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Autore: iloveryuga 2000    02/09/2014    6 recensioni
Una maschera di vetro le persone indossano e il loro vero volto nascondono.Credete alla teoria dei mondi paralleli?Neanche lei ci credeva.M dovette ricredersi.Perché quando un sentimento e verace e puro,va oltre il tempo e lo spazio.[Questo è il link del trailer:https://www.youtube.com/watch?v=C4fHF3laN94&feature=youtu.be] Questo è il link di un altro trailer che ho fatto: http://youtu.be/PlEsrQIjHWw
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28 Image and video hosting by
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"Come pensavo. Babbo natale non è venuto e non ha realizzato il mio desiderio. A quanto pare, non basta fare la brava bambina soltanto a natale"

Ryuga era riuscito per un miracolo a tornare a casa. Le gambe faticavano a reggergli e il petto gli doleva da impazzire. Si richiuse l'uscio alle spalle e scivolò lentamente contro la parete, fino a toccare terra. Aveva il respiro affannato per lo sforzo enorme di trattenere le lacrime. Si riscosse sentendo dei passi venire nella sua direzione:" Allora, sei riuscito a darle la canzone?" Era Ben, con un sorriso allegro stampato in volto. Il blader alzò con molta lentezza la faccia, ma decise di non guardarlo negli occhi per non mostrare le occhiaie profonde che gli solcavano le guance, date dal pianto consumato poco prima:"No... e non credo che riuscirò a dargliela mai più..." Mugulò, soffocando un singulto. Il bruno fece un ampio gesto col braccio:" Suvvia, non cominciare a fare il drammatico, vedrai che domani ce la..." Si bloccò appena vide il suo sguardo, isterico e appannato:" Se...n'è...andata" Biascicò, prima di scoppiare in lacrime. Il possessore dell'Ultimatrix finalmente capì. Non riuscendo a proferire parola, si inginocchiò di fronte a lui e lo abbracciò. Ryuga non lo allontanò, anzi tentò di reprimere i singhiozzi contro la sua maglietta nera, stringendo così forte la presa da farsi diventare le nocche completamente bianche.

Il giorno di natale. Sarebbe dovuta essere la giornata più felice di tutte, invece per loro era totalmente da dimenticare. Si erano radunati tutti nella radura nella quale Julie arrivava sempre. Ovviamente c'era anche lei, "pronta" a tornare a casa. Aveva lo sguardo basso e afflitto e camminava lentamente. Una volta che fu nel mezzo dello spiazzo erboso, respirò un'ultima boccata di quell'aria che sapeva di affetto. Si voltò verso i suoi amici:"Ragazzi, lo so che ora siete dispiaciuti perchè me ne vado... ma è questo il mio destino...non posso sottrarmi ad esso, per quanto atroce sia. Però voglio che serbiate sempre un bel ricordo di me" Si avvicinò a Kagome:"Kagome, amica mia, io e te siamo diventate molto amiche, ci siamo dette tutto e ci capivamo solo con uno sguardo, sei preziosa per me" La sacerdotessa si asciugò le lacrime. Le due si abbracciarono:"Mi mancherai Julie" Sussurrò, cominciando a piangere:"Anche tu" Si staccarono e si sorrisero. Julie proseguì verso Yuma e Astral:" Ragazzi, il vostro legame mi ha colpito fin dall'inizio, e anche il vostro modo di affrontare le cose. Spero di poter apprendere da voi il segreto dell'energia al massimo" Yuma le sorrise dolcemente:" Siamo noi che dobbiamo imparare da te la gentilezza. Per cominciare ti abbiamo fatto un regalo" Il ragazzino le porse una carta di Duel Monster. Sailor Moon la prese, facendo attenzione a non rovinarla, e fece un'espressione stupita quando riconobbe di che mostro si trattava:" Ma...ma questa è Mago Gagagà, la prima carta che ti regalò tuo padre! Non posso accettare..." Astral scosse la testa:" Tanto sappiamo che ce la restituirai" Gli occhi blu di Julie si illuminarono. Annuì convinta e proseguì:" Inuyasha e Sesshomaru, non si può certo dire che voi due siate i fratelli più affiatati, però siete molto simpatici e quando unite le forze diventate imbattibili" Gli tese la mano, ma il mezzo demone la abbracciò:" E' inutile che ti fingi seria Julie, non lo sarai mai" Disse Sesshomaru con un lieve sorriso:"Grazie ragazzi" Quando sciolsero l'abbraccio, Inuyasha le fece il simbolo di vittoria, che lei ricambiò con un occhiolino Mosse un altro paio di passi:"Gwen, grazie a te ho scoperto un'infinità di cose e ho potuto viaggiare per il mondo. Grazie davvero" Le porse il libro, ma la rossa sorrise:"Tienilo tu, consideralo come un portafortuna" La bruna se lo strinse al petto:"E...infine, Ben, il mio migliore amico, se stessi qui a ringraziarti per tutto quello che hai fatto, non  mi basterebbe un anno intero" Il ragazzo la attirò a sè:"Oh, vieni qui" Si abbracciarono dolcemente.Dopo Ben vennero Tori, Rio, Shark e Kite. Finiti i saluti, Julie tornò al centro dello spiazzo. D'un tratto Kagome si ricordò di una cosa fondamentale:" Ehi, ma dov'è finito Ryuga?!" Julie, sentendo pronunciare quel nome, strinse i pugni:"Oh, tranquilla Kagome, ho già avuto modo di salutare Ryuga quindi non ci sono problemi" La nera annuì, e Sailor Moon si apprestò a recitare la formula.

