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Autore: Urdi    26/09/2008    5 recensioni
{La Yamanaka guardò male il compagno.
“Ma che razza di ninja sei?!”
“Un ninja che ha taaaaanto sonno…e zero voglia di parlare di qualsivoglia creatura di sesso femminile, fosse anch’essa un gatto, un pesce rosso o uno yeti!” “Dio…sei così…così noioso!”} Shikamaru Nara si trova, suo malgrado, a dover ascoltare i consigli amorosi di Ino...ce la farà a bionda a farlo diventare meno noioso ed aiutarlo a conquistare Temari? Avventura tragicomica di un triangolo... [ShikaTema o ShikaIno? sono aperte le scommesse!]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Dedicata a tutti coloro che hanno letto e commentato e in particolare a colei che l

Dedicata a tutti coloro che hanno letto e commentato e in particolare a colei che l’ha ispirata: Queenie.

Note legate al testo da leggere prima:
- “Kawaii desu ne” io spero di averlo scritto correttamente, comunque dovrebbe essere un esclamazione grappa per dire “Quant’è carino!” o “Che carino!”, ok? Desu si legge senza pronunciare la u, grazie :D
- Moé invece è un termine slang guappo per indicare una specie di amore per un personaggio carino (tipo una maghetta, una cameriera, ecc. ecc.) dei videogiochi o degli anime, ma anche delle ragazze in generale, vestite pucciose
- L’ipotalamo è un pezzettino del cervello che…non scendo nei particolari, ok XD
Spero di non essermi sbagliata e di avervi fatto capire. Buona lettura :D
Urd
P.s. A Queenie che è stata senza pc, ma che è sempre così adorabile che mi sa che prima o poi la pupazzo per benino. E’ tutta tua tesoro (che culo!NdTutti)…


OMBRE BIONDE

Di Urd or Urdi


Parte 3 – Il bradipo-ghiro-talpa a cavallo del suo destriero


Ciglia lunghe, occhi scuri, capelli assurdi e un profumo speziato.

Ciglia altrettanto lunghe, occhi cristallini e un profumo delicato di fiori.


Shikamaru, dopo aver passato lo sguardo prima su Temari, poi su Ino, fece l’unica cosa che al momento gli parve consona: deglutì.
“Allora ragazzi, come procede con l’esame?!” trillò la Yamanaka, afferrando un pezzo di carne con le bacchette.
Temari alzò lo sguardo dal suo tè verde e bofonchiò un “Bene”, mentre Shikamaru cercava una posizione più comoda sul suo sgabello: insomma, possibile che ogni volta che gli capitasse di sedersi su uno di quei cosi, si trovava a traballare a destra e sinistra a causa di gambe di legno di misure diverse? Ma cavolo, si chiese il ragazzo, il mondo era pieno di falegnami incompetenti o semplicemente nascevano tutti con un gran senso dell’umorismo?
Non fece in tempo a darsi una risposta, che si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ino proprio a causa dei suoi “traballamenti”.
“E come vi trovate a lavorare insieme?” chiese ancora la giovane allieva di Asuma, ammiccando all’indirizzo proprio di Shika.
Lui, arrossendo impercettibilmente si spostò meglio per stare al centro delle due ragazze.
“Be', è una seccatura, cosa vuoi che sia?” fece il Nara, con espressione disgustata.
“Ehi, credi che lavorare con te sia tanto meglio?!” ringhiò Temari tirandolo verso di sé per una manica.
Lui la guardò negli occhi, a un centimetro dalle sue labbra piene.

L’avevo detto che i neuroni di Shikamaru avevano un piano B? Bene, esso consisteva nell’affittare un aereo e decidersi a partire alla volta di una buona idea. Peccato che nessuno dei suddetti neuroni avesse mai preso il brevetto di pilota, per cui…
“May day! May Day!”
…ci fu un terribile schianto.

