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Autore: needacurlyboy    01/09/2014    7 recensioni
Mi sposto dalla porta per farlo passare ma lui mi guarda senza accennare di andarsene.
"Ho il diritto di vederli." Sussurra.
"Mamma."
Mi giro di scatto trovando Leonardo sulle scale.
"Caamella." Dice indicando Harry.
Lui sorride e fa per avvicinarsi ma io mi paro davanti e lo guardo male.
"Vattene." Sibilo prima di prendere Leonardo e salire di sopra.
FANFICTION ISPIRATA A QUESTA OS: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2294072&i=1
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crediti: Sara Scrive 
 
“E io odio così tanto
il fatto che ti amo, ragazzo, si
non sopporto che ho così tanto
bisogno di te, bisogno di te”
Rihanna feat. Ne-Yo – Hate that I love you.
 
Capitolo Ventuno.
 
Veronica’s pov.
 

“Arriverò in tempo, piccola.” Ridacchia Harry dall’altra parte del telefono.
 
“Okay.” Ridacchio con lui. “Ci vediamo all’asilo.”
 
“A dopo.” Riattacca.
 
Blocco il cellulare e lo rimetto dentro la borsa.
 
Sono passati quasi tre mesi da quando è cominciato il tour e sono successe tante cose.
 
Elisa e Louis sono felicemente fidanzati e, lo stesso, vale per Chiara e Niall.
 
Celine ed io continuiamo a lavorare da Nando’s e va tutto bene.
 
I bambini crescono ogni giorno di più, assomigliano sempre di più ad Harry e hanno cominciato il loro primo anno di asilo, dove lavora Elisa.
 
I ragazzi avranno un periodo di pausa fino all’otto Gennaio e poi partiranno per l’Europa.
 
Domani, io e i bambini, andremo a conoscere la madre di Harry e trascorreremo il Natale a casa sua e di Robin, il suo compagno.
 
Per questo sono così nervosa e agitata, anche se Harry mi ha detto di non esserlo.
 
Le piacerò?
 
Che cosa penserà di me e dei nostri bambini?
 
“Tiamo ponti!” Delle urla felici mi arrivano alle orecchie, sorrido e mi giro a guardare Lorenzo e Leonardo.
 
Indossano i loro cappottini blu, una sciarpa e un cappello. Questa sera hanno la recita di Natale e sono davvero curiosa di sapere quale sarà il loro ruolo, ma hanno deciso che sarà una sorpresa.
 
“Quando alliva papà?” Chiede Lori sorridendo.
 
Eh, si. Ho certo di spiegare a entrambi che Harry è il loro vero e unico padre; all’inizio sembravano un po’ spaesati ma poi hanno cominciato a chiamarlo papà.
 
Ricordo ancora la sua faccia quando durante una videochiamata su Skype hanno urlato papà; aveva gli occhi lucidi e non smetteva un minuto di sorridere.
 
Sorrido al ricordo e rispondo alla sua domanda. “Ci raggiungerà lì.” Gli scompiglio i capelli.
 
“Possiamo andare?” Chiede Elisa mentre si sistema la sciarpa intorno al collo.
 
Annuisco, prendo il cappotto rosso, che avevo appoggiato precedentemente su una sedia, e me lo infilo. Metto anche una sciarpa, la sciarpa di Harry con il suo profumo.
 
Stringo le manine dei bambini e con Elisa usciamo di casa, raggiungendo Chiara e Celine nell’auto di quest’ultima, dato che è la più grande.
 
“Siete pronti, nanetti?” Chiede Celine guardando i bambini dallo specchietto e i due annuiscono sorridenti.
 
“Allora, si parte!” Usa una voce dolce che piace ai piccoli.
 
Mette in moto, esce dal vialetto e parte verso l’asilo.
 
Arriva all’edificio, dopo una decina di minuti, parcheggia permettendoci di scendere e raggiungiamo la loro classe.
 
“Maeta Alison!” Urlano alzando le manine verso qualcuno.
 
Alzo lo sguardo e noto una bionda avvicinarsi; l’amica maestra di Elisa.
 
L’ha invitata qualche volta a cena, è una ragazza molto simpatica, svampita e non riesce a stare zitta per più di due minuti.
 
“Ciao Veronica! Finalmente siete arrivati, senza questi piccolini non potevamo andare in scena.” Sorride scompigliandogli i capelli.
 
“Maeta ssh.” Borbottano loro portandosi un dito davanti alla bocca.
 
“Ah, giusto!” Fa finta di chiudersi la bocca con una cerniera e di buttare via la chiave.
 
“Possiamo entrare.” Dicono le ragazze, dopo avermi raggiunto.
 
