-Quello rosa chiaro-
Nella stanza della signorina Hinata c'era un gran bel da fare: a villa Hyuga quella sera si sarebbe data una grande festa e come ospiti ci sarebbero stati nobiluomini di paesi lontani e soci in affari del capoclan.
Da quando la madre della ragazza era morta, nella villa era raro che si organizzasse un ricevimento. Ma secondo Hiashi Hyuga era venuto il momento che la cara figliola prendesse marito.
Questo innervosiva molto Hinata-san che di sposarsi non ci pensava nemmeno: con chi poi? Con un uomo più vecchio di lei che non conosceva nemmeno? E' l'amore? Ma per suo padre quella domanda non contava nulla. Era una sciocca sognatrice, secondo suo padre. L'amore non esiste gli ripeteva in continuazione, ma la moretta sapeva che non era così.
-Più stretto l'obi, grazie Aiko-san- disse alla giovane cameriera la ragazza.
-E i capelli signorina Hinata?-
-Lasciateli sciolti-
Sapeva che a lui piacevano così.
Avvolta nel suo kimono rosa con ricami bianchi in rilievo, l'obi chiaro e i capelli lunghi e setosi che le ricadevano sulla schiena era davvero stupenda! Lo pensavano anche le sue ancelle, mentre la ragazza si specchiava per trovare qualche pecca nella sua immagine. No, quella sera era perfetta, lo pensava anche lei.

Nell'altra stanza la sorellina si dimenava alla stretta della domestica che la teneva stretta in vita per legarle l'obi violetto. Hanabi, quattordicenne, era sempre stata la preferita del padre ed era ritenuta la vera padrona della casa. Neji non la sopportava: la ragazzina era l'unica che ancora non l'aveva accettato in famiglia.
La verità era che Hanabi non poteva sopportare che suo padre che lo guardasse con orgoglio e ammirazione: quegli sguardi dovevano appartenere soltanto a lei!
-Mia sorella è già pronta?- chiese la ragazzina un po' annoiata di essere stata in posa per tutto quel tempo.
-Si signorina-
Hanabi corse in camera di sua sorella.
-Speriamo che ci sia qualche bell'ufficiale alla festa!- disse maliziosa quando arrivò sulla soglia della camera di Hinata.
-Ti prego non metterti a civettare come l'ultima volta!-la rimproverò con un sorriso la sorella.
-E tu cerca di divertirti una volta ogni tanto! Lo sanno tutti che il generale Ishida ti fa una corte serrata da mesi. E' un bell'uomo...perché no- (sguardo ammiccante)
-Smettila, lo sai bene che io a differenza di te non mi posso permettere di comportarmi come mi pare. Nostro padre mi darebbe la colpa di aver messo in ridicolo la nostra intera famiglia!-
-Non se ne accorge nessuno se lasci per un po' la festa...-
-Oh grazie!-disse Hinata leggermente indispettita.
Le due signorine Hyuga continuarono il battibecco mentre scendevano le scale che portava dalle loro stanze al corridoio esterno finché non si ritrovarono di fronte ad un imperturbabile Neji avvolto nell'abito da cerimonia tradizionale, impeccabile come sempre.
Il suo sguardo si spostò dalla chiassosa Hanabi alla donna accanto a lei. Era perfetta quella sera.
-Hinata-san, Hanabi-san- rivolse alle due un profondo inchino -siete stupende questa sera- disse il ragazzo rivolgendosi più alla maggiore, cosa che fu notata da Hanabi con un certo compiacimento.
Hinata alzò lo sguardo per ritrovarsi quello di lui fiero e  allo stesso tempo rassicurante e caldo, addosso. Le guance le si imporporarono ma riuscì comunque a rimanere padrona di se e a rivolgere al cugino un dolce sorriso di ringraziamento.
-Andiamo vi staranno aspettando- e condusse le due cugine per il lungo corridoio.
-Attenta Hinata-san o non sarà solo il vostro generale a rimanere abbagliato dalla vostra bellezza!- la stuzzicò Hanabi, che stringeva il braccio della sorella, con una vocina mielata e seducente.
-Hanabi finiscila!- si scansò la ragazza...ma in fondo avrebbe desiderato con tutto il cuore che fosse davvero così!