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Autore: kymyit    06/09/2014    6 recensioni
In seguito alla punizione inflittagli da Smoker, la 1D del liceo Kamome si ritrova in aula punizione a sottostare alle angherie del professor Vergo. Riusciranno le promesse dell'inferno a resistere un mese in quell'aula?
Capitolo 1: Letteratura ostrogota e ferite di guerra (Mai sfidare il Male Assoluto)
Capitolo 2: Educazione sessuale e consiglio di guerra (Mai mostrare gigantografie esplicite)
Capitolo 3: Il cavallo bianco della rivoluzione e il ciclo di Mr. Krabs (POF)
Capitolo 4: Nel mezzo del cammin di nostra vita (L'Inferno di Vergilio)
Capitolo 5: Il tugurio del Grande Fratello (mamma che bello, mamma che bello)
Capitolo 6: Tanto sei sempre il cocco di Smoker (E' la tua risposta definitiva?)
Capitolo 7: Una sporca apocalisse (Mai sfidare le promesse dell’inferno)
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Smoker, Supernova, Un po' tutti, Vergo | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3:
 Il cavallo bianco della rivoluzione e il ciclo di Mr. Krabs
(POF)







Era una mattina davvero pessima.
Pioveva a dirotto e il cortile della scuola era ridotto a una sorta di Water Seven fangosa. Kidd e Law camminavano fianco a fianco, ognuno sotto il suo ombrello in silenzio religioso, guerrieri pronti a tutto pur di vincere la loro battaglia. Gli altri compagni arrivavano alla spicciolata e si dirigevano in classe chi con più, chi con meno fretta. Se fosse stato un giorno normale, i due avrebbero preso a pestare i piedi sul terreno per farsi dispetti, ma quella mattina di dispetto ne avevano in mente uno e bello grosso pure.
Erano talmente su di giri che, anche senza fare eccessivo casino, nessuno riuscì a concentrarsi a lezione.
-E dopo questo evento, Rufy, ci furono i cent'anni di vuoto.- diceva Boa Hancock. Nico Robin, futura promessa dell'archeologia, a sentire l'argomento che le interessava, alzò immediatamente la mano, ma fu bellamente ignorata dall'insegnante che non faceva che spargere cuoricini d'adorazione su Rufy.
-Quanto lo invidiooooo!- Sanji stringeva le mani intorno al bordo del tavolo, geloso alla follia.
-Maledetto, dev'essere sempre al centro dell'attenzioneeeeeee!- lo imitò involontariamente Cavendish.
-Maledetta tettonaaaaaa!- fece lo stesso, rodendo, Bartolomeo.
Penguin si sporse verso Law.
-Law, abbiamo due problemi.- disse, seccato.
-Ossia?-
-Abbiamo chiesto a Nami se poteva rubare le chiavi del laboratorio di chimica. Purtroppo il professor Vegapunk oggi non c'è e le chiavi ce le ha lui. Non abbiamo potuto dar inizio all'operazione.-
-Merda, ci toccherà rimandare.- borbottò turbato Law -E il secondo problema?-
-Nami vuole essere pagata.-
Seccato, l'aspirante chirurgo scoccò un'occhiataccia alla ragazza all'altro capo dell'aula. Lei se ne accorse e gli sorrise mostrando la lingua e il gesto dei quattrini con le dita. Poi sillabò col labiale una cifra astronomica.
-Stronza strozzina.- le fece lui di rimando. Ma ovviamente dovette cedere. Non prima di dare inizio ad una contrattazione.
-100.-
-500.-
-150, prendere o lasciare, Manamigella.-
-750. Più perdi tempo più gli interessi salgono, Torao.- rispose lei, con un sorrisetto perfido.
-Credimi, è così, Torao.- gli suggerì Zoro, uscito dal letargo per l'occasione.
-Trafalgar, cazzo!- protestò lui -Ok... 500 va bene... strozzina... - borbottò.

