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Autore: fede_rica19    31/08/2014    9 recensioni
Dietro ai grandi eroi e ai grandi protagonisti, esiste sempre qualcuno che silenziosamente combatte allo stremo come i più grandi, che ama, che sogna e che si batte per la sua vita e per la sopravvivenza di tutti gli altri! Per vincere la guerra...
Questa è la storia di Ginevra Weasley e dei suoi anni ad Hogwarts... anni di amori, sorrisi, lacrime e duelli! E' anche la storia di una ragazza dai capelli vermigli e gli occhi grandi e profondi, divisa tra la virtù e il demone... tra il bene e il male!
Può l'amore bruciare talmente forte il cuore da sentirlo sfaldarsi? Può la guerra renderti diverso e cambiarti la vita?
La mia storia comincia dagli avvenimenti del quinto anno fino alla fine della seconda guerra magica! Non sappiamo come Ginny abbia passato quegli anni realmente, mentre San Potter, lenticchia e la mezzosangue(per dirla alla Malfoy) sventavano le malefatte o mentre cercavano gli Horcrux! ALLORA ECCOMI A RACCONTARVI LA SUA VERA STORIA!! Non so se mi atterrò all'epilogo della Rowling!
Seguitemi e innamoratevi della bella e combattuta Ginny, dei suoi sogni e sentimenti per...... =) beh leggete e lo scoprirete! VI ASPETTO!
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Dean/Ginny, Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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EPILOGO
Tutto finisce

Quattro anni dopo…
La luce bianca filtrava dalla vetrata della finestra. La camera da letto dei suoi genitori, al secondo piano, era in subbuglio. Abiti di tutta la famiglia, scarpe, biancheria e trousse di trucchi, erano disseminati qua e la. Il caos della stanza rispecchiava a pieno il caos che in quei giorni aveva sconvolto la Tana. E non solo quella… Ginny era seduta sulla piccola poltroncina, e fissava il suo riflesso lentigginoso e ansioso. La scollatura che il lungo vestito bianco le lasciava, permetteva di scorgere il suo collo e parte del suo seno florido e candido come la neve. I capelli vermigli erano raccolti in una crocchia bassa da cui due boccoli rossi uscivano timidi, e ricadevano sulla spalla destra. Le piccole perle messe alle orecchie luccicavano irradiate dai raggi del sole, insieme al filo di ombretto perlaceo che Molly le aveva messo sulle palpebre. Le labbra erano contratte per la preoccupazione, come le mani, strette l’una nell’ altra in grembo. Sospirò. Fra poco suo padre sarebbe salito di sopra per scortarla nel Tendone dove avrebbe sposato Harry. Gli occhi le si inumidirono e tornò ai ricordi di qualche giorno prima…


