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Autore: melhopes    02/09/2014    6 recensioni
“E se non dovessi incontrarla di nuovo?”
“Senza volerlo, vi siete incontrati tre volte. Accadrà di nuovo e, quella volta, le parlerai”
“Me lo assicuri?”
“Dovessimo andare in capo al mondo, Harry”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il buio non è mai stato così confortante. Adoro poter chiudere le tendine e creare quest’atmosfera anche se fuori è appena pomeriggio. Adoro sparire e annullare tutto. Nell’unico modo che conosco.
 
Saranno passati 8, forse 10 giorni. Non ne sono del tutto certo dal momento che non è quello che conta per me. Le mie condizioni non sono migliorate. Non credo di essermi ancora ripreso nonostante io stia sempre a sforzarmi quando i ragazzi sono nei paraggi.
 
Mi contengo perché devo loro molto e, allo stesso tempo, non voglio che mi vedano vulnerabile. Mi conoscono da anni, abbiamo condiviso così tanto e ho anche pianto più volte in loro presenza ma mai e dico mai per un motivo simile.
 
So che potrebbero capire e mi sosterrebbero ma sono io a non volere che entrino in questa mia sfera emotiva. Non interamente, almeno.
 
Charlotte è qualcosa che non voglio condividere con anima viva. Per quanto io di lei sappia poco e niente risulta comunque essere il mio tutto. Il mio tesoro da custodire gelosamente nonostante io non vi abbia libero accesso.
 
Sospiro. Mi passo una mano tra i capelli. La lascio lì. I pensieri tornano ad impossessarsi interamente di me.
 
Nessuno di loro esclude una ragazza rossiccia di diciannove anni con un sorriso da far invidia al sole. C’è sempre. Peccato che non lo sia fisicamente.
 
 
 
 
<< Harry! Sei qui? >>
 
Mi sveglio di soprassalto. Non mi ero nemmeno reso conto di avere le palpebre pesanti o di essere in procinto di addormentarmi.
 
<< Eh? >> chiedo, per rendere chiara la mia posizione nonostante io non abbia capito chi mi stia cercando.
 
<< Sei sul letto? >> Zayn.
 
<< Ehm…sì >> farfuglio, iniziando a mettere a fuoco.
 
Mi passo le mani sul volto per rimuovere i segni della mia dormita imprevista. Successivamente mi giro sul fianco, dando le spalle alla parete.
 
<< Sto per aprire la tendina >> mi avverte e la sua voce è a pochi centimetri da me.
 
Da questo deduco non menta. Non mi spiego, però, perché descriva le sue azioni prima di compierle. Non rispondo. Non ha certo bisogno del permesso per farlo.
 
In men che non si dica la luce mi inonda, scacciando le tenebre che avevo personalmente allestito per un altro dei miei momenti di autocommiserazione. Zayn è in piedi e mi scruta con i suoi occhi scuri. Cerco di decifrare il suo umore dall’espressione del suo viso ma non mi riesce. E’ alquanto impassibile quando non proferisce parola. Nasconde bene qualsiasi cosa.
 
Vorrei poter essere come lui. Spero che la mia faccia non mi tradisca, adesso.
 
<< Stavi dormendo? >>
 
Annuisco finendo così con lo strofinarmi sul cuscino.
 
<< Adesso non più, però, no? >>
 
<< Adesso non più >> concordo. << Cosa c’è? >> domando, notando non aggiunga altro.
 
<< Julian ti vuole per registrare >>
 
Mi lascio andare ad un grugnito. L’ultima cosa che voglio è alzarmi da qui e andare a chiudermi in una sala di registrazione improvvisata con qualcuno che mi martella nelle orecchie affinché io ripeta la stessa parte fino allo stremo.
 
<< So che non ti va >> riprende la parola.
 
Bene. Almeno so lanciare ancora qualche segnale adeguato. Continuo a tenere lo sguardo fisso.
 