Il ragazzo non poté fare a meno di notare quanto fossero profondi e incredibili quegli occhi. Per quanto potesse fare l’orgoglioso, si ritrovò completamente immerso in quell’inchiostro denso. Fu un semplice attimo, ma gli parve durare un’infinità. Poi, Temari ruppe quella magia, spingendolo nuovamente al suo posto.

Lo sgabello traballò ancora e Shikamaru rimase pietrificato sopra di esso.
I superstiti dello schianto aereo nel suo cervello cercavano di ricomporsi per un piano C, ma nessuno era più molto convinto di quelle mirabolanti idee.

Ino, che era stata creata apposta, percepì perfettamente ciò che stava pensando Shika e il suo sorriso si allargò (peccato che il pensiero di lui fosse “Cazzo!”).

“Dai ragazzi, siete due persone così intelligenti… - la voce della Yamanaka scivolò vellutata sul tavolo del locale e fece rabbrividire il suo compagno di squadra – Sicuramente formate una bella coppia, almeno esteticamente.”

A quell’ultima frase Temari si strozzò con la carne, e Shikamaru cadde all’indietro dal suo stramaledetto sgabello.

“Coff…coff…credo di non aver capito…” sorrise la ragazza di Suna, desiderando ardentemente prendere Ino e lanciarla da qualche parte, possibilmente un luogo dove fosse presente almeno uno dei seguenti animali: squalo bianco, coccodrillo marino o leone africano*.
La Yamanaka glissò sulla domanda dell’altra, limitandosi ad aiutare il Nara a rialzarsi.
“Tutto a posto, tranquilla… - sorrise nervoso lui – Ma dì: non dovevi aiutare i tuoi in negozio oggi?”
“No, giornata libera.”
“Ma davvero? Neanche un aiutino ino ino?”
“Uahahahaha che mattacchione che sei Shikamaru!”
“No, è l’autrice che quando scrive si fa prendere la mano, io mi dissocio! E comunque… credo che Asuma volesse parlarti di qualcosa, sai?”
Ino si fece seria.
“Shika… - esordì glaciale, poi abbassò la voce fino a sussurrare all’altro in un orecchio: – Non sono deficiente, ma ho capito: vuoi restare da solo con lei! E va bene, vi lascio, ma vedi di non fare danni questa volta e trova assolutamente qualcosa di carino da dirle!”
“Ehi, un momento…cos…”
“Zitto! Smettiamola con ‘sta farsa ok, altrimenti qui diventiamo tutti dei poveri vecchietti e credimi: non ne ho assolutamente voglia. Ora, ti faccio un favore, così magari sblocchi la situazione, appena puoi falle un complimento e non cercare di attaccar briga con lei, intesi?”
“Ino, io non ho int…”
“E’ un ordine!” gli occhi di Ino erano improvvisamente divenuti blu come gli abissi e Shikamaru si ritrovò suo malgrado ad avere paura.
La ragazza a quel punto si alzò in piedi e sfoderò il suo sorriso migliore, tanto falso che Sai sarebbe stato scaraventato giù dal podio che si era guadagnato, riconquistando in compenso delle fratture scomposte.
“Ok, allora, io devo andare ad aiutare i miei. Ciao Temari! Ciao Shika!” e detto questo la bionda si dissolse quasi fosse una fatina magica.

Al tavolo cadde il silenzio.