-Matt, che ci fai qui?- il ragazzo era arrivato nel retro bottega, dove Ginny stava firmando una nuova consegna arrivata al negozio Tiri Vispi Weasley. Difatti lì lavorava da un annetto insieme a George. Si era diplomata e poi aveva deciso di affiancare il fratello e mettersi in affari con lui. In qualche modo quel lavoro la faceva sentire vicina a Fred.
-Ho le tue informazioni!- rispose con voce nervosa il ragazzo. Ginny tremò a quelle parole e si resse ad uno scatolone per non svenire dall’emozione. Il fattorino alle sue spalle arrossì confuso e andò via, avendo già ottenuto la sua firma.
-Dov’è? Come sei riuscito a scovarlo?- chiese in trepidazione, quando quello li lasciò soli.
-Ginny non è una buona idea…- cominciò Matt scuotendo il capo. Lei gli andò incontro e lo abbracciò.
-Ti prego… ho aspettato così tanto…- piagnucolò disperata. Matt sospirò e con voce grave proseguì.
-Non ci crederai ma vive da babbano! Abita in un quartiere di Parigi, vicino alla Tour Eiffel! Lavora come commesso per una famiglia del posto che vende souvenir…- la informò guardandola negli occhi luccicanti di felicità. Aveva messo Matt, circa due anni prima, sulle tracce di Draco, e aveva sperato. Dopo il processo ai Mangiamorte ed exMangiamorte, Draco era sparito. L’intera famiglia Malfoy era stata assolta poiché Harry aveva detto di essere stato aiutato da loro. Ma poi il giovane Malfoy era scomparso nel nulla. Matt non era mai riuscito a sapere nulla, fin quando non aveva cominciato a cercarlo fuori dall’Inghilterra. Pian piano aveva trovato delle tracce, piccole pillole di informazioni.
-Dove Matt? Dimmi la via ed io andrò!-
-Ginny fra due giorni ti sposi! L’hai forse scordato?!- la rimproverò Matt stringendole le spalle e scuotendola lievemente. Ginny chiuse gli occhi a quelle parole. Ricacciò indietro le lacrime. Aveva detto si ad Harry, si erano fidanzati un anno prima, quando già Matt stava cercando informazioni su Draco. Se si guardava dentro si sentiva viscida e meschina. Aveva detto si solo per non far rimanere male il salvatore del mondo magico e tutta la sua famiglia. Si guardava allo specchio da un anno e si faceva ribrezzo da sola. La notte, quando nessuno poteva udirla e vederla, piangeva e si malediceva. Se fosse tornata indietro nel tempo, a quattro anni prima, avrebbe perdonato e compreso le scelte di Draco. Lo avrebbe amato e si sarebbe lasciata amare, alla luce del sole finalmente. Stupida, ecco cos’era stata. Era una ragazzina, cosa poteva saperne a sedici anni cosa era meglio per lei?! Ma ora le mancava, ogni giorno di più, terribilmente. Aveva paura ogni giorno che lui avesse fatto uno sciocchezza, che fosse stato ucciso per vendetta contro i Malfoy… o chissà che altro.
-Matt io non sono innamorata di Harry, altrimenti perché ti avrei detto di cercare Draco Malfoy?- rispose angosciata.
-Cosa credi di fare? Dire no all’altare? Fuggire oggi stesso? E se Malfoy non ti volesse con lui?- e Ginny pensò che era più che possibile visto cosa le aveva detto l’ultima volta che si erano parlati ad Hogwarts. Dopo quella volta lo aveva intravisto alle commemorazioni dei caduti e a qualche processo, ma anche allora, lei era troppo in collera ed immatura per rendersi conto di quello che provava in realtà.
-Non lo so… ma non posso sposarlo! Che vita sarebbe con un uomo che non ami?- domandò all’amico. Quello sospirò preoccupato e l’abbracciò.
-Rue Pierre Loti! Non posso più aiutarti… ti ho dato le informazioni che volevi, ora la decisione è tua!- infine le disse Matt, la baciò sulla fronte e si smaterializzò, lasciandola sola con i suoi pensieri.
 
Così la mattina del giorno del suo matrimonio era arrivata. Si alzò per affacciarsi alla finestra. La gente fuoriusciva dal Tendone, tanti erano gli invitati giunti da ogni parte dell’Inghilterra per il Matrimonio del Prescelto nonché Salvatore del Mondo Magico. Una folla di giornalisti e magipaparazzi era giunta per immortale il momento. Sospirò e dopo aver dato un ultima occhiata alla Tana si materializzò nell’appartamento di George a Diagon Alley. Corse nella camera che occupava quando restava a dormire lì, dopo il lavoro. Tirò da sotto il letto la valigia, preparata con le sue cose, il pomeriggio prima. Aveva buttato disordinatamente qualche camicetta, pantalone, biancheria ed un paio di vestiti. Quel viaggio sarebbe potuto finire in un lampo se lui… se lui l’avesse cacciata. Richiuse la valigia dopo aver ficcato dentro un sacchetto di galeoni. Poi restò a fissarla. Cosa stava facendo? Cosa stava rischiando? Tutta la sua famiglia l’avrebbe odiata? Avrebbe deluso tutti. Pensò ad Harry e a quanto lui la amava. Fissò l’anello d’oro bianco impreziosito da un piccolo diamante, rigirandoselo al dito. Poi lo sfilò e lo poggiò sul comodino. Disperata e con i sensi di colpa che la stavano divorando si sedette sul bordo del letto e prendendosi la testa fra le mani cominciò a piangere. Ripensò al momento in cui si era ritrovata, dopo aver superato il trauma della guerra, a letto con Harry. Il suo tocco, i suoi baci e le sue parole non avevano più alcun valore, perché sempre paragonate al tocco, ai baci e alle parole di Draco. Una sola notte d’amore con il suo più acerrimo nemico di scuola ed il suo cuore era stato per sempre infettato da quella serpe. Non aveva provato più emozioni a far l’amore con Harry. Aveva sperato che fosse solo perché ancora scossa dalla guerra, magari ne portava ancora le ferite. Ma con il passare dei mesi tutto era tornato come prima. Lei sorrideva, amava stare con Luna e Lorie a scuola, chiacchierare al bar con Blaise e Neville, lavorare con George ed aiutare mamma Molly in cucina, ma non stare con Harry. Ogni volta che guardava i suoi occhi provava infinita tenerezza e gratitudine per quel ragazzo che aveva salvato a tutti la vita, ma non più amore. Era stato il suo sogno da bambina e da ragazzina, il suo principe azzurro. Ed era arrivato con il cavallo bianco e aveva salvato non solo la principessa ma anche capra e cavoli. Il fatto era che la bambina era cresciuta e la favola si era spezzata. Ginevra ormai era una donna e non vedeva più la sua vita come una favola, accanto al principe Harry. La donna che era divenuta aveva un cuore pulsante e quel cuore batteva furioso per lui, Draco. Perciò l’aveva cercato prima da sé, poi frustrata aveva ingaggiato Matt. Finalmente dopo due anni e mezzo lo aveva trovato.

