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Autore: aSudDelConfine    05/09/2014    1 recensioni
"...E senza aggiungere altro posò la testa sulla spalla di James e lasciò che le accarezzasse i capelli. In quella panchina, di fronte al lago, con la testa sulla sua palla, si sentì per la prima volta di nuovo a casa. "
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Come back.


Scese dal treno e si ritrovò da sola lungo la banchina deserta. Il vento freddo le sferzava le guancie e le scompigliava i capelli intorno al viso. Senza guardarsi intorno Dominique si avviò verso l'uscita della stazione alla ricerca di un taxi. Non aveva avvisato nessuno del suo ritorno, la sua famiglia l'aveva abbandonata dopo aver saputo di lei e James e da allora lei non era mai tornata.
Fino a quel momento.
Prendere quella decisione era stato molto difficile per lei, ma non poteva perdersi il suo matrimonio, non dopo che Mary l'aveva chiamata per chiederle di esserci. " So che tu sei molto importante per James, mi ha fatto capire che eravate piuttosto legati prima che tu partissi per Berlino, so che non parli più con la tua famiglia, ma a James farebbe piacere, gli manchi molto, lo vedo nei suoi occhi quando parla di te. E a dirla tutta sono curiosa di conoscerti." Queste erano le esatte parole che Dominique si era sentita rivolgere circa due settimane fa da Mary, la futura sposa di James. Lei non aveva idea che James si fosse fidanzato, certo se lo aspettava, ma nessuno gliene aveva dato la conferma fino a quel momento. Aveva passato giorni ad interrogarsi su come fosse questa ragazza, se le somigliasse o meno, se fossero felici insieme, ed alla fine aveva deciso di accettare il suo invito. L'appuntamento era fissato per il lunedì mattina, Dominique avrebbe potuto dormire e farsi una doccia con tutta calma ma l'idea di chiudersi in uno squallido albergo la ripugnava, salì su di un taxi e si fece portare al Paiolo Magico. 

