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Autore: LadyGrief    21/09/2008    2 recensioni
Eh Grissom, Grissom... Geniale come sei, hai bisogno del Dr. Stranamore (o meglio, nel nostro caso, dottoressa) per stringere una certa persona tra le tue braccia?!
Se l'idea di vedere Gill Grissom alle prese con la sua eterna battaglia interiore, tra vestiti e smoking, piste da ballo e fuochi d'artificio, questa è la storia giusta! Non fatevi ingannare se il primo capitolo vi sembrerà triste, fidatevi e aspettate i prossimi chap! ;) Buona lettura allora, e recensite se vi và! ^^
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Catherine Willows, Gilbert 'Gil' Grissom, Sara Sidle
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi, come promesso! Prima però, mando un GRAZIE speciale a leida e Beva che sono state così gentili da lasciarmi un commentino (grazie!), e naturalmente ringrazio anche chi ha letto la storia e basta.

Dunque, non avendo nient’altro da aggiungere (apparte il leggero dubbio che abbia reso Sarah un po’ OOC, fatemi sapere se è così e rimedierò), eccovi il secondo capitolo.

Buona lettura e recensite, please! (non siate timidi…^^)

LadyGrief

 

****

 

 

Fissava maniacalmente  l’armadio spalancato da più di mezz’ora, mordicchiandosi nervosamente l’unghia del pollice destro.

Sarah Sidle era nel pallone.

Perché aveva promesso a Catherine che sarebbe andata? Perché?

Ultimamente, non era molto in vena di festeggiamenti… Inoltre, dopo l’ultima esperienza con l’alcol, avrebbe anche dovuto lottare tutta la sera per non esagerare col vino e lo champagne.

La serata (meglio nottata) non preannunciava nulla di buono. Almeno sapeva che Grissom non ci sarebbe stato. Lui odiava le occasioni mondane, o comunque qualsiasi cosa prevedesse contatti umani fuori dal lavoro.

Sbuffò esasperata. Aveva deciso di non pensare più a lui, di ricominciare. Ma già prima di formulare questo suo proposito, sapeva che sarebbe risultato tutto vano.

Ed ora era lì, con solo la vestaglia, alla disperata ricerca di qualcosa da indossare. Qualcosa che fosse adatto all’occasione, s’intende.

Sarah non si poteva definire proprio femminile. Insomma, era una tipa acqua e sapone, tutto qui. Non aveva gonne, solo jeans e pantaloni di ogni genere, magliette semplici, senza scollature vertiginose o esageratamente attillate. Molte camicie, perché le adorava immensamente.

- Argh! Maledizione! – si ritrovò ad inveire contro l’armadio.

- Un secondo, ragioniamo. Se continuo a fissare l’armadio non è che il vestito giusto salterà tra le mie braccia! Devo calmarmi, dopotutto chi se ne frega di questo dannato Cenone! – disse con una risatina nervosa.

Iniziò dunque a scorrere tra i suoi abiti, uno ad uno.

Niente. Neanche uno straccio di gonna, o comunque qualsiasi cosa lontanamente elegante.

Abbattuta, si lasciò cadere all’indietro sul morbido materasso. Non poteva andarci, era inutile. Ora almeno aveva una scusa concreta! Avrebbe chiamato Catherine, sarebbe apparsa molto dispiaciuta, e le avrebbe spiegato tutto. Si, era la cosa migliore da fare.

Stava per afferrare il portatile sul comodino, quando la sua attenzione fu catturata da una grossa scatola bianca sul ripiano superiore dell’armadio.

Corrugò la fronte nello sforzo di ricordare cosa contenesse.

Nulla, vuoto totale.

La curiosità vinse e, lasciato il telefono, prese la scatola. Non era molto pesante, ma la maneggiava come fosse un ordigno pronto ad esplodere. L’appoggiò delicatamente sul letto e l’aprì.

Quasi le vennero le lacrime agli occhi quando capì cosa si nascondeva sotto gli strati di carta velina: era il vestito indossato al matrimonio di suo fratello James sette anni fa.

Non ricordava di averlo conservato…

Lo tirò fuori e, dopo averlo osservato a lungo, lo poggiò sul petto, guardandosi allo specchio di un’anta dell’armadio.

Era davvero stupendo… e pensare che fu proprio la sua attuale nuora ad aiutarla a scegliere! Sarah non se n’era davvero mai intesa di vestiti.

Ricordava bene quel giorno… Non aveva mai visto suo fratello così raggiante. E lo era anche lei, era una vera gioia sapere che James aveva trovato la felicità. Poi Lizzy, sua attuale moglie, era una donna davvero in gamba, le era sempre piaciuta, fin da quando gliel’aveva presentata il giorno del loro fidanzamento ufficiale.

Dopotutto… la sua famiglia erano solo Sarah e suo fratello maggiore Phill, che però viveva a New York da tempo, ma non mancò di certo al suo matrimonio.

Il faro di James  era sempre stata Sarah, una sorella, una madre, un’amica… Aveva fatto di tutto per proteggerla, fin da piccoli, e l’avrebbe fatto sempre.

Una lacrima leggera le scese sul volto, mentre sorrideva allo specchio, immersa nei ricordi.

Pensare al suo “piccolo” Jimmy (come lei adorava chiamarlo da bambino, attualmente alto 1,90 m) le aveva messo il buon umore.

Ma il problema era un altro: le sarebbe mai entrato quel vestito dopo sette anni?!

Iniziarono a sudarle le mani. Per una donna, tirare fuori vecchi indumenti e scoprire che non si chiude la zip è a dir poco distruttivo E’ la peggiore batosta possibile per l’autostima femminile.

Però il vestito era davvero una meraviglia, ricordò i complimenti di suo fratello quando la vide arrivare.

 

“Wow Sarah, se non fossi mia sorella pianterei Lizzy e scapperei via  con te! Sai dovresti vestirti così più spesso!”

 

Le sfuggì una risatina. Si, sapeva di avere un bel corpo, di potersi considerare bella, ma non era nel suo stile mettersi così in ghingheri. Preferiva passare inosservata.

Chissà come avrebbe reagito nel vederla…

- Stupida Sarah! Grissom non verrà, che ti salta in testa! –

Guardò l’orologio: già le 21.00.

- Cazzo! – fu il suo unico commento. Arraffò il vestito e la biancheria che aveva preparato sul letto e si fiondò in bagno, facendosi il segno della croce.

 

Dopo circa mezz’ora era di nuovo davanti allo specchio dell’armadio, stupita.

Non solo il vestito le entrava ancora, ma doveva riconoscere di essere un vero… schianto. Era color glicine, che sfumava man mano verso l’orlo, semplice, senza luccichii, paiette o altra roba pacchiana, la scollatura le ricadeva morbida sui bei seni, lasciando scoperte le spalle e le braccia sottili. Inoltre il particolare colore del vestito, così delicato, creava un meraviglioso contrasto con i suoi lisci capelli scuri e il suo volto forte. Non c’erano dubbi, Jimmy c’aveva azzeccato: WOW!







  
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