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Autore: Il Nomade    31/08/2014    15 recensioni
{Storia ad OC – iscrizioni chiuse}
Dal testo:
"Il suo Ba, la strana parte della sua anima dalla forma di un uccello, se ne era andato a fare un voletto per conto suo mentre lui dormiva, mostrandogli cose che lui avrebbe certamente preferito non vedere.
[...]
Era quello il problema dell'essere figlio di un dio egizio incapace di farsi i fatti suoi: ti s'infilava nel cervello e continuava a parlare e parlare (e parlare) finché non ti veniva voglia di estirpartelo dal naso con un uncino."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Robb.


Robb Bennett si svegliò di soprassalto, rischiando di sbattere il capo contro il letto sopra il suo.
Guardò in alto, sconfortato, mentre si lasciava andare in un sospiro di sollievo.
Avrebbe dovuto far presente a Bes, il dio egizio dalle sembianze di nano che si prendeva cura di lui, che i letti a castello non erano poi la grande idea che erano sembrati all'inizio.
Si portò una mano tra i ricci scuri e ribelli, sospirò e si abbandonò di nuovo sul materasso con le braccia intrecciate dietro la nuca.
Sbatté le palpebre, cercando di ricordare i dettagli della visione che aveva appena avuto in sogno.
Il suo Ba, la strana parte della sua anima dalla forma di un uccello, se ne era andato a fare un voletto per conto suo mentre lui dormiva, mostrandogli cose che lui avrebbe certamente preferito non vedere.
Succedeva spesso ai semidei.
Quella volta gli erano apparse le piramidi, quello strano individuo vestito da sacerdote...
Sono le sette del mattino, Robb” lo sgridò una voce nella sua testa, trasformando il suo sogno in fumo grigio “che ci fai ancora qui?”.
Per tutta risposta, il ragazzo sbuffò e si voltò a faccia in giù sul suo cuscino.
«Sta' zitto, Horus, per favore», supplicò in un mormorio indistinto.
A Robb parve di vedere il dio che incrociava le braccia sin da lì.
Era quello il problema dell'essere figlio di un dio egizio incapace di farsi i fatti suoi: ti s'infilava nel cervello e continuava a parlare e parlare (e parlare) finché non ti veniva voglia di estirpartelo dal naso con un uncino.
Non puoi dire cosa fare ad un dio” precisò Horus, in tono stizzito “adesso alzati, altrimenti mi metto a cantare 'Alla fiera dell'Est'”.
«Touchè» sbuffò il ragazzo, scivolando fuori dalle coperte di lino «hai vinto».
Non avevo dubbi”, gongolò il dio “io vinco sempre. Contro Seth, contro Sobek, contro Apophis...”.
Robb alzò gli occhi al cielo e si vestì di tutto punto, indossando i suoi soliti sobri jeans, una t-shirt bianca ed una camicia a scacchi azzurra dalle maniche rimbracate, mentre ascoltava suo padre che continuava a snocciolare per la centesima volta le varie imprese che aveva compiuto centinaia di secoli prima e di cui, tra parentesi, non importava a nessuno.
Robb uscì sbadigliando dalla sua cabina e subito fu investito dal consueto chiasso dei corridoi della Duat's Academy.
Non si trattava di una scuola vera e propria. Non come quelle che intenderebbero i comuni esseri umani, insomma.
Certo, si studiavano anche materie normali come la matematica e la storia, ma la stragrande maggioranza delle lezioni trattavano di “lettura e comprensione dei geroglifici”, “come si costruisce uno shabti funzionante” e “combattimento pratico e teorico contro mostri che vogliono falciarti l'anima”. E non dimentichiamoci di “maneggiare con attenzione la magia egizia”.
La Duat's Academy, per farla breve, era più una specie di rifugio in cui i figli degli dei (un centinaio di ragazzi, in tutto) potevano nascondersi dai mostri, imparare a convivere con la loro natura e comprendere come sfruttare le loro capacità sotto la guida di un tutore d'eccezione: il dio Bes.
Studiavano ognuno per conto proprio, all'aperto, facendo ciò che riuscivano a fare meglio o seguendo l'apposito programma che Bes preparava per ognuno all'inizio di ogni anno. Alla fine della giornata, uno si sentiva talmente a pezzi che non si reggeva più in piedi e doveva essere trascinato di forza nel suo dormitorio.
I dormitori erano divisi a seconda del genitore divino e del sesso, e si chiamavano “nomi”.
Quello dei figli di Ra era detto “il primo nome”. Quello di Osiride era il secondo e quello di Horus, nel quale alloggiava solamente Robb, era il terzo.
Bes, il loro tutore, era un tipo strano, a volte burbero e facilmente irascibile (soprattutto se lo guardavi troppo a lungo), ma sotto sotto era un bravo insegnate ed aveva il cuore tenero. Robb non aveva mai dubitato che, se si fosse trovato in pericolo, Bes non avrebbe esitato neanche un istante prima di correre in suo soccorso.
Da quando sei così sentimentale, Robb?” intervenne Horus, sbuffando “se continui a pensare cose del genere, me ne andrò”.
«È una promessa?» chiese Robb, speranzoso.
Simpatico. Davvero simpatico”.
Ma Robb non poté rispondere per le rime. Fu distratto dal gatto.
O meglio, da quello che per tutti pareva essere un normalissimo felino dalla folta pelliccia color cioccolato, comodamente accoccolato sul davanzale della finestra per godersi i primi raggi del tiepido sole settembrino. Ma Robb sapeva bene che non sempre ciò che vedevi era la realtà.
«Anne?» domandò il ragazzo, inarcando un sopracciglio.
L'animale balzò giù dal davanzale con uno slancio elegante ma, prima che le sue zampe potessero toccare il pavimento, al suo posto comparve la sottile figura di Anne Taylor, figlia di Bast, che abbozzò un sorrisetto.
«Robb» constatò lei, nascondendosi le mani nelle tasche della giacca di pelle nera ed inclinando lievemente il capo di lato «sei più alto».
Robb rise.
«Tutto qui, Catwoman?».
Non la vedeva da più di due mesi, da quando lei era tornata nel New Orleans da suo padre e lui era dovuto rimanere lì, a tentare di capire quale dannata differenza ci fosse tra il Ka e il Ba oltre all'iniziale. Odiava ammetterlo almeno quanto odiava avere nella mente un dio che fungeva da coscienza, ma un po' gli era mancata.