-Ginny… sei qui?- la voce allarmata di George la portò al presente. Ginny restò seduta con il capo tra le mani dalla vergogna. –Oh Merlino Ginny… eravamo tutti preoccupati e spaventati… che ci fai qui?- quando Ginny si voltò capì che lo sguardo del fratello giaceva sulla piccola valigia. –Dove stai andando?- domandò confuso ed agitato.
-E’ una storia lunga George… non mi capiresti…-
-Se tu provassi a spiegarmi, forse…- Ginny scosse il capo però convinta a non dire nulla. –Ginny…so che io non sono Fred, so che preferivi lui per queste cose ma…- la voce del fratello si ruppe e quando la ragazza lo guardò, quello stava piangendo. lei balzò e corse ad abbracciarlo, accompagnata dal fruscio dello strascico del vestito bianco. Restarono abbracciati a piangere l’uno sulla spalla dell’altra.
-Mi dispiace… mi dispiace di avervi deluso, ma non posso sposare Harry!- disse staccandosi dal fratello.
-Non sei felice? Hai accettato di sposarlo sebbene tu sia così giovane… credevo che vi amaste!!- ribatté confuso George asciugandosi le lacrime frettolosamente con il dorso della mano.
-Ti sembra che io sia felice?- chiese indicando il suo abbigliamento e le sue lacrime. George scosse il capo ma la guardava ancora confuso. E ne aveva tutte le ragioni pensò la rossa.
-Il mio cuore appartiene ad un altro uomo George… solo Fred sapeva di lui… lui è scomparso ma Matt l’ha ritrovato per me… devo andare George! Devo tentare di riprendermelo! Sono stata una stupida a scegliere Harry! Ho scelto la strada più facile, perché accecata dalla rabbia per quell’uomo e dalla venerazione per quello che aveva fatto Harry per noi. Ero piccola ma ora ho capito!-
-Se è quello che vuoi… se è quello che ti rende felice allora vai! Dopo la morte di Fred ci meritiamo tutti di sorridere, di essere felici!- fece una pausa e assunse un cipiglio serissimo. –Chi è quest’uomo? Perché è scomparso, Ginny?- la ragazza abbassò lo sguardo, conscia che avrebbe ferito il fratello e deluso ancora di più tutti quando lui glielo avrebbe detto.
-Draco Malfoy!- rispose con un filo di voce. George restò in silenzio. Quando la ragazza tornò ad avere il coraggio di guardarlo scorse nei suoi occhi rabbia e frustrazione. –Sapevo che non avresti capito. Fred…- iniziò ma George le corse incontro e la abbracciò più forte.
-Vai… corri! Penserò io al Matrimonio, segui il tuo cuore!- Ginny si prese un ultimo attimo per specchiarsi negli occhi di suo fratello, così simili ai suoi, grandi profondi ed ambra. Ebbe il tempo di indossare un prendisole color avorio ed un paio di sandali turchesi, afferrò il manico della valigia, ed infine si smaterializzò.
 
