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Autore: xxotte    01/09/2014    1 recensioni
«Ti consiglio questo libro, provalo»
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Lo osservai mentre dormiva, mentre mi innamoravo sempre di più.
Le sue labbra continuamente screpolate, le sue fossette, i suoi occhi e i suoi capelli ricci, sempre scombinati.
Lo osservavo mentre passavano le ore, i minuti, mentre il mondo alle nostre spalle moriva piano piano, e ne rimaneva un altro, che viveva, viveva e continuava a vivere occupando la mia mente e il mio cuore, quel mondo era lui.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto capitolo.

Il silenzio a casa era stato caratterizzante in questi due giorni, i miei genitori erano partiti per Dublino ed ero rimasta da sola con mia sorella Molly.
Le parole che scambiavo con Molly nel corso della giornata erano veramente poche, lei aveva diciannove anni, poca differenza d'età non faceva testo, avevamo due caratteri completamente diversi: lei era svampita in tutto quello che faceva ma era molto intelligente, l'unico motivo per il quale riusciva ad ottenere voti alti era che arrivava alle cose per logica, senza prendere appunti durante le lezioni o ascoltare le spiegazioni; era costantemente in fissa con la moda, nelle nostre camere avevamo ognuna una libreria, la sua era colma di riviste, la mia di romanzi; nonostante tutto però veniva sempre ammirata dai nostri genitori, era una ragazza sempre solare e allegra, lei non aveva problemi con nessuno, era circondata da tanti amici -al contrario di me,  che avevo solo tre migliori amici-, per lei il significato di amicizia si basava principalmente su qualcuno che le facesse compagnia, le uniche persone che le erano realmente accanto erano Melanie e Austin, che la conoscevano/sopportavano dai primi anni delle scuole medie.
Con questo non sto dicendo che Molly fosse una viziata con la zucca vuota, assolutamente.
Era molto sveglia e sapeva -anche se era un comportamento che assumeva raramente- essere seria.
Ho sempre sostenuto che la parola bella sia all'apice di ogni apprezzamento, non è dire «sei carina», nè «sei graziosa», è dire «sei bella», ed è diverso, magari a pronunciarlo non ci fai nemmeno caso, ma a pensarci faceva un effetto tutto diverso, e Molly era bella.
Aveva i capelli neri e mossi che le ricadevano dolcemente sulla schiena, le labbra sottili e sempre rosse, infatti, data la colorazione di esse non aveva mai bisogno di applicare rossetti; il suo naso era piccolo e ben definito, e poi aveva degli occhi che facevano invidia a chiunque li vedesse, non erano verdi come quelli di Harry, nè azzurri come quelli di Niall, si poteva dire che era il "miscuglio" di questi due colori, erano grandi e sempre accesi, solitamente gli occhi chiari tendono a spegnersi di colore in base al tempo, i suoi no.
Poteva esserci ombra ma loro erano sempre due pozzanghere colorate e brillanti posizionate nel suo viso.
Molly era una di quelle bellezze troppo perfette per essere vere.
«Come cavolo hai fatto a fare diventare il tavolo in questo stato?»
Appena sentii la sua voce squillante non mi girai nemmeno ad osservarla, sbuffai annoiata e mi soffermai sul tavolo.
C'erano decine di moduli dei vari college inglesi sparsi in giro, il notebook acceso al centro del tavolo, varie penne e matite in giro e post-it sia sul tavolo che per terra.
In quel momento ero davvero confusa, non tanto per il casino che c'era in giro, semplicemente perché dovevo trovare un college che ospitasse le facoltà di medicina, giurisprudenza e lettere per tentare di non separarmi dai miei migliori amici, ciò mi rendeva impossibile scegliere.
Avrei voluto chiedere l'aiuto di qualcuno per scegliere ma Molly sarebbe uscita a breve e comunque il suo aiuto non sarebbe stato rilevante, si sarebbe limitata ad annuire senza seguire nemmeno il discorso, così decisi di chiamare i diretti interessati anche se ne mancava uno.
