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Autore: Psicosis86    22/09/2008    4 recensioni
Sanji è altamente confuso. Ha salvato Nami da un pericolo,e lei invece che ringraziarlo continua ad ignorarlo. Anzi ha addirittura deciso che non vuole neppure sentirlo nominare. Cosa sta succedendo?? Perchè la navigatrice non vuole più parlare con la persona che più la ama a questo mondo? Cos'è che davvero li divide?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7


Il coltello batteva veloce tritando in piccoli pezzi i funghi che Sanji avrebbe servito a cena. Il biondo era lì con la testa china e una sigaretta in bocca,come se non glie ne importasse nulla se essa avrebbe intossicato le cibarie. Una cosa che prima non si sarebbe mai perdonato,ma ora...sinceramente non glie ne importava nulla. Nulla pareva avere più senso. Improvvisamente mosse maldestramente il coltello e si fece un taglio sul dito. Dalla ferita sgorgò una leggera goccia di sangue e Sanji si strinse il dito imprecando per il dolore. Un tempo non sarebbe mai accaduto,data la maestria con cui maneggiava i suoi coltelli da cucina. Il biondo andò al lavandino e aprì l'acqua lasciandola scorrere sulla ferita. Erano ormai gionri che non parlava,giorni in cui era piu maldestro del solito,giorni in cui aveva perso la voglia di far tutto. La cena era sempre troppo salata o troppo poco salata. Spesso Sanji serviva le cibarie ancora bollenti oppure non erano cotte abbastanza e a volte avevano ancora qualche traccia del ghiaccio del surgelatore se erano state in frigo. A questo andava aggiunto che il ragazzo sentiva sempre su di lui lo sguardo di Nami e sapeva che a lei questo suo stato non sfuggiva,per quanto lo evitasse quasi sempre. Difatto però pareva quasi che non gli importasse nulla. Si sentiva vuoto dentro,un involucro senza senso ne emozioni,come se improvvisamente invece che farlo reagire ciò che la ragazza gli aveva detto avesse finito con lo svuotarlo del tutto. Non aveva più determinazione. Non aveva più neppure uno scopo. E nonostante fosse impossibile su quella nave,si,si sentiva terribilmente solo.

Gettò sul tavolo il coltello quasi con stizza lasciandosi cadere quindi sulla sedia,il braccio che penzolava inerme. Qualche volta gli sembrava di vedere Nami passare davanti a quella porta e guardarlo penosamente,ma non sapeva dire se fosse vero o fosse solo un illusione. Pensarci gli faceva ancora più male. Portò una mano alla testa e digrignò i denti mentre una fitta lo raggiungeva. Ora ci si mettevano pure le emicranie a completare l'opera. Fuori c'era una strana euforia,cosa alquanto normale ma nonostante tutto il giovane cuoco decise comunque di affacciarsi e cercare di mostrare un minimo interesse per ciò che avveniva. Allungò la testa oltre la porta e vide una nuova isola all'orizzonte. Molto simile alla prima in effetti,un piccolo villaggio era arroccato sopra un monte al centro della stessa,e tutto intorno vi era una foresta abbastanza rada ma le spiaggie in compenso erano di una bellezza superba. L'acqua cristallina permetteva di vedere lo stupendo fondale dove pesci mai visti guizzavano in banchi seguendo la nave o passando attraverso le distese di alghe e coralli dal rosso acceso. Rufy esultava in maniera rumorosa come al solito e da questo Sanji intuì che si sarebbero di sicuro fermati. Questa volta dubitava però che avrebbe lasciato la nave. C'era da fare provviste ma non ne aveva certo voglia,di fatto non gli importava neppure molto. Tornò nella sua cucina e si lasciò cadere di nuovo sulla sedia. Seguì tutte le manovre di attracco da lì dentro,immobile e solo con le orecchie che sembravano funzionare anche se era come se non udissero....



Mezza giornata era passata e Sanji non si era ancora mosso,non era uscito dalla sua cucina,non aveva dato segni di vita. Nami e Nico Robin erano sicuramente uscite per compere mentre gli altri incoscienti erano sulla spiaggia a giocare e a sguazzare nell'acqua. Improvvisamente però il cuoco potè sentire dei passi sul ponte,quindi la porta della cucina aprirsi e un ombra stagliarsi lì dinanzi. Effettivamente erano due.

Usop osservava Sanji con un aria di superiorità cercando di atteggiarsi mentre Chopper accanto a lui lo guardava stupito e anche un pò interdetto. Sanji a sua volta rimase a bocca aperta di fronte a quell'espressione quanto mai decisa del cecchino della Going Merry.