A giugno il clima a Parigi era abbastanza mite e il cielo azzurro splendeva sulla città. Parecchi gruppi di turisti si affollavano da un angolo all’altro dell strade. Svoltò due volte l’angolo e quando fu davanti ad un muretto in mattoni arancioni, premette due volte con la bacchetta su una crepa giallognola e, così come accadeva per il Paiolo Magico, anche quel muretto creò un punto di passaggio tra la Parigi Babbana e la Parigi Magica. Si ritrovò a Ruelle Cassé, una sorta di Diagon Alley parigino. Scorta l’insegna dell’albergo dove avrebbe alloggiato, pagò il receptionista e si raccomandò di portare su la sua valigia. Intascando la chiave della sua camera uscì dall’albergo, hôtel biscuit, e ritornò alla Parigi babbana. Il fiato le veniva a mancare per l’emozione. Le tempie le pulsavano dalla tensione e lo stomaco si era aggrovigliato con l’intestino. Le mani sudavano e giocherellava con esse per tenere a bada l’ansia. Ma tutto era inutile. Camminò a lungo fino a trovare quella maledetta via: Av. Pierre Loti. Ebbe un tuffo al cuore. Lui era lì…lì da qualche parte. Se chiudeva gli occhi ed immaginava il suo viso poteva sentirne l’odore di rose fresche. Si ma dov’era? Matt aveva detto che lavorava lì, in un negozio di souvenir, ma erano tantissimi e per Ginevra tutti uguali, tanto che entrò in alcuni più di una volta. Sfinita si lasciò sprofondare su una panchina in ferro verde per riposare i piedi. Sospirò e si guardò attorno. “Accidenti a te Matt! Se ti sei sbagl…”. Eccolo lì seduto ad un tavolino, con le gambe accavallate con il suo solito charme, un gomito poggiato indolentemente al rotondo tavolino di ferro nero, e con l’altra mano a gesticolare. I suoi occhi balzarono verso il viso dell’uomo. Sempre quella pelle candida, quasi splendente alla luce del sole di mezzogiorno, il suo sorriso smagliante e i capelli biondissimi lasciati ricadere morbidi e scomposti sul collo e sulla fronte. Vestiva con un jeans strappato, all’ultima moda, ed una morbida t-shirt azzurra. I tratti del viso erano rilassati e divertiti. I suoi occhi vibravano di un azzurro quasi celestiale.

Boom, boom, boom.

Il cuore di Ginny palpitava paurosamente tanto che credette di avere un infarto. Si accorse di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Scosse la testa per ritrovare il suo contegno. Focalizzò meglio la scena. Una donna bellissima dalla carnagione rosea, lunghi capelli biondissimi e liscissimi, grandi occhi verdi e labbra corallo, parlava con lui con perfetta eleganza, seduta al tavolo con Draco. Erano bellissimi insieme, sembravano due angeli. Il viso di Ginevra si rabbuiò. Sapeva già che c’era la possibilità che Draco l’avesse cacciata, ignorata, uccisa forse. Ma aver sbattuto in faccia la realtà che quell’uomo, dopo essere stato rifiutato e lontano da lei per anni, era impegnato era comunque una sensazione devastante. Fu una pugnalata al cuore. Si alzò e quasi le girò la testa per l’emozione. Sistemò le pieghe createsi sul prendisole avorio e le sembrò di essere una stracciona rispetto a quella bellissima donna al tavolo con lui. Passo dopo passo li osservò parlare. La bionda gli carezzò una guancia e Ginny si accorse di come gli occhi della donna somigliassero tanto a quelli suoi quando trascorreva i suoi minuti con Draco, ad Hogwarts. Pensò di tornare indietro per un istante. Fuggire.