Camminava per le strade di Tokyo, deserte per via delle feste. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione corrucciata. Il cuore aveva già smesso di battere da un pezzo, e lo stomaco non era messo certo meglio. Non faceva che pensare a quanto era accaduto la sera prima. Perchè la ragazza non era rimasta con lui? Avrebbe potuto decidere, ma non l'aveva fatto, perchè? Sorrise amaramente. No. Lei non poteva decidere. Che sciocco era stato a formulare quel pensiero. Il campanello di una bicicletta che veniva giù a tutta velocità lo distrasse. Fece appena in tempo a spostarsi, prima che lo investisse, ma nel compiere quel gesto rapido, gli era caduto tutto il contenuto della tasca. In un altro momento avrebbe urlato e inveito contro quel pirata della strada, ma in quel momento non aveva voglia neppure di fare rissa. Si abbassò lentamente. Raccolse la maggior parte delle cartacce, ma la sua mano esitò, quando dovette raccattare la foto di lui e Julie al luna park. La prese e la guardò per un attimo:"Ah, ho dimenticato di ridargliela...uff, che seccatura" L'immagine si bagnò. Una volta. Due volte. Tre volte:"Ma cosa...mi...?" Si toccò le guance. Piangeva. Strano, non era triste, era solo svuotato, allora perchè le lacrime non ne volevano sapere di fermarsi? L'albino realizzò:-Ah, capisco- pensò:-E' su Julie che io facevo affidamento. Sulla gentilezza di Julie. Ma ora è tutto finito. E' evidente che se Julie torna nel suo mondo, è perchè quel tizio non le è del tutto indifferente. Ed è altrettanto chiaro che se Banjo la sposa è perchè la ama... in altre parole sono attratti l'uno dall'altra... stando così le cose io... non posso più restare vicino a Julie, non posso più camminare al suo fianco- riappoggiò la fotografia per terra e si alzò lentamente:- La persona che gli starà accanto... non sarò di certo io... e questo non mi va...- Il suo viso divenne puro dolore:" Bene, per niente!" Cominciò a correre velocemente, singhiozzando senza freno. Arrivò alla radura ma... lei non c'era. Sotto lo sguardo stupito e sconcertato di tutti, il ragazzo guardò prima a destra e poi a sinistra:"Julie...! Julie...!" Urlava tra i singhiozzi. I suoi fratelli erano allibiti, non l'avevano mai visto versare lacrime per niente e per nessuno. Ryuga cadde a terra tenendosi il viso:" Julie! Julie! Sigh, sigh, Julie! Julie!" Non riusciva a smettere era in preda ad una crisi isterica. Un dolore così profondo e grande non l'aveva mai provato. Kagome soffocò in principio un pianto, vederlo così era una sofferenza per tutti. Inuyasha era sbigottito. Mosse un tentennante passo in avanti:" Fratello..." Sussurrò, ma Sesshomaru gli mise una mano sulla spalla, scuotendo la testa e chiudendo gli occhi. Non c'era niente che avrebbe risollevato Ryuga in quel momento.

