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Autore: King Of My World    03/09/2014    2 recensioni
(Revisione in corso)
Ciao a tutti! Questa è la storia di Ghost Warrior, inizialmente l'avventura sembrerà realizzarsi solo e unicamente da un'amicizia, che poi col tempo si scioglierà perché il mondo della fantasia e quello della realtà non possono vivere contemporaneamente nello stesso posto. Potrebbe diventare un vero e proprio pericolo, ecco perché Pasquale e Salvatore saranno costretti a separarsi, quest'ultimo, però, dovrà affrontare un bel po' di sfide dopo aver rischiato la vita per salvare quella dell'amico e vincere la famosa battaglia contro vari malvagi.
L'unico obiettivo del fantasma è distruggerli e conoscere il Mago di Oz, ma può riuscirci soltanto acquisendo l'energia dei sette frammenti dell'arcobaleno e portare la pace al Paradiso Terrestre.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

Il primo frammento dell'arcobaleno




Entrambi ripresero il cammino alla ricerca dei frammenti arcobaleno, Salem si rilassò alla grande all’Isola che non c’è. Mentre Salvatore era preoccupato, aveva soltanto paura di non riuscire a terminare la missione; non c’era motivo di tale preoccupazione anche perché lui era in gamba e sicuramente avrebbe portato al termine l’obiettivo.
Conoscere Oz non era semplice. Lo diceva appunto un’antica leggenda del mondo delle streghe, raccontata appunto da Raganella. Salvatore rimase inorridito da quella storia, perché tanti di loro partirono per questo lungo viaggio e nessuno di loro riuscì mai a tornare con tutti i sette frammenti arcobaleno. Anzi, coloro che si presentarono scomparvero per sempre.
Salvatore entro un anno doveva terminare questa missione, ma fino ad ora non aveva trovato ancora nulla, Salem se ne fregava poco della missione del fantasma. Il gatto, però, era convinto che Salvatore ce la potesse fare: ma egli non era convinto di ciò.
 
-Salem, scusa, ma io credo che sia impossibile. Non so nemmeno da dove cominciare!-. Sbuffò Salvatore.
-Ragazzo mio, tu ti fai troppi problemi. Devi essere più sciolto quando hai una missione tra le tue mani. Se già inizi con la negatività, sta sicuro che non avrai un bel finale alla fine dei conti!-. Lo rimproverò Salem.
-Bene. Allora possiamo ritirarci direttamente a casa, perché la conferma è quella! Grazie per l’appoggio!-. Bisbigliò Salvatore sotto voce.
-Ma non c’è di che, dico quello che sento.-. Riprese il gatto.
-Sai quei periodi di carestia di quando non c’era niente da mangiare? Beh, al loro posto avrei mangiato dei gatti arrostiti con un delle spezie: proprio come se fosse un pollo arrosto.-. Scherzò il fantasma, cercando di spaventare Salem.
-Ops!-. deglutì il gatto, mentre guardava Salvatore in modo minaccioso.
 