La nostra scuola aveva tre gruppi di corsi, il primo gruppo comprendeva le prime tre materie obbligatorie per tutti e tre i gruppi, ovvero matematica, lettere inglesi e storia a cui poi si aggiungevano altre tre materie e i laboratori di approfondimento facoltativi, ma questi ultimi si svolgevano nel pomeriggio.
Prima di cominciare il primo anno ci chiesero di scegliere tra il primo gruppo di materie, cioè musica, cucina e arte; il secondo: musica, arte e filosofia; e il terzo: musica, filosofia e scienze.
Emma era ambiziosa come me e si era ritrovata a scegliere di sua spontanea volontà musica, filosofia e scienze, Zayn era stato costretto da sua madre a scegliere il nostro stesso corso in quanto fosse più completo e rilevante per la formazione di studi.
Quando la scuola cominciò, già dai primi giorni si erano creati i soliti gruppi dei ragazzi che avevano fatto anche le scuole medie insieme, per cui quando avevo messo piede in quella classe mi sentivo decisamente a disagio perché tutti erano in piedi e parlavano degli anni passati insieme, in quel momento decisi di unirmi ai due ragazzi in fondo alla classe che se ne stavano in disparte, ovvero Zayn ed Emma.
Ci ritrovammo quindi a condividere cinque anni di amicizia insieme e ormai avevamo preso la stessa confidenza che io avevo con mia sorella, se non maggiore.
Emma era innamorata di Zayn dai primi mesi di conoscenza, non gliel'aveva mai detto e lui sembrava avere il prosciutto negli occhi nonostante fosse evidente.
Erano cinque anni che guardava solo ed unicamente lui e non pensava a nessun altro.
Ammucchiai tutti i fogli sparsi sul tavolo in un angolo per cercare di non far sembrare la casa un letamaio e aspettai che arrivassero; quando sentii il campanello suonare mi precipitai ad aprire trovandomi davanti agli occhi Zayn ed Emma impegnati a litigare.
«Zayn, non ce l'ho io il tuo cellulare!»
«Emma mi fai questi scherzi da quando avevo quattordici anni, potresti smetterla adesso che ne hai diciassette?»
«Ma che ti fumi?» esclamò lei spazientita «che me ne dovrei fare del tuo cellulare?» continuò urlando.
Incrociai le braccia al petto osservando la scena interessata e divertita.
Emma assunse uno sguardo curioso osservando la tasca della felpa di Zayn.
«Zayn, guarda cosa cazzo hai dentro quella tasca! E' tutto il pomeriggio che mi rompi le scatole e il cellulare ce l'hai in tasca! Ma che hai al posto del cervello?»
«Sei idiota, lo sai vero?»
Emma era subito pronta per ribattere ma Zayn le portò l'indice sulle labbra per indicarle di tacere, Emma ovviamente avvampò per quel contatto.
Sorrisi alla scena lanciando un'occhiata furba ad Emma che rispose abbassando le palpebre e scuotendo la testa.
«Non so, hai intenzione di farci rimanere a congelare qui?» Esclamò Zayn accorgendosi della mia presenza.
Ampliai un sorriso beffardo sul mio viso e trascinai dentro Emma, chiusi la porta in faccia a Zayn e scoppiai a ridere.
«Sei crudele»
Emma si precipitò ad aprire la porta tirando dentro Zayn.
«E' una stronza» borbottò Emma rivolgendosi al ragazzo.
«Sei simpatica come al solito» risposi di rimando.
Emma aveva gran parte dei ragazzi della scuola che le andavano dietro, lei però ne era indifferente, non si metteva in mostra nè tanto meno "se la tirava": aveva occhi solo ed unicamente per Zayn.
Era molto carina, con i capelli biondi che le arrivavano fino al seno e gli occhi verde candido, era magra con le gambe snelle, era poco più alta di me.