Temari aveva abbassato lo sguardo e ora sembrava particolarmente interessata ad alcune scritte volgari incise sul legno.
Shikamaru, invece, decise di spostarsi sulla panca dove prima era seduta Ino.
“Almeno non ho più il mal di mare…” sorrise.
La ragazza di fronte a lui alzò lo sguardo e lui non poté fare a meno di sentirsi a disagio.
“Per…per lo sgabello intendo…” specificò.
“Avevo capito.”
“Ah…”
Ok, era partito bene e aveva fatto casino, ma…ehi! Era partito?
/Shikamaru!/ si apostrofò /Tu non devi partire per nessun posto! Non starai mica pensando di provarci davvero con quella pazza-sorella-di-un-maniaco-omicida, verooo???/ ma il campanello d’allarme ormai si era rotto in seguito alla guerra civile nata fra i suoi neuroni, per cui non poteva farci niente.
Cosa aveva detto Ino? Un complimento! Giusto. Magari qualcosa di non troppo impegnativo, tipo “Sei simpatica!” sarebbe stato meglio. Ma a quel pensiero i neuroni di Shika smisero di lottare e gli tirarono un calcio all’ipotalamo. Tutti e 4…fa male eh…
/No, andiamo… devo trovare qualcosa…almeno un argomento, giusto per sbloccare la situazione!/
“Mi passi il sale?” fu tutto quello che riuscì a racimolare nei meandri dei suoi ricordi romantici.
Temari afferrò la saliera, che poi era a tre centimetri dalla mano di lui, e gliela agitò davanti al viso.
“Toh!” sbottò, per poi arrivare in soccorso del ragazzo cominciando a parlare per prima:
“Stai bene? Non è che nella caduta il tuo cervello, essendo così piccolo, t’è uscito da un orecchio?”
“…”
Un momento: lui stava per provarci con un essere tanto insopportabile? Doveva essere completamente impazzito! Probabilmente parlare con Ino, tutti quei discorsi sull’amore, ecc. ecc. lo avevano rammollito alla grande!
Oh, bene, aveva centrato il problema!
I neuroni intanto fecero la pace, erano tutti fratelli dopotutto, no? Adesso sarebbero potuti tornare alla vecchia vita: spalmati sulla materia grigia come se fosse un enorme pouf da salotto!
“Per tua informazione sto benissimo, mai stato meglio. Per cui…” stava per dire “me ne vado a casa a poltrire”, quando, probabilmente un piano a sorpresa escogitato da un ribelle residente nel suo cervello, gli fece chiedere:
“Perché non usciamo insieme stasera?” e in un tono talmente galante che al confronto Richard Gere aveva il fascino di un tappo di birra!
/ODDIO! Non posso crederci! Qualcuno ha sabotato la mia ragione!/ pensò il Nara con panico.
Temari a quella richiesta sgranò i grandi occhi neri ed arrossì leggermente.
E Shikamaru la trovò adorabile.
/Ado…ado…ado…cosa?! Basta, io devo farla finita uno di questi giorni. Potrei buttarmi dal monte degli Hokage, oppure cercare l’Akatsuki e farmi ammazzare da tutti i suoi componenti contemporaneamente…/sì, il panico si stava moltiplicando.
“Sarebbe carino.” Fu il commento roco di lei, i cui occhi ora sembravano avere un luccichio talmente malizioso, da portare il sangue del ragazzo a scorrere impetuoso.





Choji sgranò gli occhi, aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse.
Shikamaru, dall’altra parte del divano, fissava il televisore. Spento.
Choji si voltò ancora e stavolta riuscì a mettere in fila qualche parola:
“Cioè…tu ci sei andato a pranzo, non le hai detto una parola se non per farti passarti il sale che avevi ad un millimetro dalla mano, e pretendi di uscirci stasera? Scusami, ma avrai addirittura meno argomenti di oggi…”
Il Nara guardò con noia l’amico, gli occhi a mezz’asta e borbottò un:
“Già!”
E anche qui calò il silenzio rotto solo dal masticare continuo di Choji.
Shikamaru ancora non riusciva a spiegarsi com’era potuto accadere. Forse era vittima di qualche Ninjutsu, oppure stava semplicemente ronfando mentre aspettava Asuma-sensei.
“Ahiaaaaa!!!” si era dato un pizzicotto, e a giudicare dal dolore: non stava assolutamente sognando.
“Ma che cavolo fai?” Choji iniziava a preoccuparsi seriamente.
“Senti, Shika… Temari è una strana ragazza e indubbiamente incute un po’ di paura, con quello strano cipiglio, ma è molto carina e sembra anche una brava ninja, per cui non vedo che male ci sia ad uscire con lei.” E no, l’Akimichi non lo stava facendo per Ino. Forse.
Shikamaru a quel punto sbuffò, roteando gli occhi verso l’alto e appoggiando la testa allo schienale del divano.
“Quindi ci devo uscire?”
Il compagno di squadra accartocciò il pacchetto di patatine, appoggiò le mani bisunte sulle spalle dell’amico e con sguardo greve rispose:
“Fatti onore.”
/Io inizio ad avere paura./ fu l’unico pensiero di Shikamaru.






