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Autore: MartinsBieber    04/09/2014    2 recensioni
Zayn era un ragazzo misterioso, sfacciato e fastidiosamente attraente.
Jess era una ragazza timida, chiusa e fin troppo sensibile.
Due ragazzi apparentemente diversi, ma sotto le loro maschere si celava un carattere molto simile.
«Perchè le brave ragazze come me finiscono sempre con cattivi ragazzi come te?» sbuffai.
Zayn scoppiò a ridere, «forse perchè, in fondo, non sono poi così brave..»
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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«Cosa c'è che non va in te?» brontolai, uscendo dalla porta del preside insieme a Zayn dopo la lunga ramanzina che ci aveva fatto, «adesso ci siamo beccati due settimane in punizione»
«Io ci sono abituato» ridacchiò soddisfatto.
«Si può sapere cosa c'è da ridere?» sbuffai, infastidita.
Ero davvero esasperata dal suo modo di prendere ogni cosa alla leggera.
«Beh, almeno passeremo un po' di tempo insieme» sussurrò, come se la situazione lo divertisse.
«Smettila Malik, con me non attacca» dissi con sguardo serio, smettendo di camminare.
«Cosa non attacca?» 
«Tutto quello che stai facendo, so benissimo della tua reputazione qui a scuola, di tutte le ragazze che ti sei portato a letto. Beh, sappi che con me il fascino del cattivo ragazzo non attacca» spiegai.
«Mmh» ridacchiò, fissandomi negli occhi. Sembrava non ne fosse convinto.
«Smettila di guardarmi così» dissi, cercando di nascondere l'imbarazzo. 
«Sei bellissima, non posso farci nulla» rispose senza togliermi gli occhi di dosso. E, per un secondo, mi lasciai quasi ipnotizzare dal suo sguardo.
«Sì, e chissà a quante altre ragazze l'avrai detto» alzai gli occhi al cielo.
«E quelle labbra..» ignorò le mie smorfie, fissandomi così intensamente da farmi arrossire. Sembrava mi stesse divorando con gli occhi.
«Per la cronaca, non ti azzardare mai più a baciar..» prima che potessi finire la frase mi ritrovai attaccata a lui. Le sue labbra erano di nuovo sulle mie, e anche stavolta, non ebbi la forza di staccarmi. Era più forte di me, c'era qualcosa in lui che mi attraeva da morire, nonostante non volessi ammetterlo.
Portò le sue grandi mani sulle mie guance e le strinse, come se non volesse più lasciarmi andare, e poi lasciò scivolare un braccio dietro la mia schiena.
Io dovevo ancora riprendermi a quel gesto del tutto inaspettato e spalancai la bocca per la sorpresa, ma il moro ne approfittò per invilarvi la sua lingua all'interno.
Non potevo negare la sua abilità da baciatore, certo, ma nonostante fosse tutto così fuori luogo e sbagliato io non riuscivo a trovare la forza per spingerlo via.
Dopo qualche minuto, fu lui ad allontanarsi e ancora con il mio viso tra le mani disse: «allora ci vediamo dopo per il progetto» fece il suo solito sorrisetto, rimise le mani in tasca e lo vidi scomparire tra i corridoi della scuola, ancora con il pensiero delle sue labbra sulle mie.

Quel pomeriggio io e Zayn ci saremmo incontrati in biblioteca per lavorare un po' al nostro progetto, anche se già immaginavo come sarebbe andata a finire: io studiavo, e lui stava senza far niente.
L'appuntamento era alle quattro, e Zayn ovviamente arrivò con mezzora di ritardo.
«Allora, ce l'hai fatta» dissi con le mani sui fianchi.
«Scusa piccola, ero andato a..» spiegò, ma lo interruppi all'istante.
Un brivido mi aveva percosso la schiena.
«Non chiamarmi così» lo interruppi immediatamente.
«Ok, scusa.. piccola» sorrise come un bambino.
Era insopportabile e adorabile allo stesso tempo.
«Oh, quanto ti odio» roteai gli occhi al cielo.
«Non si direbbe, sai?» ridacchiò, sedendosi su una poltroncina.
«Cosa vuoi dire?»
Mi tirò a sé e caddi sopra di lui. Alzai lo sguardo e mi trovai a due centimetri di distanza dalle sue labbra.. di nuovo. Ma questa volta non sarebbe successo nulla.
«Quando siamo così, sento tutto tranne che odio» sussurrò a bassa voce. Sentivo il suo respiro contro il mio.
Mi alzai di scatto e mi sedetti sulla scrivania, ignorando le sue parole.
«Allora, da dove iniziamo a studiare?» dissi, guardando altrove.
Lo sguardo di Zayn cambiò radicalmente, lo vidi alzarsi e iniziare a frugare tra i libri come se niente fosse.. era ovvio che ci era rimasto male.
Ma era meglio così, d'altronde non ci sarebbe potuto mai essere nulla fra noi.
Perciò meglio pensare solo alla scuola.
«Bene, allora su cos'è questo progetto che dobbiamo fare?» chiese Zayn con sguardo assente, ed evitando i miei occhi.
«Zayn, dai non fare così, parliamone» farfugliai spinta dal mio senso di colpa.
«Non c'è niente di cui dobbiamo parlare» fece una pausa, «se non di scuola, l'hai detto tu no?»
«E va bene» mi alzai di scatto infastidita, «facciamo questo maledetto progetto e basta!» e detto questo non ci rivolgemmo la parola per tutto il pomeriggio, o quasi, e mentre io lavoravo al progetto sul computer della biblioteca, Zayn frugava tra i libri, si sedeva sulla poltroncina e giocherellava con il telefono. Tipico. 
«Allora.. ci vediamo domani» sussurrai, al momento di andare via.
«A domani» rispose lui, con la stessa faccia assente di qualche ora prima.
Tornai a casa con una sensazione di disagio e anche tristezza che mi rimase fino alla mattina seguente.