Il sole splendeva alto nel cielo e le scaldava il viso mentre, avvolta nel cappotto, si dirigeva verso il luogo che Mary aveva scelto. Il locale, che Dominique non aveva mai visto prima, era un piccolo caffè con delle grandi vetrate,che offrivano da fuori la vista dell'interno, ed un insegna rosa e celeste, sembrava carino. Prima di entrare, si fermò ad osservare da fuori le persone sedute nel caffè, voleva vedere Mary prima che fosse lei a vederla, ma sedute intorno ai tavoli vide solo giovani coppie e due anziani che leggevano in silenzio i loro giornali. Magari era in ritardo, pensò, ma faceva troppo freddo e così decise lo stesso di entrare. Appena il campanello suonò segnando il suo ingresso nel locale, una cameriera le andò in contro sorridente. Era ricciola e mora, con la pelle abbronzata e gli occhi grandi e verdi.
"Dominique?- Dom annuì, la ragazza sorrise e continuò.- Io sono Mary, piacere!"                                                                                                  
Quasi in trance, Dominique porse la mano a Mary e la seguì fino ad un tavolino nell'angolo.                                                                              
"Oggi è piuttosto tranquillo, penso che possano fare a meno di me per un pò. Mi dispiace averti fatta venire qua, mentre lavoro, ma non volevo che James sapesse, non se non lo vuoi anche tu."                                                                                                                                                       "James non sa che sono qui?"                                                                                                                              
"No, credevo che tu lo sapessi, è stata una mia idea. Ero curiosa, sai nonostante la tua assenza sei una presenza piuttosto forte durante le riunioni familiari. James mi ha detto che tu e i tuoi genitori avete avuto una brutta litigata e che da allora te ne sei andata."                                  "Più o meno...-Dominique prese un respiro profondo e cercò di mettere in chiaro quello che aveva appena sentito. James non sapeva che lei fosse tornata e non aveva mai parlato a Mary della loro storia, del loro amore...- Non so bene quali siano le tue intenzioni o che idea tu ti sia fatta di tutta la storia, ma davvero io non posso..."                                            
"Dominique-Mary la interruppe prima che potesse finire-io non ho nessun doppio fine, tra una settimana mi sposo e la mia vita mi piace esattamente così com'è. Amo James più di me stessa e ho intuito che tu sei per lui una persona importante. Non voglio costringerti a vedere la tua famiglia, a venire al matrimonio o a farmi da damigella, la mia era semplice curiosità. Sentivo di starmi perdendo una parte di James, non so perchè, ma quando mi racconta degli anni di Hogwarts si illumina di una luce diversa...In quasi tutti i racconti ci sei tu così ho voluto vederti. Mi dispiace averti disturbata, sarei venuta io stessa a Berlino, ma se fossi sparita per due giorni avrebbero notato la mia assenza." Dominique guardò quegli occhi verdi e capì che la ragazza che aveva di fronte era sincera. Mary Era solo una donna innamorata del suo futuro marito. Stava per risponderle quando il campanello suonò di nuovo e Dominique vide il volto di Mary contorcersi una una smorfia al limite tra la sorpresa ed il rammarico.
Pietrificata sulla sedia, con il corpo che si irrigidiva ed il cuore che sembrava volesse uscirle dal petto, Dominique capì che era arrivato James. Sentì dei passi avvicinarsi e vide Mary alzarsi dalla sedia e raggiungere il fidanzato.                                                                          
"James? Cosa ci fai qui?"                                                                                                                                          
"Ero fuori per una commissione e così ho pensato di passare a salutarti. Sei in pausa? Con chi stai parlando?"                                    
Dominique percepì lo sguardo di James sulla sua nuca e, facendo appello a tutte le sue forze, si alzò in piedi e si girò.                            
Quando i loro sguardi si incontrarono fu come tornare indietro nel tempo. Non importava cosa fosse successo tra loro, ogni muscolo era teso verso di lui, le mani fremevano, impazienti di toccare ancora una volta il suo viso, i suoi capelli...                                                  
Erano immobili, in piedi nel locale con Mary in mezzo tra loro. Nessuno dei due parlava, si fissavano da quella distanza, incapaci di avvicinarsi o di allontanarsi.                                                            
"Sei arrabbiato? Lo so che avrei dovuto dirtelo, mi dispiace... Io volevo solo conoscerla, tu ne parli sempre così bene che io ero solo cuiosa... Scusami amore, mi dispiace." Quelle parole portarono James alla realtà, distolse gli occhi da Dominique e si girò verso Mary per tranquillizzarla. 
Dieci minuti dopo l'incontro al bar, James e Dominique camminavano per la città. Non parlavano e non si tenevano per mano, semplicemente camminavano tenendo una certa distanza tra loro. Dominique non aveva idea di dove stessero andando, si limitava a seguire James mentre le emozioni si scagliavano sul suo cuore come onde di un mare in tempesta che si infrangono sugli scogli.            
Camminarono fino ad un parco e si sedettero su una panchina sulla riva di un lago. Dominique percepiva l'angolo del cappotto di James sulla sua gamba e quel solo contatto le provocava un piacevole pizzicorio in tutto il corpo. Alzò lo sguardo e scoprì James a fissarla di nascosto.                                                                                                                                                
"James, - pronunciò il suo nome e non potè evitare di chiedersi da quanto tempo ormai non lo pronunciasse- mi dispiace. Non avevo intenzione di tenderti un imboscata, quando Mary mi ha scritto credevo che tu ne fossi al corrente. Non ho intenzione di rovinarti il matrimonio, me ne vado stasera stessa se vuoi, nessuno saprà che sono qua." James adesso la guardava dritto negli occhi, non parlava, ma le prese la mano e la strinse nella sua. "Oh, Dom, non sai quanto mi sei mancata. In questi anni non ho fatto altro che chiedermi dove fossi, cosa stessi facendo. Quando sei partita sono stato sul punto di seguirti, non sai quante volte ho fatto i bagagli di nascosto, ma ogni volta che tentavo di partire mi tornava in mente quella notte, lo sguardo dei miei genitori, le tue lacrime e così lasciavo perdere. Ogni volta che rinunciavo mi odiavo un pò di più, credimi, mi odiavo eppure non avevo la forza e così cercavo di convincermi che fosse meglio per te, che dovevo lasciarti andare, darti la possibilità di vivere la tua vita. E lo hai fatto, vero? "                                    
"Ci ho provato, ho studiato molto e sono diventata molto brava nel mio lavoro. Ho avuto anche delle storie, ma nessuno andava veramente bene, mancava qualcosa in ognuno di loro. Non so come spiegarti, mi sentivo incompleta in queste relazioni e così ho deciso di prendermi una pausa."                                                                                                                                        
James le accarezzò con il dito il palmo della mano. " Mary è quella giusta, lo è sul serio."                                  
Dominique ebbe come l'impressione che ci fosse una domanda nascosta dietro quell'affermazione, ma forse era solo il suo desiderio di vederci qualcosa di più.                                                                      
"E' una ragazza stupenda, e sembra davvero buona. Si vede che ti ama."                                                                                                    
"Si, mi ama...- James staccò la mano da quella di Dominique e guardò il lago. Quando si girò i suoi occhi brillavano di una luce diversa- Resta con me oggi, per favore. Non ti chiedo niente, voglio solo stare con te, voglio sapere cosa hai fatto in questi dieci anni, anche io ho molte cose da raccontarti."                                                                                                              
"Si." E senza aggiungere altro posò la testa sulla spalla di James e lasciò che le accarezzasse i capelli. In quella panchina, di fronte al lago, con la testa sulla sua palla, si sentì per la prima volta di nuovo a casa. 

