Sono ormai passati due anni da quel giorno e quel brutto, bruttissimo, incidente che coinvolse i VanaN'Ice...
 
Stavano tornando dal loro probabile ultimo concerto.
"Nee, sono così stanco... Non vedo l'ora di poter stendermi sul lett-" sono state le penultime parole di Kyte, il bassista, meglio conosciuto come KAITO, prima di esser interrotto da Len: "Uffa! Sei sempre così stanco, Kai-Nii- Eppure dovresti essere felice!"
 
Anche quella volta le molteplici fan avevano riempito il Tokyo Dome sia con la loro presenza, che con lightstick dei colori dei tre ragazzi.
Molte lucine color gialle, viola e blu spiccavano, e questo ai tre cantanti Visual Kei piaceva.
Il grande palco permetteva di potersi avvicinare alle fan, e quindi anche passare vicino a queste sentendo come tutto il loro lavoro venisse apprezzato.
 
"Lo so che abbiamo fatto un ottimo live, e questo è appagante, però ci si stanca facilmente..." Il ragazzo dai capelli blu annuiva mentre gesticolava con le mani, fattore che poi lo portò ad additare Gackpo che stava quasi per addormentarsi.
 
I suoi occhi continuavano a socchiudersi sempre di più e la stanchezza iniziava a pesare dopo quella lunga giornata piena d’impegni, prove e, finalmente, il concerto.
Ma non solo lui, Kyte ed il più piccolo, Len, non ce la facevano più: anche l’autista della vettura su cui erano aveva fatto “le ore piccole” tanto da star mettendo a rischio le preziose vite dei VN’I.
E, appunto, era successo proprio quello che nessuno si sarebbe mai immaginato.
 
***


Le sirene spezzavano la dolce e tranquilla notte.
Lacrime e sangue si mischiavano tra le voci dei soccorritori che cercavano di scacciare via i giornalisti come se quest’ultimi fossero uno sciame d’insetti.
Alcune foto immortalavano quegli attimi struggenti e pieni di dolore, ma poco importava visto le condizioni in cui si trovavano i tre passeggeri.
 
Il meno grave era Len, uscito incolume da quel fatidico incidente che forse avrebbe segnato la loro fine.
Kyte, anche lui uno dei meno feriti, provava un forte dolore alla testa e aveva anche alcune schegge di vetro conficcate sopra il sopracciglio destro, oltre che un labbro rotto.
Nulla in confronto alla situazione di Gackpo.
Il leader, nonché il membro più anziano del gruppo, era disteso a terra sull’asfalto gelido quando Kyte aprì gli occhi.
 
Tutto quello che era successo prima era avvenuto in un lampo, in un battito di ciglia.
La frenata, lo schianto ed infine l’incidente contrastavano il tempo che in qualche modo stava andando troppo veloce per i gusti degli altri due ragazzi.
 
Il biondino, dopo esser stato liberato dalle ferraglie che rimanevano di quel cartoccio di vettura, si diresse di corsa verso Gackpo.
Anche Kyte, che nutriva un forte sentimento per il maggiore, cercava di andare da lui il più velocemente possibile anche se con tutto quello che aveva riportato, compreso lo shock per l’impatto, era quasi una tortura la sola idea di riuscirci.