Julie tornò a casa, e subito fu accolta da Tabatha e Cordelia, che la salutarono con un grosso abbraccio e un caldo sorriso:"Ci chiedevamo dove fossi finita! I tuoi arriveranno domani pomeriggio e..." La bruna alzò la mano, bloccandola:"Ti ringrazio Cordelia... ora per favore vorrei ritirarmi nelle mie stanze, sono molto stanca" Cordelia, vedendola così risoluta, non  aggiunse altro. Si limitò a fare una riverenza estremamente educata e a far passare la contessina. Julie cominciò da subito ad assumere la posa austera e composta che il suo lignaggio le imponeva. Salì molto lentamente le scale, ma una volta in corridoio, non resse più. Cominciò a correre fino alla sua camera, e quando si richiuse la porta alle spalle, si gettò a capofitto sul letto, piangendo disperatamente, al tempo strano e stretto di quel tamburo che chiamasi cuore.

Passarono le settimane. Due. Tre. Ryuga non avrebbe saputo dirlo con certezza. Sapeva solo che da molto tempo aveva perso la cosa più preziosa a cui potesse mai anelare. E stare lì senza di lei era come svegliarsi sotto un'unica metà di cielo, come camminare con una sola scarpa. Lui era solo una metà di cuore senza di lei... ma era tutto normale no?

Che vuoi che sia
si tratta solo di cambiare la mia vita
niente di che, niente di niente
mi basterà far finta di essere vincente
e magari si, buttarmi nel lavoro
o imbarcarmi in un viaggio inconcludente
o solamente stare
semplicemente male

Questo era quello che gli suggeriva la mente, fare qualcosa, o rimanere nel dolore più profondo...

Che vuoi che sia
vederti andare è stato solo un colpo al cuore
e non so ancora, o non so bene
se tutto questo è parte dello stesso amore,
fino a ieri un'abitudine importante
oggi invece mi ferisce e mi sorprende.
Ma a parte le parole
mi manchi da morire.

Questo era quello che invece gli diceva quel muscolo che ormai non utilizzava da giorni... e giorni... e giorni... Il tempo passava e scorreva su di lui come un fiume in piena, e più tentava di autoconvincersi che andava tutto bene, che c'era sicuramente passata tanta gente prima di lui, più la sua anima si sgretolava lentamente, consumandolo dall'interno. Quanto tempo era che non mangiava? Non lo sapeva... quanto tempo era che non parlava? Non ne aveva idea... era chiuso in un mutismo innaturale da chissà quanti giorni. Nessun cambiamento, nessun miglioramento...

 
Ho provato a non pensarti e a non pensare,
ho cercato un'altra storia da inventare,
ma il mondo continua a girare.
E vorrei cercare di tornare indietro,
per fermare il tempo e per ricominciare,
ma il mondo continua a girare.
E mi manca la tua pelle,
e mi manca il tuo sapore,
e mi manchi .......

Il suo sorriso, le sue labbra dolci e morbide. I suoi occhi, blu come il mare, ti ci potevi specchiare dentro. Quella sua ingenuità così pura e quel suo carattere da donna, un connubio perfetto e terribile. La prima volta che gli aveva sorriso... un colpo al cuore, un infarto rapido come una freccia. Mai falsa, sempre così gentile, nonostante lui la trattasse malissimo... amore, amore, amore, non avrebbe potuto provare altro se non questo sentimento così forte e così verace...

Che vuoi che sia. che vuoi che sia .....
Che vuoi che sia questo terribile disordine che ho dentro.
Sei andata via, soltanto via,
e solo adesso me ne sto rendendo conto.
Ma se il tempo cura tutte le ferite,
lascerò che il tempo faccia il suo lavoro.
Ma mentre sto a aspettare
mi manchi da morire.