<< Ed è per questo che ci siamo messi d’accordo per evitartelo >>
 
Sgrano gli occhi. Cosa? Devo aver capito male. Non possono davvero essersi alleati per farmi saltare una registrazione. Va contro tutte le regole che ci siamo autoimposti.
 
<< Ovviamente la cosa ha un prezzo >> pronuncia con un sorriso poco rassicurante.
 
Sapevo ci sarebbero state delle conseguenze. Non potevano certo architettare la cosa senza aspettarsi nulla in cambio.
 
Sospiro. Sono pronto a sentire le condizioni. << Spara >>
 
<< Ti fai una doccia, ti cambi e vieni con me e Liam >>
 
Non sembra male. Però manca la cosa più importante. << Dove? >>
 
<< Prima preparati e poi te lo dico >>
 
Sbuffo. Non sono esattamente sicuro di voler andare. Potrebbe essere una trappola. Cosa mi dice che non mi abbiano allontanato dalle registrazioni per combinarmi di peggio?
 
<< Fidati di me >> le sue labbra si aprono in un sorriso caldo e rassicurante.
 
Fregato. Non so dirgli di no quando fa così. Probabilmente l’ha fatto di proposito. Considero rapidamente la faccenda. Non può andarmi peggio di stare chiuso per ore in compagnia di Julian. E c’è Liam.
 
<< Va bene >> rispondo, seccato. Non che lo sia davvero, voglio solo fare il difficile.
 
<< Ti aspetto qui fuori. Non metterci troppo >> mi raccomanda dandomi un’amorevole pacca sulla gamba.
 
Si scosta e, prima che possa rispondergli, mi abbandona. Mi fiondo giù dal letto. Entusiasmo zero. Controllo il cellulare. Sono quasi le cinque. Pensavo di aver dormito molto di più.
 
Senza volerlo, le mie dita raggiungono il countdown e lo aprono. “+10”. Maledetto Iphone.  
 
Preso da un moto di stizza al ricordo di quanto accaduto, lo elimino. Voglio solo lasciarmi quell’avventura penosa alle spalle.
 
Lascio il telefono sulla prima superficie piana e non bagnata che trovo e vado a farmi una doccia.
 
Indosso i primi indumenti puliti che trovo, rigorosamente neri, e, dopo aver recuperato i miei effetti personali, esco dal tour bus.
 
Mi guardo intorno. Nessuna traccia di Zayn. Urlo un paio di volte il suo nome ma la situazione non cambia. Chissà dove sarà andato a cacciarsi.
 
Forse mi converrebbe chiamarlo. Prima che possa afferrare l’oggetto, vedo di sottecchi una macchia di colore con i suoi tatuaggi alla mia sinistra.
 
<< Zayn? >> chiamo, ancora.
 
Sento l’attrito delle sue sneakers contro il cemento. Torna indietro.
 
<< Ce l’hai fatta! >> esclama con una punta di rimprovero nel tono.
 
<< Non ci ho messo molto >> mi giustifico, poco sicuro sia realmente così.
 
Non ho affatto tenuto d’occhio l’orologio.
 
Si stringe nelle spalle. << Sarà che il tempo qua fuori sembrava non passare mai >> commenta.
 
<< Come avete convinto Julian? >> mi ricordo di chiedere.
 
<< Niall e Louis si sono sacrificati per te >>
 
Non riesco a crederci. E’ una delle cose più dolci che abbiano mai fatto per me.
 
<< Sono in debito con loro >> bisbiglio tra me e me.
 
<< Credo non te lo faranno pesare >>
 
Mi sorprendo mi abbia sentito. Probabilmente non sono un granché con i bisbigli. Mi guardo nuovamente intorno. << Liam? >>
 
<< Sta arrivando >>
 
<< Mentre attendiamo, puoi dirmi dove avete intenzione di portarmi? >>
 
Scuote la testa. << Non se ne parla >> aggiunge.
 
Alzo gli occhi al cielo. Non sopporto quando porta avanti la carta del misterioso. << Saremo di ritorno per il soundcheck? >>
 
Non so nemmeno perché io lo stia chiedendo. Non sono quello che ha paura di mettersi nei guai se salta uno stupido soundcheck.
 
