Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: beattrie    03/09/2014    4 recensioni
Sydney, 2014. Un nuovo inizio per due ragazzi, sotto due punti di vista diversi.
Lui, Ashton Irwin, 20 anni. Australiano piuttosto misterioso, un vero e proprio "sydneysider", è appena uscito dal miglior centro di narcotici a Londra, dopo un passato difficile e piuttosto movimentato.
Lei, Beatrice Hudson, 19 anni, inglese. Proveniente da una famiglia molto snob e ricca, ma lei in questa vita mondana non ci vuole proprio stare. Una persona molto educata e attenta all'aspetto in casa, nonché inguaribile ribelle e amante del rock all'esterno.
A Londra è andata a studiare medicina, costretta dai genitori, benchè lei volesse fare tutt'altro, e consumando tutti i soldi in svaghi e divertimento è stata espatriata dal suo appartamento e "cacciata"... proprio nella capitale del Nuovo Galles del Sud, dove una giovane e piuttosto chiacchierona zia la accoglierà nella sua casa.
Una storia che comincia tra i sedili di un aereo, e si concluderà nel migliore... o forse peggiore, dei modi.
Genere: Angst, Fluff, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



III.

A che pensi?” mi chiese Ashton.

Oh, nulla, solo a te che forse sei stata la prima persona che mi ha Abbracciato con la A maiuscola.

Devo rifarmi lo smalto” borbottai. La prima scusa che mi venne in mente, tra l'altro una scusa da ragazza vanitosa. Ma vaffanculo Bea.

Il ragazzo sorrise, e disse: “A me non piacciono le ragazze troppo curate. Insomma, cosa c'è di meglio di un eyeliner sbavato, i capelli in disordine e le unghie mangiucchiate?

Okay che sembro una grunger del Bronx, Irwin, ma non puoi assolutamente dire ciò” constatai.

Rimanemmo molto in silenzio. Ormai eravamo sopra Singapore, avevo sentito un papà che diceva al figlio questa affermazione e pensai al mio rapporto genitore-piccola. Papà sarebbe stato al computer tutto il tempo, non mi avrebbe mai illustrato le città da un finestrino. Non avrebbe mai indossato una semplice t-shirt, non avrebbe mai preso da terra il mio orsacchiotto, e neanche avrebbe rilegato il nastro delle mie trecce se si fossero sciolte.

Neanche me ne accorsi, che delle calde e soprattutto salate lacrime mi rigarono le guance. Fortunatamente non mi ero truccata quella mattina: i pochi trucchi che rimanevano erano nella grossa valigia che da qualche parte stava raggiungendo l'Oceania con me.

Ashton dormiva. La bocca socchiusa, la bandana sudata e la maglietta stropicciata lo riducevano come un bambino. Sorrisi alla vista di quella scena, e non potei fare altro che scattare una foto con il mio iPhone e impostarla come blocco schermo e sfondo della Home.

Mi sembrava la cosa più stupida e cretina da fare, ma purtroppo era così... banale, semplice.

Frugai nelle tasche di Ashton, in cerca del suo telefono. Appena premetti il tasto per sbloccarlo, come sfondo vidi... me.

Esattamente un mia foto, scattata proprio mentre pisolavo tranquilla sul suo petto, con la mia felpa granata con la bella scritta Ramones in vista, senza occhiali perchè me li aveva tolti, e con i capelli mori a ventaglio sparsi sulla sua canottiera.

Non me lo sarei mai aspettato.

Ma soprattutto, non mi sarei mai aspettata che lui avesse fatto la mia stessa cosa.

Decisi di non indagare a fondo, e di posare il cellulare del giovane sul tavolino di fronte a lui.

Controllai le note del mio telefono, e ne vidi una nuova, risalente a qualche ora fa. Iniziava con un numero di cellulare, e concludeva così:

Non mi deludere, Storm. Ash xx

Buongiorno” sussurrò il mio vicino: no cazzo, la voce roca no Fletcher, rischio di saltarti addosso.

Buongiorno” dissi sorridendogli. Intanto per la cinquecentesima volta stava passando un'assistente di volo con cibo e bibite, e Ashton non si smentì neanche stavolta, continuando con la sua voce impastata dal sonno: “Un Kit Kat e un caffè, grazie”.

Dalle occhiate ammiccanti che rivolgeva a quella pompata della hostess, potevo dire che il giovane era un vero e proprio sciupa-femmine. E il bello era che, nonostante la ragazza fosse molto più grande, sorrideva con occhiatine melense e sbattimenti di ciglia più odiosi di una merda di uccello sulla tua t-shirt preferita.

Per fortuna il destino pensò a me, almeno per una volta; l'altoparlante annunciò l'atterraggio su Singapore, per lo scalo.


Non ci mettemmo troppo a scendere, ma avevo davvero bisogno di sgranchirmi le gambe.

Avevamo un'ora e mezza di puro svago e io l'avrei impiegata mangiando e bevendo caffè e birra, andando alla toilette, ma, soprattutto, avevo bisogno di quel caldo nettare chiamato nicotina che solo le Marlboro rosse sapevano darmi: era da più di venti ore che non toccavo una sigaretta e non pensavo assolutamente di smettere.

Non ti lascio, Storm” urlò una voce dietro di me al bar, mentre facevo rifornimento di un tramezzino alla capricciosa e una Beck's.

Mi hai spaventato.” sussultai, prendendo un sorso del liquido spumeggiante nella bottiglia verde.

Ne vuoi una?” mi chiese, offrendomi una Merit.

Gli risi in faccia. “No, fumo solo Marlboro.

Hai capito la ragazza? Provare non ti uccide.” mi propose, ma gli dissi che le Merit mi facevano totalmente schifo.