La sua vita non sarebbe stata più la stessa, mancava un calore dolce e genuino. Un affetto che solo una persona può dare... che solo Julie poteva andare... la sua Julie... se pensava che da quel momento in poi, l'avrebbe toccata un altro uomo, gli saliva il sangue al cervello... nessuno l'aveva mai desiderata quanto lui, NESSUNO, eppure lui era forse l'unico che non era riuscito ad averla...

E non basta fare finta di star bene
o ripetersi che è tutto regolare,
che il mondo continua a girare.
È successo certamente a tanta gente,
mi ripeto che non c'è da starci male,
che il mondo continua a girare.

Aveva le mani incrociate nei capelli. Se le guardò per un momento... con quelle stesse mani era riuscito a toccarla, ad accarezzare quel suo bel viso, a stringere possessivo le sue curve da donna... un corpo perfetto, che non aveva da invidiare a nessuna modella. Ma non era solo questo che lo faceva impazzire di lei... lei era l'unica donna bella e intelligente. Più di una volta l'aveva sentita disquisire su argomenti seri, parlava in una maniera favolosa, senza mai incepparsi e senza alcuna incertezza. Forse sapeva più cose di tutti loro messi insieme, ma non si era mai vantata. Diceva sempre che lui era perfetto... ma forse per lei era più adatto un tipo sofisticato e raffinato come Banjo... dopo tutto lei meritava solo il meglio...

E mi manca il tuo silenzio,
e mi manca un pò d'amore
e mi manchi ......
Che vuoi che sia, che vuoi che sia .....

Ora le sue mani erano più grosse e munite di artigli... si era finalmente rivelato per quello che era... un mostro. In fondo, non sarebbe stato giusto... Julie non doveva vivere con una persona del genere accanto... avrebbe finito per farle del male... come con tutte le persone che gli stavano accanto...
Kagome lo osservava preoccupata. Erano la bellezza di tre settimane che non toccava cibo e non parlava con nessuno. Rimaneva in quella posizione, curvo su sè stesso a fissare ora il pavimento, ora il muro. Non sapevano più che fare, ma nessuno osava avvicinarsi. Ben sospirò pesantemente e strinse i pugni, abbassando lo sguardo. Doveva pur esserci un modo per farlo rinsavire. Anche a lui Julie mancava terribilmente, ma non certo quanto a lui, questo era chiaro... l'unica maniera per uscirne era prendere il toro per le corna... prese un respiro e si fece coraggio. La sacerdotessa lo osservò cambiare posa e atteggiamento:"Che vuoi fare...?" Gli domandò con un filo di voce:" Kagome, qualsiasi cosa succeda, non intervenire...nè tu, nè nessun altro" La nera provò a dissentire, ma vedendo il ragazzo così risoluto, finì per accettare. Solo Ben avrebbe potuto svegliarlo in quel momento. Il bruno, si sforzò in un sorriso che risultasse quantomeno credibile. Mise le mani in tasca come suo solito, e cominciò ad avvicinarsi a Ryuga. Si mosse molto lentamente, senza fretta. Quando l'albino si accorse di un movimento alle sue spalle, aprì leggermente la bocca, mostrando le zanne:"Ehilà amico!" Disse il possessore dell'Ultimatrix. Il blader si girò di tre quarti:"Sparisci..." Biascicò con un tono di voce bassissimo, che non gli era mai appartenuto:"Guarda che voglio solo scambiare quattro chiacchiere, niente di più" Continuò imperterrito l'altro, non curandosi dei rischi che stava correndo. Inuyasha affiancò Kagome, con un'espressione allibita sul volto:"Ma che vuole fare...si farà ammazzare!" Scandì, portando una mano all'elsa di Tessaiga. La sacerdotessa gli bloccò il braccio, facendo di no con la testa. In quel momento il mezzo demone capì... Ryuga ringhiò sommessamente:"Non mi hai sentito...ti ho detto di sparire..."
"Ti ho sentito, ma siccome mi sembra una cosa cretina rimanere da solo in un angolo per tutto questo tempo, ho preso la decisione di non ascoltarti" Il blader cominciò ad ansimare violentemente:"Stai mettendo a dura prova la mia pazienza" Ben, fece spallucce:" Allora, mi vuoi dire perchè sei così giù?"
"Lasciami stare... io... io sono un mostro e come tale devo essere trattato...quindi sparisci prima che ti uccida" Assunse un'espressione interrogativa:"Un mostro? E chi ha detto che sei un mostro?" Ryuga scattò in avanti con un ringhio leonino, prendendolo per la maglia e tirandolo sù:" Non mi sfidare ragazzino..." Ben assottigliò gli occhi, aveva raggiunto il suo obiettivo:"Picchiami, avanti, fammi male...se questo può farti stare meglio"
"Tu non sai cosa è meglio per me"
"Solo tu lo sai... non è così?! Perchè ti comporti a questo modo?! Io sono tuo amico dannazione con me puoi parlare!"
"IO NON HO AMICI!" Urlò così forte che Kagome rimase terribilmente spaventata:"Una persona come me è destinata a rimanere sola! Nessuno riesce a starmi accanto! Anche Julie se n'è andata per colpa mia e soltanto mia!"
"Non darti colpe che non hai! Sai che Julie deve sposarsi, tu non c'entri niente!" L'albino, accecato dalla rabbia, alzò gli artigli, ma si fermò prima di colpirlo:"Non ne saresti capace" Lo sfidò il bruno:"Ah sì?! DAVVERO?!" Un'artigliata poderosa. Gli sferrò un'artigliata poderosa. Il tempo parve fermarsi. La guancia destra di Ben era squarciata in tre parti e grondava di sangue, ma lui non aveva voltato la faccia nemmeno quando Ryuga aveva inferto il colpo. Continuava a fissarlo negli occhi. Dopo qualche secondo il blader si riscosse. Si guardò le mani, rosse e gocciolanti. Il respiro accellerò, e gli occhi trabalarrono:"Che cosa... ho fatto...?" Si guardò intorno, spaventato come un animale a cui vengono rapiti i cuccioli. Scappò via, correndo. Appena fu a distanza di sicurezza, il bruno cadde in ginocchio, tenendosi la guancia ferita. Sia Kagome che Inuyasha si precipitarono ad aiutarlo. Forse, aveva rischiato la vita e forse era stata una mossa troppo avventata... ma Ben era sicuro che il suo migliore amico avrebbe riflettuto, a lui bastava questo per sentirsi subito incredibilmente meglio.

