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Autore: Zampa di lupo    30/08/2014    4 recensioni
Prilla,italiana di nascita, vive in Giappone. Un giorno mentre passeggia nel bosco affianco a casa sua trova un lago, lì conoscerà Rayan, suo nemico giurato, e i White wolves, bellissimi lupi bianchi. Ma da dove vengono queste bellissime creature? E cosa le stanno nascondendo?
A volte però non c'è tempo per i nemici, ormai in gioco è il futuro di qualcosa più che di due branchi di lupi.
*dalla storia*
(capitolo 5)
“No, la riga NO! Il prof mi ammazza se la prossima volta non ho la riga!” Lui ridacchiò. “Meglio per me allora!”
“Sei cattivo!”
“Sono il lupo nero, cosa ti aspettavi?”
“Che arrivasse il cacciatore a farti fuori.”
(Capitolo 9)
Mentre ci incamminavamo verso casa di Rayan mi ricordai che dovevo avvertire i miei genitori. “E i miei e Miki?”
“Li avvertiamo a casa mia. Muoviti, stiamo sanguinando, tu più di me, tanto.”
“Dovevi proprio ricordarmelo?”
“Ovviamente, sennò non ero io.”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The White wolf and the Black wolf
Capitolo 9
Prima di parlare con i lupi, però, fummo costretti ad aspettare un paio di giorni. I miei due amici avevano deciso che era meglio aspettare mi fosse passata l’influenza. Due giorni dopo la loro visita io ero in piedi, così mi vestii ed uscii dalla finestra, diretta nel bosco. Appena prima di superare il primo albero venni strattonata per il polso fuori. Jack e Rayan mi fecero segno di fare silenzio e ascoltare. Dal bosco provenivano tre voci. “Quindi avete detto loro della profezia?” Riconobbi subito Max. “Sì, probabilmente ora saranno sdraiati a contorcersi dal mal di testa, la collera dei Primi è potente.” Non mi servì riconoscere le voci per associarle ai due Spiriti, erano stati loro a parlarci della profezia. Sentii gli sguardi di Jack e Rayan addosso, ero stata l’unica ad avere un contatto con la prima White wolf. Feci loro segno di rimandare e tornai ad ascoltare. “Lo so bene! È per questo che vi ho chiesto di rivelargliela. I wolves non hanno il potere, senza i tre wolf, di sconfiggermi! Il lago si tingerà del rosso del loro sangue, e, quando ormai saranno deboli, di quello dei loro tre capi! Quelli non capiranno nemmeno cosa sta succedendo!” Max scoppiò a ridere. Venni percorsa da un brivido di terrore, e se quello che avevo visto non fosse stato altro che il futuro? No, non era possibile. Notai con la cosa dell’occhio Rayan muovere le mani in aria, e all’improvviso Max si ritrovo a testa in giù, mentre un ombra lo teneva per i piedi.  Rayan sorrise soddisfatto. A quel punto Jack schioccò le dita e l’erba prese fuoco, ma capii subito che lui ne aveva il totale controllo. Mi sentivo inutile, molto, il mio potere funzionava solo se ululavo, e non avevo voglia di farci scoprire tutti quanti, anche se sospettavo che Max avesse già capito. Gli Spiriti invece erano evidentemente confusi e spaventati. Le fiamme di Jack si alzarono a lambire i capelli di Max, che si riprese. “Sono loro! Non è possibile!” urlò. Rayan mi fece segno di trasformarmi, un terremoto era una buona scusa per scappare. Appena iniziai a ululare Rayan lasciò cadere il Lupo Grigio. Jack lasciò andare le fiamme, e nel giro di pochi secondi anche loro erano lupi. Rayan mosse le ombre e creò un muro che, appena Max ci si avventò contro lo rispedì indietro. Eravamo in netto vantaggio, avevamo sfruttato il fattore sorpresa, colpendolo quando si pensava al sicuro, ed era da solo. Purtroppo non avevo calcolato gli Spiriti. I due si tramutarono in sabbia e passarono attraverso il muro di Rayan. Si lanciarono contro il Black riprendendo la loro forma. Stavano per azzannarlo, ma Rayan si scansò all’ultimo secondo. Uno dei due Spiriti si allontanò e si diresse nella mia direzione. Ringhiai, e quello mi fissò sorridendo divertito. “Sciocca, pensi davvero di poter vincere? Contro qualcuno che non può essere toccato?” Si tramutò in sabbia e mi si gettò contro. Riuscii a scansarmi appena in tempo per evitare l’attacco. Ringhiai mentre lo spirito in forma di sabbia iniziava a vorticarmi intorno. “Sciocca! Morirai!”. La sabbia smise si vorticare e, come mossa da un colpo d’aria troppo forte, si buttò sulle mie zampe. Lo spirito si ricompose, e il mio salto non servì molto. Sentii le sue unghie affondare nella zampa posteriore destra e in quella anteriore prima e poi in entrambe le zampe sinistre. Quando riatterrai caddi a terra, troppo ferita per potermi rialzare. Affianco a me c’era Rayan, nella mia stessa situazione. Jack atterrò davanti al mio muso, e nello stesso istante un muro di fiamme si sollevò attorno a noi. Ne sentivo il calore. Gli Spiriti indietreggiarono e Jack rise. “La sabbia diventa vetro a contatto con il fuoco, vero?” Gli Spiriti entrarono nel bosco, ma lo sguardo che ci rivolsero mi fece gelare il sangue nelle vene. Jack si rivolse a me e al Black wolf. “State bene?”. Gli lanciai un’occhiataccia e lui tornò umano alzando le mani. “Scusa, hai ragione, è ovvio di no.”. Mi ritrasformai e tentai di alzarmi facendo forza sulle braccia. Caddi a terra di faccia. Le braccia e le gambe erano percorse da quattro profondi graffi ognuna. Jack capì subito che io non ero in grado di alzarmi. Rayan, invece, era stato fortunato. Era graffiato solo sugli avambracci ed infatti era già in piedi. Jack si chinò a terra e mi fece girare sulla schiena. Osservò le gambe, graffiate sugli stinchi e le braccia graffiate, come quelle di Rayan, sugli avambracci. Imprecò tra i denti. “Sono molto profondi, è stato solo per fortuna che non hanno reciso i muscoli. Mi prese per le mani e mi tirò su. Le gambe non erano in grado di tenermi, oltretutto avevo perso una certa dose di sangue e avevo la testa che girava. Jack mi sorreggeva da un lato e Rayan dall’altro, nonostante anche lui fosse debole. Raggiungemmo casa mia quasi subito, non era distante, ovviamente. Entrammo e subito venimmo accolti dai lupi sorridenti, sorriso che durò ben poco appena ci videro. Io e Rayan ci sedemmo sul divano mentre Jack raccontava dell’accaduto, dei mal di testa, li informò su quel poco che ancora non sapevano. Subito Aurti protestò: “Avreste dovuto essere pazienti e ascoltare soltanto, per riferirci poi! Abbiamo perso il principale fattore sorpresa! Pensavano che voi foste malati, all’incirca. Potevamo sfruttare tutto ciò ed uscirne vincitori definitivamente!”
“Aurti, calmati. I ragazzi sono stanchi, e Prilla non sta per niente bene.”disse Daiany. Come a conferma di quelle parole sentii la testa farsi fin troppo leggera, l’ultima cosa che vidi prima di svenire fu il divano imbrattato di sangue.
 