-Va bene 'sto cazzo!- ringhiò Kidd -Facciamo prima a sfondare la porta!-
-Detesto ammetterlo, ma Testarossa ha ragione.- convenne Apoo.
-Usate quei cervelli.- sospirò Law -E' un'azione sovversiva, nessuno deve accorgersene, altrimenti capiranno cosa stiamo per fare.-
-Almeno la colla l'abbiamo?- chiese Hawkins che fino a quel momento se n'era stato zitto. Vergo gli aveva strappato i tarocchi il giorno prima e lui reclamava vendetta.
-Ho mandato Nasoya a prenderne da un amico di mio fratello.-
-Cosa?- saltò su Sanji -Ma così andrà a fare la spia.-
-Per questo ho mandato lui, non lo conosceva.-
-Quel tipo è veramente inquietante... - borbottò il ragazzo col naso lungo -Non faceva che starmi appiccicato e gli gocciolava il naso da far schifo.-
-Questa colla si vale tutti i patimenti. E' il collante definitivo.- disse Law, mostrando ai compagni con orgoglio e dedizione quasi religiosa un barattolo con su scritto “Trebol Coil – Collante attaccatutto a presa istantanea”
-Ora non resta che l'ultimo tocco!- esultò Shachi.
-Non vedo l'ora di sistemare quel bastardo!- ringhiò Bartolomeo.
-Anch'io, testa di pollo, anch'io... - l'assecondò Law, con l'aria più criminale e inquietante del suo repertorio.

Quando Vergo entrò nell'aula di detenzione, non sospettò nulla. I diavoletti che stava addomesticando si erano ammutoliti all'improvviso quando aveva aperto la porta, ma leggeva ancora nei loro sguardi tutta la voglia di ribellarsi e fargliela pagare.
Come al solito dunque. Un'altra bella giornata di lavoro.
-Allora? Non si saluta?- domandò con tono marziale.
-In piedi!- esclamò Rufy e tutti scattarono, come soldatini obbedienti. -Inchino, saluto!-
E s'inchinarono...
Bruciavano di rabbia ma s'inchinarono e diedero persino il buon pomeriggio al loro carceriere.
-Potete sedervi.- disse Vergo, appoggiato alla cattedra.
-Bene. Monkey, portami i compiti che vi ho assegnato per casa.- disse e frugò nella sua borsa per tirare fuori una montagna di fascicoli che fece impallidire le giovani promesse dell'inferno.
-Oggi faremo chimica.- annunciò Vergo. -Spero abbiate studiato, perché ho parlato col vostro insegnante e influirà sulla vostra pagella. Bene, prendete carta e penna. Non voglio vedere altro sui banchi.- disse maligno iniziando a distribuire i compiti.
-...-
Law si trattenne dal contestare che la fissione nucleare ancora non l'avevano fatta, per non parlare di tutti quei complicati calcoli. Insomma, ancora stavano imparando a bilanciare le reazioni chimiche, altro che stechiometria!
-Qualche problema, Trafalgar?-
Scosse il capo.
“E siediti!” fu il pensiero di tutti, ma Vergo rimase in piedi, poggiandosi al termosifone, che per fortuna non gli offriva la vista di ciò che avevano fatto.
In compenso gli offriva un'ottima visuale sulla classe.
-Pssss... - iniziò Kidd.
Law s'irrigidì.
-Chi cavolo è Krebs?-
-Eustass.- lo richiamò Vergo. Il rosso sussultò.
-Le Chat...- mormorò Rufy scrivendo. Era preparato, ma aveva difficoltà a ricordare i nomi. -Le Cha... Chavolix, sì.-
E Vergo alzò gli occhi al cielo.
“Ma merda, oggi hai le formiche sotto il culo?!” pensò Bartolomeo “Siediti, dannazione!”
“Più ti scalderai il culo più ti maledirai dopo.” ghignò invece Law, che in chimica se la cavava meglio degli altri.
-Allora, Krebs?!-
Peccato che tutti finivano per chiedere le cose a lui..
-Mr. Krabs, Eustass. Quello di Spongebob.- disse, seccato.
Kidd lo fissò come se avesse avuto la lebbra e con tutta la pietà cristiana che provava, gli fece un bel ghigno con insulto annesso.
Un gran boato impedì ad entrambi di saltarsi addosso.
-Monkey!-
-Mi stava sconcentrando!- si difese il moro, indignato, porgendo il compito finito all'insegnante, mentre Cavendish giaceva a terra, tramortito. E dire che voleva soltanto un temperamatite!
Passarono i minuti e il biondo non aveva ancora ripreso i sensi, il che era strano, perché, a dispetto delle apparenze, non era affatto debole. Anzi.
Con sollievo da parte della classe, comunque, il bellissimo iniziò a ronfare alla grande, con tanto di bolla al naso. Insomma, ci mancava pure il morto!
Fu quando Vergo scoppiò la bolla col suo bastone di bambù, che la classe risolse uno dei dieci segreti dell'accademia Kamome: il Kamaitachi di Rommel.

