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Autore: Shiver414    31/08/2014    1 recensioni
L'amore sboccia come un fiore, un fiore dai petali bianchi, candidi, puri, macchiati dal peccato scarlatto della bramosia. Cos'è un vampiro? Un demone che gode nell'uccidere, nel cacciare. Ma cosa succede ad un vampiro che impara ad amare?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con un nuovo capitolo u.u spero vi piaccia u.u credo che nessuno si aspettava quello che succede in questo capitolo u.u Sono piena di sorprese lo so ◡‿◡ Deliziatevi con questo capitolo u.u
Un bacioneone,
Shiver ^ω^
 
Capitolo 15.
Ti ho persa.

 
Thomas.
Eravamo in un’enorme stanza piena di amuleti e inquietanti oggetti. Alcune lanterne la illuminavano con la fioca luce del fuoco. Era strano trovarsi lì. La pensante presenza della magia mi stava quasi schiacciando. Chi non sembrava minimamente affetto da quello scenario macabro era Angelica. Era immobile al centro dell’immenso tappeto scuro e sorrideva.
«Smettila di fare così sei spaventosa.» Replicò Rebecca gelida. In ginocchio, le braccia immobilizzate dalle catene. Aveva provato a scagliarsi contro di noi per gioco, ma era ben ancorata a terra. Ridacchiava, si stava divertendo.
«Temo sia troppo tardi.» La strega scosse la testa. Profonde rughe solcavano il suo viso. Allungò le dita ossute e bitorzolute verso Angelica. «L’unica soluzione è la morte. In questo stato è irrecuperabile.» Gli occhi di Rebecca si riempirono di lacrime. Era ancora il vampiro spietato che avevo conosciuto, ma era anche la stessa donna dolce. Teneva alla sua bambina più di chiunque altro. Teneva ad Angelica più di quanto tenesse a se stessa.
«Bec. Dov’è lei?» Un uomo comparve all’improvviso dalle scale. Jared. Era agitato, sudato. Lo aveva trasformato.
«Lo amavi così tanto?» Chiesi senza nemmeno guardarli. Io allora? Che cosa ero stato io per lei? Nulla. Come lo ero stato per sua figlia. Ormai ero finito nel dimenticatoio delle donne più importanti della mia vita. Dimenticato, abbandonato, messo da parte per un misero umano. Tirai un calcio ad una botte di legno che si ruppe in mille pezzi lasciando il liquido denso spandersi sul pavimento. Sangue. Angelica iniziò ad agitarsi.
«Fermati.» Urlò Jared disperato. Afferrò le spalle della figlia. «Angelica smettila.» Sbraitò. Ormai Angelica non c’era più, al suo posto c’era solo un mostro. Scossi la testa. Aveva ragione la strega. Persino il suo odore era cambiato.
«Non c’è altro da fare.» La vecchia strega guardò Rebecca e poi Jared e infine guardò me. «Deve morire.» Non poteva dire sul serio. La madre si accasciò sul pavimento e si lasciò trasportare da quel pianto disperato.
«Non potete farlo.» Mi opposi, ma sapevo benissimo che era l’unica cosa che potevamo fare. La vecchia mi guardò. Provavo solo rabbia e risentimento verso di lei. Non riuscivo… Non volevo credere che stesse agendo solo per il suo bene. «Dovrà pur esserci… Non possiamo arrenderci così.» Era impossibile per me immaginare di perderla. Finalmente avevo trovato l’unica donna in grado di capirmi, di volermi, di accettarmi per quel che realmente ero, senza riserve, senza rimpianti. Io ero il suo tutto e lei era il mio. Se avessi perso lei la mia vita si sarebbe svuotata, fino a diventare inutile e totalmente priva di significato.
«Per favore. Non uccidetela. Non fatelo.» Caddi in ginocchio davanti ad Angelica. Presi il suo volto fra le mani. «Per favore.» Sussurrai. Angelica protestava, provava a mordermi, ma tenevo la sua testa così salda che non poteva muoversi. «Per favore ricorda chi eri.» Singhiozzai prima di baciarla. Mi morse, ma io continuai. Volevo che funzionasse davvero.
Continuai così per forse cinque minuti quando all’improvviso qualcosa cambiò.