-Pardon? Vous avez besoin de quelque chose?- la voce melodica e fascinosa di quella donna la strappò dal limbo di incertezza e Ginevra dovette paralizzarsi. Oramai era giunta ad un passo da loro e doveva averli fissati perché la bionda si era accorta di lei. La bocca si fece asciutta e si sentì il sudore sulla schiena, in imbarazzo ed agitata com’era. Sembrò che lui si girasse al rallentatore, perché a Ginevra parve durare un’eternità l’attimo prima che Draco la vide. I suoi occhi argentei si spalancarono, socchiuse la bocca stupito ma restò in silenzio a guardarla. Anche Ginevra non mosse un muscolo e si specchiò in quella tempesta, conscia che forse quello sarebbe stato il massimo che avrebbe ottenuto da lui. -Qui est cette femme, trésor?- la bionda al tavolo sembrò agitarsi e spostò lo sguardo da Draco a Ginevra ripetutamente, in attesa di una risposta.
-Draco io…- cominciò Ginevra con un filo di voce ed imbarazzata.
-Sofiè… Elle est une vieille connaissance, vous pouvez attendre à la maison?- disse Draco rivolto alla donna. Sofiè, come l’aveva chiamata, fissò da capo a piedi Ginevra ancora una volta e poi il viso cordiale e sorridente di Draco. Annuì perplessa e recuperata la piccola pochette rosa, si alzò e si allontanò. Ginevra si accorse che quella si girò un paio di volte a guardarli prima di svoltare l’angolo e sparire. Si voltò verso il ragazzo, il sorriso era sparito, aveva altresì i tratti del viso induriti e lo sguardo truce. Era il suo Draco, pensò. Si rannicchiò nelle spalle pronta a ricevere la cascata di rabbia del ragazzo. Lui si alzò sgarbatamente e la sovrastò con la sua figura slanciata e muscolosa. Era più alto ed il fisico non aveva più nulla di quel Mangiamorte sciupato e distrutto dalla guerra. Di quel ragazzo c’era solo la rabbia che non appena era rimasto solo con lei, era salita deformandone i lineamenti terribilmente nobili ed affascinanti di poco prima. Ginevra sospirò e distolse lo sguardo, respirando quel silenzio teso. Lui prese a camminare e lei capì di doverlo seguire. Non le rivolse la parola fin quando non svoltarono l’angolo per ritrovarsi in un vicolo deserto, dove un paio di cani mangiucchiavano un osso, vicino ad un cassonetto dell’umido. Lui restò di spalle un attimo e la ragazza poté osservarne le spalle rigide e tese. Udì le nocche del ragazzo scricchiolare dalla rabbia, e lei chiuse gli occhi impaurita.