<< Da quando in qua ti importa così tanto? >> domanda sinceramente supito.
 
Ecco. Mi conosce anche lui.
 
Mi stringo nelle spalle. << Non so nemmeno come mi è venuta questa stronzata >> ammetto.
 
Scoppia a ridere. << Ora sì che ti riconosco >>
 
Liam ci raggiunge sbucando dal nulla. << Andiamo? >>
 
Annuiamo entrambi. Stranamente non sono preoccupato della destinazione. Non mi importa dove andremo. Comincio a sentirmi meno depresso in loro compagnia e questo mi basta.
 
Saliamo in macchina e veniamo scortati da Paul, nostro complice per l’occasione.
 
<< Gli hai detto dove andiamo? >> chiede Liam rivolgendosi a Zayn.
 
Questi scuote la testa. << Pensavo di lasciarti al tuo discorso >>
 
Discorso? Di cosa stanno parlando? Che senso ha?
 
Entrambi si voltano dalla mia parte. Sembrano essersi ricordati della mia presenza. Quale onore.
 
<< Abbiamo pensato di passare il pomeriggio a scalare lo Story Bridge >> dichiara, senza alcun preambolo, Liam.
 
<< Scalare?! Un ponte?! >> chiedo con una vocetta stridula involontaria.
 
Non può essere vero. Mi stanno prendendo sicuramente in giro.
 
<< Giusto per avere una buona visuale della città >> commenta con sufficienza.
 
Come se trovarsi su un ponte a decine e decine di metri d’altezza fosse una cosa di poco conto: quasi come giocare a pallone.
 
<< Dicono che Brisbane sia fantastica in questo periodo dell’anno e, siccome non avremo tempo per visitarla in toto, usiamo un escamotage >> aggiunge Zayn.
 
Intuisco siano seri e che io sia, inevitabilmente, fregato. 
 
<< Toglietevi dalla testa che io salga su quel ponte. Sapete perfettamente che ho paura delle altezze! >> sbotto.
   
<< E così anche io ma è sicuro >> mi rassicura Zayn.
 
<< L’abbiamo già fatto per il video di “Midnight Memories”. Non sarà molto diverso >> si intromette Liam.
 
<< Togli le telecamere, il freddo e la notte >> precisa l’altro.
 
Non sopporto il modo in cui si danno man forte l’uno con l’altro mentre mi trascinano letteralmente in questa pazzia.
 
<< Perché siete convinti che vorrei rivivere l’esperienza? >>
 
<< Non hai altra scelta. Hai accettato quando hai preferito noi a Julian >>
 
Non potevo certo immaginare che mi avrebbero costretto a rischiare un infarto. Perché non voglio fare il mio dovere? Quasi mi manca quella stanza sigillata piena di microfoni, leggii e materassi per isolare il suono.
 
<< Mi avete incastrato >> protesto, sperando che la cosa possa sciogliermi da ogni vincolo indesiderato.
 
<< Ormai è andata >> pronuncia Liam soddisfatto.
 
Lo incenerisco con lo sguardo. Ha ragione, però. Ormai è andata. Sono qui in loro compagnia. Non posso certo lanciarmi da un auto in corsa. Non ho uno stuntman e non mi trovo in un film d’azione. L’unica azione che ho compiuto oggi è stata pensare. Oltre a ricordarmi di respirare, ovviamente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Siamo a troppi metri da terra per i miei gusti e sono grato che nessuno dei due abbia voluto dirmi quanti siano con esattezza. Venire a conoscenza della cifra avrebbe influito in maniera negativa sulla mia psiche facilmente suggestionabile.
 
Camminiamo ancora per un breve tratto, scortati dalla guida. Mi chiedo quale persona di buon senso vorrebbe un lavoro del genere.
 
Tengo il passo cercando di non andare addosso a Liam o di intralciare il ritmo di Zayn, alle mie spalle.
 
<< Harry, ci sei? >> urla controvento.
 
Non rispondo immediatamente.
 
