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Autore: Free_Angel    29/08/2014    2 recensioni
Roxanne, una ragazza normale, timida e pura.
Jules, un ragazzo forte, protettivo.
Amici o qualcosa di più, lui nasconde a lei un terribile segreto che Roxy scoprirà in modo inaspettato...
Dal capitolo 1:
Mi chiamava "piccola Roxy", perché in confronto a lui ero davvero minuscola.
Se lui era alto un metro e ottantacinque, io ero uno e cinquantacinque.
Se lui aveva una mano enorme, io ne avevo una quasi inesistente.
Per quanto vederci passeggiare insieme poteva sembrare vagamente strano agli occhi della gente, io mi sentivo al sicuro.
Nessuno poteva toccarmi se ero con lui, in nessun modo.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Da quando Jules era ritornato la mia vita aveva preso un ritmo diverso.
Non tornai più a scuola, la signora Hawkins aveva detto che era troppo rischioso sia per me che per lui.
Mia madre ci aveva preparato una stanza nell'appartamento gemello, gli aveva fatto un incantesimo e, appena oltrepassavamo il muro, per qualsiasi creatura vivente eravamo fuori dal mondo.
Se qualcuno cercava di rintracciarci non ci sarebbe riuscito.
Non entravamo mai nella stanza dei "gingilli" di mia madre, appena avevo solo tentato di toccare una delle ampolle mi aveva guardata in una maniera che mi aveva fatta sentire ancora più piccola di quanto già ero.
Tuttavia non era così male: avevamo una stanza tutta per noi, una tv niente male e una playstation.
Tenevo d'occhio Jules praticamente sempre, non volevo che mi sparisse da sotto il naso di nuovo.
Avevamo un mini frigo dove avevamo il cibo e il sangue per lui, sulle prime la cosa mi aveva fatto impressione ma poi ci avevo fatto l'abitudine.
Mia madre e la signora Hawkins avevano deciso che tenerci in una sottospecie di bunker magico mentre loro contattavano la regina era la soluzione più sicura.
Non avevamo commentato.
Eravamo distesi sul letto a due piazze, girati l'uno verso l'altro.
Gli prendevo continuamente le mani, stupita della sua nuova temperatura. << Ma non hai freddo? >> Lui sorrise, era solo una delle tante domande che gli avevo fatto.
<< No piccola Roxy, altre domande assurde? Tipo se brillo al sole? >>
Ridacchiai distogliendo lo sguardo dal suo.
Osservai la mano che tenevo nella mia, per quanto fosse possibile visto che ne avevo una microscopica in confronto alla sua.
La pelle era di un pallore eccessivo, perfetta ed eterna, non riuscivo ad intravedere nemmeno il minimo poro, graffio, o quant'altro.
Se prima era bello, dopo la trasformazione era diventato davvero perfetto, sembrava che qualcuno l'avesse costruito con il marmo.
Però la pelle non era per nulla ruvida e dura, al contrario era veramente piacevole al tatto, se non fosse per il fatto che sembrava che fosse rimasto in ipotermia per un tempo infinito.
Eppure, anche se era gelido, abbracciarlo continuava a darmi quel senso di calore e sicurezza che mi trasmetteva anche due mesi prima.
Il suo essere vampiro sembrava averlo trasformato in un'autentica macchina da combattimento, come facevo a non sentirmi protetta?
<< Non stavo per chiederti se brilli al sole >> Gli feci la linguaccia << Stavo per chiederti se puoi... Stare al sole >> Lui mi sorrise e infilò una mano sotto il collo della sua maglietta blu.
Ne estrasse una collana in argento, una catenina, e come ciondolo aveva una pietra rosso sangue incorniciata dal metallo.
La mosse leggermente e riuscii a notare che conteneva del liquido molto denso.
