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Autore: leafaunicorn    05/09/2014    1 recensioni
"Non avevo mai pensato a me e lui insieme. Insomma, oltre a tanti sguardi infuocati quando nessuno poteva vederci, non ci eravamo mai detti nient'altro che insulti continui. Che futuro avrebbero avuto una mezzosangue Grifondoro ed un purosangue Serpeverde? Ma quell'anno, ero decisa a scoprire che cosa nascondeva Draco Malfoy dietro quello sguardo corrucciato."
Genere: Erotico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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"Hey, Hermione!" mi chiamò Harry. Io feci un mezzo sorriso, alzando la mano per salutarlo con fare nervoso. Aveva visto sicuramente Draco andarsene, ed ora mi avrebbe riempita di domande.. Lo conoscevo ormai come le mie tasche. Lo ritenevo il mio migliore amico assieme a Ron, nonostante in quel periodo mi stesse facendo innervosire con la sua mania di persecuzione dei mangiamorte. Si sedette un gradino più in basso di me, con la sua divisa di Quidditch addosso e la scopa tra le mani. Sembrava nervoso, più di quanto dovesse in realtà essere. "Volevo scusarmi con te per prima. So che.. Bè, vorresti passare un anno tranquillo." io mi strinsi nelle spalle, sospirando appena. Era la verità, per una volta avrei desiderato trascorrere un anno senza dover rischiare la vita.
"Sì, ma credo che sia impossibile a Hogwarts." ammisi in un mormorio, fissando un punto indefinito del campo. Lui si voltò a guardarmi ed entrambi ci lasciammo sfuggire una risatina.
"Che voleva Malfoy? Ti stava dando fastidio?" mi chiese con un po' di preoccupazione nella voce. Io sospirai di nuovo, abbassando il capo. Sapevo che l'avrebbe chiesto, ma era normale. Dopo anni di dispetti e umiliazioni, Harry voleva solo proteggermi. Quante volte avevo pianto ai suoi insulti, nemmeno Harry e Ron le sapevano tutte.. Eppure mi ritrovavo ad elaborare una bugia per non far insospettire Harry, per coprire Draco..
"Voleva le risposte del test di Pozioni. Lo sai, con me parla solo lo stretto necessario. Sono una 'sporca mezzosangue'!" esclamai, facendo le virgolette con le dita. Lui sembrò incerto ed io temetti avesse scoperto qualcosa in più.. Ma poi scrollò il capo e si alzò.
"Meglio così, Hermione. Almeno ti sta alla larga." esclamò convinto. Feci un respiro profondo, annuendo appena e rivolgendogli un sorriso tirato. Anche l'accenno del sorriso scomparve quando Lavanda Brown arrivò e si accomodò qualche gradino più in basso di me. "Quell'oca giuliva.." sibilai tra i denti.
"Gelosona!" mi disse Harry prima di sparire. Aprii la bocca per controbattere, quando mi resi conto che non avevo nulla da dire in mia difesa. Sì, ero gelosa di Ron. Ma non ne capivo il motivo.

Ron fu scelto come nuovo portiere della squadra ed io ero davvero felice per lui! Dopo vari giorni di festeggiamenti continui da parte dei Grifondoro, arrivò il giorno della nostra gita a Hogsmeade. E quale più dolce festeggiamento esisteva se non un brindisi con dell'ottima burrobirra ai Tre Manici di Scopa? Mi ero preparata con calma, senza alcuna fretta, stando per la prima volta attenta ai dettagli. Al trucco, ai capelli.. Indossai i miei soliti abiti, ma con quel filo di lucidalabbra in più mi sentivo davvero carina! Uscii dalla sala comune per prima, scendendo nel cortile canticchiando a bassa voce. Ero la prima dei Grifondoro ad essere scesa ed, a sorpresa, il primo dei Serpeverde a salire fu proprio Draco Malfoy. Istintivamente sorrisi nel vederlo, ma tentai di nascondere la mia espressione con la sciarpa. Mi poggiai ad una colonna con la spalla, inclinando il capo.
"Ciao, Draco." lo salutai con fare eloquente. Lui, che fino a quel momento non sembrava avermi notata, mi guardò. E mi sentii morire. Quegli occhi mi stavano studiando con un che di diverso dal solito.. Sembrava stupito di vedermi.
"Hermione." mormorò, alzando gli occhi sulle scale che cambiavano in continuazione. "Vai a Hogsmeade?" mi chiese, senza nemmeno guardarmi. Io mi inumidii le labbra, sentendo la fragranza di fragola del lucidalabbra, incrociando poi le braccia al petto.