“Venite, vi mostro i vostri posti mentre questi nanetti vanno a prepararsi.” Dice Elisa indicando l’entrata.
 
“Fate i bravi.” Mi abbasso all’altezza dei bambini e li indico uno a uno sorridendo.
 
“Ti mamma.” Sorridono mostrando le fossette.
 
Ricambio il sorriso, torno alla mia altezza e seguo Elisa fino ai nostri posti al centro della sala.
 
“Ora vado dalla mia classe, a dopo.” Sorride, prima di allontanarsi.
 
Ci accomodiamo ai nostri posti, mi tolgo il cappotto e l’appoggio sulla sedia di Harry.
 
Spero solo che arrivi in tempo.
 
 
Controllo l’ora sul cellulare e batto ripetutamente il piede per terra. Sono quasi le dieci, la recita sta per finire e Harry ancora non è arrivato.
 
Mi chiedo che cosa stia facendo.
 
Sblocco il cellulare, vado sulla cartella dei messaggi e gliene mando uno chiedendogli dove sia.
 
Lorenzo e Leonardo stanno per salire sul palchetto e Chiara sta facendo un filmato per i miei genitori.
 
Ci tenevano a esserci, ma per colpa del mal tempo non sono potuti partire.
 
“A che ora ti ha detto che sarebbe arrivato?” Chiede Celine avvicinando le labbra al mio orecchio.
 
“Ha detto che sarebbe arrivato in tempo.” Mi mordo il labbro inferiore e mi passo una mano tra i capelli.
 
“Sono qui.” Dice qualcuno alle mie spalle con il fiatone.
 
Mi volto e un sorriso compare sulle mie labbra quando vedo Harry. “Harry!”
 
“Scusa il ritardo, piccola. C’era molto traffico.” Sospira e si accomoda accanto a me, dopo avermi dato un bacio sulle labbra. “I bambini hanno già fatto?”
 
Scuoto la testa. “Ora è il loro turno.”
 
“Bene. Non mi sarei perdonato se me li fossi persi.” Sorride facendo comparire due fossette ai lati delle sue labbra e mi stringe una mano.
 
Le luci si abbassano, i bambini si posizionano sul palchetto e, quando vedo Leo e Lori, non posso far altro che sorridere.
 
Indossano dei costumi da angioletti.
 
Sono adorabili.
 
Cominciano a cantare una delle tante canzoni di Natale: So this is Christmas.
 
Prendo il cellulare dalla borsa metto la fotocamera e scatto delle foto.
 
Una volta finita la canzone, la sala scoppia in un applauso e anche gli altri bambini, delle altre due classi, salgono sul palchetto e cominciano a cantare Jingle Bells.
 
 
Mi alzo dal lettino di Leonardo, dopo avergli dato un bacio sulla fronte, esco dalla cameretta e socchiudo la porta.
 
Vado nella mia stanza, mi libero dei jeans e della maglietta e indosso il pigiama.
 
M’infilo le pantofole, scendo al piano di sotto ed entro in salotto, dove mi sta aspettando Harry che è impegnato a mandare messaggi.
 
“Con chi stai parlando?” Gli chiedo sedendomi sul bracciolo della poltrona.
 
“Mia madre, non vede l’ora di conoscere te e i bambini.” Appoggia il cellulare sul tavolino davanti a noi, circonda la mia vita con le braccia e mi mette seduta sulle sue ginocchia.
 
“Neanche io.” Sorrido. “Spero di piacerle.”
 
“Le piacerai, ne sono sicuro.” Mi bacia il collo provocandomi dei brividi.
 
Ridacchio, mi accomodo sul bracciolo e appoggio i piedi sull’altro, mentre con le dita accarezzo i suoi capelli.
 
“Dovrei tagliarli.” Alza gli occhi.
 
“A me piacciono lunghi.” Sorrido e continuo ad accarezzarglieli.
 
Ho sempre avuto un debole per i ragazzi con i capelli lunghi.
 
“Oh, allora li lascio così.” Sorride, prende il mio viso tra le mani, avvicina il mio viso al suo e posa le labbra sulle mie.
 
Sorrido, stringo in un pugno i suoi capelli e ricambio il bacio.
 
Ogni volta che lo bacio, sento le farfalle nello stomaco e il mio cuore comincia a battere sempre più veloce.
 
È una bella sensazione, ma a interromperla è il suono del suo cellulare.
 
Sbuffa e si allontana dalle mie labbra, facendomi ridere.
 
Ritorno seduta sul bracciolo della poltrona, per permettergli di prendere il cellulare e torno ad accarezzargli i capelli.
 
“Mamma ci aspetta per cena.” Riporta il cellulare sul tavolino e sorride.
 
