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Autore: Sognatrice_2000    30/08/2014    3 recensioni
Shiho Miyano è una giovane ma bravissima dottoressa che svolge il suo lavoro con passione,guarendo anche le persone che apparentemente non hanno nessuna speranza. Il destino sembra giocarle un crudele scherzo,facendola innamorare di un paziente misterioso e affascinante affetto però da un grave tumore che non riesce a curare in nessun modo.
Egli,inizialmente attratto solo in modo fisico da lei,poco per volta svilupperà un sentimento più profondo nei suoi confronti,ammirato dal coraggio e dalla forza di quella giovane donna così matura e altruista che sembra decisa ad aiutarlo a superare la sua malattia a tutti i costi.
La storia d’amore che nasce tra di loro però comporta per Shiho,poco a poco,la rivelazione di una realtà sempre più assurda e inquietante,nonché la morte di sua sorella,unica testimone di quell’impensabile verità, avvenuta in circostanze misteriose.
Shiho si ritroverà coinvolta in un’incredibile avventura,catapultata in un passato ricco di intrighi,colpi di scena,odio,amore,speranze e sofferenze. Riuscirà ad affrontare i fantasmi di un passato crudo e doloroso, pronti a mettere in discussione tutta la sua vita e le sue convinzioni?
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Capitolo 19:
 
