Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Segui la storia  |       
Autore: EleNicka_MM    01/09/2014    4 recensioni
Una figura umana uscì dal muro di tempesta. Sprigionava vento e ghiaccio dalle dita. Con un solo movimento della mano mandò Skye a cozzare contro il parabrezza di un'auto, davanti alla quale si accasciò priva di sensi. May premette il grilletto, ma una fortissima folata di vento le fece sbagliare mira. Il proiettile colpì la schiena fasciata dalla giacca nera di fronte a lei. Coulson crollò sull'asfalto, esanime. May urlò
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Start Over: the serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[Angolo autrice - parte 1: inizio con lo scusarmi tantissimissimissimissimo per l'estremo ritardo con cui ho pubblicato il capitolo. Era un capitolo molto difficile da scrivere e poi ho avuto la fantastica sorpresa di trovare il file cancellato al sucessivo avvio del computer. Meno male che avevo lasciato qualche appunto sul telefono che mi ha permesso di riscriverlo! Vi chiedo ancora scusa e spero vi piaccia]


La donna insultò pesantemente l'ennesima buca che aveva fatto sobbalzare la sua auto, causandole un forte male alla schiena.

Da quando aveva cambiato casa, a furia di percorrere quella maledetta strada, aveva bucato due volte tutte e quattro le gomme della macchina e era rimasta impantanata parecchie volte nel fango delle pozzanghere che si formavano con la pioggia.

Parcheggiò di fronte alla porta d'ingresso, avendo cura di avvicinarsi il più possibile all'entrata in modo da portare più facilmente in casa la marea di valigie che si era portata dietro per il suo ultimo viaggio di lavoro.

Non appena scese per aprire il bagagliaio sentì una mano che le afferrava la nuca e un'altra che le premeva un fazzoletto bagnato sulla bocca. Non ci mise molto ad addormentarsi, ma prima di perdere i sensi vide chiaramente luccicare uno strano tatuaggio verde sul polso destro del suo assalitore e una luce bianca, che piano piano li stava avvolgendo.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________

Correre da un senso di libertà che raramente si prova. Come buttarsi con il paracadute, ma senza il rischio di spiaccicati al suolo. Da un senso di libertà sopratutto a chi è stato costretto per quasi due mesi a stare chiuso in un bunker con sistemi di difesa così sofisticati che si azionavano allo starnuto di uno scoiattolo.

Quando vide il sole farsi sempre più alto nel cielo, Phil Coulson decise che era meglio rientrare, rimettersi a letto e far finta di aver dormito un sonno lungo e continuato fino alle 10 di mattina. Far finta di essere felice e pronto per partire per una nuova missione.

Ecco, far finta…

Non era più riuscito a dormire veramente dalla notte dopo l'ultima visita di Fury. Si sentiva schiacciato, da tutto, da tutti, da tutte quelle responsabilità che il vecchio Coulson avrebbe saputo sostenere facilmente, ma che a questo Coulson procuravano solo fastidi.

Non che non gli piacesse il suo posto sulla poltrona più grande...

Quella santa ragazza di nome Skye era riuscita ad installare un nuovo programma di riconoscimento facciale e vocale in modo che gli abitanti del bunker riuscissero ad entrare ed uscire dalla porta principale senza essere obbligati ad indossare giubbotti antiproiettile e tutte le protezioni possibili e immaginali per proteggersi da un'eventuale scarica di mitra su di loro.

Quindi gli bastò sorridere verso alla telecamera e dire il suo nome di battesimo per sentire scattare la “serratura” del pesante portellone blindato.

Si avviò per il corridoio, ma si fermò quasi subito quando sentì provenire da una porta semichiusa dei sussurri incomprensibili. La identificò come la porta dell'infermeria.

Intuendo chi potesse essere la causa dei sussurri, decise di passare oltre, per lasciare libera Simmons di raccontare i dettagli della giornata precedente a Fitz, il quale non aveva ottenuto nessun miglioramento, da quando l'ex-direttore gli aveva ripescati dalle acque dell'Oceano.

Quando però passò di fronte alla porta, Coulson non poté fare a meno di guardare all'interno. Rimase scioccato: i sussurri non provenivano dalla bocca della biochimica – che era pesantemente addormentata sulla poltrona di pelle sistemata accanto al letto del migliore amico – ma provenivano...

« Oh mio Dio! » mormorò Coulson, spalancando la porta.

