Altro fill uscito dalla quarta Notte Bianca organizzata dalla pagina  No ma Free lo guardo per la trama, eh! con prompt di Amylerajie: Sousuke/Momotarou "Le lontre si tengono per mano quando dormono per timore di perdersi"
Cioè, il prompt era talmente carino e puccioso che non ho saputo resistere >w< E di fatti questo è, praticamente, la mia one shot preferita tra quelle che ho scritto durante la Notte Bianca. Spero che vi piaccia, e attente a non contrarre il diabete per eccesso di fluff (io vi ho avverite ma per sicurezza metto la mia classica immagine minatoria - di avvertimento u.u)
 

RATING: verde;
GENERE: fluff come se piovesse, leggermente divertente;
PERSONAGGI: Sousuke Yamazaki, Momotato Mikoshiba;
COPPIE: shounen-ai SouMomo e accenni RinAi;
AVVERTIMENTI: rischio diabete (???)
 

La filosofia delle lontre

‘Sou-senpai?’
‘Uh?’
‘Sei sveglio?’
‘Se ti ho risposto vuol dire di si, tu che dici?’
‘Quella non era una risposta! Era un verso! Un verso non è una parola!’
‘…Buonanotte’
Soususuke si voltò verso il muro provando ad ignorare i discorsi puntigliosi del suo compagno di stanza per quella sera. Era il mesiversario di Rin e Ai e il ragazzo aveva deciso di scambiare con il proprio kohai per una notte i loro posti letto. E così si era ritrovato a dormire con Momotaro. O a cercare di prendere sonno visto che il piccolo Mikoshiba era in vena di chiacchiere.
‘Sou-senpai!!!!’
Nessuna risposta.
‘Sou-senpai?’
‘Che vuoi?’ Yamazaki stava iniziando a innervosirsi. Era questo il prezzo da pagare per aver finalmente avuto l’opportunità di dormire nel letto di sotto?
Il braccio longilineo di Momotaro sbucò dall’alto del suo giaciglio e si sporse verso il basso cercando di raggiungere il più possibile il compagno di stanza.
Sousuke osservò l’arto di soppiatto provando ad interpretare il gesto del rossino.
‘Sou-senpai?’
‘Dimmi…’ disse il ragazzo sospirando.
‘Non è che potresti tenere la mia mano?’
‘Prego?’ Qualcosa non quadrava.
‘Afferra la mia mano. Per favore!’
Yamazaki si sdraiò supino senza staccare i propri occhi chiari da quelle dita affusolate.
‘Credo di non aver capito…’
Questa volta fu Momotaro a sbuffare. Ritrasse a sé il braccio e si affacciò solo con la testa verso il letto dell’amico.
‘Stringere la mia mano? Tenere la mia mano nella tua? Se aspetti un secondo potrei trovare qualche altro sinonimo…’
Sousuke si sedette sul materasso.
‘Avevo capito quello che volevi dire. Semplicemente… perché?’
A quella domanda il kohai assunse un’espressione esageratamente stupita. Dopo essersi ripreso dallo shock, il ragazzo si affacciò di più dal suo giaciglio, come se volesse cercare un contatto visivo più vicino con il proprio compagno di stanza. I loro volti erano l’uno di fronte all’altro, peccato che quello di Mikoshiba fosse sottosopra.
‘Ma quindi non lo sai?’
‘Cosa?’ Sousoke sapeva solamente di voler dormire in pace.
‘Le lontre!’
‘Mmm… E allora?’
‘Le lontre si tengono per mano quando dormono per timore di perdersi!’
Sulla tempia del senpai iniziò a pulsare una vena. Stava scherzando?
‘Non vedo lontre qui in giro e soprattutto non mi pare di stare in acqua…’ si limitò a dire.
‘Certo che sei un insensibile!’ rispose Momotaro mostrando tutta la propria disapprovazione aggrottando le sopracciglia.
Sousoke portò le mani dietro alla testa e si sdraiò supino chiudendo gli occhi con la speranza che l’amico la smettesse di blaterare scemenze e prendesse sonno anche lui.
Povero ingenuo.
‘Sou-senpai?’
‘Che c’è ancora?’
Momotaro era rimasto affacciato in quella posizione, non si era spostato di una virgola.
‘Proprio non vuoi tenermi per mano?’
‘Nitori lo faceva?’
‘Ehi, io sono una persona seria e rispettosa, non chiedo queste cose a persone fidanzate!’
Sousoke sollevò un sopracciglio. Poi si mise a ridere.
‘Dì la verità, avevi paura che Rin lo scoprisse e ti facesse nero?’
‘Colpito e affondato!’ Mikoshiba junior sghignazzò un po’ imbarazzato.
Yamazaki sospirò di nuovo, senza abbandonare però il sorriso.
‘E va bene, ma solo per questa volta. Scendi qui, temo sia scomodo dormire per tutta la notte con un braccio a penzoloni…’
Momotaro non se lo fece ripetere due volte e saltò letteralmente sul pavimento dimostrando un’agilità sospettosa.
‘Allora buonanotte senpai!’ disse il rossino mentre provava a farsi spazio sul materasso dell’altro. I due si sistemarono di profilo, con il viso dell’uno di fronte a quello dell’altro e si addormentarono così, mano nella mano, lasciando che solo il loro respiro interrompesse il silenzio della stanza.