 
“Ehi,piano,fate piano!”Mi avvicino a due infermiere che stanno trasportando il lettino dove è sdraiato un uomo che ha appena subito un delicato intervento al cuore. “Non strattonatelo in questo modo.”
“Dottoressa,tenga,è l’ecografia che mi aveva chiesto”Afferro la cartellina che mi porge un dottore,sorridendogli stanca. “Grazie”Sospiro e avverto avvolgermi una dolce nostalgia: in fin dei conti non è cambiato niente,nonostante siano passati più di cinque anni… o forse no. Sono cambiata io,è cambiato il mio modo di vedere la vita. Ho imparato ad amarla in tutte le sue sfaccettature,anche quando mi ha posto davanti l’inaccettabile; adesso sento di essere cresciuta,di aver trovato il mio scopo nella vita. Ogni giorno sono qui ad aiutare le persone,a far spuntare sorrisi sui loro volti,e quando li rassicuro sempre che il loro problema o la loro malattia non è grave,e vedo la gioia trapelare dai loro occhi,mi sento meglio anch’io. Capisco molto bene cosa stanno provando… e poi c’è…
“Mamma!”Una voce allegra e infantile mi fa sobbalzare e mi volto stupita. Un bambino dagli occhi vivaci mi si avvicina correndo,seguito a ruota da Ran,avvolta in un pesante cappotto blu,e Shinichi,che la abbraccia da dietro.
Sorrido al mio bambino e lo sollevo,scompigliandogli affettuosamente i capelli. “Cosa ci fa qui il mio piccolo terremoto?”
“Voleva salutare la mamma,non sono riuscita a fargli cambiare idea. Gli ho detto che eri al lavoro,ma non voleva stare con noi.”Mi spiega Ran,regalandomi un sorriso.
“Ah,è così?”Gli prendo la punta del naso,divertita. “Non ti avevo detto di stare con zia Ran?”
“Si vede che i racconti di Shinichi su Sherlock Holmes lo stavano annoiando.”Osserva lei ironica,e Shinichi alza gli occhi al soffitto sbuffando. Li osservo con un sorriso nostalgico: si sono sposati due anni fa,e sono una coppia davvero affiatata. Ogni tanto non posso fare a meno di provare un po’ di invidia per la loro felicità,ma è un pensiero che scaccio subito. Voglio molto bene a Ran,ormai la considero come una sorella,e mi è dispiaciuto tantissimo quando ha deciso di lasciare l’ospedale per dedicarsi completamente al marito e alla loro bambina nata da poco,che hanno chiamato Shiho come me.
Sento la piccola manina del mio bambino stringersi sulla stoffa del mio camice. “Mamma,andiamo fuori a giocare,dai andiamo!”
“Adesso non posso,tesoro,devo lavorare. Però tra poco ho la pausa pranzo,e potrò stare con te tutto il tempo che vuoi. Intanto vai con zia Ran nel giardino,così potrete giocare un po’ insieme,ti va?”
“Forza piccolo,andiamo”Ran gli sorride e lo prende tra le mie braccia allontanandosi lungo il corridoio,e io li osservo con un sorriso triste. Questo luogo,questo giardino,è pieno di ricordi dolci e amari per me,che non ho mai osato condividere con mio figlio. Ha solo quattro anni,non capirebbe,forse quando sarà più grande…
“Gli assomiglia molto,non è vero?”La voce di Shinichi,fermo accanto a me,mi riscuote da quei tristi pensieri. Mi passo una mano sugli occhi per rimuovere la patina lucida che li ricopre,e sorrido. “No,non gli assomiglia per niente. Dice sempre che vuole essere un dottore,proprio come me…”
“Crescere in un ambiente come questo non deve lasciare molto spazio alla fantasia e alla creatività,non è vero?”
“Anche se…”Il mio tono s’incrina “… ogni volta che lo guardo mi ricorda lui. Ha gli  stessi capelli,gli stessi occhi,ma non è per niente determinato,è piagnucolone come me.”
“Non sei piagnucolona,è normale piangere per la perdita della persona amata,lo farebbe chiunque. E tu sei molto coraggiosa,non tutti avrebbero trovato la forza di sopportare questo dolore e di crescere da sola un bambino,oltre a lavorare qui in ospedale.”
“Amo molto questo mestiere,è la mia vita,e mi sento meglio ad aiutare le persone, sapendo quante ne ho involontariamente uccise in passato,con quel veleno… e poi come potrei vivere senza il mio bambino? Tu e Ran siete davvero molto gentili,vi ringrazio per esservi occupati così tante volte di lui quando io avevo da fare.”
“Per la verità è Ran che se ne occupa,io passo quasi tutto il giorno in agenzia,quindi dovresti ringraziare lei.”
“Ran…”Sorrido commossa “Lei è una vera amica per me,mi è sempre stata vicino nei momenti difficili e non mi ha mai abbandonata.”
“Lo so,sono fortunato ad avere al suo fianco una donna come lei”
“E lei lo è ad avere te. Potete stare insieme tutte le volte che volete, ridere, piangere,scherzare,litigare,giocare con vostra figlia… io invece sono sola.”Non so come mi siano venute queste parole,probabilmente è stato il mio cuore a suggerirmele. Shinichi mi guarda per un attimo,sembra stupito,poi scuote la testa e sorride. “Anche tu puoi fare tutte queste cose con lui…”
“Non capisco,che vuoi dire?”
“Non hai bisogno della sua vicinanza fisica per sapere che è sempre nel tuo cuore. Se è lì non se ne andrà mai,devi credermi.”
Esito un attimo,sorpresa,poi capisco e lentamente riesco a sorridere. “Che c’è?”Gli chiedo quando mi accorgo che mi sta osservando con insistenza.
“Niente,è solo che è la prima volta che ti ho vista sorridere…”
Arriccio le labbra,falsamente offesa. “Vuoi dire che non ho mai sorriso in cinque anni?”
“No,è la prima volta che sorridi così,in questo modo luminoso,raggiante… sincero, soprattutto.”
“Davvero?”
“Certo.”Sorrido di nuovo,piena di gioia. “Forse hai ragione,in tutti questi anni non mi è sembrato giusto lamentarmi dei miei problemi,ho vissuto in mezzo a gente che aveva conosciuto il dolore molto più di me e,presa com’ero a cercare di restituire i sorrisi a loro,non ho mai pensato al mio,di sorriso. Sono felice che sia tornato.”Con un’energia nuova,fermo una dottoressa che sta passando nel corridoio e le chiedo di prendere il mio posto per una mezz’ora,passandole un plico di fogli. “Bene,cosa stiamo aspettando? Tutti in giardino a giocare!!”Afferro la mano di Shinichi e corro fino all’uscita trascinandolo con me.
Prendo il mio bambino dalle braccia di Ran e gli faccio fare una giravolta, stringendolo a me. Il resto del tempo l’abbiamo passato a ridere,a scherzare tutti e quattro insieme,sotto i raggi del sole,in mezzo al verde dell’erba e al profumo dei fiori,con il cinguettio armonioso degli uccelli.
Lascio per un attimo la mano di mio figlio,che mi trascinando in una lunga corsa rischiando di farmi inciampare,e il sorriso lascia spazio ad uno sguardo pensieroso.
I miei occhi scrutano l’orizzonte,azzurro e limpido,ed inevitabilmente lo sguardo si fa lucido. Sollevo il mio piccolo e lo stringo tra le mie braccia,sentendo una lieve brezza di vento scompigliarmi i capelli. “Avevi ragione quel giorno,Gin. Ogni volta che guardo gli occhi di nostro figlio,ogni volta che ascolto la sua voce,ogni volta che osservo i suoi gesti… penso sempre a te. Hai visto?”Sorrido malinconica, asciugandomi una lacrima. “Ho mantenuto la promessa.”
“Mamma,che c’è?”La voce di mio figlio mi distrae,e mi affretto a posare i suoi piedini a terra,sorridendo. “Adesso ti prendo!”Lo rincorro allegra,lasciando che sia il vento ad asciugare le mie lacrime.
 
 
Sarai sempre un bellissimo ricordo nel mio cuore,è grazie a te che ho scoperto che non esiste amore senza dolore,ma adesso è finito il tempo di piangere. Adesso ho ritrovato il mio coraggio,e sono pronta a voltare pagina,a permettere al sole di entrare di nuovo nel mio cuore. Grazie di tutto.
Ah,quasi dimenticavo. Anche tu hai mantenuto la tua promessa. Ricordi? Mi avevi detto che non mi avresti mai abbandonata,e avevi ragione: dal mio cuore non te ne sei mai andato,me ne sono accorta soltanto adesso.
 
 
 
 
                                                                                                          Fine
 
  
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