Erano tre settimane ormai che era tornata a casa. I suoi genitori erano fieri di lei, l'atteggiamento che aveva tenuto in quelle settimane era stato impeccabile. Ormai trascorreva quasi tutte le giornate a provare abiti da cerimonia, a suonare e a intavolare "piacevoli" chiacchierate col suo futuro sposo.  Il suo cuore nel frattempo era perso chissà dove, l'unica cosa certa era che avesse smesso di battere. Non lo sentivi nemmeno se ti avvicinavi al petto con le orecchie spianate. La verità era una sola: il cuore l'aveva lasciato nell'altro mondo, nel suo VERO mondo. Andare avanti senza cuore era una cosa difficilissima, ma la cosa ancora più faticosa era portare avanti quella estenuante mascherata senza mai poter cedere. Non passava giorno che non pensasse a Ryuga, al suo Ryuga... tutto quello che aveva sempre voluto e che avrebbe sempre voluto. Fosse stato per lei sarebbe anche andata a vivere in una baracca sperduta nel mondo, pur di poter stare con la persona che amava di più al mondo. Invece era costretta a passare il resto della sua vita con un uomo che non amava nemmeno un po'. Se le avessero chiesto perchè si era innamorata proprio di Ryuga, lei non avrebbe saputo che rispondere. Già, perchè lei lo aveva amato dal primo istante in cui i loro sguardi si erano incrociati, eppure lui era stato scontroso all'inizio...per molto tempo non l'aveva considerata altro che una ragazzina... Ed era stata sopratutto colpa sua, avrebbe dovuto dichiararsi prima e fargli capire da subito cosa voleva, invece aveva sempre esitato, dimostrando di non essere abbastanza determinata per ottenere ciò che desiderava. Era sempre così, anche con suo padre non era mai stata sincera per paura che qualcosa potesse sfuggirle di mano... ma in questo modo non aveva fatto che peggiorare la situazione, arrivando addirittura al punto di doversi sposare contro la sua volontà. Che codarda, non era neppure capace di gestire la sua vita, questo continuava a ripetersi, facendosi sempre più male. E mentre lei si pugnalava con le sue stesse mani, gli altri soffrivano. Per colpa sua.