<< Lo tengo d’occhio io, ti ho detto >> lo imita Zayn. Dal tono intuisco sia seccato per i continui controlli di Liam.
 
<< Okay >> mormora, quasi mortificato.
 
Guardo il panorama lungo tutto il tragitto. Nonostante sia pomeriggio e non ci siano le luci a rendere il tutto più magico, la vista è spettacolare. Sono quasi felice di averli seguiti e aver dato loro l’opportunità di regalarmi questo pomeriggio. Dubito, però, che lo ammetterei così facilmente.
 
Il tempo di raggiungere uno dei punti più alti del ponte, e la guida ci lascia da soli come richiesto dai miei due amici.
 
Aggrotto la fronte quando i loro sguardi convergono su di me.
 
<< Allora, cosa te ne pare? >> mi chiedono più o meno all’unisono.
 
Sono quasi spaventato dalla loro telepatia. Passano decisamente troppo tempo insieme.
 
<< E’ carino >> proferisco, filtrando i miei veri pensieri.
 
<< Carino? >> mi fa eco Liam, quasi offeso dal mio utilizzo di quell’aggettivo.
 
Questo posto mi piace sempre di più ad ogni secondo che passa. Annuisco, cercando di rimanere indifferente.
 
<< Okay, carino >> ripete, fingendo di crederci.
 
<< Perché l’avete mandato via? >> domando indicando col pollice il tratto da cui siamo venuti.
 
<< Volevamo stare un po’ da soli. Solo noi tre >> interviene Zayn.
 
<< Ditemi che non dev’essere una cosa romantica >> fingo di supplicarli.
 
Sorridono. Zayn scuote la testa. Immagino valga anche per Liam.
 
<< Sei ancora spaventato all’idea di trovarti qui? >> si informa Liam.
 
Ci penso un secondo. Adoro essere qui. Mi sento leggero, quasi in grado di spiccare il volo.
 
<< No >> ammetto.
 
Sorride amorevole. Quasi mi preoccupa. << Ecco qua >> afferma come se stesse rivelando un’enorme verità.
 
Lo guardo interrogativo.
 
<< Harry, io e Zayn abbiamo organizzato tutto questo per un motivo ben preciso >> inizia.
 
<< Che non è quello di inscenare la tua morte >> scherza l’altro.
 
Sorrido, lasciandomi distrarre per qualche secondo.
 
<< Le cose negli ultimi giorni non sono state facili e sappiamo quanto tu stia male anche se cerchi di fingere il contrario. Non sei più sorridente, spensierato come una volta. Non stiamo dicendo che Charlotte sia un brutto acquisto per te, non fraintenderci >> fa una pausa.
 
Cerco di assorbire tutto quello che sta dicendo, concentrandomi sul significato profondo di ogni singola frase.
 
<< E’ solo che da quando non sei riuscito a trovarla sei spento e non è quello che vogliamo per te. Nessuno di noi >> aggiunge Zayn.
 
<< Sappiamo perfettamente che adesso hai paura. Non sai se sei pronto a trovarla o meno. Non sai se accadrà e stai lasciando che questo ti freni >>
 
Parola dopo parola, la mia maschera crolla. Sono meravigliato di quanto bene mi conoscano. Hanno decifrato il mio animo. Mi sento messo a nudo. Non è così male come pensavo. Mi sento compreso. Anche supportato.
 
<< Anche l’altezza è qualcosa che temi, eppure guardati. Sei qui. In cima ad un ponte in una città di cui sai a malapena il nome. Hai superato la paura. Non ti senti alla grande? >> mi chiede con un enorme sorriso.
 
Non posso fare a meno di ricambiare.  << Mi sento decisamente alla grande. Quassù è bellissimo >> e l’entusiasmo mi invade.
 
<< Se sei riuscito a fare questo, non devi aver paura di nient’altro. Puoi fare tutto, se ti impegni e ti concedi fiducia >> mi incoraggia Zayn.
 