<< La Corte Seelie ha creato questi ciondoli per i vampiri che, durante la guerra, hanno parteggiato per loro.
Il mio capo me l'aveva data così senza dirmi nulla, a parte che mi avrebbe permesso di stare al sole, ma la signora Hawkins mi ha spiegato cosa contiene: linfa degli alberi fatati, mi protegge >> Presi il ciondolo in mano: era caldo, caldo come la pelle che è stata tante ore ad assorbire i raggi solari.
<< Wow >> Lui la rimise dentro la maglietta.
<< Altre domande? >> Annuii, ignorando il suo tono ironico.
<< Com'è quando mordi qualcuno? Voglio dire, tu cosa senti? >> Lui mi spostò una ciocca di capelli rossi dal viso e, grazie a quell'unico gesto, sentii un brivido percorrermi tutta la schiena.
<< Fidati, non vuoi saperlo... Non è niente di bello, sul serio, specialmente per chi viene morso >>
<< E quello? Essere morsi? Com'è? >> Lui sospirò e mi afferrò, facendomi il solletico ai fianchi.
Mi venne subito da ridere e tentai di divincolarmi, ovviamente non riuscendoci.
Finii con la schiena contro il suo petto e rischiai di centrargli in pieno le parti basse con un piede, per quanto cercavo di sfuggire alla sua presa.
<< Attenta! Sarò più resistente, ma quelle mi servono! >> Smise di farmi il solletico ma continuai a ridere e a cercare di prendere fiato.
Non appena finii, lui mi strinse con entrambe le braccia e avvicinò la bocca tra il mio orecchio e il mio collo.
<< Perché fai domande di cui non vuoi veramente sapere la risposta? >>
Sbuffai, sforzandomi di non pensare al fatto che ero letteralmente spalmata contro di lui.
Accidenti a me e le mie idee.
Provai a non balbettare quando gli risposi.
<< Si che la voglio sapere! Potrebbe succedermi e vorrei essere preparata, se poi rimarrò sconvolta a vita da un attacco vampiresco sarà solo colpa tua! >> Lo sentii ridere sommessamente, mi sfiorò il collo con le dita e a quel punto i brividi si triplicarono.
<< Se vuoi possiamo provare... >> Non so perché, ma la sua voce mi sembrò più roca del solito.
In un lampo la mia mente si annebbiò quasi come la sera in cui mi aveva salvata, non ero più nemmeno certa di essere effettivamente distesa sul letto e di avere Jules attaccato a me.
L'unica cosa ben chiara al mio cervello era la sua ultima frase, che mi rimbombava nei timpani e che, in qualche modo, mi obbligava a rispondere si.
<< Si, come vuoi... >> La mia stessa voce mi arrivò ovattata, poi tutto tornò estremamente reale in concomitanza della risata di Jules.
<< Dai, guarda che stavo semplicemente scherzando, volevi provare davvero? >> Avevo sbattuto più volte le palpebre prima di tornare completamente alla realtà.
<< Cosa... Io... Che ti ho detto? >> Lui non si era ancora allontanato, ma mi ero girata verso il soffitto e lui era sempre disteso accanto a me.
Mi guardava dall'alto, appoggiato sul braccio, non mi ero nemmeno accorta di aver cambiato posizione.
<< Mi hai detto che potevo morderti e poi ti sei girata in modo da rendermi più semplice il tutto, ma ti senti bene? Eri come... Non so, in trance >>
Annuii, non sapendo nemmeno bene perché era successo quello che era successo.
<< Avevi cambiato modo di parlare, sembravi uno di quegli attori televisivi sexy che dicono "Ehi baby, ce la spassiamo un po' su da te?" con quella voce più roca >>
<< Ah, intendi la voce che uso quando parlo a quelle tipo la Barbie? >>
<< Jules! >> Pensavo di non averlo mai fatto ridere così tanto da quando ci eravamo conosciuti.
Quando si fermò e notò che non stavo affatto ridendo - mi ero addirittura girata dall'altra parte - lui mi piombò letteralmente addosso, facendo tremare il letto.
