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Autore: fiammealvento    01/09/2014    3 recensioni
« Ehy Cass ». La sua vista si appannò, si girò e guardò Sid negli occhi. « Cassie, come stai? ».
Fu il primo a chiederglielo, fu il primo finalmente a interessarsi. Solo lui e Chris si erano in qualche modo interessati a lei.
Non riuscì a rispondere, alla fine aprì la porta e uscì fuori.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Franky si era lasciata andare molte volte nel corso degli anni, sentiva il bisogno di vivere al massimo, di provare ogni tipo di emozione. Si accese una canna nuda nel letto, accanto ad uomo di cui non sapeva neanche il nome.
« Me la passi? » chiese il ragazzo. Franky lo squadrò. Lo aveva incontrato la notte, verso le due, mentre camminava per strada. Lei non aveva un bell'aspetto, girovagava per strada da tutto il giorno e lui le aveva urlato dietro: « Lo vuoi qualche dolcetto? » e aveva mostrato in un pugno un sacchettino di cocaina.
Franky si era avvicinata, aveva preso il sacchettino tra le mani ed aveva inditetreggiato. « Me lo regali? ».
« Solo se vieni a bere con me ».
« Va bene » sentiva di puzzare di sudore, i suoi capelli erano appiccicati alla fronte. Lui le aveva offerto da bere, ma lei non aveva sorriso neanche un secondo. Neanche alle sue battute.
Lui, invece, aveva un sorriso provocatorio sulle labbra. Si erano ritrovati a letto in un secondo, nella camera del motel dove alloggiava quel ragazzo. Si erano letteralmente strappati i vestiti di dosso.
Passò la canna al ragazzo, lui fece un tiro, « non è roba buonissima, dove l'hai presa? ».
« Per strada, me l'ha venduta una ragazza appena sono arrivata ». Si riprese lo spinello e se lo portò alla bocca. « Ah, ma allora non sei di qui ».
« Ero di qui, mi sono trasferita un po' di tempo fa » era andata a vivere con sua mamma, per un po' di tempo, ma i suoi due padri continuava a chiamarla di continuo per sapere quando sarebbe tornata. Era tornata proprio per loro, il viaggio era stato uun susseguirsi di autostop per non spendere troppo i suoi soldi.
« Questa città è strana, prima o poi se ne vanno tutti via » asserì il ragazzo, alzandosi e infilandosi i pantaloni.
« Te ne vai di già? » Franky si sentì all'improvviso sola e fragile, le piaceva la compagnia di quel ragazzo sebbene non lo conoscesse, « non andartene ti prego, sono sola ».
« Ragazzina, mi ritroverai di sicuro » le baciò la fronte, « purtroppo non sono tornato qui per te, ma ai suoi tempi, mi saresti piaciuta un sacco ».
« Rimani ancora un po' » ma lui era di già uscito e aveva chiuso la porta alle spalle. Finì di fumare la canna, sentendosi stupida per aver sperato che quello rimanesse ancora un po' con lei.Si rivestì, riprese il suo borsone e scese le scale del motel, all'entrata chiese il ome di quel ragazzo.
Un uomo con una divisa scolorita le rispose che si chiamava James Cook.


« Oh » rispose meccanicamente al telefono, « wow, tranquilla Michelle, io sto... arrivando ».
Non era vero, Cassie era ancora davanti allo specchio cercando di non rivomitare la mela che si era mangiata per il nervosismo un quarto d'ora prima. Non era pronta. Non era per niente pronta psicologicamente. Si riguardò allo specchio: il suo petto era troppo piatto, quel vestito era troppo largo e le sue gambe erano così... magre. Sospirò.
Non poteva rimare ancora così, Michelle le aveva detto che mancava solo lei. Non era più una ragazzina indifesa, era una donna matura.
Le strade di Bristol erano sempre uguali, niente era cambiato. Quel pub, dove una volta aveva passato tanto tempo a bere e a fare finta di magiare, era gremito di persone. Le prese uno spasmo quando vide fuori Maxxie fumare una sigaretta, con una giacchetta di pelle che gli risaltava ancor di più il colore biondo dei capelli. Arretrò di quelche passo, « Maxxie ».
Maxxie alzò lo sguardo, gettò la sigaretta per terra e sorrise: « Cassie! ». Si sentì meglio, riuscì a sorridere naturalmente. Maxxie l'abbracciò forte, « sei una donna ».
« Oh, beh, non so. Sono solo tanto cambiata ».
« Il tempo cambia tutti mia cara ». Cassie voleva dirgli che in realtà lui era sempre uguale, ma sembrava una cosa non bella da dire, quindi si limitò a sorridere e a farsi trascinare dentro. Trattenne il fiato quando vide la nuca di Sid, continuò a trattenere il fiato quando si girò con una birra in mano e quando il suo sorriso si spense vedendola, il cuore si fermò per un attimo.
