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Autore: Mordekai    02/09/2014    2 recensioni
Una ragazza con un potente potere proibito, una Regina di ghiaccio che nutre odio nei confronti del Regno di Huvendal e del suo Re Searlas. Arilyn, la protagonista di questa avventura dovrà salvare i suoi amici e Darrien.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Regina non era affatto intimorita dal tono di voce del re, anzi era divertita. Ad ogni suo passo, sul pavimento in marmo si formavano lastre sottili di ghiaccio che si espandevano a vista d’occhio, raggiungendo le colonne e gli archi del salone. 
‘’Che cosa vuoi?’’- domandò adirato il Re, cercando di conservare la bontà che offriva il suo cuore, ma sua madre, la donna che lo aveva abbandonato quando era solo un bambino, faceva riemergere tutto l’odio represso.

‘’So che c’è una ragazza in questo luogo. Una ragazza con un potere speciale. Come si chiama?’’
‘’A te cosa interessa?’’

‘’La mia è pura curiosità.’’- rispose la donna con un sorriso malizioso, mentre avanzava verso il re, con il volto contratto dalla rabbia. Notando quell’espressione familiare sul volto di Searlas, decise di provocarlo ancora.

‘’Riesci a sentirlo anche tu, figlio mio? Quel sentimento che scorre nelle vene? Quel vuoto, che ti consuma lentamente e con voracità?’’ 
‘’Di cosa parli?’’ 
‘’Stai diventando come tuo padre.’’

‘’Non osare nominarlo. Lui ci ha traditi, ha tradito la mia fiducia e questo popolo che rischia la morte. E’ la colpa è anche tua.’’
‘’Stai zitto.’’ Una nube di ghiaccio investì il Re, facendolo catapultare contro il trono e una colonna, ferendolo gravemente all’occhio: ‘’Maledetta!’’- esclamò con ferocia brandendo la spada e cercando di colpirla, ma lei fu più rapida. Una gabbia di ghiaccio gli immobilizzò le ginocchia per poi arrivare sul bacino.
‘’Non puoi nascondere realmente quello che sei.’’

‘’Io non sarò mai un tiranno. Non sarò mai come te.’’- disse Searlas digrignando i denti e sferrando un potente fendente contro l’addome della donna, macchiando di sangue la tunica. Un urlo acuto si librò nell’aria, il volto della regina era solcato da rughe profonde e gli occhi sembravano essere solo due orbite vuote. Tutta la sala tremò, il ghiaccio cominciò a frantumarsi e a cadere in grandi blocchi, e per il volere del fato, il Re riuscì a liberarsi da quella trappola. Tutto si dissolse in piccoli cristalli che brillavano di luce propria. Un rumore di passi frenetici si udirono nel corridoio opposto, tre guardie Merfolk seguite da Darrien giunsero nel salone, ancora testimone di quello scontro:

‘’Mio Re, la Regina di Ghiaccio è stata qui? Rispondetemi!’’
‘’Si, ma…ma è tutto risolto ora…’’- rispose a fatica Searlas, con la fronte sanguinante e un occhio gonfio e la pelle pallida. 
‘’Portatelo da Nestor e convocate due guardie Navra per rimuovere il ghiaccio rimasto sulle pareti e-‘’
‘’Darrien, figliolo ascoltami. Non…’’