Quella sera stessa Temari attendeva davanti ad un piccolo ristorante vicino alle porte del villaggio. Indossava un kimono semplice color lavanda, con dei ricami floreali bianchi e neri che salivano lungo le gambe. Appoggiata alla porta del locale, si fissava i sandali con una punta d’agitazione.
/Ma perché cavolo sono arrivata in anticipo? Anzi…perché cavolo ho accettato?/ si chiese a disagio.
/Sono stata davvero stupida, se va bene lo ha fatto per prendermi in giro ed io ci sono cascata come una vera allocca! Accidenti a quel dannatissimo bradipo! Giuro che se entro cinque minuti non è qui gli spezzo ogni osso che ha nel corpo, lo faccio mangiare dal demone tasso, lo disintegro a sventagliate, lo…/ e mentre Temari pensava a qualche altra morte atroce, mordendosi nervosamente il labbro inferiore, Shikamaru arrivò.
“Ciao…” esordì lui, sforzandosi di sorridere. Ma quando lei alzò lo sguardo omicida, il ragazzo dovette trattenersi dal fuggire a gambe levate.
/Ohmmioddio che ho fatto?!/
“Sei in orario…” constatò con…disappunto?, la jonin.
“Ehm…non dovrei?” chiese lui in imbarazzo.
La ragazza arrossì.
“No no… è che…” ma non continuò, altrimenti avrebbe svelato i suoi piani trucidi e con essi anche la sua vena di sadismo. Aveva sentito dire che agli uomini certi atteggiamenti aggressivi non piacevano, per cui reputò saggia la decisione di comportarsi come una ragazza normale.
“Ehm, entriamo?” chiese allora, abbozzando un sorriso.
Lui, che aveva ancora in mente le parole di Ino e Choji, decise che era arrivato il suo momento: era o non era il cavaliere della serata?
A me viene solo in mente l’immagine di un bradipo con il codino in sella ad un destriero e non mi sembra per niente il caso di vantarsi, ma lui voleva crederci, per cui…
“Ma certo.” Rispose, adottando uno sguardo sensuale, che caso strano pareva proprio lo sguardo di un bradipo mentre mangia cheeseburger davanti alla tv. Allungò la mano e la appoggiò sulla maniglia della porta, per poi aprirla con decisione.
Pardon: provare ad aprirla, visto che a quanto pare era chiusa a chiave!
“Ha, ha, ha…- sorrise nervoso il ragazzo, cercando con disinvoltura di abbassare la maniglia– Solo un attim…stupida porta! Ti vuoi aprire, dannazione?!”
Temari sorrise a sua volta, senza sapere esattamente cosa pensare. Vedeva semplicemente il Nara appoggiato con i piedi allo stipite, che tirava con tutta la sua forza per aprire la porta.
“Shikamaru…”tentò la bionda avvicinandosi di un passo.
“No, tranquilla, è tutto sotto controllo!” fece lui, deciso come un kamikaze contro il proprio obiettivo.