"Già. Anche tu, immagino.." lui scrollò il capo ed io sentii un moto di delusione. Non che volessi stare con lui o altro.. Ma le nostre gite a Hogsmeade erano particolari.. Erano un altro modo per guardarci di nascosto, tra una vetrina ed un'altra. "Come mai?" chiesi. Lui sembrò spazientito alla mia domanda, e si voltò per andarsene.. Ma si bloccò, girandosi ancora una volta verso di me. Era incerto, lo capivo.
"Segui il mio consiglio, Hermione. Non toccare nulla che non ti appartenga al di fuori dei negozi. Ne tu ne i tuoi amici, chiaro?" disse serio, puntandomi un dito contro e tenendo gli occhi bassi. Poi li alzò lentamente, fissandoli sui miei.. Era stanco, affaticato e triste.. Tremendamente triste. "Ti prego, non chiedermi perché." sussurrò poi, sparendo. Io rimasi attaccata al muro come una scema, deglutendo. Quello sguardo.. Era così depresso che per un attimo pensai di seguirlo. Ma mi pentii subito, rimanendo ferma ad aspettare i miei amici.

Seduti ai Tre Manici di Scopa, Harry e Ron erano presi a parlare di chissà quale argomento. Io fissavo il mio bicchiere di burrobirra con un po' di esitazione. Le parole di Draco mi facevano eco in testa, ma non riuscivo a capire. Perché non dovevamo toccare nulla? Cosa stava architettando?
"Mione.." mi chiamò Ron sottovoce, seduto vicino a me. Io sobbalzai, voltando il capo verso di lui e facendo un versetto. "Non hai nemmeno brindato con noi per il mio ruolo da portiere!" mormorò, porgendomi il suo bicchiere per fare un brindisi. Io, con non poca esitazione, presi il mio bicchiere.. Quando mi resi conto che non successe nulla, lo sollevai facendolo scontrare contro quello di lui con un sorriso.
"Sono giorni che brindiamo, Ron! Se mi dovessi fare un taglietto non uscirebbe sangue, ma idromele mischiato a burrobirra!" scherzai, dandogli una spallata. Ma lui sembrò infastidito dalla mia battuta, tornando a parlare con Harry. Sospirai, bevendo la mia bevanda e tornando ai miei pensieri. Una volta finito di bere, pagammo ed uscimmo avvolti nelle nostre giacche. Non troppo lontana da noi, Katie Bell e la sua amica Leanne stavano discutendo animatamente. Provare ad ignorarle sarebbe stato inutile, date le forti urla.. Mi voltai con fare infastidito per osservare meglio la scena, quando Leanne strappò un pacchetto che Katie teneva tra le mani e quest'ultima fece di tutto per non far cadere a terra il suo contenuto. D'un tratto, si sollevò a qualche metro di altezza, come se stesse volando.
"Harry!" chiamai senza voce, afferrando la manica di Harry. La ragazza allargò le mani come fosse un angelo sospeso per aria, per poi urlare in modo terribile quando si trovò a circa due metri da terra se non di più. Era una scena a dir poco agghiacciante. Harry e Ron corsero in aiuto della ragazza, facendola tornare a terra.. Io ci misi qualche secondo in più a svegliarmi da quella specie di trance nella quale ero appena caduta. Raggiunsi Katie e Harry mi disse di stare lì con lei mentre andava a chiamare aiuto. Io mi chinai su di lei e notai che, stretta in mano, teneva una collana.
'Non toccare nulla che non ti appartenga al di fuori dei negozi.'
Poteva essere che Draco stesse attentando alla vita di Katie Bell? E se così fosse stato, quale motivo l'aveva spinto a farlo?

Tornati a Hogwarts, Harry non volle nemmeno andare a cambiarsi. Era nervoso, elettrico.. Da Hogsmeade non aveva smesso un attimo di dirci a bassa voce che, per lui, era opera di Draco. Io non lo avevo ascoltato.. Mi sentivo debole, stanca. Sentivo il sudore freddo che mi attaccava i capelli alla fronte e tremavo. Harry e Ron entrarono nell'ingresso prima di me.
"Dobbiamo andare a raccontare tutto alla McGranitt." sentenziò Harry salendo le scale. Ron lo seguì subito, ma io esitai.
"Perché? Sa già tutto. Anche lei era a Hogsmeade oggi! Ha ordinato lei stessa di portarla al San Mugo." esclamai aprendo le braccia, bianca in viso.
"Ma dobbiamo dirgli che è opera dei mangiamorte, Harry ne è certo." rispose Ron. Io feci un sospiro, passandomi una mano tra i capelli.. Harry scese nuovamente le scale e si avvicinò a me, poggiandomi le labbra sulla fronte. Sentii un brivido a quel contatto, la sua bocca era gelida.. O forse ero io che scottavo.