Accadde durante una gita scolastica in un paesino chiamato Rommel, che degli studenti dai voti stellari furono attaccati da qualcosa o qualcuno tanto veloce da far credere che fosse stato il vento a ferirli e farli sanguinare.
Poiché gli studenti aggrediti appartenevano tutti alla stessa scuola e fra i ritagli insanguinati di stoffa verde furono ritrovati i colori (bianco e azzurro) della divisa della Kamome, fu chiaro che il pazzo che se ne andava in giro ad affettare i secchioni fosse uno studente della prestigiosa scuola.

Quando la bolla di muco si ruppe, lo sguardo angelico di Cavendish si fece affilato, malvagio, tagliente.
Uno spruzzo di sangue zampillò nell'aria. Rapido come il vento, Cavendish scivolò alle spalle di Vergo armato di taglierino e ghignò. L'insegnante si premette la mano sulla coscia ferita.
-Maledetto moccioso... -
La classe trattenne il fiato.
Ok, avevano desiderato menare Vergo, ma addirittura affettarlo...
In un certo senso erano rimasti ammirati dall'audacia del biondo. Almeno finché quello non puntò verso Rufy col preciso intento di abbattere uno degli ostacoli alla sua scalata al successo.
-Sarò io il numero uno della scuola!- esclamò saltando di banco in banco e ridendo allo stesso tempo. Vergo si sistemò gli occhiali con la mano sporca di sangue e si soffermò a fissare il liquido rosso che gli macchiava le dita.
Cavendish aveva raggiunto Rufy, che, dal canto suo, si era tolto fascia e occhiali per combattere (non si tirava mai indietro). Il taglierino strisciò a pochi centimetri dalla pelle del moro, che riuscì a deviarlo solo grazie ai propri riflessi.
-Smettila!- urlò -Che diavolo ti ho fatto?-
Cavendish ghignò diabolicamente e tornò all'assalto, muovendosi rapido come il vento e tagliando ogni cosa gli capitasse a tiro. Molti dei compagni di classe dovettero abbassarsi per non essere coinvolti. Bartolomeo, invece, tentò di fermarlo.
-Smett... smettila stupido cav...- non riuscì a dire nulla, se non poche frasi strozzate. Si morse persino la lingua e gli fece male eccome.
“Maledizione! Il senpai è in pericolo e non posso neppure incoraggiarlo, che disdetta!”
L'emozione di vedere Rufy menare le mani era troppa per lui, pensò Zoro. Beh, Rufy lasciava sempre tutti senza fiato, non te l'aspettavi mica che fosse anche così ginnico.
Ad ogni modo, il ragazzo con la cresta trovò un modo alternativo per interrompere il combattimento. Tirò il banco contro Cavendish, ma quello riuscì a schivarlo, scivolando sotto di esso con quella sua rapidità quasi sovrumana. Facevano bene a chiamarlo il Kamaitachi.
Ma facevano bene anche a temere Vergo.
Infatti, il mostruoso insegnante, ferito o meno che fosse, colpì Cavendish alla nuca con il suo bastone di bambù e lo fece crollare nuovamente a terra, Kamaitachi o non Kamaitachi.