“Perfetto! Così ho tempo per preparare un dolce.” Ricambio il sorriso e batto le mani.
 
“Non devi.”
 
“Invece si. Ci ospiterà per quattro giorni, in qualche modo devo ringraziarla.” Scrollo le spalle e torno seduta sulle sue ginocchia.
 
“Come vuoi.” Alza le mani scuotendo la testa e ridendo.
 
“Comunque. Com’era la sfilata?” Chiedo curiosa incrociando le braccia sotto il seno.
 
Devo dire che l’idea di lui che guarda altre ragazze, m’infastidisce un po’.
 
“Carina.” Scrolla le spalle e fa una smorfia con le labbra.
 
“Mmh.” Roteo gli occhi e guardo da un’altra parte.
 
Vedo il mio cellulare illuminarsi sul tavolino e mi allungo per prenderlo. È mia sorella.
 
“Sei gelosa?” Chiede Harry sorridendo divertito.
 
“Io? No, per niente.” Mento facendo una smorfia e sbloccando il cellulare.
 
“Oh, si che lo sei.” Appoggia le mani sui miei fianchi e comincia a farmi il solletico.
 
“No, Harry!” Comincio a ridere, mentre mi dimeno e cerco di rispondere a mia sorella.
 
“Ammettilo.” Ride anche lui e continua a torturarmi.
 
“Okay! Okay! Sono gelosa!” Continuo a ridere.
 
Smette di farmi il solletico e circonda la mia vita con le braccia stringendomi a se.
 
Torno a guardare il cellulare e noto che, per sbaglio, ho digitato l’applicazione di Facebook.
 
 Aspetto che si carichi, così potrò uscire, ma quando compaiono le immagini, rimango a guardare lo schermo.
 
Come prima notizia c’è un articolo di gossip inglese con un’immagine di Harry e Paige, la sua ex, che gli bacia una guancia.
 
È di oggi.
 
Dovevo aspettarmelo che ci fosse anche lei, dopotutto è una modella.
 
Respiro profondamente e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi.
 
Quella foto non significa niente, continuo a ripetere nella mia mente.
 
“Piccola?” Chiede Harry confuso inarcando un sopracciglio.
 
Mi giro verso di lui mostrandogli la foto e dischiude le labbra.
 
“N-Non è come credi, Vero. È stata lei a baciarmi, non l’incontrario.” Balbetta.
 
“Perché non mi hai detto di questo? Sai cosa penso di Paige!” Alzo il tono della voce alzandomi dalle sue ginocchia.
 
“È solo una foto, non significa niente.” Si alza cercando di avvicinarti ma alzo una mano bloccandolo.
 
“Si, come no.” Incrocio le braccia sotto il seno e guardo da un’altra parte.
 
“Ehi, guardami.” Prende il mio viso tra le mani e fa in modo che i nostri occhi s’incontrino.
 
Mi asciugo una lacrima ribelle dalla guancia e lo guardo.
 
“Ho paura, Harry.” Tiro su con il naso.
 
“Paura? Di cosa?” Inarca un sopracciglio, confuso.
 
“Che… Che tu un giorno possa innamorarti di un’altra ragazza e che te ne vada, sparendo dalla mia vita un’altra volta.” Circondo il suo busto con le braccia e lo stringo a me.
 
“Vero.” Sospira. “Non succederà mai, okay? Io ti amo, tanto, e amo i nostri bambini.” Sussurra contro i miei capelli accarezzandoli dolcemente.
 
Mi allontano per guardarlo negli occhi, mi asciuga le lacrime con i pollici e posa le labbra sulle mie.
 
Lo amo anche io, più  di qualsiasi cosa.





Angolo autrice,
buonasera a tutte! Questa volta sono stata veloce ad aggiornare visto? Non vedevo l’ora di pubblicare questo capitolo, perché tornano in scena Veronica, i bambini e Harry. Non è l’ora ideale per pubblicare ma io lo faccio lo stesso. I bambini hanno la recita di Natale e sono vestiti da angioletti, ma ve lì immaginate dei mini-Harry angioletti? Aw. Torno seria. Nel prossimo capitolo invece Veronica ei bambini conosceranno la famiglia di Harry, come andrà secondo voi? Poi, lei vede una foto di Piage (non la sopporto) e Harry e si arrabbia, ma poi tutto va a finire per il verso giusto, e lui le dice 'ti amo' (wah, i miei feelings). Io li amo troppo gli ‘Heronica’. Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto. Riuscite a farne dieci per questo capitolo? Dai, così mi fate felice.
Ora devo andare, bellezze!
Alla prossima,
Reds xx


 
  
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