"Come pensavo. Hai la febbre, non hai un bell'aspetto. Vai al dormitorio e riposati, ci pensiamo noi." mormorò dandomi un buffetto sulla guancia. Io non me lo feci ripetere due volte e salii le scale a due a due per raggiungere in teoria la nostra sala comune.. In pratica, avevo intenzione di cercare a destra ed a manca Draco Malfoy per chiedergli spiegazioni. Non volevo pensare che lui centrasse qualcosa con quella storia, ma lo temevo. Camminavo rapidamente per i corridoi con i pugni serrati e di punto in bianco, girando un angolo, mi ritrovai a sbattere contro qualcuno. Non feci in tempo a capire chi fosse che quello mi afferrò dalle spalle e mi fece girare fino ad aprire una porta sbattendovi la mia schiena. Entrai nel bagno abbandonato del quarto piano senza nemmeno rendermene conto, mentre quello mi faceva poggiare al muro con il respiro affannato. Alzai gli occhi e riconobbi la sua frangia spettinata bionda..
"Draco Malfoy!" esclamai un po' più irata del solito. Ma lui non mi fece dire altro. Cinse le braccia attorno alle mie spalle, stringendomi forte per qualche secondo. Rimasi sconvolta da quel gesto, spalancando gli occhi e la bocca per lo stupore.
"Non sei tu." sussurrò, e mi parve di capire che stava ridendo. "Non sei tu, stai bene." capii solo in quel momento. Aveva creduto che io fossi stata al posto di Katie. Si staccò da me ed io, nel buio, cercai i suoi occhi.
"Draco.." mormorai confusa.
"E' arrivata voce a scuola che una Grifondoro del nostro anno è rimasta.. Ferita. Temevo fossi tu, stavo andando al San Mugo." mormorò con voce quasi tremante, per poi ridere appena e darsi una pacca sulla fronte. "Ma che mi viene in mente? Non potevi essere tu." esclamò ridendo.
"Cosa è successo a Katie Bell? Tu sai perché sta al San Mugo, non è vero?" chiesi in un sussurro, forse troppo indispettita. Infondo, lui si stava preoccupando per me mentre io lo stavo trattando con sospetto.
"Ha toccato qualcosa che non doveva toccare. Tu no invece, mi hai ascoltato!" era così felice che non me lo spiegavo.
"Tu.. Hai tentato di ucciderla?" chiesi ancora aggrottando le sopracciglia, portando una mano sulla bocca.
"No, non era lei il bersaglio.."
"Tu.." lo interruppi ancora. Ci guardammo per un secondo negli occhi, senza però vederci realmente.. Un secondo che sembrò eterno. "Mi hai salvata.. Mi hai detto di non toccare nulla perché c'era qualcosa di maledetto a Hogsmeade, vero? La collana di Katie.." lui esitò, e fece per andarsene ma io lo presi da un braccio e lo tirai verso di me, indietreggiando dentro al bagno. Presi la mia bacchetta e la puntai verso la porta, facendo si che nessuno potesse aprirla dall'esterno. Poggiai le spalle ad un muro, e nella penombra della stanza abbandonata potei vedere il viso umido di lacrime del ragazzo. "Draco, perché?" lui, quasi con svogliatezza, si posizionò davanti a me e poggiò le mani ai lati della mia testa contro il muro.
"Tu sai quanto tengo a te, Hermione Granger? No vero?" mormorò con gli occhi chiusi. Io scrollai il capo, mordendomi il labbro mentre lui rideva appena ed abbassava la testa.
"No." ripetei senza voce. Tenere a me? Ma se mi aveva sempre odiata? Ero solo una mezzosangue per lui, lo ero sempre stata..
"Tengo a te più di tutti in questa scuola. Tengo a te più di quanto quel Wesley potrà mai fare, dal primo anno. Eri così intelligente, sveglia.. Sei stata smistata per prima, in Grifondoro. Ero così deluso.. Ti volevo nella mia stessa casata." iniziò a raccontare. Nel buio, non riuscivo a vedere il suo viso ne a decifrare la sua espressione. "Io.. Non potrei sopportare di farti del male, nemmeno per sbaglio. Per questo ti ho salvata, se così si può dire."
"Perché mi stai dicendo queste cose? Perché ora e non prima?" mormorai con voce spezzata dal pianto. Lo vidi sorridere in modo stanco nel buio, spostandomi i capelli da davanti al viso.
"Capirai. Ma non è questo il momento." si staccò da me dopo un lungo attimo, estraendo la sua bacchetta dalla tasca "Alohomora." sussurrò vicino alla porta, aprendola ed andandosene.
  
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