In me cresce la consapevolezza abbiano ragione. Amare non mi spaventa. Trovarla è decisamente la cosa giusta. Senza timore di metterci troppo. Senza dubbi a tormentarmi.
 
<< Guardati intorno >> prosegue Liam stendendo la mano verso l’orizzonte.
 
Obbedisco. Per la seconda volta rimango estasiato dal panorama. Mi sento piccolo ma, allo stesso tempo, invincibile.
 
<< Questa città è enorme eppure può essere vista per intero stando in un solo punto. Non ti sfugge nulla, nemmeno una singola zolla di terra. Cosa credi significhi? >> mi domanda.
 
Nonostante la buona volontà, non riesco a capirlo. Scuoto la testa dispiaciuto. Attendo mi spieghi il suo punto di vista.
 
<< Il mondo può anche sembrarti sconfinato, pieno di nascondigli in cui perdersi ma è solo terra. Non c’è niente che tu non possa vedere. Non c’è niente che ti possa sfuggire. La distanza non conta. Non esiste. E’ solo un ostacolo mentale. Charlotte è vicina. Lo è sempre >>
 
<< Devi solo vederla in questo modo. Pensare positivo >> aggiunge Zayn.
 
Sorrido. Non smetterò mai di essere grato per averli nella mia vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Esco dalla doccia ancora bagnato e con un enorme sorriso sul viso. Sincero. Sono entusiasta. Per lo show conclusosi da poco; per il pomeriggio con Liam e Zayn; per la nuova prospettiva che ho deciso di utilizzare.
 
Raggiungo Niall buttato sul divanetto col cellulare tra le mani. Alza lo sguardo quando si accorge della mia presenza.
 
<< Di buon umore? >> domanda, radioso.
 
Annuisco. << Tutto merito di quelle due canaglie >> aggiungo senza perdere il sorriso.
 
<< Cos’avete fatto? >> si informa.
 
Scuoto la testa. Mi guarda interrogativo.
 
<< Sai cosa, Niall? Voglio proprio vedere quel video >> cambio discorso.
 
Alza un sopracciglio, probabilmente stranito dalla mia decisione. << Lascia che accenda il pc >> risponde, però, mettendosi composto e raggiungendo l’oggetto sul tavolino.
 
<< Vado a mettere qualcosa e torno >>
 
<< Okay >> risponde senza degnarmi di uno sguardo.
 
Infilo un paio di boxer puliti. Strofino ulteriormente i capelli umidi. Una volta fatto, lancio, come sempre, l’asciugamano in bagno rimanendo sulla soglia.
 
<< Ci sei? >> urla.
 
<< Eccomi >> e mi ritrovo alle sue spalle.
 
Mi lancia un’occhiata e scala affinché ci sia possibile dividere lo schermo. Mi siedo accanto a lui e attendo che faccia partire il filmato.
 
Preme play e la prima scena prende forma sotto i nostri occhi. A tre secondi, però, si blocca. Niall sbuffa, infastidito. Sorrido, divertito dalla sua reazione.
 
I miei occhi cadono distrattamente sulla colonna presente sulla destra: i suggerimenti di youtube. Mi paralizzo. Non ci posso credere.  
  
 






SPAZIO AUTRICE: Heey! Sono tornata per farmi perdonare anche se non credo di esserci riuscita con questo capitolo. E' scritto leggermente con i piedi e non è proprio come avrei voluto fosse ma non riuscivo ad aspettare. Voglio solo arrivare avanti e avanti e avanti. Immagino capiate il perché. 
Spero sarete clementi nei miei confronti >< ricordatevi che vi voglio bene e so fare i Waffeln. (I miei tentativi di corruzione sono patetici ma non ho molto altro lol) 


Comunque non credo di riuscire a finire entro i 30 capitoli. Ops. E' un problema? Ditemi di no, vi prego. Non voglio dover tagliare le cose a cui ho pensato o affrettare l'intera storia rendendola inverosimile. 


Ricordatevi della pagina ma, cosa ancora più importante, ricordatevi di sorridere oggi :)
Spero trascorriate una bella giornata! 
A presto :) x
  
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