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Autore: Selhin    25/09/2008    4 recensioni
( INCOMPIUTA non verrà mai continuata )...tra amici ci si può amare, ma anche odiare. Si litiga e può capitare che non ci si veda né ci si parli per anni, ma cosa accade nel frattempo? Cosa si prova quando finalmente ci si rivede? Questo è quello che succede a Matt e Mimi, e quello che accadrà si scoprirà solo in seguito...[MimixMatt]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai, TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Allora…innanzi tutto ciao a tutti…questa è la prima fic che scrivo in questa sezione, spero di essere ben accetta ^^

Allora…innanzi tutto ciao a tutti…questa è la prima fic che scrivo in questa sezione, spero di essere ben accetta ^^

Dunque…la storia riguarderà tutti i prescelti della prima serie ( poiché è l’unica che ho seguito strettamente con attenzione…la seconda la so proprio pochissimo! ) ma con una particolare attenzione per la coppia Mimi/ Matt…non so se sono ben visti, ma a me sono sempre piaciuti!

Non userò i nomi originali, perché ho paura di combinare dei casini da sola ^^’

Prima che la leggiate devo avvertirvi che ho un pochino cambiato la storia originale, riguardo Mimi…non si è trasferita in America, ma in Italia ( perché mi piace di più, e perché ho pensato sarebbe stato più semplice crearci sopra una storia ) inoltre si è trasferita poiché è lei stessa italiana per metà ( suo padre è giapponese, mentre la madre è italiana )

Non so se questa cosa possa già aver compromesso la fic, spero proprio di no…

La storia inizia con il loro saluto in aeroporto ( di tutti i prescelti ) prima che lei si trasferisse in Italia, esattamente poco dopo la salvezza di DigiWorld, cioè a 11 anni…

Escluso questo prologo e credo anche il prossimo, gli altri capitoli saranno alternati ai diversi punti di vista dei due protagonisti!

Buona lettura!!!

 

 

 

 

 

On the way to love

 

 

 

Prologo

 

 

 

 

 

 

  Erano le 8 del mattino, dell’8 agosto.

Faceva caldo, l’aria era pesante nonostante la notte fosse appena trascorsa, non c’era un filo di vento che agitasse i loro capelli di bambini.

Ma nonostante tutto, erano andati fino a li per salutare la loro amica, compagna, sorella.

Chi le diceva un ciao, chi un arrivederci, chi era convinto che non l’avrebbe più vista. Però erano accorsi tutti, non mancava nessuno.

Stavano seduti già da qualche minuto in completo silenzio. Ognuno perso nei propri pensieri.

Appena lei li aveva visti correrle incontro, non era riuscita a trattenersi. Com’era nel suo carattere si lanciò d’impulso verso di loro, correndo ad abbracciarli, sapendo essere l’ultima volta.

Pianse di gioia nel vederli tutti li. Tutti per lei.

Era convinta che la odiassero per il suo carattere capriccioso, ed invece era bello rendersi conto del contrario.

Erano solo dei bambini, ma avevano imparato molte più cose degli altri ragazzi della loro età. Era successo da poco, un’avventura pericolosa, che però li aveva uniti per la vita. Mai e poi mai si sarebbero scordati gli uni degli altri. Ed era per questo che quella mattina, si erano riuniti tralasciando partite di calcio, giornate al mare, i compiti, i computer e tante altre cose, solo per salutarla. Per dirle arrivederci.

Ma si dicevano tutto con lo sguardo, con la loro sola presenza. Perché da quando erano arrivati, nessuno aveva parlato. Sapevano che il silenzio valeva molto di più. Che un abbraccio scaldava più di mille parole di circostanza.

Quando, dopo un tempo che sembrò eterno e brevissimo al tempo stesso, una voce metallica annunciò l’aereo che la ragazzina doveva prendere.

Finalmente, quando furono tutti in piedi, a poco alla volta ripresero la parola.

  - Ora, te ne vai per davvero? - diceva Sora, la sua migliore amica.

  - Così starai in Italia…bello lontano eh?- continuava Tai, arruffandosi ancora di più i già scompigliati capelli castani.

Il serio Izzy si limitò ad un sospiro, e le strinse la mano in un saluto che non era un addio.

  - Sei sola con tuo padre? - le chiese Joe, mentre si piegava per abbracciarla. Lei annuì, rispondendogli che la madre li aspettava già laggiù.

Kari la baciò sulla guancia, augurandole un buon viaggio, mentre il piccolo T.K. aveva le lacrime agli occhi - Ci rivedremo vero? - le chiese guardandola. Mimi gli rispose che certamente sarebbe tornata, prima o poi.

Ed infine Matt, che aveva evitato di guardarla per tutto il tempo, le si parò di fronte e la salutò con un cenno accigliato - Addio, Mimi…- uno sguardo durato un istante e dopodiché si era voltato, allontanandosi.

Ecco, addio. L’unica parola che lei non avrebbe voluto sentirsi dire. E a pronunciarla era stato proprio lui, consapevole che l’aveva fatto per quell’odio in quel momento celato dietro a occhi freddi.

Era accaduto da pochi giorni, ma Mimi sapeva che l’odio che si era creato fra loro non si sarebbe mai cancellato. Il rancore sarebbe cresciuto assieme a loro, impotenti nel cancellarlo. Quel che era capitato non poteva essere eliminato, ed era stato troppo per entrambi. Quella lontananza non poteva far altro che bene, soprattutto per loro due.

Era meglio troncare subito i rapporti, sarebbe stato tutto più semplice.

Sora la strinse un’ultima volta, piangendo, giurandole che si sarebbero chiamate spesso.

Alla fine, richiamata dal padre e dalla voce metallica, la ragazzina prese la sua borsa a tracolla, e si fermò ancora un istante a guardarli tutti, anche Matt, salutandoli con gli occhi. Convincendosi che l’Italia non era poi così lontana, e che esistevano sempre i telefoni.

Dagli occhi, le scesero calde lacrime a rigargli le guance, reduci dei giorni passati con loro. Attimi felici, ed istanti tristi. - Mi raccomando ragazzi…non scordatevi di me! - lo disse con un sorriso, ma la sua voce strozzata tradiva il magone che aveva alla gola.

Si voltò, e seguì il padre lungo l’aeroscalo.

Non si girò a guardarli, perché sapeva che altrimenti non sarebbe riuscita a partire.

Così l’aereo prese il volo, lasciandole alle spalle gli unici amici che avesse mai avuto, e un grande dolore nel cuore…

 

 

 

Passarono così 8 anni…

 

 

 

 

Ecco, so che è molto breve, ma è solo il prologo…

Spero vi sia piaciuto, in caso contrario ci metterò poco a cancellarlo…

Nel caso voleste vederne il continuo vi basterà lasciarmi una recensione con la vostra richiesta, giudizi, consigli e critiche…insomma quello che volete…

Un bacio a tutti,

Selhin

 

 

 

   
 
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