-Non sarà morto?- si chiese Sanji, dieci minuti dopo, poiché il “mostro” se ne stava ancora disteso sul pavimento, privo di sensi e senza bollicine. Nessuno ebbe il coraggio di avvicinarsi a lui.
-Visto che respira, non è morto, Kuroashi.- fu la risposta secca di Vergo. -Grazie a lui, ora consegnerete i compiti.-
Si sollevarono brontolii di scontento. Non troppo alti, perché, insomma, e se il mostro si fosse svegliato?!
Vergo passò di banco in banco, recuperando i fogli protocollo.
La tensione era palpabile.
“Fa che non lo scopra!” pregava in silenzio Usop.
“E siediti!” pensò Law, tentatissimo di tirare un calcio al maledetto. A parte che prima o poi doveva fargli subire la stessa sorte di Doflamingo. Era stato veramente divertente vedere quello stronzo correre al bagno fra un'imprecazione e l'altra. Ovviamente, aveva cancellato tutte le prove a suo discapito. Doflamingo non avrebbe più mangiato gli onigiri di Corazon per il trauma, due piccioni con una fava.
Un battito gli venne a mancare quando Vergo fu molto vicino alla cattedra.
Da quella posizione avrebbe visto la sedia!
Il cervello del moro iniziò a lavorare freneticamente.
-Ahiaaaaaa!- urlò qualcuno facendo voltare tutti.
-Penguin, che hai?- esclamò Killer.
-Mi fa male la pancia!- urlò quello, contorcendosi sul pavimento.
Vergo non gli diede peso, dopotutto non era l'unico a provare quel trucchetto con lui. Poggiò i fogli sulla cattedra e andò ad accomodarsi. Tutta la classe smise di respirare.
-Vorrei proprio sapere...- iniziò l'insegnante, d'un tratto -Perché ci provate in tutti i modi.-
A quel punto, se degli aghi li avessero punzecchiati, gli alunni della 1D non avrebbero neppure sanguinato.
-Basta scene, tornate ai vostri posti voi due.-
-Ma prof, sto male sul serio!- esclamò Penguin -La prego, mi faccia andare in infermeria!-
-A.posto.- sillabò quello.
-Professore!- esclamò Killer -Non sta scherzan-
Una gessata in fronte zittì Killer, un'altra colpì Penguin. Ora sì che lo stomaco gli faceva davvero male. Il moro si alzò in fretta e si rimise a sedere composto.
-Credo che me lo terrò...- borbottò.
Killer, silenziosamente, tornò al suo posto, mentre Cavendish si svegliava, stordito.
-Che è successo qui?- domandò.
Si guardò intorno e vide che tutti lo fissavano stranamente. Compreso Vergo, che pareva teso.
Il biondo si sedette al suo posto, spaesato, e si massaggiò la nuca. Si sentiva come se gli fosse passato sopra un trattore. L'insegnante, non visto, tirò un sospiro di sollievo.
Quanto mancava alla fine dell'ora?
Cinque minuti, bene, finalmente. Si abbandonò sulla sedia e iniziò a scorrere i compiti.
-Monkey.- disse -Come dicono i tuoi insegnanti, i tuoi compiti sono eccellenti... nomi a parte. Eustass, ti annullo la domanda sul ciclo di Krebs, che si scrive con la “e”, fra le altre cose. Trafalgar, ho capito che hai un debole per Eustass, ma evita di suggerire le risposte, finisci sempre per confonderlo. Non impari proprio mai, eh?-
-Sarà il complesso del buon samaritano, esimio professore, che ci vuol fare.- rispose quello, con aria indisponente.
-Io lo chiamerei istinto da crocerossina.- fece Apoo.
-A quanto pare non impari proprio mai, denti di ferro!-
-Vuoi che ti insegni qualcosa, bacia rospi?-
A quel punto, Law si alzò, col preciso intento di fare Apoo a pezzi. E Vergo si alzò, per fare a pezzi entrambi, o meglio ci provò.
-Ma cos-
A quel punto, i visi degli alunni s'illuminarono di una luce di gioia perversa e un grido fiero si levò nell'aria.
-Te l'abbiamo fatta!- urlò Bartolomeo, lanciando verso l'insegnante un rotolo di carta igienica, subito imitato dagli altri.
-Andrò ad Harvadyyyyy!!-
-Bacia rospi a chi?!-
-Calma, bacia rospi, faceva parte del piano di riserva.-
-Io.non.baciavo.rospi.- sillabò seccato Law.
-Ma voi chi siete?- domandò Cavendish lasciando gli altri di sasso. -E io chi sono?!-
Penguin si riprese quasi subito e cogliendo l'occasione si portò al suo fianco porgendogli un uovo.
-Noi siamo i ribelli di Panem e quello è il presidente Vergo Snow. Tu sei Katniss il bellissimo, il cavallo bianco della rivoluzione. Colpiscilo e poni fine alla tirannia!-
-Tutta Panem ti esalterà!- esclamò Shachi.
-Verrò... esaltato?- gli occhi di Cavendish brillarono omicidi verso l'insegnante, che era rimasto come pietrificato.
Vergo si aspettava una ribellione, prima o poi, solo che non credeva che quelli fossero così imbecilli da...
-Muori, tiranno!- urlò Cavendish, tirandogli l'uovo che gli si ruppe in piena faccia.
Urla di giubilo esaltarono il gesto di Cavendish/Katniss, il cavallo bianco della rivoluzione.
Con un sospiro rassegnato, il professor Vergo si ripulì di tuorlo e albume. Si tolse i pantaloni e, per nulla imbarazzato, si alzò, ergendosi contro i ribelli in tutta la sua statura e virilità.
-Avete idea di quanto costino quei pantaloni?- domandò, trasudando ira, mentre le venuzze gli si gonfiavano sulla fronte. L'intera classe rimase pietrificata in silenzio.
-Meritate una bella lezione, marmocchi.-