-Perché sei qui?- le domandò freddo.
-Per te! Mi manchi…- rispose teneramente, già con la voce rotta dalle lacrime che pungevano gli occhi, inumidendoli. Aveva paura, una maledetta paura che lui la cacciasse. Lui si voltò e la fulminò con lo sguardo. –Ti prego, devi credermi…- lo supplicò facendo un passo verso di lui. Draco alzò una mano facendole segno di stargli lontano e lei allora sospirò sconfitta e si arrestò. Il labbro e la mandibola di Ginevra tremavano vistosamente, voleva piangere ed urlare ma cercò di contenersi.
-Io ti ho pregato di credermi, di scegliere me ma non hai voluto ascoltarmi! Ed ora perché diavolo sei venuta qui?- domandò adirato fissandola dritta negli occhi.
-Perché per me non è finita! Sono innamorata di te! Lo sono sempre stata… ma ero troppo sciocca ed infantile per capirlo. Sono stata accecata dalla rabbia che la guerra aveva scatenato… ero shockata dalla morte di Fred… io…-
-BASTA! Non mi importa nulla… anche io ero terrorizzato! Per la mia vita, la tua, quella dei miei… per aver ucciso un uomo… e averne torturati tanti altri! Ma sono stato io quello abbandonato!- sciorinò gemendo di rabbia. Ginevra si tappò le orecchie e scoppiò a piangere. Cosa poteva obiettare? Cosa poteva dirgli per persuaderlo? Aveva ragione.
-Mi dispiace… mi dispiace!- iniziò a ripetere scuotendo il capo e tenendo le mani alle orecchie.
-Non piangere… sei ancora una bambina se lo fai!! Non sei cambiata! Sei debole, sei stupida…- la insultò freddo ed insensibile ma avanzando verso di lei. Così annullò ogni distanza fra loro e si ritrovarono occhi negli occhi quando lei alzò il capo, umido e lucido per le lacrime che continuavano a scendere copiose.
-Ti amo Draco, per favore…- mugolò la ragazza.
-Mi ami? Si? Ma non sei la signora Potter adesso? Credevi che perché fossi in Europa non lo venissi a sapere… ho visto le foto del fidanzamento, le interviste al Salvatore del Mondo Magico e alla sua bella fidanzatina…- la informò con un sorrisetto malevolo. Ginevra si sentì viscida ed umiliata. Lui alzò un sopracciglio conscio di averla colpita nel suo punto debole. –Vuoi giocare Weasley? Vuoi giocare ancora? Non siamo più sedicenni, no? Hai scelto: Potter, che vuoi da me?!- continuò a ferirla sorridendo amaramente. Lei scosse il capo frustrata.
-Era oggi il matrimonio… sono fuggita! Vedi?- e le mostrò l’anulare vuoto, -Ho levato l’anello, non siamo più fidanzati, io non lo amo! Amo te!!- tentò ancora asciugandosi le lacrime con entrambi i palmi delle mani. Provò a darsi un contegno, doveva essere un disastro ai suoi occhi. La guardava con astio, odio e rabbia. Era disgustato da lei e lei sentiva ogni speranza dissolversi e volar via come petali di rose al vento. –Ti prego…- piagnucolò provando a sporgersi verso di lui ed abbracciarlo. Lui le afferrò i polsi e la tenne lontano da lui. Ginevra cercò di far forza e riuscire ad abbracciarlo ma lui la scosse per i polsi ed urlò.
-NO! Non immagini il dolore che mi hai causato… i processi, l’alcol, la mia famiglia a pezzi, denigrata, emarginata da tutti… e ancora alcol… ero dentro un tunnel! E sono scappato… qui sono felice Weasley! LASCIAMI IN PACE!- e la spinse malamente lontano da lui. Ginevra si portò le mani ai capelli, li tirò indietro disperata e singhiozzò cercando di non piangere più. Anche lui passò le mani fra i biondi crini per ritrovare il suo portamento. Lui sospirò e si schiarì la gola.
-Ho lasciato tutti per te… la mia famiglia, Harry… ho deluso tutti, anch’io sono fuggita: per te! Ho sbagliato ma vorrei una seconda possibilità!- infine disse Ginevra con voce bassa e pacatamente. Lui si voltò a guardarla e restò in silenzio. Restarono a guardarsi per minuti interi.
-Mi sono lasciato il passato, la guerra e il dolore alle spalle! Tu fai parte di quel passato… perciò no, non ti darò una seconda possibilità! Va via! Tornatene a Londra e vivi la tua vita, anche quella tua sarà fatta di sotterfugi, veleno e doppiogiochisti se sei stata per tutti questi anni con un uomo che non amavi…- rispose tagliente ed insensibile. Un treno le venne addosso, squarciandola a metà. Il peggio era accaduto: le aveva detto di no. Doveva andar via senza di lui, perché non era riuscita a riperderselo. –Va via!- infine aggiunse con un filo di voce.
-Se adesso vado via, non ti dirò che sarà per sempre come hai fatto tu… ti aspetterò per sempre Draco…!- tirò su col naso, e specchiandosi per un ultimo istante in quell’argento, si smaterializzò lontano da lui, lontano dal suo unico, vero amore.

Ϟ

-Ginny chiudi la cassa, sono già le nove di sera!- le urlò George dal retrobottega. La rossa fece gli ultimi conti e chiuse a chiave la piccola cassaforte sotto il bancone. Infilò il cappotto rosso, e raggiunse il fratello.
-Georgy tu che fai, resti?-
-Ho appuntamento con Angelina fra mezz’ora da Madama lingualunga, oggi è il nostro secondo anniversario!- rispose pavoneggiandosi.
-Allora copriti mi raccomando, fuori si gela… e salutami Angy! Sto morendo di fame!- lo informò massaggiandosi la pancia e poi uscì dal negozio. Coprendosi bene svoltò l’angolo ed infilò la chiave nella serratura per salire nell’appartamento sopra il negozio che oramai condivideva con George da quasi un anno. Non era più tornata alla Tana, ma i suoi genitori l’avevano perdonata per la sua fuga di sei mesi prima. L’unico con cui non parlava più era Harry. Aveva tentato di scusarsi e spiegargli le sue motivazioni, ma lui fuggiva dal confronto e poco dopo Ginevra aveva rinunciato.

