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Autore: unamorecomemusica    03/09/2014    0 recensioni
"So che è successo già, che altri già si amarono. Non è una novità, ma questo nostro amore è come musica. Che non potrà finire mai." Hayley, Andreea e il loro amore come musica che, nonostante i problemi e gli ostacoli, non finirà mai.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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  • Docce ambigue  
 
“Grazie mille signorina” mi sorrise amorevolmente la signora, cominciando a sfogliare i vari vinili della Hudson.
 
“Si figuri”
 
Nemmeno il tempo di girarmi per tornare alla cassa, che un altro cliente mi chiamò
 
“Scusi, avrei bisogno d’aiuto” sorrisi girandomi verso di lui. E che lui! Mi ritrovo davanti un ragazzo che avrà all’incirca venticinque anni, dai capelli castani e gli occhi: wow. Che occhi. Gli occhi a mandorla più belli che avessi mai visto. Ed ora stavano guardando me. Ehi, perché stavano guardando me? Ah, già. E’ un cliente. Ed io sono la commessa. SVEGLIA HAYLEY!
 
“Uhm…si sente bene?” vidi che stava trattenendo una risata.
 
“Oh, chi? Io? Ah, si. Io” risi nervosamente, ricomponendomi. Calma Hayley, non è la prima volta che vedi un cinese, o giapponese, o coreano, così bello. O forse si… “Mi dica” sorrisi, ancora una volta, scacciando quegli inutili, e stupidi, pensieri.
 
“Non riesco a trovare il nuovo cd degli EXO. Ho cercato nel loro scaffale, ma non l’ho trovato” concluse alzando le spalle, sorridendo. Cavolo, che sorriso stupendo.
 
“Il nuovo cd? Oh, avevo intenzione di sistemarlo negli scaffali domani. Ma se vuole posso andare a prendergliene una copia”
 
“Sarebbe fantastico, grazie mille. Sa, è per mio nipote, non vede l’ora di ascoltarlo” rise appena mettendosi le mani in tasca
 
“Immagino. Vado e torno”
 
Una volta entrata nel deposito, mi appoggiai al muro guardando il vuoto davanti a me. Che stavo facendo? Era solo un cliente, come quelli di tutti i giorni. Certo, è un cliente estremamente bello, ma non è questo il punto.
 
“Sono un’idiota” sussurrai a me stessa. 
 
Uscì poco dopo col cd in mano, e guardando la copertina notai che i membri di questo gruppo sono ben dodici! Non ci avevo mai fatto tanto caso, ma dodici…non è una boy band. E’ un coro della chiesa!
 
“Eccolo qui” urlai al cliente dirigendomi verso la cassa “Allora…ti serve altro?”
 
“No, grazie” sorrise tirando fuori una banconota da venti dollari.
 
“Non sei di qui, giusto?” alzai lo sguardo verso di lui, continuando l’operazione di pagamento. Lo vidi sorridere scuotendo la testa.
 
“No, mi hai beccato” rise alzando le mani “sono coreano. Piacere Andreea” mi porse la mano, che strinsi quasi subito.
 
“Piacere mio, io sono Hayley.”
 
“E’ tuo il negozio?”
 
“Si, tutto e solo mio” risi, e lui con me. Dio, che risata stupenda.
 
“Gran bella idea. Sei un’appassiona di musica, mh?”
 
“Sono praticamente cresciuta con la musica. So suonare il piano e la chitarra e amo cantare. Ballare un po’ meno,  ma lo faccio comunque!”
 
“Io amo ballare, se ti va qualche giorno posso insegnarti qualcosa” mi porse la banconota ridendo.
 
“Ci sto, ma cominciamo con qualcosa di leggero” presi la banconota dalle sue mani, mettendola dentro la cassa, per poi dargli il sacchetto col nuovo cd dentro.
 
“Allora si balla!” urlò uscendo dal negozio, attirando l’attenzione dei clienti e di alcuni passanti. Io, personalmente, non potei fare a meno di ridere e pensare a quanto fosse carino quel ragazzo.
 
Alle 18:30 chiusi il negozio, e mi diressi verso casa immergendo il naso nella mia calda sciarpa. Cavolo se faceva freddo!
Una volta arrivata a casa, decisi di fare una doccia calda. Fortunatamente Jace non era a casa. Avrei potuto occupare il bagno senza problemi. Una doccia calda ci voleva proprio, ero ancora parecchio infreddolita quando entrai nel box. L’acqua calda è la cosa più rilassante di questo mondo. Chiusi gli occhi, concentrandomi sul rumore dell’acqua che batteva contro il piatto doccia. Concentrandomi anche su due occhi che mi guardano, due occhi a mandorla. Si stanno avvicinando. Sono di fronte a me. E ora c’è lui davanti a me. Quegli occhi, quel sorriso, quelle labbra. Si stava avvicinando troppo ed la mia schiena era già troppo pressata al muro. Se mi fossi spinta oltre, mi sarei ritrovata a Diagon Alley. E questa era l’ultima cosa che volevo, da babbana quale sono. Ma quegli occhi non volevano andar via e io, comunque, non volevo lasciarli andare. Le sue morbide e sottili labbra si stavano avvicinando alle mie, per poi deviare verso il mio orecchio. Sussurrò qualcosa tipo ‘attenta al freddo’. Attenta al freddo? Ma che…
 
“JACE! CHE CAZZO FAI” mi risvegliai da quel mio stato di trance, sentendo un getto d’acqua congelata su di me, affacciandomi dalla tendina della doccia.
 
“Mi sto semplicemente lavando le mani” mi guardò stranito e allo stesso tempo divertito. Puttanella da quattro soldi.
 
Decisi di darmi un’ultima sciacquata ed uscire.
Perché avevo visto Andreea nella doccia con me? Ma soprattutto, perché mi piaceva stare con lui? Anche se nella mia testa, ma va beh…
 
“Idiota!” dissi al mio riflesso nello specchio “l’hai visto solo una volta. Smettila di fare la cretina e riprenditi” da persona normale quale sono, mi auto-schiaffeggiai per farmi riprendere. Ma, involontariamente, mi feci un male cane.
 Ancora dolorante, uscì dal bagno, andai in camera e mi vestì del mio pigiamone rosa coi coniglietti. Si, il massimo della trasgressione.
 
“Jace, confermi che sono una cretina?” lo guardai prendere dal frigo qualcosa tipo insalata e pomodori.
 
“Oh, tesoro, cretina è un complimento. Direi anche molto stupida e cogliona”
 
“Maledette docce ambigue” sospirai, addentando una fetta di pizza.   






 
HEYLA'!
Ecco il secondo capitolo
Qui entra in scena Andreea. Il coreano carino e coccoloso, gnaw 
Ed ora che abbiamo tutti i personaggi principali ""sotto gli occhi"" possiamo svelarli 
TODOSSSSSSSSSSSS
commentate la storia pls, vi prego. E' molto importante per me
ci tengo a questa storia

GRAZIE MILLE SE LO FARETE, vi amo c: 





eccoli qui i nostri cucciolini, aw .

 
  
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