Fitz aveva gli occhi socchiusi e chiamava “Jemma” sottovoce, allungando debolmente le dita ad indicare la ragazza.
Coulson si avvicinò a Leo, con gli occhi umidi, e gli strinse la mano.

Simmons, disturbata dal rumore che Coulson aveva prodotto entrando nella stanza, si svegliò e, vedendo il suo amico muoversi per la prima volta dopo un anno, scoppiò in lacrime.

« Hey, Fitz, sono qui » gli disse fra i singhiozzi.

Lui aprì un po' di più gli occhi e la vide. Era bellissima, anche con i capelli arruffati, il pigiama e le occhiaie; il suo viso era la prima cosa che avrebbe voluto vedere quando si sarebbe svegliato.

« Jemma » disse Fitz, più forte.

Quando Simmons si accorse della presenza di Coulson nella stanza gli sorrise. Poi, forse animata dal fatto che il suo capo era nella stanza, iniziò a constatare se Fitz fosse veramente sveglio.

« Fitz, mi senti? ». Lui annuì debolmente. Lei continuò, riacquistando il suo tono normale: « Sei nell'infermeria della nuova base segreta, il Parco Giochi. Ci ha portati qui l'ex-direttore Fury, è stato lui a ripescarci nell'Oceano dopo che Ward... »

« Dov'è? » chiese Fitz, interrompendola.

« Ora è rinchiuso alla Ghiacciaia, Fitz » ripose Coulson.

« Non è stata colpa sua, lui non voleva. E' stato Garret ad obbligarlo »
Simmons fece per dire a Fitz che Ward era solamente un bastardo nazista, ma Coulson la fermò.

« Va bene » disse quindi Simmons, con un tono non molto convincente: « Ti credo, Fitz »

« Simmons? » le chiese « Gli altri come stanno? »

Simmons sorrise: « Ti sei appena risvegliato dal coma, ora importa solo come stai tu! »
Poi lo baciò sulla fronte, una cosa che non faceva più da tempo, forse per paura di disturbarlo da quel maledetto sonno dal quale si era appena svegliato.

Per tutta la mattina, l'infermeria fu un viavai di gente che si sincerava delle sue condizioni di salute. Tutto era tornato alla normalità, senza più troppi pensieri e con la mente fresca, libera dalle paure di poter perdere un compagno e concentrata sul prossimo caso.

Che non tardò ad arrivare...

« Abbiamo un caso. E' scomparsa una donna, Il suo nome è Marge Athanay, 45 anni, di Boston. Impiegata di banca, vedova, il figlio Josh Lukenson, ventenne non la sentiva da tre giorni. Era una molto precisa e metodica, che lo chiamava tutte le sere da quando era andato a vivere con il fidanzato. Così è andato a casa sua per sincerarsi delle sue condizioni e poi ha chiamato la polizia » disse Coulson alla squadra, riunita nella sala briefing.

« Perché hanno chiamato noi? » chiese May.

« Hanno chiamato noi perché della casa splende una palla di luce a mezz'aria che crea un campo di energia tutt'attorno: nessuna arma tentata dalla sezione specializzata dello S.H.I.E.L.D. conosciuta sulla Tera può penetrare questa barriera. » rispose Coulson

« E come pensano che noi ce la faremo? » chiese Triplett, sconcertato.

« Beh, abbiamo un asso nella manica. » sogghignò il Direttore.

Il dispositivo di riconoscimento fece partire l'allarme che segnava l'arrivo di qualcuno.

Koenig lo disattivò e poi guardò sullo schermo del suo palmare le riprese delle telecamere.

Rimanendo un attimo sconcertato alla vista dell'uomo che stava cercando di identificarsi, con scarso successo, capì perché Thor si stava sbracciando di fronte al portone blindato: “Nessuna arma conosciuta sulla Terra può penetrare la barriera”.

Skye sbirciò sul palmare poi disse: « Direttore, è meglio che andiamo a recuperare il povero asgardiano che aspetta alla porta, prima che il sistema a tempo scatti e gli conficchi una pallottola in testa »

Coulson tornò poco dopo seguito da Thor, come sempre grandioso nella sua armatura

Skye e Simmons, che erano due grandissime fan dell'”abbigliamento da battaglia” e non amavano molto la versione “casual” dell'eroe strabuzzarono gli occhi e guardarono May che, nonostante fosse quasi sempre immune al fascino degli uomini con la quale lavorava, non poté fare a meno di spalancare la bocca.