-> https://www.youtube.com/watch?v=Ss0kFNUP4P4
(I don't wanna miss a thing - Aerosmith)
Potrei rimanere sveglio solo per sentirti respirare,
vederti sorridere mentre dormi, mentre sei lontana e sognante.
Potrei trascorrere la mia vita in questa dolce resa,
potrei rimanere perso in questo momento per sempre,
perché ogni attimo trascorso con te è un attimo che serbo caro…*


Chiusa la porta corse ai fornelli, lanciando il capotto sul divano. Di fretta mise a riscaldare il polpettone al sugo di mirtilli e si sedette sul piano cottura a crogiolarsi al calore del fuocherello. Spense il fornello una volta che fu pronta la cena ma…

Driiiiin.

“Chi sarà mai alle nove e mezza di sera?” si domandò perplessa. Molly ed Arthur avrebbero usato il camino, Hermione e Ron non uscivano con quel freddo portandosi dietro la piccola Rose. Infine George aveva un appuntamento. Intascò la bacchetta, conscia che qualche stralunato di Notturn Alley spesso bazzicava e disturbava gli abitanti di Diagon Alley, se troppo ubriaco. Perplessa aprì lentamente la porta ed impallidì. Il cuore balzò dal petto, allo stomaco e poi su nella gola.

-‘Sera Ginevra! Posso entrare?- quella voce suadente e lievemente divertita, la fece rabbrividire. Si sentiva stupida, non aveva parole. Aprì di più la porta ed osservò Draco entrare nel suo appartamento. Restò rigida all’entrata a guardarlo mentre lui si sfilava il pesante capotto color caramello. Con noncuranza lui si scrollò la neve dai capelli biondi e poi si girò verso di lei.
-Draco…- sussurrò confusa e disorientata.
-Prima voglio parlare io!- la interruppe. Lui prese un lungo respiro e fece qualche passo per averla più vicino e poterla guardare negli occhi ambra, già luccicanti. –Mi sono sentito umiliato e solo… non avevo nessuno se non il mio Whisky e ti ho odiato insieme a quel santarellino di Potter quando ho saputo del matrimonio…- fece una pausa e poi prese una mano di Ginevra, fredda per il nervosismo. –Perché hai aspettato quattro anni?- i suoi occhi artici si assottigliarono per studiarla, per studiare la sua risposta.
-No! No, no, no… qualche mese dopo il processo sono venuta a cercarti… al Manor, accompagnata da Blaise, ma tu non c’eri… poi ho chiesto alla Preside se ti eri iscritto al settimo anno… Poi al Ministero per sapere se avevi un lavoro lì! Per un anno intero, di nascosto da tutti ed aiutata da Blaise ti ho cercato!- Draco strabuzzò gli occhi incredulo.
-Sono andato via dopo che anche mio padre è stato assolto…- la informo con voce bassa, ancora confuso e stupito. –Come hai fatto a trovarmi alla fine?- domandò.
-Ho un amico al reparto spionaggio ed investigazione del Ministero… è stato lui a trovarti per me… per due lunghi anni l’ho pagato ed ossessionato affinché riuscisse a dirmi dov’eri… due giorni prima del matrimonio me l’ha detto ed il giorno stesso delle nozze sono corsa a Parigi ma…- e si fermò poiché entrambi sapevano il dolore di quel pomeriggio.
 
*Non voglio chiudere gli occhi, non mi voglio addormentare perché mi mancheresti,
piccola e non mi voglio perdere niente…
perché persino quando ti sogno iI sogno più bello non basterebbe!*

 
-Io sono confuso… non me lo sarei mai immaginato!- farfugliò scuotendo il capo come se finalmente avesse tutto chiaro dopo un lungo ragionare. –Sono stati mesi terribili senza di te… e di nuovo terribili dopo il tuo arrivo a Parigi Ginevra…- spiegò ritrovando la sua elegante compostezza.
-Lo so… anche per me! Ero terrorizzata che si fossero vendicati dei Malfoy e ti avessero rapito o ucciso!- piagnucolò portandosi ormai ad un millimetro dalla bocca di Draco. Lui sorrise lusingato da tanta preoccupazione e dolcezza. Le prese il viso tra le mani e Ginevra si lasciò scappare un singhiozzo preludio di un pianto di gioia.