Quando mi svegliai mi accorsi subito di non essere sul divano, e nemmeno nel mio letto. Ero in una stanza bianca. Avevo le braccia fasciate, me non sentivo dolore. “Ti hanno dato degli antidolorifici. In teoria dovresti essere stordita, ma la tua parte di lupo li ha respinto la parte che ti avrebbe reso incapace di articolare una frase, lasciando solo ciò che adesso sta attutendo il dolore.” Anche le sue braccia erano fasciate, ma era seduto affianco al letto assieme a Jack. “Cos’è successo?”
“Hai perso troppo sangue e abbiamo dovuto portarti in ospedale. In teoria le nostre ferite si rimarginano in fretta e da sole, purtroppo però, a quanto hanno detto i lupi che unghie degli Spiriti sono cosparse da un veleno che impedisce che si rimargino normalmente, rallentando notevolmente il processo.” rispose Jack. Rayan annuì. “Sono stati costretti a una trasfusione a testa e a mettere i punti. Rock è convinto che non reggeranno però.”
“Un lupo del tuo branco, immagino. Beh, è un pessimista, magari invece sì.” Come a contraddirmi vidi le bende macchiarsi di rosso. Rayan fece una smorfia di dolore mentre Jack usciva per chiamare un dottore. “Ci mancava solo questa. Già siamo nei guai, ci si mette pure il fatto che impiegheremo un tempo indefinito a far passare queste ferite.”
“A quanto sembra. Siamo certi non ci sia nulla di utile? Non hanno pulito le ferite prima di mettere i punti?”
“Sì, ovviamente sì, ma il veleno quando siamo arrivati era già in circolo. Siamo condannati.” scherzò per metà. “Speriamo che non sia una condanna a morte.” dissi seria. Il Black wolf sospirò. “Hai ragione, speriamo che vada tutto bene.” In quel momento nella stanza entrò un dottore accompagnato da Daiany e Jack. “Ragazzi, mi spiace interrompere la vostra chiacchierata, ma devo sistemarvi i punti. Si può sapere come avete fatto a riaprire la ferite?” Rayan fece spallucce. “Che ci vuole fare? Siamo adolescenti.” Scoppiai a ridere seguita a ruota da Jack.
 