Il giorno dopo a scuola, durante la ricreazione, mi accorsi che non trovavo Zayn da nessuna parte, così scesi in cortile dove sapevo lo avrei trovato.
E infatti era lì, appoggiato ad un muro, a fumare una sigaretta. Come sempre.
«Ehi» dissi timidamente avvicinandomi a lui.
«We» rispose, continuando a guardare altrove.
«Sei arrabbiato con me?» chiesi, fingendo che la cosa non mi interessasse.
«No» disse, togliendo la sigaretta dalla bocca per qualche secondo.
«Va bene» abbassai lo sguardo, avendo ormai capito che invece lo era.
Così feci per andarmene ma sentii prendermi per la mano e tirarmi all'indietro. 
«Non andare» disse.
«Non sembra che tu abbia molta voglia di parlare» sbuffai.
«Infatti no, non di parlare» disse d'un fiato, e ancora una volta, senza che potessi reagire lo vidi fiondarsi su di me e dopo un secondo le nostre labbra erano incollate le une alle altre. Il cuore riprese a battermi all'impazzata, e le sue mani che mi bloccavano il viso mi facevano ancora più sentir protetta.
Qualche minuto dopo realizzai di trovarmi nel cortile della scuola, sotto gli occhi di tutti, così lo allontanai di fretta.
«Devi smettere di farlo» brontolai, guardandomi intorno.
Molti ragazzi ci stavano fissando, e altre ragazze bisbigliavano tra loro.
«Di fare cosa?» chiese.
«Di baciarmi così, all'improvviso» dissi, imbarazzata.
Sentii il suo pollice tirarmi su il mento così che lo guardassi negli occhi. 
«Non lo farei..» mormorò, «se non fossi sicuro che tu non lo vorresti»
Tolsi la sua mano dal mio viso, e mi misi a braccia conserte: «sei un presuntuoso, Malik» sbuffai, ancora guardandomi intorno.
«Me l'hanno già detto» ridacchiò tutto fiero di sé.
«E anche lunatico! Fino a cinque minuti fa eri arrabbiato con me e adesso sei tornato come prima?» chiesi furiosa.
«Non sono mai stato arrabbiato con te, scema» fece un sorrisetto beffardo, «volevo solo vedere la tua reazione»
«Sei un coglione, lo sai?» sbottai, e così facendo mi allontanai per rientrare a scuola, ma sentii Zayn seguirmi.
«Non pensavo ti importasse se fossi arrabbiato con te o no» 
«Scherzi?» mi fermai all'istante e mi voltai verso di lui, «ieri sera sono stata malissimo per te, pensando a come mi ero comportata 'male' con te, e ora mi dici che volevi soltanto vedere la mia reazione?»gridai, e probabilmente mi resi conto di aver detto cose che sarebbe stato meglio tenere per me.
«Sei stata male per me?» chiese Zayn, incredulo.
In quell'istante, fortunatamente, suonò la campanella.
«Devo andare» dissi fredda, e stavolta non lo sentii bloccarmi per il braccio.
Mi allontanai verso l'aula, pensando e ripensando a quello che gli avevo detto.

 
 


***

 
ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia!
Jess è sempre più confusa riguardo Zayn,
questa situazione la sta mandando fuori di testa.
un bacio e alla prossima! x
-marty.


 
  
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