*Steso vicino a te mentre sento il battere del tuo cuore, mi chiedo cosa stai sognando…
Mi chiedo se è me che vedi.
Poi ti bacio gli occhi e ringrazio Dio che siamo insieme!
Voglio stare con te in quest'attimo per sempre… *


-Che cosa mi hai fatto strega? Ho sempre sospettato che mi avessi dato un filtro d’amore…- la accusò divertito e con un ghigno beffardo. Ginevra rise teneramente e con il suo naso toccò quello di Draco dolcemente. –E’ cambiato nulla in questi sei mesi? Sei ancora innamorata di me?- domandò facendosi serio, tenendole ancora il capo tra le sue mani nivee ed affusolate.
-Ti amo…- gli soffiò sulla bocca sottile e rosea, come se la ricordava, uguale a quella che nelle notti più tristi immaginava, identica a quella che nei suoi sogni baciava. Lui rise soddisfatto e la baciò.
Restarono bocca a bocca per minuti, ad occhi chiusi. Labbra contro labbra, dolcemente. Poi Ginny allacciò le braccia al collo del biondo e lui le cinse la vita, tirandola a sé per sentire il corpo della giovane aderito al suo. Ginevra non riuscì a non sorridere per quell’impeto e foga con cui l’aveva abbracciata. Così Draco approfittò della sua bocca aperta e cercò la lingua della ragazza. Iniziarono a giocare, ad assaggiarsi. Ritrovarono vecchi sapori e umori. Sempre più a fondo, sempre più profondo, quel bacio sembrò donarle l’ossigeno che fino a quel momento le era mancato. Poi lui le morse il labbro inferiore.
-Questo è per aver quasi sposato quel pagliaccio!!- la schernì. Non la lasciò rispondere perché tra le risate della rossa, la prese in braccio. Ginevra si agganciò al suo corpo con le gambe e si lasciò trasportare verso la camera da letto, tra le risate. La gettò con finta cattiveria sul letto e poi chiuse la porta alle sue spalle. Lasciò il mondo fuori, perché finalmente la guerra era davvero finita. Perché finalmente erano guariti entrambi e non avevano più dolore e ferite nel corpo. Perché finalmente erano davvero solo loro due.
-SOLO IO E TE…- le sussurrò quella notte Draco quando fecero l’amore.

*Non voglio chiudere gli occhi, non mi voglio addormentare, perché mi mancheresti,
piccola e non mi voglio perdere niente.
Non mi voglio perdere neanche un sorriso, non mi voglio perdere neanche un bacio!
Voglio stare con te, qui con te, cosi…
Ti voglio tenere stretta, sentire il tuo cuore vicino al mio e rimanere qui in questo momento…
Per sempre!*

                                     
THE END
 
Ciaooooooooooooooooooooooooooo!! Mi siete mancati tutti! Mi è mancato questo posto e mi è mancato potere aggiornare!!!
Mi scuso per i miei ritardati per quanto riguarda tutti gli ultimi capitoli ma la laurea è vicina, sono stata anche a farmi un viaggetto di relax e ho lavorato con la colonia estiva...insomma un CAOS! MA ECCOLO: FINALMENTE L'EPILOGO DELLA STORIA! ho amato tutti........personaggi, scenari, lettori, recensori, chi ha letto da sempre in silenzio...chi ha seguito, chi ha ricordato e chi ha preferito la storia!! E' stato un onore scrivere per voi e un onore ricevere complimenti e perchè no anche critiche! Mi è servito tutto, TUTTO!!! <3
ANCHE PER L'EPILOGO VI CHIEDO LA VOSTRA OPINIONE, UN COMMENTO UNA RECENSIONE E UN SALUTO!! Vero è che sto scrivendo un'altra fic ma finendo questa è come se si chiudesse un capitolo della mia vita su questo sito e perciò ci tengo molto!!! <3
Passiamo ai ringrazimenti speciali!

UN GRAZIE DI CUORE A nonhobuoneintenzioni, Scorpius_Lily123 e verdefenice! =)
Grazie a chi ha PREFERITO la storia: 
ale_3101
amuhinamori
Bbold
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E GRAZIE A CHI HA SEGUITO LA STORIA:
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e infine GRAZIE A CHI HA RICORDATO LA STORIA: Giuly Weasley e _12 !! =)
 
 
 
 
 
 

 
 

 
 
 
 
  
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