Entrò lentamente in quella che prima era la stanza di Julie. Era tutto in ordine, non una virgola fuori posto. Apparentemente la ragazza non aveva lasciato tracce del suo passaggio. Ma ad una più attenta analisi, Ryuga scorse la divisa di Julie accuratamente piegata sopra il letto. Si avvicinò esitante, come se non volesse rovinare il ricordo della bruna con la sua presenza estranea. Sorrise amaramente vedendo gli abiti. Prese delicatamente il gilet, e se lo portò al naso: aveva ancora il suo aroma di lavanda e gelsomino. Dal taschino cadde qualcosa. L'albino si chinò a raccoglierlo. Era un quadernino nero, dove la ragazza appuntava ciò che succedeva giornalmente. Ryuga si sedette a gambe incrociate, cominciando a sfogliarlo. Dalle pagine spuntava qualcosa di appuntito: era l'angolo di una fotografia. Il cuore dell'albino perse diecimila battiti quando vide di che immagine si trattava: l'aveva scattata Kagome, loro si erano incontrati da poco e continuavano a litigare. Anche in quella foto si vedeva che erano chiaramente presi da una discussione, e avevano guardato in direzione dell'obiettivo troppo tardi per cambiare le loro espressioni "arrabbiate". Un dolce e amaro sorriso si fece strada sulle labbra del ragazzo.

Cercava disperatamente il suo fondotinta. Ma dove l'aveva lasciato? Frugò dappertutto, ma del barattolino non c'era alcuna traccia. D'improvviso si ricordò di un posto nel quale non aveva guardato: la borsa che aveva riportato indietro dal mondo di Ryuga. Anche quel solo oggetto le provocava una terribile tempesta di ricordi. La prese e con lentezza estrema cominciò a rovistarci dentro. Tirò fuori tutto il contenuto, finchè non trovò ciò che stava cercando sul fondo della borsa. Ma non era l'unica cosa. Tastando, la ragazza si accorse della presenza di una busta di carta. La estrasse:"E questa cos'è?" Domandò sottovoce. Non c'era un solo singolo segno su di essa,  niente. Provò a girarla. Il suo cuore perse diecimila battiti. In bella grafia vi era scritto:"Ryuga" Abbassò lo sguardo, afflitta. Ebbe un attimo di esitazione, non sapeva se aprirla o no. Aveva paura del suo contenuto. Un bussare sommesso la tolse dall'imbarazzo di dover decidere:" Julie, mia cara sono io, vostro padre vi vuole urgentemente" Era la voce calma e pacata di Banjo. Julie sospirò e si sforzò in un sorriso:"Arrivo" Rispose, appoggiando la busta sul comodino. Prima di andarsene le diede un ultimo sguardo.