Finito il pranzo, uscimmo verso una balconata del grande edificio dell'aeroporto di Singapore. Presi il mio pacchetto dalla tasca, da cui estrassi il sottile cilindro di tabacco insieme all'accendino. Portai il primo alle labbra, e mentre stavo per accendere Ashton mi interruppe, si girò verso di me e, portandomi più vicino a lui, con una sola fiamma accese sia la mia che la sua sigaretta.

Mi guardò, alzando leggermente il labbro per un sorriso.

Socchiusi gli occhi, scuotendo la testa, per negare qualcosa di cui non sapevo bene la provenienza.

Lo stavo fissando, mentre guardava gli aerei decollare, tirando dalla sua sigaretta per poi rilasciare il fumo poco dopo. Sembrava proprio gustarsela, la nicotina: entrava dentro i suoi polmoni, forse a fargli caldo, e non gli importava se gli faceva male, lui fumava e basta.

O forse, questo era lo specchio di me stessa visto da un altro punto di vista.

Da quant'è che fumi?” mi chiese, a metà della sua nostra sigaretta.

Da quando avevo sedici anni. I miei ovviamente non ne sapevano nulla, loro sono per le campagne anti-fumo e merdate del genere.” risposi, ridendo al pensiero di come io li assecondassi e poi andavo in giro con la sigaretta in mezzo alle labbra.

Ashton però non rise. Io gli rivolsi la sua stessa domanda, e la risposta fu: “Io anche... ma per puro divertimento, che ora si è tramutato in sfogo. Ti farò conoscere gli amici con cui ho provato la prima volta, sappilo.” disse, aggiungendo un teatrale tiro alla fine della frase.

E chi ti ha detto che ti voglio frequentare, Irwin?” chiesi scherzosamente, ma lui non colse.

Sarei l'unica persona che avresti, a Sidney. A meno che tu non abbia parenti.” rise, sbuffando il fumo mentre lo faceva.

Oltre a mia zia ho solo te, hai ragione” canzonai, sconfitta dalla sua vittoria.

“Beh, domanda facoltativa. Perchè fumi?” mi domandò il riccio, e per l'ennesima volta pensai che sapeva facilmente attaccare bottone.

Ribellione.” fu la mia unica risposta. “Spero ti basti, anche perchè non voglio parlarne a un mezzo sconosciuto.

Guarda che ho visto che hai la mia foto come blocca schermo.” ribattè, e io sgranai gli occhi.

Potrei dire lo stesso di te” lo sfidai, quasi al termine della sigaretta.

Oh beh, io fumo per sfogarmi, ricordi?” chiese sarcastico. “Ma non ti racconterò bene perchè, Storm. In fondo, sei una mezza sconosciuta.” concluse, quasi offeso.

Più che altro non voglio inventarmi balle, Ashton” confessai. “Non saprei che dirti.

E allora facevi prima a non rispondermi.” continuò, il tono ancora infastidito.

Ashton, ora tocca a me farti una domanda.” sbottai, di colpo, buttando la sigaretta nel posacenere, cosa che Ashton aveva fatto già da qualche minuto.

Perchè ti interessa così tanto di me?” gli domandai, senza attendere una sua risposta. Il mio tono era quasi da bambina piccola stupida, ma lui fece che prendermi i polsi e strofinare le sue grandi mani da essi fino alle mie spalle fermandosi su esse, attraverso le mie esili e minute braccia.

Dopo un minuto di silenzio, il ragazzo passò il suo pollice destro sulla mia guancia, accarezzandomi. Sentii le sue mani fredde contrastarsi contro il caldo di Singapore, e sentivo ancora le mie lacrime di qualche oretta fa sulle mie gote, ancora appiccicose e umide.

Voglio salvarti, Storm” mormorò, mentre i brividi sulla mia schiena aumentavano a dismisura. “Non sono riuscito a salvare Meredith, ma voglio provarci con te.

E detto ciò, strinse il mio viso nei suoi imponenti organi prensili, guardandomi nei miei occhi. Lui, quegli occhi caramello ricchi di particolari, io quegli occhi neri troppo scuri per far trasparire qualsiasi tipo di emozione, quegli occhi insignificanti.

Dopo diversi istanti, depositò un leggero bacio sulla mia fronte fredda. Le sue labbra calde crearono un fuoco proprio al centro della mia faccia.

Ci vediamo dopo, Storm” si congedò, e io non risposi.

Ero troppo scossa dagli avvenimenti appena conclusi, e troppe domande affollavano la mia mente: chi era Meredith? E che storia nascondeva Ashton?


Beaniest's Corner
Siamo già al terzo, piango. Non è molto lungo, me ne rendo conto, chiedo perdono, ma è un, cosidetto, capitolo di passaggio.
Se può rallegrarvi, ho finito il capitolo 11, ed è lungo esattamente tre pagine di Writer (raga, per me è un record, capitEMI)
Mi rendo conto di aver finito in modo cattivo MUAHAHAH. Ma posso dirvi che saprete in modo migliore chi è Meredith più avanti in diverse versioni ;)
Ora basta spoiler, giuro.
Ecco la storia su Wattpad! Aggiornamenti in tempo reale aka la mia vita.
Leggete, recensite, commentate, votate, fatemi sapere la vostra opinione... Ci tengo!
((Piccolo momento di fangirleggiamento. Ashton che dorme.
RIPETO, ASHTON CHE DORME
MA COS'E' NON CREDO DI FARCELA AIUTO ASDFGHJKL
Okay, chiusa parentesi.))

Baci a tutti :*

B.

Ps.  
Do I Wanna Know, Arctic Monkeys.
Pyro, Kings Of Leon.
Safe and Sound, Taylor Swift.
Serve The Servants, Nirvana.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: beattrie