Tripplett soffocò a fatica una risata, vedendo la reazione delle tre donne, e andò a stringere la mano al nuovo arrivato.
« Come stavo dicendo » continuò Coulson, togliendo tutti dall'imbarazzo « Avremo bisogno di una mano per poter superare la barriera e permettere alla polizia di condurre le indagini. La donna abitava pochi chilometri fuori Boston. Fra un'ora partiamo. Voi tre con me » disse poi, indicando May, Skye e Tripp. « Simmons, ho bisogno che tu rimanga qui con Fitz. Va bene? » la ragazza annuì.

Tutti si apprestarono a preparare il Pulmino. Coulson fece segno a Thor di seguirlo nel suo ufficio.

Non appena chiuse la porta dietro di se, Coulson disse: « Mi spiace per il sistema di riconoscimento. E' un po' antiquato »
« Non importa » rispose Thor burbero, sedendosi sul divano e giochicchiando con l'orlo del mantello.

« Grazie per l'aiuto » gli disse Coulson.

« Sappi solo che non lo faccio per lei, ma per tener fede all'impegno preso per proteggere questo Mondo »

« Sei ancora arrabbiato? » gli chiese l'altro, più che con una domanda, con un'affermazione.

« Se sono ancora arrabbiato? Per me la menzogna di un amico è tanto dolorosa quanto una coltellata in pieno petto ». Thor si erse in tutta la sua statura, profondamente adirato.

Anche Coulson si alzò e, nonostante gli arrivasse a malapena sotto il naso, sembrava sovrastarlo: « Vi serviva un pretesto per poter continuare a svolgere a pieno il vostro dovere. E comunque, lo scettro del tuo caro fratellino non è mica stato così tanto piacevole, sai? » Si sbottonò la camicia quel tanto che bastava per scoprire la profonda cicatrice sulla parte sinistra del torace.

Thor si calmò, quasi a spegnersi: « Avrebbe potuto almeno permettere a Lady Sif di venire a dirmelo »

« Non era ancora il momento. Dovevo prima capire cosa mi era successo veramente. »

Si sentì bussare lievemente alla porta. La testa di Skye comparve nel piccolo spiraglio aperto della porta scorrevole: « La strumentazione è pronta. Quando vuoi possiamo partire. »

« Grazie mille, Skye. Arriviamo subito. » poi si rivolse a Thor, sorridendo: « Vieni, ti mostro il piccolo regalo che mi ha fatto Fury! »

#

Dopo due ore di volo, il Pulmino atterrò sulla pista di una delle basi segrete di Fury, vicino al luogo della prima sparizione, che raggiunsero in auto.

Quando scesero dalla macchina, un agente dell' FBI gli andò in contro.
« Ragazzi, questo è l'Agente Speciale Andrew Rawell dell'FBI » disse andandogli in contro e stringendogli la mano.
« Phil, è un piacere rivederti. E' passato parecchio tempo, vero? » rispose l'agente, ricambiando la stretta.

« Diciamo una ventina d'anni. Non ti manca un po' la vita da spia? » gli chiese Coulson.

« La vita no, ma lo stipendio sì. » disse, scoppiando a ridere. Poi aggiunse, riferendosi a Thor: « Però, vedo che non ci si annoia mai.»

Couson si rivolse alla squadra, per dare loro spiegazioni: « Andrew e io abbiamo fatto l'Accademia insieme, poi lui, dopo qualche anno é entrato nell'FBI come corrispondente esterno ».

La squadra si presentò e poi seguì Rawell sotto al nastro giallo.

Una sfera di luce bianca risplendeva roteando a mezz'aria sul tetto della casa, proiettando un cono di luce che avvolgeva l'abitazione.

« Prova a vedere se riesci a scalfirla in qualche modo! » disse il direttore a Thor che salì sul tetto, passando la barriera senza difficoltà.

Rimase pochi minuti a perlustrarlo, poi si chinò, come a raccogliere qualcosa, e all'improvviso la sfera sparì.