Quest’ultimo gli voltò le spalle. Salvatore scoppiò in una violenta risata, mentre il gatto cercò di ignorarlo, era offeso.
All’improvviso Salvatore allungò la mano per accarezzarlo. Salem, tutto d’un tratto, si sentì bene come se le carezze del fantasma gli facessero bene: entrambi vivevano in quel mondo di fantasia bello, favoloso, magnifico! Loro potevano toccarsi a vicenda, lo potevano fare solo lì. Mentre nel mondo umano era vietato secondo le norme della Volta Celeste.
Essi erano dei corpi lontani dal mondo umano, proprio come capitò a Salem e a Salvatore, i quali non faranno mai più ritorno sulla magnifica Terra. In cambio, però, vivevano oltre il cielo: un Universo Immaginario dove mai nessuno lo potrà sognare. L’eccezione però si potrebbe fare solo ai bambini, ma anche loro persero lo spirito dell’immaginazione.
Salvatore era l’unico, nonostante la sua età, non era più un bambino ma aveva sempre in mente quella fresca immaginazione come se fosse viva, accesa. Non era niente di negativo, era tutto positivo e solare; fino a quando un certo amico non entrò nella sua vita. Quell’amico che ormai non c’era più da tempo, Paride, il fantasma lo pensava una volta tanto. Salvatore si era sempre chiesto che fino avrebbe fatto Paride dopo la sua scomparsa, ma da quelle parti nessuno lo conosceva: così arrivò alla conclusione che fosse all’Inferno. Paride non era un tipo molto positivo, ma grazie a Salvatore, lui riusciva sempre a ritrovare il sorriso. Proprio come se fosse il suo fratellino.
Era uguale a Pasquale: alto, capelli castani, occhi azzurri come il cielo. Si vestiva sempre di nero, non sopportava altri colori, come se tutto fosse irreale per lui. Salvatore avrebbe potuto dirgli qualcosa riguardo all’argomento, ma non a lui non importava nulla. Era un amico, e ciò che sufficiente per Salvatore. Avrebbe comportato tante cose negative, anche perché Pasquale faceva abuso di droga, Salvatore fu picchiato da lui molte volte: ma una volta entrato in quel giro, non ne uscì più.
Nell’ultimo periodo Salvatore stava male per lui, quindi l’ultimo a vedere quel dolce viso, con lineamenti perfetti, proprio come se fosse un Dio della Bellezza. Lui era bello dentro e fuori, con il ciuffo sulla fronte, quel castano chiaro che illuminava degli occhi stupendi, quel sorriso perfetto a trentadue denti se ne andò via.
Salvatore ricordava quella scena come se fosse ieri. Avrebbe potuto anche dimenticarla, scacciarla dalla mente. Ma il momento di quando lui gli sorrise, prima di andare via in moto, e prima dell’incidente, Salvatore sentì un dolore al petto, anche se sembrava che fosse tornato tutta alla normalità. Fino a quando non ricevette la telefonata della sua morte il giorno dopo.
Salvatore stette per molti mesi senza un sorriso tra le sue le labbra, si distruggeva giorno dopo giorno. Col tempo poi, le cose cominciarono ad aggiustarsi. Tutto tornò alla normalità. Forse grazie a sua madre, a sua sorella che entrambi gli diedero forza.
Passarono all’incirca sei anni, arrivò l’anno del 2013. Salvatore cominciò a provare le stesse emozioni di sei anni prima. Lui non credeva più in niente, gli amici ce li aveva tanto per averli ma nulla di più. Fino a quando Pasquale non cominciò a mettere i bastoni tra le ruote, lui ce l’avrebbe fatta sicuramente e infatti vinse. Aveva conquistato l’amicizia di Salvatore, anche nonostante tutto avesse qualche difetto: il fantasma soffrì molto, alla fine dei conti Pasquale se la stava cavando bene anche senza Salvatore. Anche se Raganella gli aveva cancellato i ricordi di quando loro stettero insieme: un’amicizia che tutti potrebbero avere.
 
-Certo che la tua storia è molto triste, la leggo dai tuoi occhi. E’ tutto molto triste, scusa anche io ho il potere di leggere nel pensiero delle persone. La tua vita era felice, ma allo stesso tempo triste e disorientata, soprattutto contorta in un difficile passato truce e crudele.-. Disse triste Salem.
-Beh, ho pensato un po’ al passato. L’ho fatto anche perché i ricordi sia belli che brutti non potranno mai essere cancellati dalla nostra mente ed è come quando qualcuno ti offre il suo cuore: tu potrai mai farne a meno? Io no. Perché Davide come anche Pasquale, mi sono stati vicini anche se loro non si renderanno mai conto di quanto per me sia importante un gesto. Il problema mio è che loro ne fanno solo uno, mentre io ne faccio cento. Forse è qui che sbaglio, ma se uno ha un cuore, come potrebbe fare? E’ logico che se vedo qualcosa di male, io sono costretto a fermarlo. Il male è talmente odioso e insignificante. Mi fa rabbia pensare a quelle persone cattive che maltrattano bambini, donne o anziani e tanti altri esseri viventi. Ad esempio i cani e i gatti che sono quelli più diffuso, come puoi fare del male? Io non ci riesco e non mi fermo! Paride e Pasquale l’hanno fatto, ma è un male. Quella è tristezza per me, mentre per loro non era nulla. Eravamo amici e basta ed io a uno di loro l’ho difeso sacrificando la mia stessa vita. Ecco, io questo lo chiamo bene e dovrebbe battere il male come capita nei film. Invece no! Nella realtà, soprattutto sulla Terra, il male vince sempre ed ha la meglio su tutto!-. Esplose in un pianto interminabile, era arrabbiato e Salem lo capì a volo.
-Mi dispiace, questa è la realtà. La Terra ha la sua storia, tanti persero la vita anche per delle piccole sciocchezze, ma soprattutto di guerra, sangue: tutto ciò fa parte della vita e noi dobbiamo accettarlo. Tu hai vissuto la tua e sei morto da eroe. L’eroe è colui che rischia la vita per un altro, fatto di sentimento, affatto. L’eroe non è colui che presta soldi per poi ammazzarlo se non ti ha restituito gli interessi, questi sono i veri cattivi coloro che tolgono la vita a persone innocenti solo per degli spicci. Questo è il male.-. Mormorò a denti stretti il povero gatto, dicendo la verità del mondo di oggi.
 