-è ora di cambiare le cose qui...Non puoi abbandonare la tua via e il capitano Usop e i suoi cento sottoposti ti daranno una mano...

Rufy fece capolino da dietro di lui grattandosi la testa....

-...e poi non possiamo sempre mangiare tutto salato...

Usop diede un pugno in testa al capitano che imprecò tenendosi il grosso bernoccolo spuntatogli sulla testa e massaggiandosela lamentandosi...

-....Hai perso la visione del tuo vero obbiettivo Sanji..e ora Capitan Usop ti aiuterà a riconquistarlo..

Sanji lo guardò con uno sguardo assente...Oramai era talmente disperato che perfino a uno stolto come Usop avrebbe dato udienza. Chopper osservava tutta la scena con un velo di preoccupazione. Il cecchino afferrò per un braccio il cuoco trascinandolo fuori. Il biondo oppose una debole resistenza rischiando però di cadere in avanti mentre seguiva il ragazzo sul ponte.


Il calcio si abbattè sulla pietra lanciata in aria che andò in mille pezzi. La voce di Usop proveniva da una specia di megafono che non si sapeva come si fosse procurato,e ogni volta egli gli chiedeva...

-Per chi fai questo???

e Sanji rispondeva ogni volta con più convinzione...

-PER NAMI!!!

Usop annuiva soddisfatto per poi urlargli contro...

-Bravo concentrati sul tuo obbiettivo...

Quindi dava il via a Chopper che gli lanciava un altra pietra e lui frantumava pure quella. Erano sulla spiaggia,Sanji a petto e piedi nudi che continuava a frantumare pietre. Prima c'erano stati kilometri di corsa,che Usop aveva naturalmente percorso in groppa a Chopper tramutatosi in renna. Quindi le flessioni...Ora questo. E ogni volta si doveva sempree comunque concentrare sull'obbiettivo....Nami. Non che la cosa funzionasse più di tanto ma di sicuro gli faceva passare il tempo. Stava pensando a questo quando una pietra gli arrivò dritta in testa....Sanji imprecò per il dolore per poi sbuffare come un toro inferocito e scagliarla contro Usop.

-GUARDATE DOVE TIRATE RAZZA DI IMBECILLI!!!

-ERI TU CHE ERI DISTRATTO...CONCENTRATI....

-TI FARò CONCENTRARE SULLE MIE PEDATE SE TI PRENDO...

Improvvisamente dalla nave si affacciò Zoro,la solita aria assonnata, che li osservava. Quindi scosse la testa grattandosi i corti capelli verdi e fissando Sanji scoppiò in una risata sprezzante....

-Ah...quante assurde sciocchezze...siete davvero patetici..

Sanji si voltò abbandonando i suoi intenti di farla pagare a Chopper e Usop, guardandolo con uno sguardo assassino e poi puntando il dito verso di lui,rabbioso...

-Cosa hai detto,maledetto Marimo?? Scendi da quella nave e affrontami se hai la spina dorsale...vuoi forse morire???

Zoro lanciò un altro sbadiglio quindi serio come non mai non raccolse la provocazione del biondo e continuò a fissarlo dicendogli...

-Se vuoi raggiungere un obbiettivo devi trovare dentro di te la convinzione per arivarvi...se non la possiedi evidentemente non ne sei degno...Cresci stupido!!

Sanji rimase a bocca aperta quindi urlò di nuovo...

-Dannata Testa d'Alga...io...io....

Dalla nave giungeva però già il suono del russare di Zoro. Quell'incosciente si era addormentato di nuovo...Sanji cadde in ginocchio sulla sabbia rimanendo in silenzio. Usop e Chopper massaggiandosi la nuca colpita dai sassi scagliati poco prima durante la crisi d'ira del cuoco si avvicinarono lentamente guardandolo preoccupati...

-Sanji....

-Lasciatemi solo...ho bisogno di camminare...da solo...

Si riinfilò la giacca,si riallacciò le scarpe e si mise una sigaretta in bocca. Detto ciò cominciò a camminare sul bagnasciuga ripensando a ciò che Zoro aveva detto. Camminò camminò finchè la Going Merry non fù un punto lontano...

Il mare era leggermente scosso...

I suoi pensieri un turbinio di emozioni...

I capelli mossi dal leggero vento che spesso gli coprivano gli occhi

E il fumo della sigaretta che saliva al cielo formando grossi riccioli

E soprattutto il suo cuore.

Un cuore in tormento....
   
 
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