Quando finalmente il dottore finì e se ne andò Daiany prese la parola. “Avrei dovuto aspettarmi che gli Spiriti fossero alleati con il nemico e ci fosse qualcosa di strano sotto. Anche loro, assieme ai Lupi Grigi e ai Blob, la creatura che ha attaccato te e Prilla , tenevano le redini della Terra. Comunque non era questo che volevo dirvi, bensì che, dopo vari ragionamenti, siamo arrivati alla conclusione che ci serva qualcosa per proteggerci. Se avete idee sono ben accette.” Non dovetti pensarci molto perché mi venisse in mente. Doveva essere qualcosa che ci avrebbe protetti dagli attacchi dei nemici, ma se avesse avuto anche un’utilità d’attacco? “Un’armatura, in ferro o in qualche metallo. Non ci potranno ferire, e noi avremo un’arma in più.”
“Perché un arma?” mi interrogò Jack. Al posto mio rispose Rayan, che invece aveva ben chiaro cosa intendessi. “Pensaci un attimo. Loro non potrebbero azzannarci senza rischiare di ferirsi, e se magari ci aggiungiamo qualche dettaglio... potrebbe essere perfetta per attaccarli. Ma dovrebbe essere anche in grado di adattarsi alla nostra forma di lupo come a quella umana.” Daiany sorrise, furba. “Ho la soluzione perfetta! Il Ferro della Luna Insanguinata!” La guardammo incuriositi. “Si tratta di un materiale altamente malleabile e leggero, oltre che reagente al sangue di noi Lupi della Luna. Solo noi possiamo trovarlo”
“Come può essere utile? L’armatura quando saremo in forma umana non servirà a nulla.” protestò Rayan. “Tentiamo” dissi io nello stesso istante. Rayan mi fissò sbalordito. “Credo di aver capito. Essendo malleabile quando cambieremo forma... si adatterà.”
“Proviamo.” acconsentì Rayan. Sorridendo Daiany uscì. Il dottore entrò tirandola dietro. “I livelli di entrambi i ragazzi sono stabili, non credo sia necessario tenerli ulteriormente qui.” Saltai giù dal letto e saltellai. Mi sentivo in forze.
 
Dopo che Daiany ebbe firmato vari documenti ci lasciarono andare. Uscimmo dall’ospedale e iniziammo a discutere su come trovare il Ferro della Luna. “Vedete, il Ferro di Luna richiede una ricerca molto complicata, che temo voi non siate in grado di compiere.” disse indicando le braccia mie e di Rayan, che avevano ripreso a sanguinare. “Di nuovo!?” esclamammo in coro. Jack rise e Daiany lo riprese. “Qui la cosa si fa problematica. I punti non tengono per nulla, può essere pericoloso se ci attaccassero. Non li possiamo lasciare soli, rischiamo che vengano attaccati e non ne escano.”
“Però voi non potete dividervi, sarebbe troppo rischioso. Andate, io e Prilla possiamo cavarcela. Portate anche Jack, qualunque cosa succeda io e Prilla ci alleneremo nel frattempo. Possiamo cavarcela, poi scommetto che Miki sa cucire.” concluse guardandomi in cerca di conferma. “Miki sa cucire, ma non sono certa che cucire una ferita sia come cucire la stoffa. Però ci serviranno degli antidolorifici, altrimenti non credo che riusciremmo a stare fermi mentre Miki cuce  e a non insospettire i miei genitori.” risposi. Rayan spalancò gli occhi, stupito. “Non possiamo, Prilla! Rischiamo che ci becchino, e non voglio minimamente finire di nuovo in ospedale perché i tuoi hanno continui attacchi di panico quando i punti saltano! Andiamo a casa mia!” Lo guardai come se stesse scherzando. Risi. “Bella questa, ora andiamo.”
“Non sto scherzando. I miei non sono a casa quasi mai e non si interessa di ciò che faccio.”
 