Quando scese giù, fece subito vedere a Coulson ciò che aveva trovato, nascosto sotto a una tegola: « Ecco la causa di tutto ciò. Questo è un congegno arcaico, che nell'antichità veniva usato dai carcerieri di Jötuneimr per trattenere momentaneamente i prigionieri durante le battaglie, in attesa di trasportarli a palazzo. Lo si nascondeva sotto terra e gli ostaggi venivano imprigionati da questo cono di energia. Ormai è in disuso, per questo scopo, ma viene ancora utilizzato dai Giganti di Ghiaccio per trattenere a casa le mogli infedeli, anche se, come vedete, è molto facile da disattivare. »

Coulson prese dalle mani del dio un dischetto di un materiale sconosciuto, che al suo tocco risplendette di una luce bianca. Poi si girò verso Skye: « Oltre a questo, ci sono delle cose analoghe sul database? E' successo qualcosa di simile o è stato trovato qualcosa di simile? »

La ragazza fece una rapida ricerca, poi disse: « No, ma due ore prima della sparizione è stata avvistata dai sensori un forte picco di energia a pochi chilometri da qui, congruente con l'energia sprigionata dall'apertura di un portale interidmensionale. La cosa che non riesco a capire, è perché nessuno abbia dato l'allarme »

Thor strabuzzò gli occhi: « Ma come è possibile, io e Jane ieri sera eravamo a casa, non ci siamo accorti di niente »

« Beh » disse May, maliziosa « Spero proprio che, come dire, alle due di notte lei e la signorina Foster steste facendo qualcosa di meglio... »

Thor si ammutolì: in effetti stavano... beh, nel senso, avevano altro a cui pensare.

Presero le auto e lasciarono il tempo all'Agente Rawell e alla sua squadra (anche loro agenti dello S.H.I.E.L.D. in incognito) di continuare i repertamenti. Poi ripresero l'auto e andarono nel punto segnalato da Skye.

La squadra scese dall'auto ma, invece di trovare sulla terra i chiari segni dell'apertura del Bifrtost, trovarono uno scatolone infiocchettato.

Si avvicinarono e Tripplett si preparò a disinnescarlo nel caso fosse una bomba, ma non lo era.

« Direttore » chiamò Tripp, facendo segno a Coulson di avvicinarsi « C'è il suo nome qua sopra! »

In effetti, sullo spesso fiocco bianco che teneva chiuso l'enorme pacco c'era scritto, in un corsivo molto curato:

 

All'Agente Phillip J. Coulson

                                xxx

 


 

Coulson aprì lentamente il pacco. All'interno, un violoncello. Sulla parte anteriore dello strumento, era stata malamente intagliata, probabilmente con le unghie, la scritta “Aiutatemi”, seguita da uno strano simbolo, molto simile ad uno smile rotondo, però con i denti canini che spuntavano dalla linea della bocca. Senza farsi prendere dal panico, Coulson cercò ancora nella scatola: vi trovò una chiavetta USB avvolta in una sciarpa che conosceva fin troppo bene. La passò con mani tremanti a Skye, sperando che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.

Nella chiavetta trovarono un video: un'auto stava parcheggiando di fronte alla porta d'ingresso di una casa a schiera. Una dona scese dal lato guidatore e si avviò per aprire il portellone posteriore. Mentre cercava di scaricare il baule pieno di valigie una sagoma completamente vestita di nero, le arrivò dietro e le premette un fazzoletto sulla bocca. La donna cadde svenuta e l'uomo la trascinò verso la porta. Dopo un po' uscì di nuovo, si avvicinò alla telecamera e la avvicinò alla faccia, coperta da una maschera bianca, che lasciava intravedere solo gli occhi azzurro ghiaccio, freddi e penetranti. Poi la telecamera si avvicinò al campanello della casa. Sul cartoncino c'era scritto un nome: Nathan, Audrey.

Il video si interruppe. Prese il suo posto una schermata nera, con un timer che segnava :

47:59:59

 

Nonostante tutti i tentativi di Skye, non c'era modo di ripristinare il video o di continuare ad usare il computer: anche disinserita la chiavetta, il conto alla rovescia continuava.

Phil Couson guardò la squadra con le lacrime agli occhi: l'aveva messa in pericolo di nuovo e ora doveva trovarla.

[Angolo dell'autrice - parte 2: allora? Vi è piaciuto? Spero di si. Ringrazio tutti per aver letto il capitolo 1 e per aver appena finito il secondo. Grazie a Lilian Potter in Malfoy, DoctorChi e _Alessia_C95 per essere state buone nelle recensioni del capitolo 1 e, con tutto il cuore, ringrazio la fantastica kibachan per aver sopportato i miei scleri quando ho scoperto di aver perso il capitolo e per non aver inserito nella sua storia la coppia Fury/Fitz (lei sa cosa intendo XD). Ci si vede al prossimo capitolo!
Kiss,
Ele]

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: EleNicka_MM