‘’Non che cosa mio Re? Lei è stato attaccato dalla Regina e non si sa il motivo.’’
‘’Avvicinati. Avvicinati ragazzo. Devo confidarti… una cosa.’’
Darrien obbedì e avvicinando l’orecchio poté udire la confessione; fu come un fulmine a ciel sereno ciò che rivelò il re, la paura e l’incredulità che trasmettevano gli occhi del comandante erano ben visibili:
‘’E’ la verità? Quello che dite è il vero, mio Re?’’
Il Re annuì e fu portato da Nestor, mentre il salone veniva ripulito da due Guardie Navra del fuoco, riportando lo splendido color bianco delle mura al suo stadio originale. Darrien era alquanto turbato da quella confessione, ma decise di restare in silenzio fino al momento opportuno, non solo per tenere alto il ruolo che rivestiva ma anche per tutti i suoi cari.
Un nuovo sole sorse oltre le montagne, offrendo una splendida giornata per cacciare selvaggina e fare rifornimenti di munizioni, trasportare merci e altro.
‘’Arilyn, sveglia dobbiam andare-‘’ Aithwen fu interrotta immediatamente quando Arilyn uscì con la sua tipica tuta e i capelli legati in una coda alta, gli occhi che brillavano e un sorriso splendente. Entrambe si diressero nella Sala allenamenti seguite dagli altri allievi. Al centro della sala c’era Darrien che discuteva con Sindar e un altro uomo, dai capelli rossicci raccolti in una piccola cipolla, barba folta, occhi piccoli e neri, alto e muscoloso, con una cicatrice che partiva dal lato sinistro della fronte e si estendeva fino alla guancia destra. 
‘’Oh, buongiorno allievi. Lui è Arcal Quercia Rossa, un mio vecchio amico che vi aiuterà nella resistenza degli attacchi. Vi chiederete perché questo? Stanotte il Re ha avuto uno scontro diretto con la Regina di ghiaccio.’’

Un mormorio di sconcerto e paura provenne dagli allievi subito interrotti con un gesto della mano del comandante: ‘’Dicevo, per evitare che siate colti alla sprovvista, inizieremo subito con una prova per constatare la prontezza di riflessi ottenuti. Mettetevi in riga e chiudete gli occhi.’’
Tutti gli allievi si posizionarono, chiusero gli occhi e aspettarono che Arcal proferisse parola:
‘’Perfetto, ora dovrete parare il colpo che vi verrà inferto.’’

‘’Ma come facciamo a difenderci se non vediam-‘’ Neanche il tempo di terminare la frase che Arcal sferrò un gancio destro nello stomaco di Mariz, facendolo cadere rovinosamente al suolo, provocandogli un conato di vomito.
‘’Prima regola: Mai parlare durante un combattimento. E pulisciti la bocca, non voglio un soldato sporco di vomito. Proseguiamo.’’ 
Arcal continuò con il suo strano metodo di allenamento, lasciando qualche allievo con evidenti lividi e altri ancora frustrati per non aver parato il colpo. Giunse ad Aithwen ed Arilyn.

‘’Bene, piccola ragazza, chiudi gli occhi e difenditi.’’

Aithwen chiuse gli occhi e posizionò le mani davanti il volto. Il colpo arrivò rapido e con forza, arrestandosi nelle mani della giovane. L’urto la fece arrestrare di qualche passo e le lasciò una grossa macchia rossa sui palmi. 

Era il turno di Arilyn, l’ultima della fila, già con gli occhi chiusi e le mani davanti il volto. Arcal fece scrocchiare le nocche e preparò il colpo. Il gancio avanzò rapido ma si fermò con un tonfo nelle mani di Arilyn, per poi essere deviato verso destra e Arcal fu scaraventato al suolo.

‘’Perfetto. Sei stata magnifica.’’- disse entusiasta l’omaccione alzandosi e facendo scricchiolare le ossa del collo per poi dare una pacca sulla spalla alla ragazza. Darrien stava per congratularsi di persona, ma d’un tratto una Guardia Navra entrò nella sala:
‘’Comandante Darrien, chiedo venia per essermi intromesso, ma la stanno aspettando. Il Generale Bulwark vuole parlarle. E’ urgente.’’
‘’…Va bene.’’- rispose Darrien a malincuore avviandosi con il soldato verso il cortile.
L’addestramento continuò, rivelandosi via via più complicato e faticoso, comprendendo l’uso di pesi e catene e dimostrazione del proprio potere.
‘’Concentrati Sivaln, usa il tuo potere per liberarti.’’- disse Arcal strattonandogli le catene fino a farlo cadere sulle ginocchia. La pelle del giovane iniziò a mostrare piccole crepe, che via via si estendevano fino ad emanare una lieve luminescenza verdastra.

