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Autore: m4ryb4m    24/09/2008    1 recensioni
Un'altra mia fan fiction che vede tra i protagonisti uno dei membri dei Bullet for My Valentine. La storia è quella di un incontro tra due persone diversissime tra loro: Jay, bassista in una band di successo, e Skye, una ragazza normale. Prima di augurarvi buona lettura ci tengo ad informarmi che ho scritto questa storia al solo scopo di divertirmi e non voglio essere offensiva verso nessuno, tanto meno voglio prendermi gioco di nessuno dei membri di questa band. ^^
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati sei mesi dal nostro primo incontro e quattro dal nostro ultimo.

Ogni giovedì io, Abby e Skye ci incontravamo al parco e il tutto si concludeva con la nostra visita al bar lì vicino.

Negli incontri successivi ho notato che piano piano Skye si è aperta nei miei confronti e gran parte della sua diffidenza è sparita. Forse non siamo ancora propriamente amici, ma la situazione non è pessima come all'inizio.

Quando le ho detto che non ci saremmo visti per qualche mese perchè io ero in tour coi Bullet una piccolissima dose di dispiacere è sembrata passare nei suoi occhi blu. Al momento dei saluti non solo ha sorriso ad Abigail in quel modo che mi stordisce ogni volta che lo vedo, ha anche accennato un qualcosa verso di me. I progressi sono grandi, quindi.

Dopodomani torno dal tour e la prima cosa che farò sarà andare ad abbracciare la mia piccolina. Chissà come è cresciuta nel tempo che non l'ho vista. Mi mancano un sacco le sue risatine e i suoi capricci!

Non vedo l'ora di tornare a giocare con lei in quel parco al giovedì pomeriggio.

Lo ammetto, in questo periodo ho pensato moltissimo anche alla morettina con gli occhi blu e ho preso la mia decisione.

"Moose, che dici...posso andare a trovarla il giorno dopo che torniamo dal tour, anche se non è giovedì?"

Il batterista mi guarda perplesso, si scosta i capelli che gli sono cresciuti troppo da davanti alla faccia e giocherellando con la bottiglia di birra ormai vuota tra le mani chiede "Cosa?"

Matt, il cantante, che è sempre stato il più sveglio del gruppo risponde al mio posto " E' chiaro che il nostro caro Jay si riferisca alla mora dagli occhi blu di cui parla ormai sempre più spesso"

Sento la punta delle orecchie scaldarsi. Ok, forse esagero parlando di Skye, il fatto è che mi piace così tanto...

Ho fatto il resoconto completo di tutta la storia ai ragazzi, in modo da potergli chiedere dei consigli.

Interviene Padge, l'altro chitarrista oltre a Matt, che con un poco di malizia negli occhi chiari risponde alla mia domanda iniziale "Credo che dovresti dimostrarle al più presto..ehm...quanto vali..."

"Sempre il solito pervertito tu!" Rido però. Poi a dirla tutta, quel tipo di pensieri sono i più ricorrenti quando la mia mente divaga e si sofferma su Skye, sul suo corpo da urlo e le sue labbra da sogno.

Bevo un sorso di birra e scherzo un pò anche io. "Beh...l'astinenza si fa sentire sempre più. Se voglio davvero che sia lei ad allietare le mie sofferenze devo darmi una mossa"

Matt scuote i lunghi capelli neri "Jay, non so proprio come tu possa fare a stare così tanto senza una donna"

"Tu sei un caso a parte. Te le devi portare anche in tour le ragazze. Non riesci proprio a resistere, eh?" lo deride Moose.

Questo tipo di discorsi mi mette ansia perchè non credo molto nella mia forza di volontà e ho paura di cadere in tentazione con qualche sconosciuta incontrata casualmente ad un concerto e non è questo quello che voglio.

Io voglio Skye, la pretendo.

Mi alzo e do la buona notte ai ragazzi e prima di uscire dalla stanza comunico a loro la mia decisione "Il gorno dopo il nostro rientro sarò da lei e Skye cadrà ai miei piedi" Non sono certissimo di quest'ultima cosa, ma meglio mostrarsi sicuri di sè.

"Bravo, Jay!" urla Matt

"Così si fa!" conviene Moose

"Finalmente scoperai anche tu!" aggiunge Padge con la sua solita finezza.

Con un tifo così non posso fallire, vero?

***

Domenica sera. Oggi è stata davvero una giornata stancante. I miei mi hanno lasciata sola per vedere se riesco a gestire il tutto con la ragazza che lavora qui da quando Daniel si è licenziato. E' andata piuttosto bene e poi mi sono tenuta impegnata abbastanza da evitare di pensare a cose strane che ultimamente mi affollano la mente.

Mi mancano i giovedì pomeriggio passati con Abby e Jay. Mi mancano i giochi con lei e la sua vocetta che mi chiama.

La cosa che mi spaventa è che mi manca quella mezzoretta di chiacchiere scambiata col suo papà, prima di salutarci, in quel bar vicino al parco.

Più passava il tempo e più i miei pregiudizi nei confronti di Jay si affievolivano; ho finito inevitabilmente col trovarlo una persona piacevole e alquanto simpatica.

Credo che a breve tornerà dal tour con la sua band.

Hannah, la mia migliore amica, si è incuriosita dal sentirmi parlare della mia nuova conoscenza e si è informata riguardo ai Bullet for My Valentine, il gruppo in cui Jay suona come bassista.