Angolo del Nomade:
Heilà, gente!
Sono nuovo sul sito, perciò per prima cosa mi presento: io sono Il Nomade, ho diciotto anni e sono un lettore ossessivo-compulsivo (?); piacere di conoscervi u.u
Sono un ragazzo... quindi preferirei che non mi deste della “lei” ^^”


Ho letto sia Percy Jackson che le Cronache dei Kane e la seconda mi è piaciuta, sì, ovviamente, ma... beh, mi sono detto: se ci sono semidei figli di dei greci, romani e di chissà quanti altri, perché non possono esserci anche di quelli egizi?
Per cui eccomi qua con questa storia, sperando che l'idea non vi dispiaccia troppo. È stata quella scellerata di Rainbows_Butterflies (forse la conoscete, visto che ogni tanto spunta fuori con un'interattiva su un fandom a random) a convincermi ad iscrivermi e a pubblicare questa storia, quindi semmai dovrete prendervela con lei u.u


Per spiegarvi (leggete, è importante):
Prenderò diverse cose da Percy, alcune dai Kane e ci aggiungerò qualcosa di mio per dare così vita ad una generazione di semidei egizi, stravolgendo tutte le vostre certezze.
Vi va? Se sì, allora...
Per adesso accetto sei ragazzi e sei ragazze. Questo solo per regolarmi un po', perché non voglio avere duecentomila femmine ed un maschio; ma – quando e se i posti a disposizione saranno terminati - ne accetterò anche di più, purché non ci sia uno squilibrio esagerato tra ragazzi e ragazze.
L'unica cosa che vi chiedo è di non creare più di due OC a persona o potrei impazzire a tentare di stare dietro a tutti.
Se volete partecipare, vi lascio una lista di alcune divinità tra cui potete scegliere come vostro genitore Divino.
Potete prenotarvi anche con figli di divinità non presenti in questa lista, eccezion fatta per Bast, Horus, Amon, Ptah, Nut, Geb e Atum.
Ogni divinità può essere prenotata una volta sola, quindi, chi prima arriva meglio alloggia!

