“Credevo di trovarlo, credevo di sentirlo. 
Nulla.
Solo il nulla di fronte a me, il sole sta sorgendo e la sabbia è fredda sotto i miei piedi, in lontananza scorgo vele bianche che lentamente si allontanano. 
Voglio correre, ma le mie gambe sono inerti. Voglio urlare, ma il respiro si ferma.
Cado.
Non mi trovo sul suolo ateniese, come mi era stato promesso. Non conosco questo luogo di desolazione e lo sconforto s’impadronisce dei miei sensi. 
Teseo.
Vile, troverai la tua punizione in patria: gli dei mi sono favorevoli, avrò giustizia mentre tu, sventurato, subirai la tua pena. 
Ma io non cerco vendetta, io non conosco vendetta. L’impulso mi spinse a offrirti il mio aiuto.
No, non l’impulso.
L’infatuazione.
Fu più forte della temperanza, e mi condusse ad un atto impulsivo che non rimpiango: il rimpianto non è nella mia natura. La paura sì.
Ora ho paura, la solitudine mi terrorizza e mi blocca il respiro, le mie mani tremano. Per quanto tempo rimarrò sola? Quando comincerò a confondermi con le onde del mare con la sabbia e con il vento? 
Troppo presto, troppo tardi.
Non verso nemmeno una lacrima e sento che le mie gambe possono sorreggermi di nuovo, inspiro ed espiro.
La brezza del mattino sfiora la mia pelle e percepisco l’aria salmastra.”

Buongiorno a tutti! Oggi mi sento ispirata. A dir la verità sono molto affezionata al personaggio di Arianna e non solo perché mi chiamo così, però per me rappresenta il giusto equilibrio tra razionalità e impulso e per questo motivo ho voluto che fosse la prima dei personaggi femminili della raccolta.
Spero davvero che vi piaccia, fatemi sapere e recensite :)

- Nina (oppure Arianna, come preferite)