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Autore: Lo Magno Scrittore    06/09/2014    1 recensioni
Nicolas viene coinvolto in un grave incidente, un incidente che lo catapulterà in un mondo scintillante... Ma ne varrà la pena? L'oscuro mondo che lo attende al risveglio non sembra lo stesso nel quale ha vissuto per anni..
Dal secondo capitolo: "Lei cominciò a baciarlo, ma c’era qualcosa di diverso nei suoi movimenti. Le si mise sopra, a cavalcioni, e infilò le mani sotto la maglia. Accarezzava il suo corpo, la sua pancia. Poi continuò a scendere. Le sue mani cominciarono a muoversi sicure sotto i pantaloni. [..] Cominciò a spogliarlo. Ormai Nicolas gli aveva affidato il controllo della situazione."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nicolas si trovava tra gli scaffali della libreria. Il lavoro scarseggiava e i funzionari del centro riabilitazioni non avevano trovato di meglio. C’era di buono che conosceva la maggior parte dei testi, quindi quando un cliente gli faceva una domanda o lo guardava speranzoso per un consiglio, sapeva esattamente cosa rispondere, senza avere l’ansia di dover deludere il prossimo. Nicolas apprezzava molto il fatto che fosse un luogo poco frequentato: gli amanti dei libri cartacei erano rimasti in pochi ormai. Molti li consideravano antiquariato. Così, un giorno come un altro, quando trovò Alice a curiosare tra gli scaffali, rimase sorpreso. Lei sorrise. Nicolas, agitato, dopo aver deglutito, le si avvicinò.
«Ehi, hai voglia prendere un gelato quando stacchi?»
Aveva paura. Alice era l’unica persona che non fosse un dottore o un datore di lavoro con la quale era riuscito ad instaurare un collegamento. Parlavano da ormai qualche mese, ma non capiva perché non si sentiva al sicuro. Accettò l’invito, non aveva buone scuse per rifiutare.
 
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«Non preoccuparti, significa che ti piace. E’ così per tutti e ti accorgerai che è bellissimo. Oh, come sono contenta che ti sia capitato dopo così poco tempo! »
Sua madre la faceva sempre così facile. A lui la cosa non sembra poi così bella, stava male ogni volta. Non riusciva bene a comprendere come gli altri potessero sostenere il peso di tutte quelle emozioni. Forse era lui ad essere debole, forse col tempo ci avrebbe fatto l’abitudine. Non riusciva ancora a sostenere lo sguardo degli altri: gli diceva troppe cose, lo caricava di troppe responsabilità, gli ricordava che stava vivendo. Era disorientato.
 
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Aveva fatto tutto Alice. Lui si sentiva molto impacciato e raramente prendeva iniziativa. Si era però reso conto da poco che qualcosa era cambiato, ora aveva cominciato a desiderare un contatto fisico. Non aveva mai agito, avendo paura di ciò che lei pensava. Così toccò fare tutto ad Alice: le uscite, il primo bacio, il fidanzamento. Ora erano una coppia come tante altre: se fosse restato tutto così, forse si sarebbe sentito normale prima o poi, e magari avrebbe ritrovato la serenità che aveva nel mondo virtuale.
 
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Pioveva. Nicolas e Alice stavano guardando un film nello schermo a parete. Erano soli a casa di lei. Nicolas sapeva cosa sarebbe successo, stava vivendo un déjà-vu, ed era molto agitato. Non sapeva se avrebbe retto la situazione: era tutto così diverso dalla sua prima volta. Con Elèna non aveva neanche capito cosa fosse successo precisamente, aveva solo avuto l’intuizione di una sensazione. Finito il film, Alice si girò verso di lui e appoggiò le morbide labbra sulle sue: la sensazione di calore era sempre così piacevole. Ebbe un fremito e l’impulso di prenderla con violenza. Lei rispose assalendolo e quasi strappandogli la camicia. Nicolas non pensava più, stava agendo d’impulso, con la mente annebbiata. Percepiva ogni singola sensazione al massimo, incredulo di cosa stava accadendo. Aveva perso il controllo, si era abbandonato al desiderio. Alice lo spinse sul letto e gli saltò sopra. Nicolas le tolse il vestito poi la sollevo, la girò e la spinse sul letto. L’aveva bloccata. E ora? Alice si liberò, poi gli tolse il resto dei vestiti. Nicolas vide il suo membro come mai l’aveva visto prima, ma cosa diavolo stava succedendo? Alice lo toccò e lui sentì il piacere più forte che mai. Le emozioni stavano crescendo troppo e troppo alla svelta. Si sentiva ogni momento sempre più al limite della sopportazione, poi si accorgeva che quel limite poteva essere superato. Alice smise di toccarlo, avanzo cavalcioni di qualche centimetro e riprese il pene in mano. Poi abbassò il ventre e Nicolas sentì il proprio corpo entrare in quello della ragazza. Pensò di impazzire. Alice cominciò a muoversi e, ad ogni ripetizione di movimento, Nicolas sentiva scariche di piacere. Ormai era solo sensazione, non sentiva più il suo corpo, non riusciva più a ragionare. Andò avanti ancora, e ancora, finché non la sentì contrarsi a spasmi. In quel momento raggiunse l’apice. La sensazione fu talmente forte che non riuscì più a restare nella realtà, il cervello mandò il corpo in tilt e improvvisamente il buio restrinse la sua visuale.
Alice si accasciò sul letto accanto a Nicolas. Dopo qualche secondo si girò per guardarlo. Sembrava in pace. Poi provò a dirgli qualcosa ma lui non rispose. Si preoccupò. Provò a scuoterlo ma niente. Il respiro sembrava normale, il battito leggermente accelerato. Nicolas era svenuto.
 
