe mai - rise ancora più forte.
La bloccò al muro appoggiando il braccio ad esso.
- E dimmi una cosa… lui ti aspetta per un anno? Fa il bravo ragazzo fedele? O almeno… lui sa che sei una strega? - capì di aver toccato un tasto dolente perché sorrise maligno.
- Oh.. non gli hai detto nulla… allora perché ti aspetti che anche lui ti dica la verità? In fin dei conti tu continui a riempirlo di bugie… - deglutì a fatica.
- Vaffanculo, Peter - gli tirò un calcio nelle parti basse.
Si tolse poi i tacchi e cominciò a correre verso la Sala Grande con le parole di Peter che rimbombavano nelle sue orecchie. Mancava poco alle vacanze di Natale ma non poteva più aspettare.
Intravide suo cugino Jacob parlare con un amico, lui andava bene. Lo raggiunse con il fiatone e lo strattonò violentemente facendolo spaventare.
- Clary! Ma sei impazzita?! Ehi che diavolo ti è successo?? - scosse la testa.
- Non c’è tempo… Jacob mi devi fare un favore enorme. Però dobbiamo uscire. ADESSO! - lo tirò via.
Riprese la sua corsa folle nei corridoi fino ad uscire in cortile. Da almeno cinque anni ci si poteva smaterializzare anche dal cortile mentre la scuola era ancora off-limits.
- Jacob, mi devi smaterializzare a Stoccolma. Più precisamente davanti a casa mia. Devo andare da Jörgen e sì… è un’emergenza. Per favore - lo implorò.
Lui sospirò e la guardò da capo a piedi.
- E ci vuoi andare a piedi scalzi? - fece segno che le scarpe erano l’ultimo dei suo problemi.
- Va bene… tieniti stretta.. sto diventando una specie di taxi… prima Filippo ora te… - borbottò.
Gli afferrò il braccio e serrò le palpebre sentendosi strattonare verso il basso. Si trattenne dal vomitare addosso a suo cugino e pochi secondi dopo atterrarono in mezzo alla neve.
Clary iniziò a tremare per il freddo visto che addosso aveva solamente il fazzoletto/vestito che le aveva procurato la sua amica Gwen.
- Cazzo… è vero che qui fa un freddo micidiale… - sussurrò.
Sorrise a suo cugino che si sfregava le braccia per scaldarsi, anche lui aveva lasciato a scuola la giacca.
- Mi verresti a prendere fa circa due ore? Ti faccio vedere la casa.. - gli prese la mano e iniziò a correre per la strada innevata.
Pochi minuti dopo arrivarono davanti ad una villetta simile a quella della famiglia Wright.
- Quindi qui davanti fra due ore… - biascicò Jacob smaterializzandosi.
Clary suonò il campanello nervosa e abbracciandosi da sola per scaldarsi. La porta si aprì e si trovò davanti Jörgen con l’aria assonnata. Quando realizzò che fosse lei sbarrò gli occhi e la tirò dentro preoccupato.
- Clary! Ma che diamine ci fai qui?!? E perché hai indosso solo quel.. beh.. stai bene vestita così.. cioè.. - si grattò la testa confuso.
Trattenne a stento le lacrime e gli buttò le braccia al collo. Lui le accarezzò i capelli.
- Mi sei mancato così tanto… - sussurrò dandogli poi un bacio. Lui ricambiò contento.
- Non hai idea di quanto io senta la tua mancanza. Clary, ma perché sei venuta qui dall’Inghilterra? E come hai fatto alle due di notte?? - sospirò pesantemente.
- Jörgen.. devo dirti una cosa. La verità. Poi se vuoi puoi lasciarmi e sbattermi fuori di casa. Ma ti prego, mi devi ascoltare  - la guardò triste.
- Hai un altro, vero? D’altronde perché saresti vestita così bene? - gli tirò un pugno sulla spalla.
- Io non ho nessun altro ragazzo! Non è assolutamente questo! Ecco.. forse vuoi sederti.. - si accomodarono sul divano del salotto.
- Jörgen io.. sono una strega. So fare incantesimi, pozioni.. beh, forse pozioni no, sono una frana in quelle ma è una cosa un po’ di famiglia… comunque, quando ti ho detto che vado sempre in Inghilterra a studiare è vero però.. frequento una scuola di magia e stregoneria. Hogwarts - buttò fuori. Lui rimase a bocca aperta.
- Clary.. hai bevuto? - le chiese sconcertato.
- Cosa? No! Io sono sobria! Comunque quello che ti sto dicendo è la verità! Però non posso farti vedere gli incantesimi perchè non ho l’età giusta e ho lasciato la mia bacchetta nel dormitorio… infatti non mi potevo nemmeno difendere da quello stronzo di Peter che… va beh.. lasciamo perdere - lui annuì deglutendo a fatica.
- È una spiegazione molto confusa devo dire… però, ti credo. Insomma per comunicare con te devo farlo tramite delle lettere che devo dare alla tua amica Elin che quindi le spedisce a… Hogwarts? - annuì.
- Ed ecco spiegato anche perché sei arrivata così in fretta alle due di notte. Hai una scopa magica? -scoppiò a ridere.
- In realtà sì ma io la uso per giocare a Quidditch. Sono venuta qui con la smaterializzazione insieme a mio cugino Jacob - Jörgen si passò una mano nei capelli biondi confuso.
Passò le due ore a disposizione abbracciata a lui intenta a spiegargli il Quidditch, la smaterializzazione, Hogwarts, pozioni, incantesimi, Diagon Alley… praticamente tutta la verità sul suo mondo. E finalmente poteva farne parte anche Jörgen.





* Angolo autrice*
Eccomi qui con il capitolo 10! Che ne pensate??
Mi scuso per eventuali errori ma l'ho scritto ieri sera fino a mezzanotte e l'ho riletto di fretta oggi, infatti non sono poi così tanto soddisfatta :(
Comunque avevo deciso di fare diversi POV per fare una specie di capitolo generale che riguardasse un po' tutti.  Spero che vi sia piaciuto.
Il prossimo sarà l'ultimo e come vedete dalla descrizione sarà sul Natale a casa Potter/Weasley. Non so se riuscirò a pubblicarlo domani perchè lo devo ancora scrivere, al massimo ritarderò di un giorno.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno messo questa storia fra le preferite/seguite/ricordate e pekai e Silena Beckendorf che recensiscono ogni capitolo! Grazie mille! :)
Vi lascio sotto le foto dei personaggi nuovi :)
Un abbraccio e un bacio,

ladyselena15 :)






Noah Zabini





Christian



Megan McLaggen




Gwendolyn




Peter Cox




Scott Morgan





Kendra Scamandro





Jörgen
  
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