Non mi infastidisce il fatto che Michael mi abbia trascinata
lontana da casa solo per prendere delle pizze da asporto per cena, alle sei del
pomeriggio, nella pizzeria di Alex e nemmeno l'incontro con Victoria, una mia
vecchia e stupida compagna di classe delle medie, avvenuto ieri sera.
Non la definisco stupida per cattiveria, ma quanto può essere intelligente una
ragazza che reputa il lattosio il componente principale della Via Lattea?
Comunque, non mi irrita nemmeno il fatto che Calum, durante la conversazione,
si sia concentrato sul seno della bionda e non sui suoi occhi, ma il fatto che
il mio ragazzo abbia deciso di abbandonarmi la sera della rimpatriata con i
compagni delle medie per uscire insieme al suo amico Flynn che, da quanto ho
capito, non vede da molto.
-Perché non ceniamo qui?- domanda mio fratello, dandomi una gomitata.
-Cenare alle sei del pomeriggio?-
Lui annuisce come se fosse la cosa più normale del mondo.
-E cosa ne facciamo delle pizze da asporto?- chiedo, cercando di farlo
ragionare.
-Le portiamo ai nostri genitori.-
Scuoto il capo, sconsolata.
-Le pizze sono quasi pronte- ci informa Alex, avvicinandosi al nostro tavolo.
-Hai tagliato i capelli?- domanda il mio gemello, sorridendole.
-No- risponde lei, divertita.
-Sono molto lucidi- constata Michael.
-Vorrei che il pelo del mio cane fosse così- aggiunge.
Trattengo una risata e mi copro il viso con entrambe le mani.
-Hai un cane?-
-L'ho trovato qualche giorno fa e l'ho portato a casa- spiega lui.
La invita a sedersi con noi e la castana accetta.
-Vorrei davvero fartelo vedere, perché non vieni a cena da noi uno di questi giorni?-
-Sì, mi piacerebbe molto.-
Un ragazzo chiama la mia amica e le mostra i cartoni di pizza.
Alex si alza per andare a prenderli e mio fratello, allarmato, inizia a
pizzicarmi un braccio.
-Che problemi hai?- domando, irritata.
-Dobbiamo agire alla svelta!-
-Chiedile se serva aiuto in pizzeria- affermo, scherzando.
La mora ci raggiunge e mi porge il cibo.
-Serve una mano al locale? Sono un bravo cameriere, so fare molte cose!-
esclama, Michael, agitato.
-Beh, in effetti, visto che Lucas si è ammalato, ne servirebbe uno, ma non
voglio disturbarti- risponde lei, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans
scuri e aderenti.
-Lo faccio con piacere!- urla il ragazzo con i capelli verdi, alzandosi e
facendo voltare tutti i clienti della pizzeria.
Sconvolta, mi avvicino alla cassa per pagare le due pizze e, sola, dopo aver
salutato con un abbraccio la mia amica e mio fratello che, a quanto pare, ha
deciso di improvvisarsi cameriere, esco dal locale.
Provo a chiamare Calum, ma non risponde.
Triste, con delle pizze fra le mani, mi dirigo verso casa.
Arrivo alle sette in punto e, con fatica, estraggo le chiavi del portone dalla
felpa rossa e lo apro. Prendo l'ascensore e, una volta di fronte alla porta del
nostro appartamento, suono il campanello.
Mia madre viene ad aprirmi e le consegno le pizze.
Le spiego che Michael ha deciso di fare il cameriere e, dopo, corro a stendermi
sul divano ed accendo la televisione.
Cambio continuamente canale per circa dieci minuti, non trovando nulla di
interessante da guardare.
Provo a richiamare il mio ragazzo che, come prima, non accenna minimamente a
rispondere al cellulare.
Poso il telefono sul tavolino di cristallo al mio fianco e mi copro le gambe e
il torace con il lenzuolo celeste che Michael lascia sempre sul divano.
Chiudo le palpebre, decisa ad addormentarmi e a svegliarmi solo per cena.
-Christine, sveglia!-
La voce di mio padre mi giunge alle orecchie.
Mi copro la testa con il lenzuolo e borbotto.
-E' già pronta la cena?-
-No, ma un tuo amico è venuto a trovarti.-
Mi porto una mano sulla bocca e sbadiglio. Schiudo le palpebre, mi scopro il
capo e cerco di mettere a fuoco quello che ho avanti.
Riconosco Ashton e maledico il fatto che i miei genitori facciano entrare
persone a casa mentre dormo.
Imbarazzata, mi metto seduta e tento di aggiustarmi delle ciocche castane di
capelli con una mano.