“Shika…”
“Ti ho detto che ce la faccio, si dev’essere ingrossato il legno a causa dello sbalzo di temperatura. A volte succede…”
“Sì, a volte. – sbuffò Temari, prendendo il ragazzo per le spalle e scostandolo di malo modo dalla porta – Ma ricordati che siamo in Giappone, le porte sono per lo più scorrevoli.” E terminata la frase, con nessuno sforzo, Temari aprì.
Shikamaru la fissò sentendosi un vero idiota.
“No, è che con tutte queste nuove porte di ultima generazione…”bofonchiò entrando nel locale.
/Cominciamo bene./ si disse, con il panico che pasteggiava con champagne e fragole, brindando assieme ai suoi neuroni.
E dire che si era persino vestito diversamente dal solito: aveva optato per una maglietta e dei pantaloni scuri, decisamente originale!
“Konbanwa!” li accolse una cameriera, accennando un inchino.
“Konbanwa…” risposero all’unisono.
“Prego, da questa parte.”
Furono dirottati verso un tavolino appartato, su cui faceva mostra di sé un piccolo vaso di fiori colorati. La luce tremula di alcune candele rendeva l’atmosfera ambrata e soffusa.
Shikamaru immaginò Temari esclamare un “Kawaii desu ne!” stringendo le manine a pugno davanti agli occhi sbriluccicosi. Era una visione carina, tipica di una ragazzina giapponese che si rispetti.
“Tsk! Ci hanno dato il tavolo più lontano, semi illuminato e nel punto più soggetto a correnti d’aria! Dannazione!” sbuffò invece la vera Temari, schiacciando con quelle parole la versione moé di Shikamaru.
Presero quindi posto e il ragazzo cercò di iniziare un discorso. Si era esercitato quel pomeriggio con Choji, per cui non poteva fallire.
“Dicono che la cucina di questo ristorante sia ottima.” Cominciò, aprendo il menù.
Temari, che leggeva con interesse i piatti, non alzò neppure lo sguardo e borbottò un:
“Ah, sì?”
“Sì, è rinomato e il gestore ha assunto tutti cuochi scelti.” E vai Shika! Si disse, sentendosi improvvisamente fin TROPPO figo per i suoi gusti di ghiro-talpa.
“Per forza, l’ho scelto io.” Lo liquidò allora la ragazza, sorridendo apertamente.
Shikamaru sbarrò gli occhi.
“Ha, ha…sì…infatti…volevo…volevo farti i complimenti per la scelta!” salvato in corner.
“Grazie.”
“Si vede che ti piace mangiare, eh?”
“Come?!” Temari corrugò la fronte e Shikamaru deglutì a vuoto.
“Nel senso che hai un corpo dalle fattezze morbide e piene e che si vede che non soffri la fame.”
“Stai forse cercando di dirmi che sono grassa?” un sopracciglio di lei si alzò pericolosamente, quasi fosse la lama di una ghigliottina pronta a tranciare qualche testa.