«Tho…» Provò a dire. La baciai e le sue labbra ricambiarono. Stava tornando in sé. La sua testa cadde a penzoloni sul mio petto. La strega aveva un libro in mano e guardava nella nostra direzione. L’aveva uccisa. Anglica era morta tra le mie braccia. Non ero nemmeno riuscito a dirle ti amo in quell’unico momento di lucidità. Ormai non c’era più.
Rimasi immobile a fissare il vuoto, gli occhi pieni di lacrime e il corpo di Angelica abbandonato fra le braccia.
«Cosa hai fatto?» Chiesi a fil di labbra. La mia mente era vuota. L’unica cosa che riuscivo a sentire erano le mie parole che incontrollate fluivano dalla mia bocca. «Perché lo hai fatto? Stava… Lei…» Mi alzai in piedi e camminai lentamente verso la strega. «Tu.» Afferrai il suo collo saldamente con la mano e la sollevai. «L’hai uccisa.» Sembravo un pazzo furioso.
«Thomas calmati.» Rebecca mi afferrò il braccio. «Smettila.» Mi diede uno schiaffo così forte da farmi rinsavire per un secondo, ma solo per un secondo. Sentii la collera crescere di nuovo, sempre di più. Me l’avevano strappata via. L’avevano uccisa. Non potevo fargliela passare liscia.
Un dolore acuto dietro il collo. La mia vista si annebbiò e caddi a terra. Non ricordo cosa avvenne dopo, so solo che mi risvegliai in una stanza vuota che non conoscevo. C’erano solo un letto, un comodino e un paio di tristi tende color panna, attaccate ad una triste e piccola finestra. Come era possibile che fossi svenuto?
«Ti sei calmato?» La strega, non quella vecchia, la ragazza… Chris, o almeno così mi sembrava si chiamasse. «Fidati di me, hanno preso la decisione migliore. Avresti condannato il mondo intero se avessi lasciato che lei vivesse. Io l’ho visto.» Aveva un’espressione cupa. «Se lei fosse stata ancora viva a quest’ora il nostro mondo sarebbe entrato in un conflitto mortale con gli umani.» Sorrise. «Ma sta tranquillo. Il tuo futuro non sarà così triste come credi. Ho visto anche questo. Troverai presto la felicità.» Scossi la testa.
«Angelica non è più con me. Può sembrare strano in fondo ci conoscevamo da poche settimane eppure…» Un debole sorriso affiorò inconsciamente dalle mie labbra. «Non dovrei parlarti di queste cose, ma…»
«Tranquillo.» Rimase in piedi poggiata contro il muro a guardare la finestra.
«Volevo che fosse mia. Dal primo istante in cui l’ho vista.» Perché mi veniva da piangere? I vampiri… gli uomini non piangono. «Io… Non credo che riuscirò mai a provare tutto quello che lei mi ha regalato in questo poco tempo. Sai, quando ha scoperto che ero un vampiro ha voluto comunque chiarire con me i suoi sentimenti.» Tirai su con il naso e cercai di ricacciare indietro le lacrime. Ero pietoso. «Io.. L’ho morsa, l’ho terrorizzata, ma lei ha cercato di tirarmi su di morale… Ha fatto l’amore con me… Mi amava.» Singhiozzavo sempre di più. Ad ogni lacrima mi sentivo più miserabile. Mi facevo pena da solo.
«Fidati quando dico che presto o tardi nella tua vita tornerà il sole.» Si allontanò dal muro e mi lasciò qualcosa sul letto. Ero di nuovo solo in quella stanza sconosciuta, preda di sentimenti che non pensavo di poter provare ancora. Il piccolo e dolce Tom che ero un tempo stava prendendo il sopravvento. Il pappamolle, codardo e piagnucolone Tom.
Chris mi aveva lasciato dei fogli. Sembravano essere stati piegati con cura da qualcuno. Sentii flebile l’odore di Angelica. Spiegai i fogli e mi portai una mano alla bocca. Non era possibile.
 


 
Iiiih e ora? Angelica è morta? E adesso? Cosa ne sarà di Thomas? Cosa succederà d'ora in poi? E quella lettera? Cosa ci sarà scritto? Chi la manda? Quanti interrogativi, quanti dubbi... Avrete le risposte solo se continuate a seguirmi  ⌒‿◕ 
   
 
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