Evitai il suo sguardo, tentando di sembrare offesa.
<< Dai, piccola Roxy, guardami un attimo, ti devo dire una cosa importante >> Sbuffai e mi girai.
Non andava bene.
Era decisamente troppo vicino, pensai che le mie povere guance non avessero mai raggiunto una temperatura tanto alta.
Potevo notare ogni singola sfumatura dei suoi occhi azzurri che mi puntavano.
Abbassò la voce e raggiunse il mio orecchio.
<< Ho un segreto, ma non devi dirlo a nessuno, ok? >> Feci di si con la testa, immobile.
<< Sai quando ti chiedevo i numeri delle tue amiche e delle ragazze carine della scuola? >> Strinsi i denti e sperai che non mi stesse per dire qualche stronzata che aveva fatto con loro.
<< Non li ho mai usati, mai >> Sgranai gli occhi e quelle tremila emozioni si fecero strada dentro di me.
La prima fu un senso di sollievo, seguito da un senso di leggerezza seguito a sua volta da una rabbia incontrollata.
Non sapevo con che forza ma lo ribaltai, e lo ribaltai sul serio, finendo sopra di lui e bloccandolo (si faceva per dire) con le braccia, che avevo inchiodato al materasso.
<< Tu che cosa?! >> Non doveva aspettarselo, la sua faccia era davvero sorpresa.
<< È una cosa buona, pensavo... >>
<< E sentiamo, perché me li hai chiesti se poi non li hai usati? >> Lui si mordicchiò le labbra e io persi parte della mia determinazione.
<< Eri così carina quando me li scarabocchiavi e poi buttavi giù il caffè per calmarti, ti ingelosivi sempre >> Diventai paonazza, anzi, paonazza era dire poco.
La mia faccia assunse il colore del sangue contenuto nelle bottiglie del mini frigo.
<< Io... Io non mi ingelosivo! >> Jules scoppiò nella seconda risata della giornata e divenni ancora più rossa, se era possibile.
<< Oh si invece! E la trovo una cosa adorabile! >> Simulai quella che doveva essere una faccia arrabbiata ma venne fuori solo una smorfia priva di senso.
<< Sei... Un grandissimo idiota, Jules Robins, un enorme, immenso, infinito... >> Finii di imprecare contro di lui non appena mi ritrovai nuovamente spalmata sul suo corpo, una sua mano era tra i miei capelli e l'altro braccio occupato ad abbracciarmi.
<< Tu proprio non capisci, eh? >> Strinsi tra le mani la sua maglietta e lui si tese, muscolo per muscolo, sotto di me.
<< No Jules, sei tu che in tutti questi anni non hai mai capito niente >> Non rispose, si limitò ad abbracciarmi e ad attorcigliarsi i miei capelli lisci tra le dita.
Sobbalzammo entrambi non appena sentimmo mia madre che si schiariva la voce.
Con nostro sollievo scoprimmo che si trattava di una proiezione.
<< Mi sentite? È... Una specie di test, volevo capire se l'incantesimo dell'ologramma funziona anche lì >> Mi misi a sedere sul letto e fissai l'immagine sfocata e leggermente verdognola che rappresentava la mamma in persona.
<< Forte e chiaro 'ma >> Lei sorrise tra se e se, spostandosi una ciocca di capelli identici ai miei dalla faccia.
<< Ottimo, allora venite qui un attimo per favore, la signora Hawkins ha trovato un modo per farci accedere al mondo dei vampiri >>
<< Arriviamo! >> Mia madre ci fece l'occhiolino e poi sparì Si emozionava sempre quando le riusciva un esperimento, che fosse in cucina o con la magia.
Jules mi afferrò per le spalle e mi rovesciò indietro, spostandosi sopra di me ad una velocità fulminea.
<< Questa discussione non finisce qui... >> Appoggiò la testa nell'incavo del mio collo e morse la pelle, facendomi sussultare.
<< Adesso moltiplicalo per dieci e otterrai il dolore che si prova non appena i denti dilaniano la carne >>