Mi alzai sulle punte e diedi un bacio sulla guancia a Zayn, noi avevamo sempre avuto questo rapporto speciale ed Emma non ne era gelosa, sapeva che eravamo come fratelli.
Zayn mi strinse in un abbraccio e poggiò le labbra sulla mia guancia ricambiando il bacio.
Ci sedemmo davanti al pc e diedi un mucchio di fogli ad ognuno di loro.
«Dovete guardare le schede di questi college e scegliere i migliori, ci sono tutte le nostre facoltà» spiegai.
«Okay, voi cercate i migliori che io vado in bagno, torno subito» disse Emma.
Io e Zayn ci limitammo ad annuire, quando Emma salì le scale posai lo sguardo su Zayn.
Lo osservai leggermente e mi portai le ginocchia al petto.
«Posso chiederti una cosa?» domandai.
«Dimmi»
«Almeno un po', ti piace Emma?»
Zayn sorrise e spostò lo sguardo verso un punto indefinito.
«Dove vuoi arrivare piccoletta?»
Piccoletta era il modo in cui mi chiamava perché pochi anni fa ero veramente bassa e lui aveva cominciato ad usare questo aggettivo per prendermi in giro.
Zayn schiuse le labbra per parlare ma in quel preciso istante tornò Emma, rivolsi lo sguardo verso Zayn girando il dito come per dire "ne parliamo dopo".
«Ma Tomlinson quando torna?»
Quando un giorno andai in ufficio da mio padre -mio padre era ingegnere- ero abbastanza annoiata, avevo cinque anni e non avevo con chi parlare, allora cominciai a girare per tutti gli uffici, Tomlinson, ovvero Louis, aveva otto anni ed era il figlio di un collega di mio padre,  anche lui era stato trascinato in ufficio da suo padre, in quel momento era intento a prendere a calci un distributore di merendine perché il suo plumcake era rimasto incastrato, in quel momento non la smettevo di ridere, ero piccola ma con la lingua lunga già a cinque anni, così cominciai a prenderlo in giro finendo poi per aiutarlo, avevamo più o meno lo stesso carattere scherzoso e finimmo per diventare amici.
Quando poi ci ritrovammo nella stessa scuola riallacciammo i rapporti e lui si unì al nostro gruppo, lui era di Doncaster, infatti le vacanze le stava passando lì.
«Dovrebbe tornare stasera ma non è sicuro perché torna con il treno senza i genitori»
Emma annuì e ci concentrammo di nuovo sulle schede dei college.
Finimmo per sceglierne uno alle undici di sera, si chiamava Queen Mary College, era uno dei più famosi e prestigiosi a Londra, c'erano tanti studenti perché esso ti dava la possibilità di farti ospitare per la durata dei corsi da una famiglia in modo da agevolarti le spese; era infatti quello che avevamo scelto noi, io ed Emma ci saremmo fatte ospitare dalla famiglia Payne con cui i nostri genitori sarebbero dovuti andare a parlare a distanza di qualche giorno, mentre Louis e Zayn sarebbero andati a vivere dalla famiglia Nortoan insieme ad un altro ragazzo che stava lì già da un anno.
La famiglia Payne aveva due figli, Liam e Kim, Liam frequentava già il college mentre Kim avrebbe iniziato con noi.
Diciamo che il termine "impazienti" non riusciva a descriverci in quel momento.Non vedevamo l'ora di intraprendere questa nuova esperienza.
 
Spazio autrice
Mi scuso con chi ha letto prima il capitolo, ho fatto un casino con l'html, spero che si sia aggiustato e spero che vi sia piaciuto il capitolo.
Questo capitolo è quello necessario a cominciare realmente la storia perché dal prossimo Grace sarà al college e lì si scopriranno moltissime cose.
Grazie perché le visualizzazioni alla storia aumentano sempre di più e con esse le persone che mettono tra le seguite/ricordate/preferite e ricordo che continuerò ad una recensione.
Grazie ancora perché tutto quello che fate conta davvero molto per me!
Un bacio,
Carlotta. xx
Emma.


Molly.
  
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