Mentre ci incamminavamo verso casa di Rayan mi ricordai che dovevo avvertire i miei genitori. “E i miei e Miki?”
“Li avvertiamo a casa mia. Muoviti, stiamo sanguinando, tu più di me, tanto.”
“Dovevi proprio ricordarmelo?”
“Ovviamente, sennò non ero io.” Sbuffai, e dire che avevo dimenticato che era ‘il lupo cattivo’, non mi era mai realmente sembrato, non gli avevo mai realmente attribuito quella parte. “Sai... non ho mai pensato a te come al ‘cattivo’ della storia.”
“Perché?”
“Perché non nasciamo buoni o cattivi, scegliamo che strada percorrere a seconda di quello che passiamo.”
“Ti ricrederai dopo oggi. Eccoci, siamo arrivati.” Rimandai la domanda che volevo fargli a un altro momento, probabilmente lo avrei capito lo stesso, poi, cosa intendeva. Eravamo davanti ad un palazzo con cinque o sei piani, con un portone in vetro. Rayan si avvicinò e suonò ad uno dei campanelli affianco al portone. Una voce squillante rispose: “Chi è?”
“Sono Rayan, mamma.”
“Oh, pensavo fosse il tizio della pizza. Sali pure.” Il tono di voce che usò la donna fu tetro, come se reputasse il biondo solo un peso. Il portone si aprì con un click e noi entrammo. Entrammo in un ingresso vuoto, con due porte ai lati e un ascensore occupato e delle scale in fondo. Obbligati dalla circostanza e dal fatto che né io né Rayan avevamo voglia di aspettare salimmo per le scale. Dopo tre rampe arrivammo. C’erano quattro porte, due a destra e due a sinistra. Entrammo nella prima a sinistra, per niente chiusa a chiave. “Mamma, abbiamo ospiti.” urlò Rayan. Eravamo in un piccolo salotto con solo un divano. Da una porta che non avevo notato uscì sbuffando una donna bionda. “Non basta che debba subire te, pure altri adolescenti?” Si zittì ad un’occhiata più che truce di Daiany. “Sai che dico, state qui quanto volete!” e tornò nella stanza da cui era uscita. Percorremmo un corridoio che non avevo notato. Avevo la testa leggera, troppo, il sangue ormai aveva imbrattato per bene anche i pantaloni. “Abbiamo una stanza degli ospiti sola!” esclamò Rayan dandosi una manata in fronte. “Io non dormirei mai qui, sento odore di... odio, e non riesco a dormire con questo odore.” disse Jack. “Io non dormo in forma umana, quindi posso dormire dove vuoi.”
“Daiany, dormiresti nella mia stanza? Ti prego, mi sono abituata ad avere qualcuno tra i piedi!”
“Io non vado bene?” chiese Rayan ridendo. “Ovviamente no. Ti prego Daiany!” La lupa rise, nel mentre Rayan indicò una stanza che tra le chiacchiere non avevo notato. Iniziai a preoccuparmi, stavo iniziando a non notare troppe cose. “Questa sarà la vostra stanza, notte!”
“Che  notte! Dobbiamo sistemare quei punti! Al più presto!”
 