lolololo

Non appena arrivammo in cucina trovammo la signora Hawkins con in mano una tazza di te e mia madre con una di caffè.
Chiacchieravano animatamente, tanto che nemmeno si accorsero della nostra presenza finché non entrammo nella stanza.
<< Ah! Eccovi, allora: spiega a loro quello che hai detto a me >> La signora Hawkins sorrise e si spostò di fronte a noi.
<< Dato che l'unico modo per raggiungere il mondo dei vampiri è, di fatto, interrogarne uno, avremo bisogno di te, Jules >> Se possibile, lui diventò ancora più pallido.
<< Me? >> La signora Hawkins si mise le mani sui fianchi.
<< Certo, si dia il caso che tu sia l'unico vampiro disposto a collaborare con noi e che tu abbia un superiore che sicuramente conosce una delle entrate per il suo mondo a Londra >>
<< Aspettate >> Intervenni. << Volete usarlo come una specie di... Esca? >> Lei sorrise, mentre mia madre finì di bere il caffè.
<< Precisamente! >> Era stranamente allegra, di solito una persona non era esattamente contenta di utilizzarne un'altra come esca.
<< Mi deve un favore, il tuo ragazzo >> Ridiventai rossa e mi affrettai a precisare che non era il mio ragazzo.
Lei fece un cenno che voleva dire "poco importa" e guardò dritta nella direzione di Jules.
<< Spero che tu gliel'abbia spiegato >> Lui rimase in totale silenzio e io lo puntai.
<< Spiegato che cosa? >> La signora Hawkins alzò gli occhi al cielo e mia madre la affiancò dopo aver messo la tazza nel lavabo.
<< Vedi, signorina, Jules, qualche giorno dopo la trasformazione, è venuto ad acquistare alcuni libri, probabilmente convinto che nessuno avrebbe notato il suo cambiamento, ma quando ti imbatti in una strega esperta le cose cambiano >>
Sospirai e arrivai alla conclusione più probabile.
<< Dunque tu le hai pregato di aiutarti e di mantenere il tuo segreto? >> Lui annuì, leggermente abbattuto.
<< E ora è il momento di saldare i conti, Jules >> La signora Hawkins incrociò le braccia al petto e lo guardò leggermente soddisfatta.
Dopo questa divertente conversazione, Jules si era ritrovato in un vicolo buio a tarda sera, attendeva che il suo capo arrivasse.
Purtroppo quel vampiro non era affatto stupido e cercò di attaccarlo, ma le due streghe erano in agguato e, non serviva nemmeno dirlo, lo atterrarono, lo legarono e lo portarono bendato a casa nostra.
Ci trovavamo davanti ad un vero e proprio maestro.
Era un vampiro parecchio anziano - La signora Hawkins pensava avesse sui 300/350 anni - capace di resistere alla luce solare anche senza il ciondolo che possedeva Jules.
Si rifiutò di dire qualsiasi cosa, ma mia madre gli rifilò uno dei suoi liquidi fluorescenti e cantò come un uccellino in gabbia.
<< Comunque non vi lasceranno entrare tanto facilmente, ci sono divergenze politiche e i ribelli sono in agguato sui portali >>
<< Ottimo, grazie mille dell'avvertimento >> Poi mia madre schioccò le dita e questo cadde in un sonno profondo.
<< Bel lavoro Olivia >> La signora Hawkins appoggiò una mano sulla spalla di mia madre.
<< Ora non ci resta che raggiungere la botola! Perfetto, ci vedremo qui a mezzanotte in punto, vi voglio preparati e belli pimpanti! >>
Poi sprofondò tra i cuscini del divano.
<< Scusa cara, potresti farmi ancora una tazza di te? Era veramente delizioso! >>

lolololo

lolololo

lolololo

Angolo autrice:
Scusate il ritardo >.< in questi giorni ho avuto quei 13843847 impegni e non sono riuscita a pubblicare...
Ma eccomi qui!
Potrei ritardare anche con il prossimo... Vi prego di non prendervela!
Un grazie enorme a chi leggerà e un grazie gigantesco per chi recensirà :D
Al prossimo capitolo!
  
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