Tutto d’un tratto dopo quelle parole. Si sentì un pianto triste, o meglio, disperato nella giungla dell’Isola che non c’è. Salem e Salvatore corsero subito sul posto, mentre il suono si faceva sempre più vicino. Era tutto molto verde e fresco, sembrava un qualcosa di surreale perché nel mondo umano la maggior parte della natura era a pezzi: era tutto inquinato. Le macchine avevano rovinato un mondo meraviglioso.
 
Salem fu il primo ad arrivare e videro un piccola fatina che stava piangendo: sembrava molto giù di morale. Quindi il fantasma cercò di avvicinarsi a quella piccola fatina, la quale stava su una gemma gialla, Salvatore rimase sbalordito a quella scena dato che lui non ne avesse mai vista una.
 
-Ehi, piccola. Perché stai piangendo qui tutta sola?-. Chiese Salvatore, invitandola tra le sue mani.
 
La fatina si asciugò le lacrime, facendo un piccolo sorriso per mostrargli fiducia e affetto: era simpatica.
 
-Ciao, il mio nome è Cleopatra. Stavo piangendo perché avevo sentito la vostra conversazione e mi sono emozionata tantissimo! Forse non avrei dovuto sentire. Mi dispiace.-. Cercò di scusarsi, ma non era il caso. Non era mica colpa sua!
-No, tranquilla. Non è successo nulla!-. Gli rassicurò il fantasma. Fece una pausa.
-Comunque io mi chiamo Salvatore e quel gattaccio è Salem.-. Le sorrise Salvatore, mentre Salem si sentì disgustato per averlo offeso ancora.
-Come siete buffi!-. Sorrise la bella fatina.
 
Era lucente, splendida. Sembrava una piccola luce solare. Salvatore notò subito quella gemma e poi dopo guardò Salem.
 
-Salem, non sarà mica il frammento dell’arcobaleno?-. Domandò Salvatore con qualche dubbio.
-Chiama Raganella!-. Disse Salem e il fantasma annuì.
-Pampam, Taratata, Lulapop power!-. Disse, battendo le mani.
-Pronto, chi è?-. Rispose Raganella, tramite la sua sfera di cristalle.
-Ciao Raganella, siamo io e Salem.-. Salvatore parlava come se niente fosse, mentre fatina guardava sbalordita i due che parlavano.
 
Rimase sbalordita per una semplice formula magica, anche perché si sentiva la voce di Raganella proveniente da chissà dove: tutto ciò era semplice magia.
La magia era l’arte del conoscere le cose, era un tutto misto tra colori e fantasia. Nulla a che fare con la realtà… Essa era cupa e nera. Ma bisognava accettarla, nessuno poteva biasimarlo.
 
-Raganella, potresti controllare se questa gemma fa parte dei frammenti arcobaleno?-. Chiese Salvatore alla sua amica.
-Ehm…-. Pensò Raganella, per studiarla meglio.
 
Passarono alcuni secondo e tutto d’un tratto Raganella dall’altra parte della sfera, fece un faccia sbalordita e incredula.
 
-Sì! E’ un frammento dell’arcobaleno. Ci avete messo poco a trovarlo, complimenti. Adesso vi dovreste incamminare per trovarne altri ancora! Questo è quello giallo, ma ne mancano ancora altri. C’è anncora tempo, ma non riducetevi mai all’ultimo minuto.-. Disse, prendendo una pausa.
 
Chiuse gli occhi e pensò, poco dopo riaprì li riaprì.
 
-Bene ragazzi, spero che siate felici. Vedo che avete già fatto amicizia con la fata Cleopatra, bene, lei potrà darvi una mano in questa fantastica avventura; comunque buona fortuna ragazzi, cercate di farcela. Ciao!-. Salutò la strega, prima di chiudere.
 
Salvatore e Salem fecero i salti di gioia, mentre la piccola fatina guardava i due amici divertiti, le scappò un piccolo sorriso e anche i due scoppiarono in un’enorme risata. Tutto procedeva per il meglio: una nuova amica, una nuova avventura e una nuova ricerca. In quel mondo fantastico pieno di sorprese. Un universo completamente diverso dalla Terra, lontano dalla realtà.
Quella fu la cosa più bella che potesse capitare al nostro amico fantasma: l'amicizia.




Ciao a tutti, scusatemi per l'enorme ritardo! 
Quest'estate ho duvuto lavorare moltissimo e non ho avuto mai tempo per publicare il capitolo, il quale ho finito di scrivere oggi. Spero vi piaccia!
Anche perché lunedì devo partire per la Costa Azzurra in Francia, spero di avervi lasciato in buone mani con questo capitolo.


 
   
 
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