Mio padre si allontana, dirigendosi probabilmente verso la sua camera, e ci
lascia soli.
Il ragazzo si siede accanto a me ed inizia a parlare.
-Michael mi aveva invitato a giocare ai videogiochi, ma tua madre mi ha detto
che sta facendo il cameriere.-
-Mi dispiace, è stata una delle sue solite brillanti ed inaspettate idee-
affermo, con la voce impastata dal sonno.
Mi stropiccio gli occhi e lui sorride.
-Sono buffa?- chiedo, imbarazzata.
-Sei tenera- afferma, scompigliandomi i capelli.
Allungo una mano per prendere il cellulare e noto che non ci sono nuovi
messaggi o chiamate. Sono le otto e mezza e Calum non mi ha ancora cercata.
Delusa, poso nuovamente il telefono sul tavolino al mio fianco.
-E' successo qualcosa? Sembri triste- constata Ashton.
-Il mio fidanzato mi ignora- ammetto.
-Quello con i capelli scuri che arriva tutti i giorni tardi a scuola e finisce
sempre in presidenza?-
-Lo conosci?- domando, stupita.
-Di vista.-
Annuisco ed inizio a guardare il pavimento, non sapendo cosa dire.
-Non credevo fosse il tuo tipo.-
Inarco un sopracciglio, confusa.
-Sembra un ragazzo poco serio, ti vedrei meglio con qualcuno come Luke.-
-Lucas è il mio migliore amico- affermo.
-Allora staresti bene con John!-
-Il bassista?-
Annuisce e rido.
-Perché ridi? E' un bravo ragazzo anche lui e arriva presto a scuola tutti i
giorni!-
-Scusa, è solo che non mi ci vedo bene- ammetto, alzando le mani in segno di
resa.
-Allora ci sono io, sono un bravo ragazzo, rispondo alle chiamate e non sono
mai finito in presidenza- dice, scherzando.
Tossisco, imbarazzata.
-Non penso staremmo bene insieme.-
-Sicura?-
Annuisco, portando lo sguardo sul cellulare che vibra. E' arrivato un messaggio
ed è di Calum.
'Sono con Flynn, ti richiamo più
tardi <3
Calum'
-Odio Flynn!- urlo, lasciando cadere il telefono sul divano fra me e Ashton.
-Flynn?- domanda il ragazzo, confuso.
-E' un amico di Calum. Mi abbandona sempre per stare con lui.-
-Quante volte è successo?-
-Oggi e domani non verrà alla rimpatriata con i compagni delle medie per uscire
insieme a lui.-
-Le rimpatriate sono noiose, cercherei anche io un amico con cui uscire per non
venire.-
-Per me è un'occasione davvero importante- ammetto.
-Perché?-
-Le mie compagne mi hanno sempre presa in giro perché non ho mai avuto un
ragazzo e mi sarebbe piaciuto farmi vedere da loro con Calum.-
-Sanno che state insieme?-
-Non ancora, volevo restassero a bocca aperta.-
Ashton inizia a battere i piedi contro il tappeto.
-Dove cenerete?-
-In un hotel, credo si chiami Mercure- tento di ricordare il nome.
-L'ho segnato nelle note del cellulare, adesso controllo- aggiungo.
-Non preoccuparti, lo conosco.- afferma, portandomi una mano sul polso.
-Ashton, ti va di restare a cena con noi? Christine ha comparto la pizza.-
Mia madre interrompe la nostra conversazione.
Il ragazzo accetta e ci dirigiamo verso la cucina per mangiare.
Sono quasi le undici. Mio fratello è appena tornato a casa e mi ha detto che
Alex gli ha dato il suo numero di telefono.
Sono stesa sul letto e sto guardando il soffitto. Solo ora mi sono resa conto
di aver dimenticato di chiedere ad Ashton perché voleva sapere il nome del
luogo in cui faremo la rimpatriata.
Spazio autrice:
Ammetto che questo capitolo è orribile. Volevo farlo leggere a qualcuno prima
di postarlo, ma quel qualcuno mi ignora quindi eccolo qui.
E' un capitolo inutile che serve a fare da ponte con il prossimo, ma spero
piaccia a qualcuno.
Ringrazio tutte le lettrici che seguono questa storia, state diventando davvero
tante!
Ci ho messo poco ad aggiornare questa volta, è vero che siete fiere di me?
Fatemi sapere se questo capitolo è orribile, se vi piace la storia o altro, tengo
molto ai vostri pareri! Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente,
passerò a rispondervi fra poco.
Adesso vado, alla prossima!!