Mentre James telefonava a Mary per avvertirla che sarebbe rimasto a pranzo fuori, Dominique si chinò di fronte al camino ed accese il fuoco. Al contrario della sera precedente, quella stanza d'albergo le sembrava adesso il posto più confortevole ed accogliente di sempre, sarebbe rimasta lì, accoccolata sul divano accanto a James per il resto della sua vita.                                                                                                                    
I due cugini saltarono il pranzo e parlarono per ore, senza interruzzione, bevendo vino e ridendo delle rispettive storie. Dominique raccontò a James degli strani spasimanti che aveva avuto, e di come molti suoi appuntamenti fossero finiti in maniera pietosa, mentre lui d'altro canto si vantò delle sue numerose conquiste. Evitarono accuratamente di parlare della famiglia, ogni volta che James si avvicinava a quell'ambito Dominique cambiava argomento rapidamente. Quando finalmente il discorso si interruppe, ormai fuori era buio. Dominique si alzò dal divano e si sgranchi gambe e braccia.                                                    
"Si è fatto tardi, Mary sarà preoccupata per te, forse dovresti andare..." Dominique guardò James e lui si alzò in piedi per raggiungerla.
"Vuoi veramente  che me ne vada?" James posò una mano sulla spalla di Dominique e l'avvicinò a sè. Erano vicini, pericolosamente vicini...
"La tua ragazza sarà in pensiero per te." Dominique dovette fare fare appello a tutte le sue forze per bloccare il tremolio della sua voce.    
"Ho chiesto cosa vuoi tu..." James era vicino, troppo, sorrise e senza aspettare una risposta la baciò.                                                                
Quella notte fecero l'amore, come non l'avevamo mai fatto prima. Non erano più due ragazzi, adesso era adulti ed esperti e bisognosi l'uno dell'altra. Si cercavano ognuno nel corpo dell'altra. Ogni gemito, ogni orgasmo li riavvicinava, stringeva le loro anime in un abbraccio senza fine. Quando crollarono nel letto, esausti, nudi, Dominique pianse. Quella era stata la più bella notte della sua vita, ma non era reale, la mattina dopo James si sarebbe alzato e sarebbe tornato dalla sua ragazza, nel suo mondo. Un mondo da cui lei era scappata anni prima.


NdA:
Sono passati anni ormai da quando mi cimentavo nello scrivere ff su Harry Potter, ma oggi pomeriggio ero nostalgica ed ho iniziato a scrivere senza pensarci. Spero che vi sia piaciuto il capitolo, o che almeno vi abbia incuriosito almeno un pò.
Fatemi sapere i vostri pareri con una recensione! 
   
 
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