‘’Sono libero ora.’’- disse il ragazzo mentre si dissolveva in tante scaglie rosa e verdi, muovendosi in grandi spirali per poi riprendere la forma originale, solo la gamba era incompleta. 

‘’Oh maledizione, ho impiegato mesi per perfezionare questo potere e mi ringrazia così.’’- esclamò adirato Sivaln mentre cercava di sistemare la gamba. 
Arcal fece schioccare le dita e la gamba ritornò come prima. ‘’Se ti chiedi come ho fatto, questa tecnica la usò anche tuo padre. Sì, lo conoscevo, abbiamo combattuto insieme più di 30 anni fa e avevo il tuo stesso problema e bla bla bla. Proseguiamo.’’

L’allenamento durò fino al tramonto, quando tutti gli allievi stramazzarono al suolo. Arcal li osservò perplesso, notando che alcuni non riuscivano a stare in piedi, altri respiravano a fatica e molti altri avevano evidenti lividi bluastri. 

‘’Avranno bisogno di un addestramento ferreo e intenso’’- pensava Quercia Rossa, lisciandosi la folta barba.
Dopo essersi ritirati nei loro alloggi, in attesa della cena, Arilyn preferì restare nella Sala ad allenarsi qualche altro minuto, mentre la luce lunare filtrava attraverso la cupola in vetro. La giovane ragazza alzò le mani al cielo, in direzione della cupola, concentrando tutte le forze residue nel tentativo di risvegliare il potere che si celava dentro di sé. 
Piccoli sprazzi di luce illuminarono i suoi palmi, cambiando dal giallo del grano all’arancio del sole fino al bianco della neve.
‘’Avanti. Rivelati.’’- disse Arilyn cercando di incoraggiarlo ad uscire. Gli sprazzi diventavano via via più intensi , fino ad avvolgere i palmi con un candido torpore. Chiuse i pugni, cercando di mantenere il controllo della luce nelle sue mani,  ma una voce la distolse dalla sua concentrazione e quelle sfere svanirono i piccoli fasci luminosi:
‘’Dovresti essere nel tuo alloggio a riposare a recuperare energie.’’
‘’La zuppa di carne con sedano non mi va.’’- rispose Arilyn cercando di recuperare la concentrazione. Darrien era appoggiato ad una colonna, con solo la sua tunica nero pece, senza guanti e cappuccio.

Le mani della ragazza si illuminarono di nuovo, con deboli sprazzi di luce.
Darrien alzò la mano sinistra, generando tre sfere verdi tendenti al nero, ferme a mezz’aria:
‘’Colpiscile.’’
‘’Come?’’

‘’Ho detto: Colpiscile.’’- disse nuovamente il Comandante con un sorriso sulle labbra, concentrando le sue forze sulle tre sfere che fluttuavano vorticosamente in direzione della cupola. Arilyn intensificò le energie sugli sprazzi di luce che divennero lame di luce. 
‘’Ti consiglio di piegare le braccia verso il basso, chiudere i pugni e poi, come se volessi sferrare un gancio, rilascia le lame.’’
La giovane ragazza fece come suggerito e l’esito fu positivo: le lame di luce si scagliarono contro le tre sfere. All’inizio ci fu un lieve tremolio ma poi con una forza incredibile perforarono le sfere, frantumandole in mille frammenti che si dissolsero. 
‘’Si, ci sono riuscita!’’- esultò Arilyn, prima di accasciarsi al suolo, stremata e senza più un briciolo di energia.
Darrien riuscì a sostenerla e fu portata nel suo alloggio. La adagiò lentamente sul letto e, una volta finito di rimboccarle le coperte, se ne andò cercando di non fare rumore.
Il giorno seguente, si respirava aria di tensione tra le Guardie Navra e Merfolk, soprattutto il Generale Niveral e il tenente Rhakros delle Guardie Brackoll erano agitati. Arilyn fu svegliata dal continuo rumore di stivali da neve delle Guardie nei corridoi:
‘’…E’ uscito con la Prima Unità questa notte. Nessun segnale da allora Signore.’’- disse una Guardia Navra.
‘’La Prima Unità? E’ sicuro di quello che dice soldato?’’
‘’Si, Signore.’’
‘’Se è a capo della Prima Unità, vuol dire che è diretto al Picco.’’- esclamò Niveral con la fronte corrugata e grattando la cicatrice sul labbro.
Arilyn e alcuni degli allievi si diressero nel Salone, gremito di tutte le Guardie disponibili ancora nell’interno Regno, tra cui alcuni soldati della Prima e Seconda Unità, abbastanza anziani per combattere ancora:
‘’Vi chiedo gentilmente di tornare ai vostri alloggi. Questa è una zona riservata adesso, mi dispiace.’’- disse una delle Guardie posta vicino la colonna d’entrata. 
Arilyn superò la Guardia con rapidità e andò dritta dal Generale, indaffarato. Trasalì quando si ritrovò la ragazza a pochi centimetri da lui:
‘’Bontà divina, cosa ci fa lei qui?’’