-Merda, 'fanculo, Law!- sbottò qualcuno nel buio.
-'Sta zitto, denti di ferro.- borbottò lui in risposta.
-Questo perché non mi date mai retta.- disse cupamente Hawkins.
-Rilassatevi, non possono lasciarci qui per sempre.- fece Shachi. -Insomma, è contro i diritti umani!-
-Cos'era quel rumore?- domandò Penguin, sobbalzando.
-Credo che Cavendish si sia addormentato... - rispose Killer.
-Oh, merda!- esclamò Kidd, sottovoce. -Se si sveglia siamo fottuti!-
-Non c'è un solvente?- domandò Killer.
Law alzò le spalle.
-Ovviamente c'è.- borbottò -Solo che se l'è preso Vergo!-
-Io lo dicevo che sarebbe andata male.- bofonchiò Hawkins, con le braccia conserte.
-Smettila di portare sfiga, tu!- gli risposero gli altri, seccati.
Oltre al danno la beffa.
Quando l'indomani la scuola si ripopolò, gli altri alunni trovarono quelli della 1D incollati alle loro sedie, senza pantaloni. Esposti come animali da macello. In un angolo c'era un cesto pieno di uova marce e rotoli di carta igienica.
Sulla lavagna era stata appuntata una lista coi loro nomi.
NOME: Cavendish PUNTI: 6
NOME: Eustass Kidd PUNTI: 3
NOME: Penguin PUNTI: 5
NOME: Trafalgar Law PUNTI: 10
Eccetera eccetera.
I punti erano crediti accumulabili che sarebbero certamente tornati utili per l'esame finale, perciò facevano molta gola.
Specie quei dieci punti.
“Mi vendicherò, per questo!” pensò Law, infuriato, mentre uno stronzetto mingherlino gli tirava un uovo marcio e puzzolente da morire proprio in faccia.
-Tu sarai il primo.- disse con tono feroce, mettendo in fuga l'ardito studente.
-Oh, se mi vendicherò, Vergo. Non hai idea di chi ti sei messo contro, maledetto, uhuhuh.- rise fra sé.
-Ecco, lo sapevo, lo abbiamo perso.- fece Kidd.
Qualcuno centrò il cavallo bianco della rivoluzione con un uovo e un “pof” sospetto scatenò il panico.












   
 
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