"Harry Styles. Come mai qui?" Era Louis. Camminò lentamente verso di me. "Non mi pare che io sia uno che invita gli sfigati alle feste."
"Questo era evidente, ma io non sono uno sfigato." dissi con fermezza. "Senti, io non volevo nemmeno venirci qui. E' stato il mio amico a costringermi." ero stanco. "Il biondino?" chiese lui sorpreso. "Niall." precisai. Presi un bicchiere e ci versai un pò d'acqua. "E se vuoi ce ne possiamo anche andare perché io ne ho veramente piene le palle." Mi lasciai Louis alle spalle uscendo dalla cucina sorseggiando dal bicchiere, con la speranza di trovare Niall. Provai a controllare fuori nel giardino. Ed eccolo lì, vicino la piscina. Gridò "Bombaaa" e si tuffò schizzando acqua ovunque, bagnandomi un poco la camicia. "Niall!" lo chiamai. Ma non mi sentì. Ritentai e questa volta si girò a guardarmi. "Questa festa è epica! Non voglio più andarmene!" affondò la testa in acqua e a poco a poco s'immerse scomparendo completamente. "Niall, esci fuori! Ce ne andiamo." quando capii che non mi stava ascoltando, sbuffai. Mi voltai e mi ritrovai di fronte Louis. Per poco non mi spaventai. "Ciao, ciao." disse con un sorriso malizioso. E mi spinse in acqua. Niall emerse respirando con un leggero affanno. "Ehi, dov'è finito Harry?" accigliato, si guardò intorno. Sbucai all'improvviso annaspando nell'acqua. Stavo affogando. Non sapevo nuotare.
"Oh, Dio santo! Harry!" Niall si avvicinò a me cercando di afferrarmi. Non appena mi portò vicino al bordo piscina tutti i ragazzi lì presenti accorsero per controllare cosa fosse successo. C'era un brusio di "Oh mio dio.", "Poverino.", "Ha bisogno d'aiuto.". Louis se ne stava dietro la folla con Zayn, che aveva le braccia conserte. "Magari dovremmo aiutarlo. Voglio dire, sì, è un povero sfigato ma non possiamo lasciarlo così." Louis rimase in silenzio, ignorandolo. Con gli occhi che si spostavano rapidamente tra la folla per cercare di vedermi. Niall nel frattempo mi premeva ripetutamente le mani sulla pancia. "Dai, amico svegliati. Forza.". Poi Louis si decise. "Vado io." disse in tono sommesso. "Tu?" domandò il compagno che lo guardava come se fosse impazzito. "Sì, Zayn. Io l'ho spinto e io devo rimediare a questa faccenda." si fece spazio tra la folla per raggiungermi. Niall aveva gli occhi lucidi. Louis lo scostò lentamente. "Lascia fare a me.". Il ragazzo si allontanò con lo sguardo confuso. Louis si chinò e mi guardò. Avevo il viso inespressivo. Fece per avvicinare la sua bocca alla mia ma si bloccò immediatamente, cambiando idea, e mi premette le mani come aveva fatto precedentemente Niall. Arrivò il momento in cui le sue labbra toccarono le mie, soffiando per darmi ossigeno. Poi alternò. Spingeva e mi forniva aria. Tossii, sputando acqua. Gli invitati intorno avevano un'aria sollevata, come il mio salvatore. Applaudirono a Louis poi tornarono a festeggiare. Lo guardai fisso negli occhi incredulo. "Tu..." sussurrai. "Sì.. io." rispose prima che potessi finire la frase. Ci guardammo per quasi mezzo minuto ma poi venimmo interrotti dai colpi di tosse di Niall. "Se voi due, ehm.. piccioncini avete finito di mangiarvi con gli occhi, noi potremmo anche andare, Harry.". Ci alzammo da terra. "Non chiamarci più piccioncini." lo rimproverò Louis e se ne andò insieme a Zayn, non degnandomi neanche di uno sguardo. Devo ammettere che ci rimasi un pò male.
Io e Niall uscimmo da quell'ammasso di gente, musica a palla e odore di alcol e ci dirigemmo verso l'auto. "Allora.." cominciò Niall mettendo in moto. "Allora cosa?" risposi leggermente a disagio. 
"Tu e Louis.." fece un piccolo sorriso.
"Io e Louis niente. Io stavo affogando e lui mi ha salvato, punto e fine."
"Va bene, come vuoi." sembrava esausto.
Ci fu un lungo momento di silenzio. Ripensai a tutto quello che era successo quella sera e d'un tratto mi ricordai della ragazza che avvistai in compagnia di Niall. "Che mi dici di te e di quella ragazza alla festa?" domandai. "Oh, Melissa? E' andato tutto a meraviglia, mi ha dato anche il suo numero." sorrise soddisfatto.
"Davvero?"
".. No." aveva un'aria delusa. "Amico, certe volte è come se mi sentissi solo."
"Ci sono io."
"Sì, sì, certamente e mi fa molto piacere passare del tempo con te, ma ho bisogno di qualcuno da amare. Mi capisci?" mi lanciò svelto un'occhiata.
"Sì" risposi. "ti capisco."