Anubi (dio che protegge le necropoli ed il mondo dei morti, divinità dell'imbalsamazione)
Bes (dio protettore della sfera domestica e delle partorienti)
Hathor (Dea dell'amore, della gioia e della bellezza)
Iside (dea della maternità, della fertilità e della magia)
Nefti (dea dell'oltretomba e del parto)
Neith (dea della caccia)
Osiride (dio dell'oltretomba e della morte)
Ra (dio del sole)
Seth (dio del caos, delle tempeste e della distruzione)
Sobek (dio delle acque e delle inondazioni del Nilo)
Shu (dio dell'aria)
Thot (dio della luna, della sapienza,della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria)


 
Dei Disponibilità
Anubi Occupato
Bes Occupato
Hathor Occupato
Iside Occupato
Nefti Occupato
Neith Occupato
Osiride Occupato
Seth Occupato
Sobek Occupato
Shu Occupato
Thot Occupato
Ra Occupato


...e questa è la scheda che dovreste completare ed inviarmi tramite mp.
Ricordatevi che più sarete precisi e puntigliosi (della serie, scrivetemi pure un poema di cinque pagine ed io non sarò altro che contento) e più io riuscirò a rendere il vostro OC esattamente come lo volete voi.
Non ditemi solo: si chiama Joe ed è biondo e simpatico. Siate fantasiosi e, soprattutto, esigo che vi divertiate u.u


NOME:
SECONDO NOME (se ce l'ha):
COGNOME:
NOME SEGRETO* (facoltativo) :
SESSO:
ANNI:
DATA DI NASCITA:
FIGLIO DEL DIO O DELLA DEA E RAPPORTI CON ESSO:
ORIENTAMENTO SESSUALE:
SITUAZIONE SENTIMENTALE:
ASPETTO FISICO (minimo tre righe):
POTERI PARTICOLARI (sbizzarritevi, ma cercate di essere seri. Non vogliamo che il nostro semidio evochi un unicorno schiacciandosi il pollice, vero?):
ABBIGLIAMENTO TIPICO:
CARATTERE (minimo tre righe):
FAMIGLIA MORTALE E RAPPORTI CON ESSA:
COME HA SCOPERTO DI ESSERE UN MEZZOSANGUE:
ARMA E NOME DELL'ARMA:
SA FARE BENE (nuotare, usare l'arco, dormire, vomitare arcobaleni...):
È NEGATO PER (ballare, mentire, cavalcare i tori...):
GLI O LE PIACE:
NON GLI O NON LE PIACE:
HA PAURA O HA LA FOBIA DI:
È DISPOSTO AD AVERE RAPPORTI CON ALTRI OC (sì o no):
ALTRO :


*Per usare le parole di Sadie Kane: “il ren corrispondeva al nome segreto di qualcuno. Era qualcosa di più di una parola speciale. Il nome segreto è i tuoi pensieri più oscuri, i tuoi momenti più imbarazzanti, i tuoi sogni più grandi, le tue peggiori paure, intrecciati insieme. È la somma delle tue esperienze, anche quelle che mai vorresti condividere. Il tuo nome segreto fa di te quello che sei. Ecco perché un nome segreto ha potere. Ed ecco anche perché non basta semplicemente sentire qualcuno pronunciarlo, per sapere come usarlo. Bisogna conoscere quella persona e capire la sua vita. Più capisci la persona, più il suo nome porta potere. Puoi arrivare a conoscere un nome segreto solo dal suo proprietario, o dalla persona più vicina al suo cuore”.
Quello di Seth, per esempio, è Giorno Malvagio (??). Può essere usato per costringere un dio a fare ciò che si vuole, per esempio, oppure è necessario conoscerlo per poter fare certe magie. Con il nome segreto, si può persino guarire qualcuno che è ad un passo dalla morte.


PS: non riesco a guardare questa immagine senza pensare a Horus e ad Anubi che fanno un balletto in sincrono.

Rido.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/ae/Souls_of_Pe_and_Nekhen.svg/220px-Souls_of_Pe_and_Nekhen.svg.png
Perché mi fai questo, Wikipedia?


 
   
 
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