Sentì tante persone avvicinarsi e abbracciarla dicendo parole incomprensibili, sentiva il sangue pulsare nel cervello pesantemente. Michelle la strinse forte, con un sorriso smagliante. « Ah! La nostra piccola Cassandra! Vieni al tavolo, su! » si sedette accanto ad Anwar e Chelle. La prima cosa che notò fu la ragazza accanto a Tony. « Cassie » disse Michelle, « questa è Carmen, la ragazza di Tony » la sua voce sembrava stranamente molto stridula e falsa.
« Fidanzata » precisò, « stiamo per sposarci ». Cassie sorrise flebilmente. Ci fu un momento di silenzio, dove tutti erano troppo imbarazzati per parlare. Alle fine, sempre Carmen, disse sorseggiando un aperitivo: « così, voi siete amici da tanto tempo? E il mio caro Tone, com'era? ». Sembrava così ingenua, fuori posto tra tutte quelle persone.
Maxxie e Anwar sghignazzarono. « Tony era un manipolatore, egoista, egocentrico, drogato e alcolizzato come tutti noi ».
Era stato Sid a parlare, era la prima volta che lo sentiva dopo tanto tempo. Un fremito le percorse le mani.
La luce entusiasta si spense nello sguardo di Carmen. « Oh » sussurrò.
« Eravamo solo dei ragazzini » Tony cercò di attuire il significato delle frasi di Sid. « Carmen è sconvolta » Michelle rise sprezzante, « non sconvolgerti troppo mia cara, volevamo solo divertirci ».
« Stai un po' zitta, Capezzola » disse Tony con un sorrisino sghembo sulle labbra. Carmen aprì la bocca confusa. Michelle buttò indietro la testa ridendo, « trovo ancora dei problemi a spogliarmi davanti a un ragazzo a causa del mio seno ».
Risero tutti, l'aria si alleggerì. Cassie ascoltava in silenzio gli aneddoti della loro giovinezza: le vacanze in Russia, le feste piene di droga, il silenzio perpetuo di Effy, la sua convalescenza... alcuni erano ricordi brutti, ma con il tempo si erano alleggeriti, non facevano più male al pensiero.
Alla fine Carmen sbottò: « ma come avete fatto? » Tony la guardò corrucciato, « come avete fatto a vivere normalmente con tutte le pasticche che avete preso, le persone muoiono e voi non ne risentite nemmeno un po' ».
« Non tutti sono rimasti vivi » rispose glaciale Jal. L'aria attorno a Cassie scomparve. Alcuni ricordi, penso, non se ne erano ancora andati. Cassie si sentiva in colpa per la morte di Chris, si era sempre sentita in colpa. In fondo, se fosse stata più attenta a lui, a quest'ora serebbe lì con loro a dire cazzate sui pesci.
Anwar cominciò a tamburellare con le dita, Cassie sentì di odiare quella Carmen. Era sfacciata e si sentiva visibilmente superiore a tutti loro. « E perché allora avete continuato a farvi del male? ».
« Abbiamo smesso, siamo cresciuti, all'epoca ci sembrava tutto giusto e fantastico ».
« Non vivevamo nella bambagia, siamo cresciuti tutti troppo in fretta, ci siamo adattati... ah! Fanculo! Ci siamo divertiti così tanto! » Michelle chiese un martini. « Inoltre, questo ha rafforzao la nostra amicizia ancor di più ». Cassie si sentiva di dire che non era vero e che, anzi, tutto ciò l'aveva portata a scappare in America. Carmen non sembrava convinta, ma non disse nulla.
Cassie pensò che in quei momenti dove tutti tacevano ci voleva Chris, lui sapeva come tirare su il morale. Sospirò piano. Alzò lo sguardo e scorse Sid a fissarla.
Spostò lo sguardo su Maxxie che aveva ripreso a parlare. L'aria si fece più serena e la serata passò in fretta, anche se, non parlò mai. Non se la sentiva, non se la sentiva ad avere gli occhi di tutti puntati addosso. Chissà perché, era ancora così insicura, sebbene ora lavorasse nel campo della moda.
Quando tutti fecero per andare via, ci fu un giro veloce di abbracci e le sembrò che l'abbraccio di Jal fosse in qualche modo troppo freddo. Aprì la porta quando Sid la chiamo: « Ehy Cass ». La sua vista si appannò, si girò e guardò Sid negli occhi. « Cassie, come stai? ».
Fu il primo a chiederglielo, fu il primo finalmente a interessarsi. Solo lui e Chris si erano in qualche modo interessati a lei.
Non riuscì a rispondere, alla fine aprì la porta e uscì fuori.

  
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