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Autore: joe_stronger93    29/08/2014    1 recensioni
15 Marzo, primo giorno delle superiori; per tutti gli adolescenti, era l'inizio di una tortura. per me, ciò che avrebbe cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP
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Il 15 Marzo, primo giorno delle superiori, mi alzai alle 7:00, mi preparai, indossando l'uniforme scolastica, con minigonna con fantasia scozzese, rossa, una camicia bianca, con jilet da sopra e le scarpe color cuoio. Mi truccai leggermente e lasciai i capelli sciolti.
Andai in cucina, dove, mia madre, mi aveva preparato la colazione e ci sedemmo e mangiammo, insieme. 
Dopo aver lavato i denti e aver preso la mia cartella, salutai la mamma e mi avviai verso la mia nuova scuola.

Quando arrivai nei pressi dell'istituto, senti delle urla femminili provenire dal suo interno; attraversai il cancello e vidi che Black Star e Death the Kid erano circondati da molte ragazze; come dargli torto? Erano molto carini e, soprattutto, il mio ragazzo era molto elegante; doveva fare bella figura, dato che, era il figlio del preside.
Le cose, però, cambiarono, quando, videro che, mi avvicinai al moro e gli diedi un romantico bacio sulle labbra; questo le fece rimanere basite.
Si ripresero subito quando, poi, videro entrare dal cancello, qualcuno che, ahimè, conoscevo molto bene e che, era stato il mio tormento per tre anni.
L'albino indossava pantaloni neri a scacchi e una camicia bianca, cioè, la divisa scolastica maschile, mancante di jilet; inoltre, portava il cavallo dei pantaloni leggermente abbassato e nei suoi capelli ribelli portava una fascia con diverse spille, per personalizzare la divisa. Inoltre, era accompagnato da due ragazze che gli tenevano le braccia, una a destra e una a sinistra. Certo! Avevo dimenticato di dire che era un perfetto Don Giovanni.
Anche noi lo guardammo, io, seria, Black Star con sguardo di sfida e Kid mi strinse ancora di più a sé, per fargli capire che ero proprietà privata.

Appena i nostri sguardi s'incontrarono, notai stupore nei suoi occhi. Che c'è, non mi riconosci? Non riconosci la quattrocchi delle medie?
Gli rivolsi un ghigno beffardo, per poi girarmi e baciare, questa volta con molta passione, Kid, tanto da sorprenderlo; poi, prima di andare, mi girai un ultima volta, per vedere i suoi occhi sbarrati e i denti da fuori, stretti, e, mi parve anche di vedere  i suoi pugni stringersi.

Tutti e tre entrammo in classe, dove, Liz, Patty e Tsubaki erano, e che, corsero a salutarci; e iniziammo a parlare del più e del meno; ci sorprendemmo, quando vedemmo l'albino entrare, sempre accompagnato dalle due sgualdrine di turno; ma, la nostra espressione, non fu niente, in confronto a quella delle nostre compagne di classe, che, lo guardarono con gli occhi a cuoricino e urlavano, eccitate.
Ci accomodammo nei banchi, io mi sedetti tra Kid e Tsubaki, mentre, dietro di me, c'era l'albino che mi guardava passo passo, ma che io ignoravo completamente.

Ad un tratto, entrò in classe un uomo pieno di cicatrici, con gli occhiali e una vite in testa, che si presentò come il professor Stein, e, insieme a lui, la sua arma, la professoressa Marie, una bella donna, bionda con occhi castani e una benda sull'occhio destro.
Il professore cominciò a fare l'appello e a chiederci che legame avevamo con quel mondo; quando disse:-Tsuyoi Tamashi!- il mio nome, gli spiegai che la mia era una generazione di maestri d'armi, a cominciare dal mio avo, fino ad arrivare a mia madre.
Fu quando pronunciò il nome del tizio dietro di me, che mi feci più attenta:-Soul Evans!-; la sua, più che una famiglia di  maestri d'armi, era una famiglia di musicisti; mi stupiì nell'apprendere che lui era la prima arma, dopo decenni in cui, la sua famiglia, aveva vantato comunque bravi maestri d'armi.

Alla fine dell'appello, cominciò la lezione; il professore ci spiegò che, alla fine dell'anno, avremmo dovuto avere un'arma o un maestro d'armi, di qualsiasi tipo [...].
Terminata la lezione, dissi ai miei amici  di avviarsi e, quindi, io rimasi sola, con Soul; misi a posto la mia cartella e cominciai ad avviarmi verso la porta, seguita dall'albino, quando, ad un tratto, mi sentiì male ed ebbi un giramento di testa; stavo per cadere all'indietro, ma, alle mie spalle Soul mi prese e disse:-Tutto bene?
mi rialzai e, scansandolo risposi:-Si, sto bene...- e usciì dalla classe.

In corridoio, i miei amici mi stavano aspettando; quando vide che ero un po' pallida, Kid si avvicinò a me e, stringendomi, chiese:-Tsu-chan, tutto bene?-
io:-Si, non preoccuparti, Kid-kun; ho solo mal di pancia, tutto qui...-
lui:-Oh! Va bene...- rispose, imbarazzato; le ragazze mi guardarono comprensive.
Dietro di noi, l'albino camminava in disparte e io, con la coda dell'occhio, lo guardavo.
   
 
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