/Io non sopravvivrò, me lo sento!/





Continua… -



Perdonatemi, davvero, il demenziale mi ha distrutto il cervello. Cosa ne so?XD Il fatto è che riesco a scrivere ‘ste p*******e solo quando sono particolarmente in crisi mistica ed ultimamente lo sono stata parecchio. Certi di voi mi diranno: risparmiaciii… ma io no, sono stronza fino alla fine :D Enjoy!

*avrei voluto usare il liocorno come animale feroce, convinta che fosse una specie di leone strano…ebbene, scopro alla veneranda età di 21 anni, che il liocorno (e non LEOcorno come l’ho sempre chiamato io) è in realtà un comunissimo unicorno!u__u L’ignoranza dilaga davvero! Non trovate che sarebbe stato molto più comico se avessi scritto:

“sorrise la ragazza di Suna, desiderando ardentemente prendere Ino e lanciarla da qualche parte, possibilmente un luogo dove fosse presente almeno uno dei seguenti animali: squalo bianco, coccodrillo marino o liocorno.”
Uhm…no…in effetti non incute terrore u_u Ok, fine angolo delle cazzate.


E Prima di passare ai commenti, mini sondaggio per chi ha letto la fic:
Secondo te chi ha più successo?

- Il divano di Shikamaru
- I neurotrasmettitori di Choji
- I neuroni di Shika
- Il faccino di Choji (@°_°@)
- Darth Vader /°A°\

Per ora vince il faccino di Choji, ma…chissà XD Fatemi sapere!!!

Passiamo ai vostri commenti:
@Shizuki: Ciao! Emmenomale che fa ridere, la scrivo apposta. Pensa che lo faccio quasi più per tirare su di morale me stessa che altro. E poi è allenamento, perché far ridere è davvero difficile. Già in questo capitolo sono scaduta un po’ nella banalità, ma prometto di fare del mio meglio. La faccina di Shoji ha riscosso successo, e dire che m’è uscita a caso, mentre scrivevo! Suppongo comunque che fosse anche già stata inventata, ma chissà. Lei e quella di darth Vader sono i miei orgogli (si dice? Ma sì! Word non lo corregge!XD), che per inciso è questa: /°A°\ © Urdi XD Grazie del commento, spero ti possa divertire anche con questo e i prossimi cap :D Bax
@Fofochan: Accidenti, non li ho ancora scansiti u_u faccio schifassimo, eppure ci sono (pensa che acuni sono pure a colori O_O!) per non parlare del famigerato filler T___T scuuusa. Spero intanto che possa piacerti questa fic dai J Sì certo noi donne siamo le migliori io lo dico sempre u_u/ evvaiii prontissima a conquistare il mondo con te. Il faccino di Choji, come dicevo ha riscosso successo ed è il mio orgoglio assieme a quello di Darth Vader /°A°\ (© Urdi) kkkkssshhh Lukeee sono tuo padreee XD Un bacissimo :*
@ju007: Ciao!No, non sacrificarti, come vedi dovrei essere io a farlo, perché son passati quasi tre mesi dall’ultimo aggiornamento -.-‘ sono un caso disperato (e dire che scrivo O_O e tanto anche!) cooomunque, chissà come andrà a finire? Io ero partita con l’idea di farla in un modo e ora mi sta venendo in mente di terminarla in tutt’altro XD vedremo, comunque grazie della recensione J
@Queenie: Tessoro! Ehm…sì, lo so che era una fic per te e lo so che speri che Temari cricchi in un angolino. Però ti devi beccare la loro cena (e il prossimo capitolo sarà fatidico!) e chissà… chissà cos’avrò ideato? (ecco, se lo scopri dimmelo che non lo so manco io XD). Grazie per la citazione, purtroppo questa parte non è bella come l’altra, ma andava scritta :D Speriamo di farcela, io spero che possa essere una bella cosa da fare non appena riavrai il pc ;D Il piano di Ino non era nulla, voleva solo sondare il terreno. Ok, ok, non dico più la parola “Chappy” che poi, oddea XD è terrificante…ihih…spro ti piaccia!Ti voglio benee e mi sei mancata troppisshimo!!!
@The Corpse Bride: TU! Tu che commenti una mia fic (su naruto poi O_O)!!! T_T che gioia immensa, quale onore…sono felicissima, davvero, non me lo aspettavo! Mi fa piacere ti piaccia e sì, mi sono presa un po’ di licenze poetiche dai XD per la serietà e la fede al manga c’è sempre tempo u_u e altre storie! Grazie di aver letto, spero tu possa apprezzare anche il resto della storia.
@Slice: mi fai venire in mente che potrei fare una lista di ciò che è piaciuto di più, perché qui ci sono un po’ di cosucce che hanno riscosso parecchio successo! XD Il divano…sì…è un divano coi caz…ehm… Spero ti piaccia anche questo capitolo cara ;D Ti do un megabacio e ti ringrassio tanto!^^







  
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