Trenta minuti, vari strilli e sei cuciture dopo eravamo tutti a letto. Daiany dormiva sopra ai miei piedi, come a farmi capire che era lì, o forse solo perché voleva essere certa di sapere se i punti cedevano nella notte, non ero certa. Purtroppo io, invece, non riuscivo nemmeno a chiudere occhio. Continuava a pensare a troppe cose assieme per cercare di decifrarle. Sapevo che nei giorni seguenti sarei stata a casa di Rayan assieme a Miki, che sarebbe arrivata l’indomani, ma non mi interessava, ero preoccupata per i lupi. Ero consapevole del fatto che erano molti più dei nemici, ma sapevo anche che una ferita degli Spiriti poteva costare loro la vita. Mi trovai a pensare alle parole di Max. ‘Il lago si tingerà del rosso del loro sangue, e, quando ormai saranno deboli, di quello dei loro tre capi!’. Avevo il brutto, anzi orribile presentimento che centrasse con il mio sogno. In quel momento, forse per i ragionamenti, riuscii ad addormentarmi.
 
Delle mani scavano nella terra, ai piedi di un albero molto grosso, a giudicare dalle radici. Dopo alcuni secondi nel marrone della terra compare del grigio fumo. Le mani allargano la buca fino a stringere tra le mani un pezzo di ferro molto grosso. Mi sento come il cameraman che registra una scena. Lentamente le mani si alzano, ed il mio sguardo le segue, fino ad incontrare quello di Max. ‘Lo ha trovato prima di voi! Devi muoverti se non vuoi che lo trovi tutto!’
 
Mi sveglio di soprassalto, facendo spaventare Daiany. “Che succede? Hai avuto un incubo?”
“Non c’è tempo. Max ha trovato del Ferro di Luna, lo sta cercando! Dobbiamo muoverci o finirà!”
“Calmati, è notte fonda, sarebbe inutile muoversi ora!”
“No, non mi avrebbe detto nulla se non avesse paura che domani sia troppo tardi.”
“Chi non avrebbe detto nulla?”
“La prima.” Daiany alzò di scatto il muso appoggiato sulle zampe. “Stai scherzando?!”
“No Daiany. Ha ragione, non c’è tempo.” Sulla soglia della stanza c’era Rayan. “E le vostre ferite?!”
“Guarite.” Questa consapevolezza mi prese all’improvviso, e venne confermata da Rayan. “Non possono essere preoccupati solo per del Ferro. C’è qualcos’altro. Cosa avete visto?”
“Un grosso albero e Max con quello che crediamo essere Ferro di Luna.”
“Se sembrava argento era lui, sennò siamo davvero nei guai.”
“Grigio fumo.” rispondemmo in coro io e il Black. Daiany sospirò. “Siamo fregati, non si trattava di Ferro di Luna, bensì dello stesso materiale di cui sono fatte le unghie degli Spiriti. È molto difficile da modellare, ma non sappiamo da quanto lo stiano cercando o quanto ne abbiano trovato.”
“Credo che sia il primo pezzo che trovano, o i Primi ci avrebbero avvertito prima.” rispose Rayan. Dovetti dargli ragione, quella era l’unica speranza. “Allora partiremo tutti domani mattina.”
 
Angolo della noiosa autrice
Hola gente di tutto il mondo! Okay, forse non di tutto il mondo XD. Come sono andate le vacanze? Metto le mani avanti: ho avuto tanti problemi con internet al mare. Il capitolo l’ho finito ieri sera tardi quindi sarà pieno di erroracci cattivi. Penso che farò un controllo totale e li correggerò tutti quando finirò, altrimenti ci sarà sempre qualcosa che mi sfugge. Ora... i RINGRAZIAMENTI!
Grazie a:
-black liberty
-Elis in wonderland
-meneguzza
Per averla messa tra le preferite
A:
-meneguzza
-Vyolet
Per averla mezza tra le ricordate
A:
-Giughi10
-Julia_Greenshade
-morga98
-Winterwings
Per averla messa tra le seguite.
Grazie mille a:
-meneguzza
-Elis in wonderland
-black liberty
-Tsuki no Sasuke
-Winterwings
Per le recensioni dello scorso capitolo
Grazie mille a:
-morga98
Per le recensioni al primo e secondo capitolo.
Grazie anche agli eventuali anonimi.
Ora che l’angolo è lungo quasi quanto il capitolo vi saluto augurandomi di sentire e risentire tutti i ringraziati, bacioni :*
          Prilla

 
  
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