Those scarlet eyes.
Bramo la vendetta.
La Luna d'argento mi insegue, e colora di rosso sangue le mie idee più bellicose.
Mi mancate.
Mi mancate.
Mi mancate da morire, Kuruta.
La vendetta non resusciterà i morti, bensì seminerà panico e dolore.
Perché mi comporto così, allora?
L'istinto da belva, che forse custodisco in questa casa di vene ed arterie, esorta la mia mente eccessivamente ragionevole a trafiggere il cuore dei miei nemici, del Ragno, ed incatenare i loro arti.
Le stesse zampe con cui hanno strappato via gli occhi scarlatti, il simbolo dell'onore, della dignità, e dell'effimera invulnerabilità del mio clan.
Scarlatti come il sangue il quale scorre nelle vostre vene.
Ve le trafiggerò una ad una, in modo macabro, velocemente, e urlando, invocherò i demoni della Terra, piangendo, rimpiangendo l'onore dei Kuruta.
Mi avete privato della famiglia.
Sono un debole.
Sono così debole.
Così debole, da non poter rinunciare al desiderio di veder perire il Ragno, privo delle proprie zampe.
Un ragno che ormai non può più muoversi, sull'orlo della disperazione. E no, un Ragno che non avrà bisogno di protesi, perché, per mano mia, tutto cesserà.
E no, non sono un Dio.
Non sono un mero vendicatore.
Sono colui che eliminerà il Ragno.
Assetato di sangue, otterrò ciò che desidero.
                                                                                    Quegli occhi scarlatti.
Perché tanto dolore, a me?
                                                                        Sono avidamente propenso a vendicarmi.


// Salve!
E' una breve flashfic sui pensieri di Kurapika.
Lo adoro, è uno dei miei personaggi preferiti, ovviamente dopo Kuroro e Hisoka.
Spero di aver espresso appieno il dolore del personaggio, è per me molto importante.
E niente, buona lettura a tutti! ^^