Ho ascoltato anche qualche loro canzone, però non sono proprio il mio genere. Poi i testi sono di una tristezza assurda; preferisco le melodie fresche e allegre.

Immersa come sono nei miei pensieri, nel lavare un coltello finisco col tagliarmi ad una mano.

Ma cavolo, ste cose mi devono capitare proprio un minuto prima che lasci il locale? Non può passare una giornata senza che io combini guai?

"Ahia!" urlo vedendo il sangue che scorre dalla ferita. Corro a prendere qualcosa per fermare l'emorragia e trovo uno straccio che avvolgo alla bell'e meglio intorno alla mano, intanto penso dove possano essere finiti i cerotti.

Poi sento il campanello della porta.

Chi cavolo è che arriva dopo l'orario di chiusura? Spero solo che non si tratti di uno dei miei che viene ad accertarsi che tutto sia filato liscio, anche perchè questo incidente dell'ultimo momento ha reso inutile la mia buona volontà della giornata.

Alzo gli occhi e ci rimango un pò nel vedere Jay avvicinarsi.

"Buonasera, Skye! Passavo di qui e ho deciso di fare un salto a trovarti"

"Ciao, Jay" rispondo cercando di non pensare al dolore alla mano.

Non appena vede la mia fasciatura passa dietro al bancone e mi domanda ansioso "Che cosa è successo?"

Perchè proprio in questo momento devo realizzare che il viso su cui si trovano quei due occhi color nocciola non è per niente male?"

***

Wow...nei miei ricordi non è bella nemmeno un decimo di quanto lo è nella realtà.

Quello straccio avvolto intorno alla sua mano mi preoccupa molto.

"Mi sono tagliata e non ricordo dove sono i cerotti" mi risponde. Sbaglio o le sue guance sono arrossate? Bah...sarà stato lo spavento.

L'aiuto a cercare i cerotti e poi una volta che li abbiamo trovati mi offro di medicarle la ferita. Lei scuote la testa con decisione, ma io le prendo la mano ed ignoro le sue proteste.

Il contatto con la sua pelle calda mi manda quasi in estasi. Jay, cerca di stare calmo!

Lei si ritrae instintivamente quando appoggio il cotone per disinfettare il taglio.

"Però! Quando ti fai male non scherzi, eh?"

Lei sorride lievemente, sarà la seconda volta che lo fa rivolgendosi a me, da quando ci siamo conosciuti.

"Beh...con un coltello del genere cosa ti aspettavi?"

Mi mostra la causa dell'incidente, una lama bella affilata lunga venti centimetri e spessa quattro.

Ridacchio all'ironia della ragazza. Sono proprio contento che ora rusciamo anche quasi a scherzare insieme.

"Ecco fatto" le dico finita la medicazione, lasciandole la mano a malincuore.

"Grazie" fa una pausa, poi domanda "E' stata davvero una coincidenza che tu ti sia trovato a passare di qui?"

Mi scruta con quegli occhioni blu ed io non posso far altro che dirle la verità. Prendo un respiro profondo e penso alle parole migliori per comunicarle il mio interesse.

"Ecco...veramente non è stata una coincidenza. Sono venuto qui per dirti una cosa."

"E' successo qualcosa alla piccola Abigail?" la mia aria seria deve averla allarmata.

"No, Abigail sta benissimo, anzi, non vede l'ora di rincontrarti" la rassicuro, poi riprendo il mio discorso "Quello che ti volevo far sapere, o meglio chiedere...era se" dai Jay, ce l'hai quasi fatta!

Dopo l'ennesima pausa mi decido a concludere "Insomma, qualche volta possiamo uscire soli a bere qualcosa, che ne pensi?"

Mi fissa per un momento, poi la sua risposta arriva secca e in fretta, come un pugno allo stomaco. "No, non credo sia una buona idea"

Rimango interdetto per un attimo ed una domanda si infiltra con tanta prepotenza nella mia testa che devo per forza ripeterla ad alta voce "Perchè?"

Skye ha un'aria strana ora e pronuncia la frase di risposta quasi a mo' di scusa "Sinceramente non sento il bisogno di cose del genere al momento"

"Dì la verita. E' solo perchè si tratta di me. Per tutti i tuoi stupidi pregiudizi" ribatto irritato. Perchè diavolo non vuole darmi neanche una possibilità?

Lei pare prendersela per le mie parole "Cosa ne sai tu? E poi, anche se fosse così, che ti importa dei miei stupidi pregiudizi?"

Stavolta l'ho fatta arrabbiare, ma non ho tutti i torti ad aver perso la pazienza. Questa morettina è impossibile!

"Mi importa eccome. Prima mi tratti come un delinquente e poi hai quasi paura di mostrare simpatia nei miei confronti. Non è che in realtà anche tu vorresti conoscermi un pò meglio e non vuoi accettare questo tuo desiderio?" le chiedo avvicinandomi e le metto una mano sulla spalla.

Lei si scosta immediatamente e furiosa quasi mi urla "No! Non me ne frega niente di un perdigiorno come te e adesso vattene!"

La guardo con aria grave, poi mi rassegno, ma solo per il momento. Dentro di me giuro che questa non è la fine.

"Buona notte" la saluto ed esco senza udire una sua risposta.

***

  
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