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Le cose non stavano andando bene tra loro due. Dopo quella prima volta, quattro mesi fa, lui non era più riuscito a riprendersi del tutto. Si sentiva in colpa, era timoroso persino dello sguardo di lei. Da parte sua, Alice pensava fosse una reazione normale, essendo lui uscito dal programma virtuale da così poco tempo. Così era stata gentile e paziente per i primi due, tre mesi. Poi aveva cominciato a stancarsi. Nicolas si sentiva mortificato. Invidiava il modo in cui Alice si stava adattando alla realtà, di come riuscisse a metabolizzare le sensazioni. Avevano passato diverse serate sul divano a parlare di come lei riteneva normale questa differenza. In fondo, il suo risveglio era avvenuto un paio di mesi prima di Nicolas, e lei aveva avuto la possibilità di adattarsi con più lentezza alle emozioni. Ultimamente invece, Alice si dimostrava molto meno paziente, quasi insofferente. L’ultima cosa che le aveva sentito dire era “Datti una svegliata bello!” e poi l’aveva vista uscire da casa sua. Non si sentivano da qualche giorno. Sentiva una grande agitazione ogni volta che ci pensava.
Quando non pensava a lei le cose non andavano meglio. Sua madre lo angosciava continuamente, ripetendogli che le dispiaceva di non potergli offrire qualcosa di meglio. Inizialmente Nicolas si sentiva male e la supportava, ma ora era sempre impaziente che quei momenti terminassero, e tagliava corto il discorso. Sua madre si indispettiva e gli rinfacciava di avergli dedicato la sua intera vita. Nicolas non sapeva come agire.
Quel giorno era a lavoro. Non riusciva a concentrarsi su ciò che gli chiedevano i clienti. Così li guardava, sorrideva, ad alcuni faceva fare giri inutili per gli scaffali e mostrava libri che per la maggior parte andavano contro gli interessi di quello che avevano chiesto. Così lo guardavano chiedendosi se fosse normale, lo ringraziavano per gentilezza e se ne andavano. Poco dopo li vedeva parlare con un collega e allora restava lì a guardarli inebetito, senza neanche sapere cosa pensare. In quei momenti c’era il vuoto.
Alla fine del turno ricevette un messaggio da parte di Alice: chiedeva di vedersi. Era felice, lei gli stava dando una possibilità. Pensò un attimo a cosa avrebbe detto e si rese conto che doveva fare qualcosa per lei, doveva prendere l’iniziativa, come tanto Alice desiderava. Decise che gli avrebbe portato un piccolo pensiero. Sì, un mazzo di rose. Sperava di non risultare patetico o vecchio stile. Era da molto che non si usava più regalare fiori veri, soprattutto perché erano diventati così introvabili da essere troppo costosi. E poi, quelli elettronici con emanatore di profumo incorporato, duravano molto di più. Uscì dal negozio leggermente sollevato.
 
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«Mi dispiace ma ci ho pensato, non credo possa funzionare finché le cose stanno così. Magari più avanti, quando ti sarai riabituato alle sensazioni e avrai capito qual è la tua strada, ci potremo risentire. Penso ti farà solo bene prenderla con calma. Fino a quel momento direi di vivere ognuno la propria vita»
Nicolas rimase con il braccio che teneva le rose alzato. Leggeva il dispiacere negli occhi di lei, ma non riusciva bene a capire oltre. Dentro la sua mente c’era solo caos, non riusciva a mettere in fila i pensieri necessari a rispondere. Si fissarono per qualche minuto senza dire nulla. Poi, un momento prima che lei si muovesse, una frase venne in mente a Nicolas, nitida: “Mi sta abbandonando, se ne sta andando per sempre. Ed è seria.” Alice gli venne incontro, gli diede un bacio sulla guancia e disse «Ciao». Poi si voltò e si incamminò lungo il viale, avvolta dal suo nuovo freshcloak azzurro.
   
 
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