Stava prendendo a pugni il suo sacco, come al solito. Ogni colpo era un missile, potente e preciso. Più pensava a Julie, più gli veniva voglia di spaccare qualunque cosa gli capitasse sotto mano. Le mani gli dolevano per via dell'allenamento intensivo che aveva condotto. Ben quattro ore di filate di pugni. Perchè faceva tutto questo? Non avrebbe saputo spiegarselo nemmeno lui. Forse non era per sfogo, quanto per punizione che si infliggeva quel dolore. Per rimproverarsi di non essersi dichiarato prima e per non essere riuscito a tenere Julie al suo fianco. Ormai era notte fonda. Non lo sapeva perchè aveva guardato l'ora, ormai lo scorrere del tempo non lo riguardava più, lo intuiva dal blu scuro del cielo, visibile grazie alle finestre poste sul muro portante della palestra:"Problemi d'insonnia?" Ironizzò una voce proveniente dall'ingresso. Il blader si voltò appena, quanto gli bastò per vedere che era Ben:"A che mi serve dormire...non sono più capace di sognare" Rispose tra un colpo e l'altro. Ben, sorrise beffardo e si avvicinò, cominciando a girargli attorno:"Sai, sei alquanto patetico, non mi sorprende che Julie ti abbia mollato" A queste parole, Ryuga bloccò il sacco con una mano sola:"Non sei nemmeno stato capace di darle l'affetto che meritava, sei davvero un essere insignificante" Continuò imperterrito il possessore dell'Ultimatrix, non curandosi dello sguardo assassino del blader:"Con un carattere simile, ci credo che nessuno ti è mai rimasto accanto" Basta, era decisamente troppo. Con un gesto fulmineo, Ryuga scattò in avanti, afferrandolo per il colletto della maglietta e alzandolo di tre centimetri da terra:"Stammi a sentire, merdina, non ho nessuna intenzione di farmi insultare da un povero stolto come te, Julie è mia chiaro?! SOLO MIA! Nessuno può sperare di portarmela via!" Gridò, con tutto il fiato che aveva in corpo.Aveva sprecato così tante energie che ora ansimava. L'espressione di Ben si addolcì moltissimo, un sorriso gli comparve sul volto:"Lo stai dicendo alla persona sbagliata" La furia di Ryuga mutò progressivamente in sorpresa. Allora non pensava veramente quello che gli aveva detto. Era solo per spronarlo. Lo rimise giù. Aveva ragione, quelle erano esattamente le parole che avrebbe dovuto urlare in faccia a Banjo. Julie era solo sua, e nessuno sarebbe mai riuscito a portarla via da lui finchè era in vita. Doveva andare a prenderla. Doveva riportarla indietro. E' inutile tentare di vivere senza l'altra parte del cielo. Spinto da una nuova motivazione, corse verso l'uscita, ma proprio quando si trovò sull'uscio, si ricordò di una cosa molto importante. Ripercorse tutto il tragitto all'indietro, abbracciando l'unico che era stato capace di farlo rinsavire. Il bruno rimase un attimo incerto, non si aspettava certo un gesto del genere. Poi però ricambiò affettuosamente. Quando si staccarono, il blader gli mise una mano sulla spalla:"Ben... io...mi dispiace per oggi....e..."
"Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me" Gli fece l'occhiolino, e Ryuga, sollevato, ricambiò con un'annuita decisa:"Va' ora, Julie ti aspetta" Fu l'ultima cosa che Ben gli disse, prima che l'albino partisse in quarta verso la sua camera. Una volta arrivato, raccolse due cose necessarie per il viaggio: lo smoking che gli aveva regalato la sua ragazza e il frammento di cuore. Sfortuna vuole che mentre il ragazzo stava uscendo, stesse passando Inuyasha, che si prese una sonora portata in faccia, che lo fece cadere. Ryuga se ne accorse,e correndo sul posto scandì:"Ciao Inuyasha! Scusa Inuyasha! Addio Inuyasha!" E riprese subito a correre verso l'uscita. Il mezzo demone si massaggiò la testa con una faccia allibita:"Ehi ma dove stai andando?!" Gli gridò dietro:"A riprendermi ciò che è mio!"
Rispose il blader senza fermarsi:- Ti riporterò a casa Julie, costi quel che costi- pensò.
Raggiunse la radura e prese un profondo respiro. Guardò il cielo:- Dio, lo so che probabilmente non è giusto tutto questo, e so anche che mi odierai- Sorrise avvinto:"Ma non me ne importa affatto!" Si girò di scatto:" Voglio andare...

Oltre il tempo e lo spazio!

Angolo autrice
Per farmi perdonare dall'altra volta, ho pubblicato in tempo record! Allora, finalmente Ryuga si è deciso a svegliarsi e a tornare da Julie! Cosa succederà? Si mostrerà a Julie o agirà senza farle sapere niente? E che cosa avrà in mente per evitare il matrimonio? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Operazione:matrimonio col botto! Non mancate!Ringrazio vivamente Veiss per il logo!
   
 
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