‘’Voglio sapere cosa è accaduto a Darrien!’’- esclamò Arilyn a denti stretti.

‘’Vorremmo saperlo anche noi. Sta conducendo la Prima Unità al Picco, ma le sentinelle non…’’-disse una Guardia intervenendo, ma si interruppe subito.
‘’Le Sentinelle non cosa, soldato?’’- domandò il Generale con uno sguardo che avrebbe potuto ridurre in cenere quel povero ragazzo che gli stava di fronte.
‘’Ehm… Ho dimenticato di informarla che questa mattina le Sentinelle ci hanno riferito di una intensa attività nel sottosuolo, nelle gallerie a Nord della città.’’- finì di dire il giovane deglutendo rumorosamente, asciugandosi anche una goccia di sudore sulla tempia.
Il Generale restò impassibile, ma si rivolse ad Arilyn con voce tranquilla: ‘’Signorina, lei è disposta ad unirsi al primo plotone diretto al Picco? Anche i suoi amici possono venire.’’
‘’Sì, lo sono.’’

‘’Le avverto che sarà faticoso arrivarci. Sono quasi due settimane di cammino.’’
‘’Non mi interessa se ci impieghiamo settimane o mesi, voglio stare al suo fianco e impedirgli di fare sciocchezze.’’- esclamò Arilyn serrando la mascella e lasciando che il suo potere ‘’accendesse’’ i palmi delle mani.

Tutte le Guardie furono allarmate dalla sua reazione e prontamente reagirono manifestando poteri che sembravano essere distruttivi e più forti del suo. Il Generale placò la truppa con un gesto della mano e squadrando da capo a piedi la giovane, disse:
‘’Grinta, coraggio e determinazione.  Erano anni che cercavo una persona, una ragazza per la precisione che avesse queste caratteristiche. Searlas e Vorshan hanno fatto un bel lavoro. Allora? Accetta?’’- chiese il Generale porgendole la mano.

Tutti nella Sala attendevano una sua risposta, con il cuore in gola e le gambe tremanti . Arilyn si guardò intorno, osservando prima le Guardie e poi i suoi amici, chi con occhi di attendeva il momento opportuno per manifestare la sua forza, chi che era rimasto impassibile alla scena e chi si nascondeva dietro un compagno per lo spavento.
La ragazza guardò prima gli occhi ambrati del Generale e poi, senza indugiare oltre, strinse in una forte morsa la sua mano:
‘’Accetto Generale.’’

‘’Perfetto. Al tramonto partiremo, fate i bagagli. Portatevi solo il necessario e non accumulate peso inutile. Le armi bianche non vi serviranno per il momento.’’

Urla esultanti e grugniti contrariati si udirono nell’immenso salone che risplendeva di una abbagliante luce calda. 
Il Generale prima di congedarsi nel suo alloggio disse ad Arilyn e ai suoi compagni:

‘’Signori, avete fatto la scelta giusta. Vi avverto però, i Sentieri del picco sono fitti di pericoli e si affacciano su immensi crepacci. Non fate sciocchezze o le conseguenze saranno gravi.’’

Sembrava una minaccia, ma cosa importava, lo ''spettacolo'' stava per iniziare.




   
 
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